Causa ed effetto. Chi fa informazione dovrebbe raccontare i fatti e riportare ipotesi
Messaggio per Mario Giordano
Mercoledì 20 gennaio 2021 12:49:19
Egregio Signor Giordano
Da sempre sono convinto che la migliore definizione di chi, per professione, divulga notizie sia quella usata in Inglese ; REPORTER.
Infatti chi fa informazione dovrebbe raccontare i fatti avvenuti e non riportare 'ipotesi' (con smodato uso del 'condizionale').
La parte relativa alle 'ipotesi' è parte integrante della professione, e dovrebbe essere sicuramente fatta..., e servire, per ricostruire quanto realmente è successo,
quindi... prima di riportare e di divulgare la notizia.
Purtroppo cosi non sta avvenendo e purtroppo si vedono intere trasmissioni ed anche telegiornali in cui anche quelli che dovrebbero limitarsi a 'riportare' notizie, fanno di fatto, usando smodatamente il 'condizionale', altre professioni... (o forse sarebbe meglio dire 'professioni di altri', senza averne però titolo)
facendo leva sulla 'prurigine' di gente che ascolta le malefatte altrui per nascondere e distorcere, a se stessi ed ad altri, le proprie,.
Non ci si deve quindi meravigliare se in questo marasma di trasmissioni e telegiornali qualcuno voglia e/o debba fare passare messaggi di 'parte', sia in caso di notizie relative a fatti collegabili ad ingerenze della 'politica' o di 'politici', sino anche fare in caso di situazioni di 'cronaca nera' dei veri e propri procedimenti processuali ed formulare sentenze 'mediatiche' basate su considerazioni ed ipotesi fatte anche con l'ausilio di 'opinionisti', 'tuttologi'.
Trasmissioni di 'spettacolo', dove si trattano questi argomenti solo per potere procurare pubblicità alle emittenti televisive, con uso di conduttori e/o conduttrici
'molto' illuminati/e (può darsi anche iscritti/e 'all'ordine' di chi dovrebbe riportare notizie, ma conosciuti/e al grande pubblico per precedenti 'professioni')
che pur attraendo spettatori, a mio modesto parere, contribuiscono solo a svilire la professione di chi vorrebbe e dovrebbe riportare dei fatti.
Escludendo la tipologia di trasmissioni che vedono i conduttori e/o conduttrici sopracitati, poco aiutano però le trasmissioni dove, pur NON essendo condotti da gente di 'spettacolo', vi è la volontà di 'trattare' dei fatti, utilizzando anche degli opinionisti che, quando non riportano visioni di 'parte', se va bene parlano per sentito dire e non sicuramente per competenza (cosa alle volte difficile anche per professionisti e studiosi) e sopratutto non per conoscenza di quanto realmente accaduto.
Cosi facendo sicuramente NON verrà riportato in modo circostanziato il Cosa, il Quando, il Dove, il Chi ed il Perché di quanto è realmente accaduto,
non dando cosi modo a coloro che seguono la trasmissione di conoscere e di potere, sulla base di quanto riportato, prendere delle posizioni sui vari argomenti, cosi da contribuire, qualora si parlasse ad esempio di fatti collegati a politici, a fare poi 'scelte' che possano contribuire a creare una classe dirigente migliore di quella attuale.
F. Valerio
Da sempre sono convinto che la migliore definizione di chi, per professione, divulga notizie sia quella usata in Inglese ; REPORTER.
Infatti chi fa informazione dovrebbe raccontare i fatti avvenuti e non riportare 'ipotesi' (con smodato uso del 'condizionale').
La parte relativa alle 'ipotesi' è parte integrante della professione, e dovrebbe essere sicuramente fatta..., e servire, per ricostruire quanto realmente è successo,
quindi... prima di riportare e di divulgare la notizia.
Purtroppo cosi non sta avvenendo e purtroppo si vedono intere trasmissioni ed anche telegiornali in cui anche quelli che dovrebbero limitarsi a 'riportare' notizie, fanno di fatto, usando smodatamente il 'condizionale', altre professioni... (o forse sarebbe meglio dire 'professioni di altri', senza averne però titolo)
facendo leva sulla 'prurigine' di gente che ascolta le malefatte altrui per nascondere e distorcere, a se stessi ed ad altri, le proprie,.
Non ci si deve quindi meravigliare se in questo marasma di trasmissioni e telegiornali qualcuno voglia e/o debba fare passare messaggi di 'parte', sia in caso di notizie relative a fatti collegabili ad ingerenze della 'politica' o di 'politici', sino anche fare in caso di situazioni di 'cronaca nera' dei veri e propri procedimenti processuali ed formulare sentenze 'mediatiche' basate su considerazioni ed ipotesi fatte anche con l'ausilio di 'opinionisti', 'tuttologi'.
Trasmissioni di 'spettacolo', dove si trattano questi argomenti solo per potere procurare pubblicità alle emittenti televisive, con uso di conduttori e/o conduttrici
'molto' illuminati/e (può darsi anche iscritti/e 'all'ordine' di chi dovrebbe riportare notizie, ma conosciuti/e al grande pubblico per precedenti 'professioni')
che pur attraendo spettatori, a mio modesto parere, contribuiscono solo a svilire la professione di chi vorrebbe e dovrebbe riportare dei fatti.
Escludendo la tipologia di trasmissioni che vedono i conduttori e/o conduttrici sopracitati, poco aiutano però le trasmissioni dove, pur NON essendo condotti da gente di 'spettacolo', vi è la volontà di 'trattare' dei fatti, utilizzando anche degli opinionisti che, quando non riportano visioni di 'parte', se va bene parlano per sentito dire e non sicuramente per competenza (cosa alle volte difficile anche per professionisti e studiosi) e sopratutto non per conoscenza di quanto realmente accaduto.
Cosi facendo sicuramente NON verrà riportato in modo circostanziato il Cosa, il Quando, il Dove, il Chi ed il Perché di quanto è realmente accaduto,
non dando cosi modo a coloro che seguono la trasmissione di conoscere e di potere, sulla base di quanto riportato, prendere delle posizioni sui vari argomenti, cosi da contribuire, qualora si parlasse ad esempio di fatti collegati a politici, a fare poi 'scelte' che possano contribuire a creare una classe dirigente migliore di quella attuale.
F. Valerio
Da: Corsini Fausto Valerio
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