A proposito della Meloni
Messaggio per Massimo Giannini
Lunedì 11 gennaio 2021 14:48:06
Egregio direttore, le scrivo questo email per esporre il mio punto di vista sulla questione sorta tra lei e l'onorevole Meloni. Voglio specificare che questa sarà una lettera critica, che però non nasce da militanza di partito, dato che appartengo alla fascia dei disillusi sui partiti di qualunque genere. Voto centrodestra non perché li ritengo i migliori, ma i meno peggio (insomma, come diceva Montanelli, 'voto turandomi il naso'). Inoltre questa lettera critica non intende affatto essere critica anche nei confronti della vostra persona, certo più intelligente e colta della mia, direttore di uno dei maggiori quotidiani italiani. Però, dopo aver analizzato la diatriba tra lei e l'onorevole, ho provato una certa stanchezza per il nuovo, ennesimo esempio di quello schematismo ideologico per cui la sinistra è sempre il meglio, mentre la destra sarebbe sempre il peggio (e dall'inizio del dopo guerra che gli italiani vengono divisi in quelli di serie A e quelli di serie B) e volevo dire la mia, provando a rispondere punto su punto.
1) La Meloni le chiede se lei ritiene la destra italiana pericolosa per la democrazia, lei, nella sua risposta pubblicata oggi (11-01) su La Stampa, afferma di no ma i suoi esempi successivi si basano su distorsioni della realtà: cita la militante di Fd'I vestita con un copricapo da sciamano e scrive 'nel suo partito lo Sciamano Jake e i suoi simpatici golpisti hanno fatto proseliti'. Non le sembra esagerato? L'atto di quella militante è stato di cattivo gusto, ma le colpe di una possono diventare la colpa di tutti o quasi tutti?
2) Riguardo al tweet con cui la Meloni si augurava che la violenza finisse come aveva chiesto il presidente Trump, lei si ricollega alla lettera inviata al Corriere dalla deputata per sostenere che Giorgia Meloni non riprova, anzi ammira l'azione di Trump, perchè lo preferisce a Biden e alla Clinton. Ma la Meloni non ha scritto in questo modo, bensì: "certo, da presidente dei conservatori europei, partito che ha tra i propri affiliati anche i Repubblicani, mi sento vicina alla loro visione politica e non ho fatto mistero di preferire Trump rispetto alla Clinton o a Biden, perché condivido in buona parte la sua visione economica e perché sul piano della difesa dell’interesse nazionale italiano — unico metro con il quale, da patriota, guardo la politica estera — ritengo che la dottrina Obama-Clinton (e dunque Biden) di sostegno alle primavere arabe e al fondamentalismo sunnita abbia prodotto per noi enormi disastri. " Si capisce quindi che non si tratta di un apprezzamento totale, né tanto meno di appoggio a quelle violenze recenti, si approvano solo alcune scelte di Trump fatte in passato, proprio prima di quanto accaduto al Campidoglio.
3) Accusa poi l'onorevole di voler difendere l'indifendibile, ossia che Trump ha ragione quando afferma che gli hanno rubato la vittoria. Ma anche questo non è corretto. La Meloni scrive: “Personalmente, sono convinta che la volontà popolare vada rispettata sempre. Io. Ma lo pensa anche la sinistra? ” L’oggetto in questione, quindi, non è difendere Trump, bensì la critica all’atteggiamento della sinistra, una critica non proprio infondata. Mi spiegherò: come afferma anche lei, direttore, la nostra stessa costituzione prevede che sia necessario mantenere la stabilità del paese, quindi è chiaro che non si può andare ad elezioni un anno sì e magari pure l’altro. Ma è davvero impossibile sospettare che la sinistra cerchi il più possibile di restare in sella ed evitare le elezioni anche perché spinta dal retropensiero ossessivo, manicheo e pluridecennale secondo il quale la destra è per forza il Male e quindi un governo di centrodestra sarebbe automaticamente la Catastrofe (qualunque governo può fallire, ma non è certo il colore politico a stabilirlo) ? Inoltre trovo anche giusto quello che la presidente di Fd’I dice nel resto della lettera, perché anche se l’impeachment è certo una possibilità legale, è imprudente comportarsi come se fosse già cosa certa, intervenendo a gamba tesa in questioni di un altro paese dove ancora c’è tanto troppo, da accertare. Se poi Trump venisse rieletto, con che faccia un governo italiano, specie se di centrosinistra, potrebbe presentarsi davanti ad un uomo che solo quattro anni prima aveva ricoperto di insulti? Se i gravi fatti del Campidoglio segneranno la fine di Trump, allora amen, se la sarà cercata (anche se io non parlerei di tentato golpe, semmai di un incitamento irresponsabile che poi gli è sfuggito di mano) ma in politica la prudenza dovrebbe essere una virtù sovrana.
4) Ultimo punto: davvero, direttore, criticare le Primavere arabe significa stare dalla parte degli oppressori? Nessuno, tanto meno la Meloni nella lettera al Corriere, difende i precedenti governi di quelle nazioni ma l’Egitto, e l’Italia, ci hanno guadagnato dal passaggio da Mubarak ad al-Sisi? E la Libia? Anche papa Francesco, in una intervista del 2016 a La Croix, faceva suo l’amaro commento di un libico: 'Prima avevamo Gheddafi, ora ne abbiamo 50'". Lo stesso Obama, nell’intervista al The Atlantic intitolata 'The Obama doctrine' del 2016, ha criticato Cameron e Sarkozy che prima hanno chiesto l’intervento USA per far cadere il tiranno, e poi se ne sono lavati le mani.
Insomma, a me sembra che la risposta offesa di Giorgia Meloni sia più che giustificata, la reazione che chiunque avrebbe davanti a delle false accuse. Spero che la mia lettera non l’abbia offesa (se è successo, me ne scuso), le auguro un felice anno nuovo e tante soddisfazioni nel suo lavoro.
Distinti saluti, Dario
1) La Meloni le chiede se lei ritiene la destra italiana pericolosa per la democrazia, lei, nella sua risposta pubblicata oggi (11-01) su La Stampa, afferma di no ma i suoi esempi successivi si basano su distorsioni della realtà: cita la militante di Fd'I vestita con un copricapo da sciamano e scrive 'nel suo partito lo Sciamano Jake e i suoi simpatici golpisti hanno fatto proseliti'. Non le sembra esagerato? L'atto di quella militante è stato di cattivo gusto, ma le colpe di una possono diventare la colpa di tutti o quasi tutti?
2) Riguardo al tweet con cui la Meloni si augurava che la violenza finisse come aveva chiesto il presidente Trump, lei si ricollega alla lettera inviata al Corriere dalla deputata per sostenere che Giorgia Meloni non riprova, anzi ammira l'azione di Trump, perchè lo preferisce a Biden e alla Clinton. Ma la Meloni non ha scritto in questo modo, bensì: "certo, da presidente dei conservatori europei, partito che ha tra i propri affiliati anche i Repubblicani, mi sento vicina alla loro visione politica e non ho fatto mistero di preferire Trump rispetto alla Clinton o a Biden, perché condivido in buona parte la sua visione economica e perché sul piano della difesa dell’interesse nazionale italiano — unico metro con il quale, da patriota, guardo la politica estera — ritengo che la dottrina Obama-Clinton (e dunque Biden) di sostegno alle primavere arabe e al fondamentalismo sunnita abbia prodotto per noi enormi disastri. " Si capisce quindi che non si tratta di un apprezzamento totale, né tanto meno di appoggio a quelle violenze recenti, si approvano solo alcune scelte di Trump fatte in passato, proprio prima di quanto accaduto al Campidoglio.
3) Accusa poi l'onorevole di voler difendere l'indifendibile, ossia che Trump ha ragione quando afferma che gli hanno rubato la vittoria. Ma anche questo non è corretto. La Meloni scrive: “Personalmente, sono convinta che la volontà popolare vada rispettata sempre. Io. Ma lo pensa anche la sinistra? ” L’oggetto in questione, quindi, non è difendere Trump, bensì la critica all’atteggiamento della sinistra, una critica non proprio infondata. Mi spiegherò: come afferma anche lei, direttore, la nostra stessa costituzione prevede che sia necessario mantenere la stabilità del paese, quindi è chiaro che non si può andare ad elezioni un anno sì e magari pure l’altro. Ma è davvero impossibile sospettare che la sinistra cerchi il più possibile di restare in sella ed evitare le elezioni anche perché spinta dal retropensiero ossessivo, manicheo e pluridecennale secondo il quale la destra è per forza il Male e quindi un governo di centrodestra sarebbe automaticamente la Catastrofe (qualunque governo può fallire, ma non è certo il colore politico a stabilirlo) ? Inoltre trovo anche giusto quello che la presidente di Fd’I dice nel resto della lettera, perché anche se l’impeachment è certo una possibilità legale, è imprudente comportarsi come se fosse già cosa certa, intervenendo a gamba tesa in questioni di un altro paese dove ancora c’è tanto troppo, da accertare. Se poi Trump venisse rieletto, con che faccia un governo italiano, specie se di centrosinistra, potrebbe presentarsi davanti ad un uomo che solo quattro anni prima aveva ricoperto di insulti? Se i gravi fatti del Campidoglio segneranno la fine di Trump, allora amen, se la sarà cercata (anche se io non parlerei di tentato golpe, semmai di un incitamento irresponsabile che poi gli è sfuggito di mano) ma in politica la prudenza dovrebbe essere una virtù sovrana.
4) Ultimo punto: davvero, direttore, criticare le Primavere arabe significa stare dalla parte degli oppressori? Nessuno, tanto meno la Meloni nella lettera al Corriere, difende i precedenti governi di quelle nazioni ma l’Egitto, e l’Italia, ci hanno guadagnato dal passaggio da Mubarak ad al-Sisi? E la Libia? Anche papa Francesco, in una intervista del 2016 a La Croix, faceva suo l’amaro commento di un libico: 'Prima avevamo Gheddafi, ora ne abbiamo 50'". Lo stesso Obama, nell’intervista al The Atlantic intitolata 'The Obama doctrine' del 2016, ha criticato Cameron e Sarkozy che prima hanno chiesto l’intervento USA per far cadere il tiranno, e poi se ne sono lavati le mani.
Insomma, a me sembra che la risposta offesa di Giorgia Meloni sia più che giustificata, la reazione che chiunque avrebbe davanti a delle false accuse. Spero che la mia lettera non l’abbia offesa (se è successo, me ne scuso), le auguro un felice anno nuovo e tante soddisfazioni nel suo lavoro.
Distinti saluti, Dario
Da: Dario
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