Una assurda congiura del silenzio
Messaggio per Ferruccio De Bortoli
Lunedì 9 agosto 2021 12:00:26
Il giornalismo, come penso sia ben noto, ha un problema con la scienza, in primis perché come fa il giornalista a non cadere nelle tante fake news in circolazione? In realtá, il modo ci sarebbe, basta vedere quale rivista ha pubblicato la notizia. Avendo lavorato per piú di trent’anni nella ricerca (psichiatria clinica), conosco bene le consuetudini editoriali delle grandi riviste americane, tedesche, britanniche, francesi e scandinave. Le assicuro che non ho mai letto un articolo truccato, su una di queste riviste!
Mi rivolgo a lei, perché é il suo nome, che ricordo, da prima dell’emorragia cerebrale, che mi costrinse a pensionarmi anticipatamente nel 2010. Da quasi 50 anni é attiva una vera congiura del silenzio da parte dei media italiani sul tema NDE-near-death experience, introdotto nel lontano 1975 da un certo Raymond Moody, universitario americano, che pubblicó un libro, che vendette ben tredici milioni di copie, nella versione in Inglese. Fu anche tradotto in Italiano, ma non so quanti se ne siano accorti! Siamo nella UE, peró su tanti aspetti essenziali siamo terribilmente lontani dai nostri stessi confinanti francesi, svizzeri e austriaci (sugli sloveni non sono informato).
Sintetizzo gli aspetti fondamentali della NDE: a) il soggetto, denominato pudicamente Consciousness, esce dal suo corpo (sic!) e guarda, spesso dall’alto, il corpo e il personale sanitario, che si indaffara per rianimarlo; b) il soggetto si incammina lungo una sorta di tunnel scuro, in fondo al quale c’é una intensa luce non abbagliante; c) la Luce comunica al soggetto che verrá confrontato con tutti gli episodi della sua vita, in cui ha fatto sentir male qualcun altro (sic!), la cd. Life Review; d) alla fine la Luce comunica al soggetto che non ha ancora finito la sua missione (sic!) e, quindi, deve tornare nel suo corpo! Come rispondono i soggetti alla notizia che non devono morire? Esultano gioiosi? Macché, avrebbero preferito, di gran lunga, restare lí, in quella dimensione altra.
Facile liquidare il tutto con un’alzata di spalle, riferendosi alle idee deliranti che spesso vengono in mente a pazienti in condizione di scarsa ossigenazione. Peccato che sia ció che riferiscono ormai centinaia di pazienti (!), in tutto il mondo, di ogni retroterra religioso possibile, spesso del tutto privi di attivitá corticale elettroencefalografica. Anche gli scettici piú incalliti, davanti a numeri cosí imponenti, si arrendono, se non si rifiutano di apprenderli!
Detto in parole povere, la morte non é affatto la fine di tutto, noi non siamo il nostro corpo ed esiste un quid cosciente e lucidissimo, che possiamo denominare anima o spirito, o con una parola straniera, magari sanscrita, che non riscontriamo al tavolo settorio.
Quanto é comptibile tutto ció con le teorie della Chiesa? Del tutto compatibile con le tesi del principale teologo del primo Cristianesimo, Paolo di Tarso, del tutto in contrasto con quanto sostenuto dalla Scolastica, cioé da Tommaso d’Aquino, che teorizzava una inscindibilitá di anima e corpo.
Domanda: perché un giornalista dovrebbe andarsi a infilare in meandri, che rischiano di scatenare le ire, o, peggio, i sarcasmi sia dei materialisti scientifici, sia della Chiesa cattolica? Giá degli autorevoli esponenti presibiteriani statunitensi si sono scagliati contro la NDE, definendola uno sporco trucco del demonio!
Io penserei che esiste un modo di non esporsi, pur informando dell’esistenza del tema. Basterebbe riferire quanto il tema sia virale in altri paesi e nei social, senza prendere posizione sull’argomento. Giá sarebbe un gran progresso, rispetto alla congiura del silenzio. O no?
Cordiali saluti,
Alex RubinoPedersen
Mi rivolgo a lei, perché é il suo nome, che ricordo, da prima dell’emorragia cerebrale, che mi costrinse a pensionarmi anticipatamente nel 2010. Da quasi 50 anni é attiva una vera congiura del silenzio da parte dei media italiani sul tema NDE-near-death experience, introdotto nel lontano 1975 da un certo Raymond Moody, universitario americano, che pubblicó un libro, che vendette ben tredici milioni di copie, nella versione in Inglese. Fu anche tradotto in Italiano, ma non so quanti se ne siano accorti! Siamo nella UE, peró su tanti aspetti essenziali siamo terribilmente lontani dai nostri stessi confinanti francesi, svizzeri e austriaci (sugli sloveni non sono informato).
Sintetizzo gli aspetti fondamentali della NDE: a) il soggetto, denominato pudicamente Consciousness, esce dal suo corpo (sic!) e guarda, spesso dall’alto, il corpo e il personale sanitario, che si indaffara per rianimarlo; b) il soggetto si incammina lungo una sorta di tunnel scuro, in fondo al quale c’é una intensa luce non abbagliante; c) la Luce comunica al soggetto che verrá confrontato con tutti gli episodi della sua vita, in cui ha fatto sentir male qualcun altro (sic!), la cd. Life Review; d) alla fine la Luce comunica al soggetto che non ha ancora finito la sua missione (sic!) e, quindi, deve tornare nel suo corpo! Come rispondono i soggetti alla notizia che non devono morire? Esultano gioiosi? Macché, avrebbero preferito, di gran lunga, restare lí, in quella dimensione altra.
Facile liquidare il tutto con un’alzata di spalle, riferendosi alle idee deliranti che spesso vengono in mente a pazienti in condizione di scarsa ossigenazione. Peccato che sia ció che riferiscono ormai centinaia di pazienti (!), in tutto il mondo, di ogni retroterra religioso possibile, spesso del tutto privi di attivitá corticale elettroencefalografica. Anche gli scettici piú incalliti, davanti a numeri cosí imponenti, si arrendono, se non si rifiutano di apprenderli!
Detto in parole povere, la morte non é affatto la fine di tutto, noi non siamo il nostro corpo ed esiste un quid cosciente e lucidissimo, che possiamo denominare anima o spirito, o con una parola straniera, magari sanscrita, che non riscontriamo al tavolo settorio.
Quanto é comptibile tutto ció con le teorie della Chiesa? Del tutto compatibile con le tesi del principale teologo del primo Cristianesimo, Paolo di Tarso, del tutto in contrasto con quanto sostenuto dalla Scolastica, cioé da Tommaso d’Aquino, che teorizzava una inscindibilitá di anima e corpo.
Domanda: perché un giornalista dovrebbe andarsi a infilare in meandri, che rischiano di scatenare le ire, o, peggio, i sarcasmi sia dei materialisti scientifici, sia della Chiesa cattolica? Giá degli autorevoli esponenti presibiteriani statunitensi si sono scagliati contro la NDE, definendola uno sporco trucco del demonio!
Io penserei che esiste un modo di non esporsi, pur informando dell’esistenza del tema. Basterebbe riferire quanto il tema sia virale in altri paesi e nei social, senza prendere posizione sull’argomento. Giá sarebbe un gran progresso, rispetto alla congiura del silenzio. O no?
Cordiali saluti,
Alex RubinoPedersen
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