Priorità nelle vaccinazioni

Messaggio per Massimo Giannini

Lunedì 11 gennaio 2021 18:02:07
Buongiorno dr. Giannini, Le scrivo perchè sono da sempre una lettrice della Stampa e da sempre una Sua estimatrice anche prima, su altre testate. Quando vedo Lei in tv, mi si allarga il cuore perchè so che finalmente sto per ascoltare qualcosa di intelligente e di condivisibile, e di questi tempi non capita spesso. Ormai ci sono troppi individui che vengono qualificati come "scienziati", che sparano le opinioni più discutibili, seminando ansia, come se ce ne fosse bisogno.

Vorrei conoscere, per favore e se è possibile, la Sua opinione sulle priorità con cui si sta iniziando a vaccinare la popolazione. Premesso che io ho quasi 72 anni e quindi non parlo per interesse personale, mi indigna molto sentir parlare in continuazione di priorità per gli anziani, nelle RSA e per gli ultraottantenni. Tutti abbiamo delle persone anziane che ci sono molto care, e magari noi stessi siamo anziani e con malattie pregresse, ovviamente (ma esistono anziani senza malattie pregresse?).

A mio avviso, senza dubbio e obbligatoriamente, pena l'impossibilità di mantenere quel posto di lavoro, dovrebbe essere vaccinato tutto il personale medico e paramedico delle RSA e anche il personale delle imprese di pulizia in modo che nessuno possa portare il virus all'interno delle RSA, dopodichè questi anziani dovrebbero pazientare nell' attesa di poter ricevere la visita di parenti e amici all'interno della struttura, esattamente come stiamo facendo tutte le persone di buonsenso in attesa di riaprire le porte della nostra casa a parenti e amici.

Questi anziani non escono dalla struttura e quindi bisogna provvedere perchè nessuno glielo porti a domicilio il virus, I danni psicologici degli anziani io non sono in grado di valutarli, ma non credo che possano essere più importanti di quelli che stanno subendo gli studenti che non possono frequentare le scuole. Perchè non si possono vaccinare tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado e i ragazzi a partire dai 16/18 anni in avanti, come consente la sperimentazione del vaccino, e i loro familiari, quindi gli adulti fino ai 55/60 anni, in modo che Scuole e Università riprendano regolarmente tutte le attività e non ci sia contagio in famiglia?

I più piccoli, non vaccinabili, godrebbero del vantaggio di insegnanti e familiari vaccinati. Noi più anziani, non più costretti ad una vita lavorativa e con una vita sociale più ridotta, potremmo svolgere comunque le nostre attività con prudenza, ma continueremmo ad essere utili a figli e nipoti con una maggiore serenità, aspettando con calma il nostro turno.

Che ne dice dr. Giannini? Non pensa che con questo criterio potremmo venire fuori da questo disastro un po' prima. magari chissà, entro la fine dell'anno?

La ringrazio molto per l'attenzione e La saluto cordialmente

Laura Nobile
Da: Laura Nobile

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