Se i ladri entrano in casa
Messaggio per Enrico Mentana
Lunedì 21 marzo 2022 10:28:57
Buongiorno Direttore.
ancora una volta, mi sono pentita di aver seguito la prima parte di "Zona bianca" (alla seconda, ho spento proprio il televisore) condotta da Giuseppe Brindisi, che ha il pessimo vizio, particolarmente in occasione di domande finalmente non scontate, di interrompere gli ospiti per rivolgersi ad altri. Mi chiedo il perché e non sono riuscita ancora a dare risposta. Detto questo, tra gli "ospitati" di ieri sera, uno soltanto ha finalmente espresso a chiare lettere ciò che è non solo il mio pensiero, ma anche quello di tanti altri come me. Ricapitolando: da una parte c'è il cattivo di questa guerra, vale a dire Putin, che non ha esitato un attimo (o forse ha "pazientato" per otto anni senza che nessuno se ne sia mai interessato), ad invadere una nazione indipendente, con migliaia di morti (soprattutto bambini, e donne) sulla coscienza, pur di realizzare (se poi solo di questo si tratta, ma sarebbe troppo semplice) il "sogno" di una grande Russia tutta unita come in un lontano passato, non importa se con la forza. Dall'altra parte c'è il buono, vale a dire Zelensky, che coraggiosamente sta opponendo una strenua resistenza contro gli invasori, ma che tuttavia continua a lanciare segnali ambigui alla UE ed alla NATO con l'invito "a fare di più'" senza specificare A CHIARE LETTERE cosa, di più, dovrebbero fare UE e NATO evitando nel contempo di far scoppiare la terza guerra mondiale. Lo dico io per lui: schierarsi a fianco dell'Ucraina sfidando Putin e far scoppiare la terza guerra mondiale. Zelensky, infatti, che certo non manca come Putin di comunicativa, nel rivolgersi alle varie nazioni, non ha esitato a tirare in ballo - in quella che nel frattempo è ancora una guerra tra due nazioni - esempi senza dubbio calzanti, ha parlato di genocidio (e come vogliamo chiamarlo, diversamente?), ha ricordato perfino l'Olocausto offendendo Israele -secondo me, a torto, perché se l'Olocausto resta purtroppo l'Olocausto, anche le migliaia di vittime di questa guerra meritano a pieno titolo di entrare nel novero degli "innocenti" sacrificati in nome di una folle ideologia e del suo folle ideatore, si chiami Hitler in passato e Putin oggi- scatenando quasi un incidente diplomatico. Perchè la vita è la vita, le vittime innocenti sono le vittime innocenti, siano ebrei o ucraini, le mostruosità perpetrate ai danni dei civili, come torture, stupri e quant'altro sono esecrabili sul piano umano quanto le mostruosità perpetrate dai nazisti contro una "religione", perché poi gli ebrei praticano solo una diversa religione rispetto agli ortodossi, ai cristiani, ai musulmani, ma restano COMUNQUE ESSERI UMANI, LA CUI VITA VALE QUANTO QUELLA DI TUTTI GLI ALTRI. Ciò detto, torno alla levata di scudi contro l'ospite di Brindisi, verbalmente "aggredito" dai toni indignati di chi, dimenticando di essere un ospite a sua volta presente praticamente tutte le sere nei vari dibattiti serali, anche se con interventi dalla propria abitazione, ha parlato di "salotti" televisivi, dove sia gli ospitati che gli spettatori fanno presto a parlare, rilassandosi davanti al televisore con un bicchiere di brandy, il fuoco nel camino, e il cane appollaiato ai piedi. "Cosa farebbe, lei, - ha tuonato un noto giornalista - se i ladri entrassero in casa sua?". L'intervistato ha risposto tranquillamente quello che la maggior parte di noi avrebbe risposto: "tenterei di difendermi ma, se mi vedessi minacciato, dovrei arrendermi". Ecco, questa frase ha scatenato il putiferio generale, un putiferio un po' ipocrita, dal mio punto di vista, perché non esprime riprovazione contro il menefreghismo e neppure contro la codardia (o forse sì?), bensì nei confronti di esternazione di semplice buonsenso. Io sono d'accordo. Se i ladri entrassero in casa mia, certamente tenterei di difendermi, ma se constatassi che sono armati mentre io no ho non armi, che sono più debole di loro, che loro sono in tanti e io sola, sarei costretta ad arrendermi soprattutto se costoro minacciassero di far fuori sia me che i miei figli. Ecco, Il buonsenso dovrebbe prevalere anche nelle guerre. Al Dr. Caprarica, uno dei maggiormente indignati, infatti a mia volta chiederei: "cosa penserebbe, lei, se la Russia invadesse SOLO L'ITALIA? Si metterebbe, da solo, contro la Russia? Lasci perdere gli Alleati e compagnia bella. Ce la vede, lei, una penisola come l'Italia a dichiarare guerra ad una potenza come la Russia?". Ora, io credo che il medesimo discorso valga anche per gli ucraini. I quali sono muniti di principi morali, di resistenza e coraggio non facilmente rinvenibili, oggi, in altri popoli. Ma se la guerra, come stiamo constatando, è ormai perduta, a che scopo continuare a combattere e continuare a mietere vittime innocenti - poichè la vigliaccheria dei russi si manifesta proprio nel colpire i bersagli più fragili, vale a dire i civili - e non, piuttosto, arrendersi? Esistono moltissime situazioni, nella vita di tutti noi, che vorremmo andassero nella direzione che desideriamo. Ma spesso, anche per i più combattivi, anche se con l'amarezza degli sconfitti. di chi ha combattuto invano perfino sopra le proprie forze, molte volte, moltissime volte, la VITA CI COSTRINGE AD ARRENDERCI. Non è questione di vigliaccheria, e neppure, come sostengono il Dr. Caprarica ed altri di "chiacchiere da caffè". E' questione di sano buonsenso, e vorrei veramente osservare le reazioni di costui e degli altri che spesso sproloquiano dai propri salotti ben arredati con scaffali colmi di libri e luci soffuse e che spesso intervengono per sponsorizzare il proprio, se effettivamente saluterebbero con un applauso generale l'entrata dell'Italia in un conflitto mondiale, e NUCLEARE. Si sono fatti bene i conti, questi benpensanti signori, di quanto ci costò la partecipazione alla guerra del Golfo? Si sono fatti i conti, questi benpensanti signori, di quanto costa una guerra - a parte il sacrificio delle vite umane - solo in armamenti? Si ricordano di quanto ci è costata la PANDEMIA che ancora non abbiamo sconfitto? E' bello, è sano, è democratico riempirsi la bocca di concetti come "pace" e "libertà". Ma l'Italia, ricordiamolo, non conta nulla, e se l'America fischia e ci chiama, ebbè, dobbiamo correre, con conseguenze facilmente intuibili. Ma l'America, in termini economici, le guerre se le può permettere, mentre l'Italia non sa neppure se arriverà con le scorte di gas alla fine dell'inverno. In più, nonostante l'ardente desiderio di Zelensky di entrarne a far parte, non dimentichiamo che la UE NON DISPONE DI UN PROPRO ESERCITO. Le nazioni- membro. dunque, dovrebbero sferrare attacchi "individuali", e coordinati da CHI? Per cui, lasciamo perdere le espressioni vuote di senso come "salotti". I salotti li fanno le varie reti televisive per contendersi ogni sera il maggior numero di spettatori. E che Zelensky persegua ora altri obiettivi: trattative, risollevare il proprio popolo da una guerra priva di senso perché già perduta in partenza e che forse è stato folle perfino scatenare. In fondo, è un giovane capo di stato e ciò che oggi gli viene - a forza - negato, non è detto possa riprenderselo domani con circostanze, tuttavia, a lui più favorevoli, vale a dire la rivolta dei russi contro l'ennesimo, infame dittatore. E questa, al momento, oltra la diplomazia, resta l'unica strada percorribile. Grazie
ancora una volta, mi sono pentita di aver seguito la prima parte di "Zona bianca" (alla seconda, ho spento proprio il televisore) condotta da Giuseppe Brindisi, che ha il pessimo vizio, particolarmente in occasione di domande finalmente non scontate, di interrompere gli ospiti per rivolgersi ad altri. Mi chiedo il perché e non sono riuscita ancora a dare risposta. Detto questo, tra gli "ospitati" di ieri sera, uno soltanto ha finalmente espresso a chiare lettere ciò che è non solo il mio pensiero, ma anche quello di tanti altri come me. Ricapitolando: da una parte c'è il cattivo di questa guerra, vale a dire Putin, che non ha esitato un attimo (o forse ha "pazientato" per otto anni senza che nessuno se ne sia mai interessato), ad invadere una nazione indipendente, con migliaia di morti (soprattutto bambini, e donne) sulla coscienza, pur di realizzare (se poi solo di questo si tratta, ma sarebbe troppo semplice) il "sogno" di una grande Russia tutta unita come in un lontano passato, non importa se con la forza. Dall'altra parte c'è il buono, vale a dire Zelensky, che coraggiosamente sta opponendo una strenua resistenza contro gli invasori, ma che tuttavia continua a lanciare segnali ambigui alla UE ed alla NATO con l'invito "a fare di più'" senza specificare A CHIARE LETTERE cosa, di più, dovrebbero fare UE e NATO evitando nel contempo di far scoppiare la terza guerra mondiale. Lo dico io per lui: schierarsi a fianco dell'Ucraina sfidando Putin e far scoppiare la terza guerra mondiale. Zelensky, infatti, che certo non manca come Putin di comunicativa, nel rivolgersi alle varie nazioni, non ha esitato a tirare in ballo - in quella che nel frattempo è ancora una guerra tra due nazioni - esempi senza dubbio calzanti, ha parlato di genocidio (e come vogliamo chiamarlo, diversamente?), ha ricordato perfino l'Olocausto offendendo Israele -secondo me, a torto, perché se l'Olocausto resta purtroppo l'Olocausto, anche le migliaia di vittime di questa guerra meritano a pieno titolo di entrare nel novero degli "innocenti" sacrificati in nome di una folle ideologia e del suo folle ideatore, si chiami Hitler in passato e Putin oggi- scatenando quasi un incidente diplomatico. Perchè la vita è la vita, le vittime innocenti sono le vittime innocenti, siano ebrei o ucraini, le mostruosità perpetrate ai danni dei civili, come torture, stupri e quant'altro sono esecrabili sul piano umano quanto le mostruosità perpetrate dai nazisti contro una "religione", perché poi gli ebrei praticano solo una diversa religione rispetto agli ortodossi, ai cristiani, ai musulmani, ma restano COMUNQUE ESSERI UMANI, LA CUI VITA VALE QUANTO QUELLA DI TUTTI GLI ALTRI. Ciò detto, torno alla levata di scudi contro l'ospite di Brindisi, verbalmente "aggredito" dai toni indignati di chi, dimenticando di essere un ospite a sua volta presente praticamente tutte le sere nei vari dibattiti serali, anche se con interventi dalla propria abitazione, ha parlato di "salotti" televisivi, dove sia gli ospitati che gli spettatori fanno presto a parlare, rilassandosi davanti al televisore con un bicchiere di brandy, il fuoco nel camino, e il cane appollaiato ai piedi. "Cosa farebbe, lei, - ha tuonato un noto giornalista - se i ladri entrassero in casa sua?". L'intervistato ha risposto tranquillamente quello che la maggior parte di noi avrebbe risposto: "tenterei di difendermi ma, se mi vedessi minacciato, dovrei arrendermi". Ecco, questa frase ha scatenato il putiferio generale, un putiferio un po' ipocrita, dal mio punto di vista, perché non esprime riprovazione contro il menefreghismo e neppure contro la codardia (o forse sì?), bensì nei confronti di esternazione di semplice buonsenso. Io sono d'accordo. Se i ladri entrassero in casa mia, certamente tenterei di difendermi, ma se constatassi che sono armati mentre io no ho non armi, che sono più debole di loro, che loro sono in tanti e io sola, sarei costretta ad arrendermi soprattutto se costoro minacciassero di far fuori sia me che i miei figli. Ecco, Il buonsenso dovrebbe prevalere anche nelle guerre. Al Dr. Caprarica, uno dei maggiormente indignati, infatti a mia volta chiederei: "cosa penserebbe, lei, se la Russia invadesse SOLO L'ITALIA? Si metterebbe, da solo, contro la Russia? Lasci perdere gli Alleati e compagnia bella. Ce la vede, lei, una penisola come l'Italia a dichiarare guerra ad una potenza come la Russia?". Ora, io credo che il medesimo discorso valga anche per gli ucraini. I quali sono muniti di principi morali, di resistenza e coraggio non facilmente rinvenibili, oggi, in altri popoli. Ma se la guerra, come stiamo constatando, è ormai perduta, a che scopo continuare a combattere e continuare a mietere vittime innocenti - poichè la vigliaccheria dei russi si manifesta proprio nel colpire i bersagli più fragili, vale a dire i civili - e non, piuttosto, arrendersi? Esistono moltissime situazioni, nella vita di tutti noi, che vorremmo andassero nella direzione che desideriamo. Ma spesso, anche per i più combattivi, anche se con l'amarezza degli sconfitti. di chi ha combattuto invano perfino sopra le proprie forze, molte volte, moltissime volte, la VITA CI COSTRINGE AD ARRENDERCI. Non è questione di vigliaccheria, e neppure, come sostengono il Dr. Caprarica ed altri di "chiacchiere da caffè". E' questione di sano buonsenso, e vorrei veramente osservare le reazioni di costui e degli altri che spesso sproloquiano dai propri salotti ben arredati con scaffali colmi di libri e luci soffuse e che spesso intervengono per sponsorizzare il proprio, se effettivamente saluterebbero con un applauso generale l'entrata dell'Italia in un conflitto mondiale, e NUCLEARE. Si sono fatti bene i conti, questi benpensanti signori, di quanto ci costò la partecipazione alla guerra del Golfo? Si sono fatti i conti, questi benpensanti signori, di quanto costa una guerra - a parte il sacrificio delle vite umane - solo in armamenti? Si ricordano di quanto ci è costata la PANDEMIA che ancora non abbiamo sconfitto? E' bello, è sano, è democratico riempirsi la bocca di concetti come "pace" e "libertà". Ma l'Italia, ricordiamolo, non conta nulla, e se l'America fischia e ci chiama, ebbè, dobbiamo correre, con conseguenze facilmente intuibili. Ma l'America, in termini economici, le guerre se le può permettere, mentre l'Italia non sa neppure se arriverà con le scorte di gas alla fine dell'inverno. In più, nonostante l'ardente desiderio di Zelensky di entrarne a far parte, non dimentichiamo che la UE NON DISPONE DI UN PROPRO ESERCITO. Le nazioni- membro. dunque, dovrebbero sferrare attacchi "individuali", e coordinati da CHI? Per cui, lasciamo perdere le espressioni vuote di senso come "salotti". I salotti li fanno le varie reti televisive per contendersi ogni sera il maggior numero di spettatori. E che Zelensky persegua ora altri obiettivi: trattative, risollevare il proprio popolo da una guerra priva di senso perché già perduta in partenza e che forse è stato folle perfino scatenare. In fondo, è un giovane capo di stato e ciò che oggi gli viene - a forza - negato, non è detto possa riprenderselo domani con circostanze, tuttavia, a lui più favorevoli, vale a dire la rivolta dei russi contro l'ennesimo, infame dittatore. E questa, al momento, oltra la diplomazia, resta l'unica strada percorribile. Grazie
Da: Roberta 2
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