"C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi, d'antico... "

Messaggio per Mario Giordano

Martedì 2 febbraio 2021 18:15:39
Lo sente anche lei, Dr. Giordano? Lo sente, nell'aria, quest'odore di cambiamento che forse preannuncia la primavera o magari c'inganna lasciandoci permanere nelle spire di quest'inverno siberiano e mefitico? Perchè ci sembra che da oggi tutto cambierà anche se nulla è cambiato, come saggiamente scriveva nel suo Gattopardo il grande Tomasi di Lampedusa? "Bisogna che tutto cambi, affinchè tutto resti com'è" erano, grosso modo, le celebri parole. Che, rapportate all'attuale situazione economica, sanitaria e politica dell'Italia, potrebbero benissimo attestare un'inconfutabile verità, quella sotto gli occhi di tutti noi: un certo signor conte (per rimanere in tema d'aristocrazia), che attualmente siede sul principale scranno di velluto del Parlamento e che c'era da molto prima dello scossone di Renzi che aveva riprovato a metterci la faccia, ad un mese di distanza dalla "spallata", continua a rimanere seduto sul medesimo scranno di velluto. Eccolo là, il signor conte, sempre lui, inamovibile, impenetrabile e soprattutto impermeabile alla voglia del Paese di mandarlo a quel paese. Oddio, è anche vero che di alternative non ce ne sono poi molte: una testa "fina" come quella di Cavour, tanto per citarne uno, non l'avremo mai più. Verrebbe voglia di chiedersi: a cosa è servito tutto questo? Perchè perdere ancora un altro mese di tempo e permanere nell'immobilismo delle paludose acque dello Stige governativo? La risposta, molto semplice, corre sulla bocca di tutti ed è tantopiù sconcertante proprio perchè comune a tutti: il signor conte, che soprannominerò il Temporeggiatore, prende tempo, e con lui tutto il suo governo. Continua la ridda dei buoni propositi: "faremo", "interverremo", "stiamo attendendo " (forse, l'unica affermazione sincera), "stiamo predisponendo", "stiamo verificando", "stiamo approntando", in un tripudio di gerundi e di futuri semplici che manderebbero in estasi qualsiasi maestro di scuola elementare che interroghi il primo della classe sui verbi della complicata grammatica della lingua italiana. Peccato che, alla fine dell'anno, di questo anno appena trascorso, il primo della classe - lui, il più bravo! - sia stato bocciato proprio sui verbi, in particolare sul passato prossimo: "ho fatto", "ho meditato", " ho predisposto", "ho verificato", "HO DECISO".: Forse si è confuso, forse, alla stretta finale, non ha studiato abbastanza supponendo di campare di rendita alle spalle del maestro che l'aveva fortemente caldeggiato alla commissione esaminatrice. Fatto sta che il conte Pierino ha preso zero. Spaccato. E con una nota di demerito in condotta, per non aver detto la verità.
Da: Roberta

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