Cosa significa oggi essere dipendente pubblico
Messaggio per Corrado Formigli
Giovedì 10 dicembre 2020 23:59:22
10 dicembre: "la legge non è uguale per tutti". Discussione e accuse e commenti di Boeri non tollerabili per chi, come me, potrebbe spiegare cosa significa essere, o meglio, essere stati "statali" negli anni sessanta, quando i privati si arricchivano e noi, con mio padre, statale con quattro figli, facevamo letteralmente la fame chiedendo prestiti agli zii, di professione tappezzieri.
Dunque, la storia va avanti così da sempre, Il virus passerà, i "privati", che siano dipendenti o titolari di imprese piccole o grandi si riprenderanno, fatto questo oltre che auspicabile è sicuro. Da quel momento, tutti riprenderanno a considerare i dipendenti pubblici, così come accadde negli anni sessante, dei poveracci, stipendio fisso sì, ma da poveracci.
Mi meraviglio di Formigli, che ammiro e stimo dai tempi di Santoro. Chieda spiegazioni più dettagliate a me, che ho vissuto un' adolescenza da semipovero, studiando e lavorando per un piatto in tavola, almeno quello. Sono mortificato. Troppo facile. Ma allora, dico a quei tempi che ho citato, chi si preoccupava di quelli come me e i miei fratelli? Chi si preoccupava di mio padre e mia madre? Non fregava niente a nessuno. Oggi è diverso, si, il mondo è diverso. Saluto Formigli, che seguo sempre, con grande amarezza. Sono a disposizione per spiegare, data la mia età, a chiunque lo voglia, cosa significa oggi si, essere dipendente pubblico. Ma soprattutto cos'è significato esserlo negli anni cinquanta, poi sessanta e oggi, duemila. Mi piace ribadire: oggi i privati sono in grande difficoltà ma nel breve giro di due anni riprenderanno il loro ritmo, torneranno a guadagnare (ma anche ad evadere, purtroppo). Io, noi statali siamo, da sempre ma per sempre, dei poveri cristi che riescono, come si suol dire, ad arrivare a fine mese. Oggi, per la pubblica opinione (e ci si è messa pure Piazza pulita...) sembriamo dei privilegiati. In questo momento si, lo siamo, ma durerà poco per fortuna di tutti. Fra un paio di anni, tutto rientrerà nell'alveo, noi poveracci con 1300 euro al mese e i privati (senza generalizzare) riprenderanno a guadagnare, magari, glielo auguro, a farsi una casetta, pur piccola, in montagna, o al mare. Ma che male abbiamo fatto per sentire gli insulti di Boeri?
Formigli, si faccia sentire, la mia è una bella storia, è bene che lei la conosca, ho molto da dire e spiegare, si, spiegare anche a lei, soprattutto quando non sarò arrabbiato come stasera. Cordialmente. Raffaele Cotugno
Dunque, la storia va avanti così da sempre, Il virus passerà, i "privati", che siano dipendenti o titolari di imprese piccole o grandi si riprenderanno, fatto questo oltre che auspicabile è sicuro. Da quel momento, tutti riprenderanno a considerare i dipendenti pubblici, così come accadde negli anni sessante, dei poveracci, stipendio fisso sì, ma da poveracci.
Mi meraviglio di Formigli, che ammiro e stimo dai tempi di Santoro. Chieda spiegazioni più dettagliate a me, che ho vissuto un' adolescenza da semipovero, studiando e lavorando per un piatto in tavola, almeno quello. Sono mortificato. Troppo facile. Ma allora, dico a quei tempi che ho citato, chi si preoccupava di quelli come me e i miei fratelli? Chi si preoccupava di mio padre e mia madre? Non fregava niente a nessuno. Oggi è diverso, si, il mondo è diverso. Saluto Formigli, che seguo sempre, con grande amarezza. Sono a disposizione per spiegare, data la mia età, a chiunque lo voglia, cosa significa oggi si, essere dipendente pubblico. Ma soprattutto cos'è significato esserlo negli anni cinquanta, poi sessanta e oggi, duemila. Mi piace ribadire: oggi i privati sono in grande difficoltà ma nel breve giro di due anni riprenderanno il loro ritmo, torneranno a guadagnare (ma anche ad evadere, purtroppo). Io, noi statali siamo, da sempre ma per sempre, dei poveri cristi che riescono, come si suol dire, ad arrivare a fine mese. Oggi, per la pubblica opinione (e ci si è messa pure Piazza pulita...) sembriamo dei privilegiati. In questo momento si, lo siamo, ma durerà poco per fortuna di tutti. Fra un paio di anni, tutto rientrerà nell'alveo, noi poveracci con 1300 euro al mese e i privati (senza generalizzare) riprenderanno a guadagnare, magari, glielo auguro, a farsi una casetta, pur piccola, in montagna, o al mare. Ma che male abbiamo fatto per sentire gli insulti di Boeri?
Formigli, si faccia sentire, la mia è una bella storia, è bene che lei la conosca, ho molto da dire e spiegare, si, spiegare anche a lei, soprattutto quando non sarò arrabbiato come stasera. Cordialmente. Raffaele Cotugno
Da: Raffaele Cotugno
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