Sull'occupazione di case
Messaggio per Mario Giordano
Giovedì 11 novembre 2021 00:24:58
A proposito del tormentato tema delle occupazioni a qualsiasi titolo di case altrui, è chiaro che le leggi vigenti privilegiano il diritto dell’inquilino moroso o dell’occupante ad un tetto: principio, questo, più che condivisibile. Quello che non lo è, ed è anzi intollerabile, è che questo diritto venga garantito dallo Stato, però a spese di terzi incolpevoli. Il proprietario viene "delegato", o meglio indotto a forza a svolgere funzioni di ordine sociale che spettano tipicamente allo Stato stesso. Come fare beneficienza coi soldi ed il lavoro altrui.
Sarebbe ad esempio inimmaginabile che per il nobile principio dell’art. 32 della Costituzione, la Repubblica tutelasse la salute a spese del parente più prossimo. O che la Cassa Integrazione dovesse pagarla in toto l’azienda. O analogamente, che il ladro avesse facoltà di tenersi la refurtiva durante i procedimenti giudiziari per via di suoi diritti e bisogni. E così via: la casistica sarebbe infinita.
Intendo dire, è sacrosanto che un'amministrazione si prodighi in misure assistenziali, e quelle a favore di gente che finisce sulla strada sono tra le più urgenti. Ma ogni istituzione che si rispetti promuove simili iniziative con i fondi che le sono propri: è per questo che esistono le tasse. Imponendole a forza a cittadini presi a caso, riecheggiano periodi e regimi tra i più bui del passato.
All’apparire del Coronavirus, una legge dello Stato ha decretato il blocco indiscriminato degli sfratti, con l’intento lodevole di non danneggiare i cittadini in difficoltà, epperò - va da sé - infischiandosene del tutto di metterne automaticamente in difficoltà altri in quanto proprietari. Prima che miopia legislativa, questa è barbarie amministrativa, finché i diritti sono sacri ed inviolabili per tutti, e la proprietà (altrui) non è una colpa.
Insomma, un Paese civile non può fare assistenza a spese, danno e beffe del prossimo. Comunque la si pensi, è vergognoso che come organi di politica abitativa pubblica siano coattivamente chiamati i privati; ed ancor di più che lo Stato colpisca pesantemente chi in sua vece gli consente di rimediare alla sua latitanza in materia, quando per minima decenza dovrebbe solo indennizzarlo e ringraziarlo. A maggior ragione con i tempi con cui si muove la sua Giustizia.
Sarebbe ad esempio inimmaginabile che per il nobile principio dell’art. 32 della Costituzione, la Repubblica tutelasse la salute a spese del parente più prossimo. O che la Cassa Integrazione dovesse pagarla in toto l’azienda. O analogamente, che il ladro avesse facoltà di tenersi la refurtiva durante i procedimenti giudiziari per via di suoi diritti e bisogni. E così via: la casistica sarebbe infinita.
Intendo dire, è sacrosanto che un'amministrazione si prodighi in misure assistenziali, e quelle a favore di gente che finisce sulla strada sono tra le più urgenti. Ma ogni istituzione che si rispetti promuove simili iniziative con i fondi che le sono propri: è per questo che esistono le tasse. Imponendole a forza a cittadini presi a caso, riecheggiano periodi e regimi tra i più bui del passato.
All’apparire del Coronavirus, una legge dello Stato ha decretato il blocco indiscriminato degli sfratti, con l’intento lodevole di non danneggiare i cittadini in difficoltà, epperò - va da sé - infischiandosene del tutto di metterne automaticamente in difficoltà altri in quanto proprietari. Prima che miopia legislativa, questa è barbarie amministrativa, finché i diritti sono sacri ed inviolabili per tutti, e la proprietà (altrui) non è una colpa.
Insomma, un Paese civile non può fare assistenza a spese, danno e beffe del prossimo. Comunque la si pensi, è vergognoso che come organi di politica abitativa pubblica siano coattivamente chiamati i privati; ed ancor di più che lo Stato colpisca pesantemente chi in sua vece gli consente di rimediare alla sua latitanza in materia, quando per minima decenza dovrebbe solo indennizzarlo e ringraziarlo. A maggior ragione con i tempi con cui si muove la sua Giustizia.
Da: Mauro
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