Il volo del senatore e la diffusa inerzia morale

Profonda amarezza e disgusto di fronte all'inerzia morale con la quale un intero popolo reagisce alla "impresa" del protagonista dello "stai sereno" e del solenne e pubblico impegno "abbandono la carriera politica". Mentre l'Italia attraversa il periodo più drammatico e addirittura più tragico della propria storia questo individuo provoca una crisi al buio mostrandosi, con disgustoso cinismo, sempre insoddisfatto delle concessioni via via fatte alle sue richieste. Mentre il paese è senza governo, nel pieno di una pandemia che procede al ritmo quotidiano di centinaia di morti e di migliaia di imprese e famiglie sul lastrico, il citato personaggio (probabilmente in barba alle prescrizioni anti covid) si concede una disinvolta spedizione in aereo privato per omaggiare con viso ossequioso e sorridente l'autorità di un paese estero.
A chi gli chiede chiarimenti su questa impresa ribatte con sfacciataggine che risponderà quando la crisi sarà conclusa. Nessuno gli contesta a muso duro che deve rispondere ADESSO, che è in questo momento di terribile crisi che DEVE RENDERE CONTO all'intero popolo italiano. Ad aggravare l'aspetto grottesco della vicenda viene riportata la notizia di un suo rapporto stipendiale con lo stato estero raggiunto con lussuoso viaggio aereo. La cosa sarebbe almeno moralmente scandalosa, visto che i contribuenti italiani pagano di tasca propria per assicurare ai senatori della repubblica uno stipendio più che consistente e privilegi di varia natura.
Di fronte a questi comportamenti ci si aspetterebbe una sollevazione generale, la presenza di folle di persone che (indipendentemente dai credi politici) manifestano davanti al suo portone, una dura presa di posizione di tutti i partiti, una incalzante denuncia dell'oltraggio fatto alla comunità nazionale.
E tutto questo non c'è.
Brillano per la loro inerzia, infine, i partecipanti ai salotti mediatici che dovrebbero TUTTI indistintamente occuparsi a fondo della faccenda, rinunciando per una volta alle scontate elucubrazioni in politichese che elargiscono a piene mani da mesi.
Renato Sollima