La scelta di Denise
Messaggio per Massimo Gramellini
Giovedì 10 dicembre 2020 09:47:49
Gentile dottor Gramellini,
Le scrivo per ringraziarla del suo articolo sulla signora Denise ("Il caffè", 9 dicembre 2020).
Tutta la mia ammirazione alla signora, che è stata capace di tanto amore, e anche al figlio, che ha sostenuto la decisione della madre, posso solo immaginare a quale costo emotivo.
Questa notizia così commovente, eppure così bella, mi fa venire in mente un passo della Bibbia, che dice: "Da questo abbiamo conosciuto l’amore, dal fatto che lui ha ceduto la vita per noi. " (Prima lettera di Giovanni, capitolo 3, verso 16)
La scrittura si riferisce a Gesù Cristo, e la sua scelta ha per noi un valore equivalente alla nostra vita.
Il Figlio di Dio non era anziano, né malato. Essendo un uomo perfetto, non era soggetto alla morte. Avrebbe potuto vivere per sempre, e morì nella completa innocenza. Cedette volontariamente la sua vita per darci la possibilità di riavere la perfezione che i nostri primogenitori persero per noi. Ora abbiamo la speranza di vivere un giorno in una terra libera da sofferenze, dove perfino la morte sarà una cosa del passato.
Grazie, dottor Gramellini, per aver portato all'attenzione del pubblico il gesto di grande generosità della signora Denise. Abbiamo bisogno di simili notizie, che ci scaldano un cuore straziato dal dolore.
Certo, ci sono cose che non dimenticheremo mai: la lunga fila di mezzi dell'esercito a Bergamo, le centinaia di bare in attesa nei crematori, le facce attonite di chi si vede strappare dalle braccia i propri cari, accompagnati da "angeli" in tyvek in un viaggio che per molti si rivela l'ultimo incubo.
Eppure, tutto questo dolore ci dà l'opportunità di riflettere. Su quanto valga la pena di inseguire cose materiali a qualsiasi costo, su quali siano i veri valori, certo. Ma anche sullo spirito di sacrificio di chi rischia la vita ogni giorno per curarci, e sacrifica la propria vita in turni e condizioni di lavoro massacranti.
E soprattutto, mentre attendiamo una cura per il Covid-19, meditiamo sul valore del sacrificio di quell'uomo perfetto chiamato Gesù.
https: //www. jw. org/finder? wtl ocale=I&docid=20 09685&srcid=share
Le scrivo per ringraziarla del suo articolo sulla signora Denise ("Il caffè", 9 dicembre 2020).
Tutta la mia ammirazione alla signora, che è stata capace di tanto amore, e anche al figlio, che ha sostenuto la decisione della madre, posso solo immaginare a quale costo emotivo.
Questa notizia così commovente, eppure così bella, mi fa venire in mente un passo della Bibbia, che dice: "Da questo abbiamo conosciuto l’amore, dal fatto che lui ha ceduto la vita per noi. " (Prima lettera di Giovanni, capitolo 3, verso 16)
La scrittura si riferisce a Gesù Cristo, e la sua scelta ha per noi un valore equivalente alla nostra vita.
Il Figlio di Dio non era anziano, né malato. Essendo un uomo perfetto, non era soggetto alla morte. Avrebbe potuto vivere per sempre, e morì nella completa innocenza. Cedette volontariamente la sua vita per darci la possibilità di riavere la perfezione che i nostri primogenitori persero per noi. Ora abbiamo la speranza di vivere un giorno in una terra libera da sofferenze, dove perfino la morte sarà una cosa del passato.
Grazie, dottor Gramellini, per aver portato all'attenzione del pubblico il gesto di grande generosità della signora Denise. Abbiamo bisogno di simili notizie, che ci scaldano un cuore straziato dal dolore.
Certo, ci sono cose che non dimenticheremo mai: la lunga fila di mezzi dell'esercito a Bergamo, le centinaia di bare in attesa nei crematori, le facce attonite di chi si vede strappare dalle braccia i propri cari, accompagnati da "angeli" in tyvek in un viaggio che per molti si rivela l'ultimo incubo.
Eppure, tutto questo dolore ci dà l'opportunità di riflettere. Su quanto valga la pena di inseguire cose materiali a qualsiasi costo, su quali siano i veri valori, certo. Ma anche sullo spirito di sacrificio di chi rischia la vita ogni giorno per curarci, e sacrifica la propria vita in turni e condizioni di lavoro massacranti.
E soprattutto, mentre attendiamo una cura per il Covid-19, meditiamo sul valore del sacrificio di quell'uomo perfetto chiamato Gesù.
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Da: Anna Liguori
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