Superbonus ed altro

Messaggio per Giuseppe Conte

Mercoledì 11 maggio 2022 17:01:40
Egregio Presidente,
le scrivo da un piccolo paese della Provincia di Potenza, Ruvo del Monte, che sta lottando strenuamente per non scendere sotto i 1000 abitanti e, come tanti altri paesi dell’appennino, rischia seriamente di sparire dalla cartina geografica.
Nel nostro paese, composto per oltre il 60% di anziani, non esiste più un’attività artigianale, le scuole sono state sdoppiate su due comuni diversi, non esiste un’impresa edile, il bellissimo centro storico è disabitato per oltre il 90%; nessun giovane che si allontana dal paese, dopo l’università, ritorna alle proprie origini: come gli si può dare torto.
I pochi abitanti rimasti si limitano a manutenere le proprie abitazioni con piccoli interventi perché il valore delle stesse è di gran lunga inferiore ai lavori da effettuarsi; pensi che dopo ben 10 anni un eroico cittadino ha deciso di costruirsi di sana pianta la propria abitazione.
Quante volte ci siamo arrovellati per trovare una soluzione a tutto questo, cercando di invertire il trend negativo che ci perseguita ormai da decenni, niente di niente, tutto continua ad andare nella stessa direzione.
Ecco, ad un certo punto si apre uno spiraglio, il governo da Lei guidato emana e perfeziona una serie di Bonus nel campo edilizio, con particolare riferimento al Bonus Facciate ed al Superbonus.
Da qui l’idea di ritinteggiare le pareti del paese con un piano colori, rendere efficienti ed autonome le case dal punto di vista energetico e quindi più confortevoli per gli abitanti e più appetibili per chi avesse voluto stabilire la propria residenza nel paese.
Dimenticavo, nel paese esistono solo due geometri, il sottoscritto e suo figlio.
Una ricerca spasmodica per convincere qualche ditta a sposare il nostro progetto distogliendole da progetti molto più remunerativi in paesi più grandi, noi abbiamo fatto consulenza gratuita per verificare i requisiti di accesso ai bonus, ebbene riusciamo a partire, le richieste erano superiori ad un centinaio.
Ad un certo punto tutto si inceppa, i decreti semplificazioni diventano decreti complicazioni, gli incentivi diventano disincentivi, le imprese, già titubanti prima si ritirano perché i crediti non riescono a recuperarli ed il sogno diventa un incubo.
Il resto è tutta storia recente nella quale non vorrei addentrarmi.
Le scrivo per due motivi, il primo perché lei ha ideato una legge che sicuramente, nella sua giusta applicazione, sarebbe stata un volano per tutta l’economia, e la seconda per invitarla a visitare il nostro paese per rendersi conto quanto basti poco per rivitalizzarli, avevamo già il PNRR ma non ce ne siamo resi conto.
Grazie per l’attenzione
Pietro Mira
Da: Pietro Mira

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