Quando decidemmo chi poteva vivere

Messaggio per Corrado Formigli

Sabato 13 marzo 2021 13:24:19
Siamo oramai nel pieno della terza ondata della pandemia. Alcuni epidemiologi prevedono a fine marzo 40 mila casi al giorno di contagio e le unità di rianimazione in una nuova crisi di affollamento.
Sono un over settantenne non ancora vaccinato, che ha avuto già il Covid. Curato con successo a livello domiciliare.
Ora imperversano le varianti del Virus. Che ne sarà di me, e di tanti della mia fascia di età, se mi contagio di nuovo, nonostante tutte le precauzioni che continuo ad adottare?
Non voglio finire in ospedale in un momento come quello del marzo scorso, in un’ondata di ricoveri.
La Siaarti, la Societa’ italiana di anestesia e rianimazione aveva inviato ai primari di tutte le terapie intensive 15 raccomandazioni di vita e di morte. E soprattutto di scelte.
Vale ancora quel documento? Si assiste nella rianimazione chi prima arriva o chi ha più spettanza di vita?
Mi rivolgo a Lei Dr. Formigli, che apprezzo per la sua chiarezza e lo sforzo a riflettere sui problemi e a cercare anche di andare oltre.
Sarebbe interessante sentire Marco Vergano di Torino e Alberto Giannini di Brescia, Rianimatori che l’ anno scorso sul Corriere scrissero: ”Quando decidemmo chi poteva vivere. ”
E’ ancora così? Si entra in ospedale, se malati di Covid, sapendo di andare incontro alla roulette russa o è cambiato qualcosa?
Nella prima ipotesi, se dovesse succedere, lasciatemi allora morire a casa mia. Chiederò solo un’ ultima videocall con i miei amatissimi nipotini, che non vedo da settembre scorso.
Un cordiale saluto, sperando di sentirla presto su questo tema.
Gory Antico
Da: Gory Antico

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