Lettera aperta docenti Scuole Superiori di Zagarolo (RM)
Messaggio per Massimo Gramellini
Martedì 12 gennaio 2021 18:17:06
I SOTTOSCRITTI DOCENTI DELL’ I. I. S. "PAOLO BORSELLINO E GIOVANNI FALCONE" DI ZAGAROLO, IN MERITO ALLA PROSSIMA RIPRESA DELLE LEZIONI IN PRESENZA
PREVISTA IL 18 GENNAIO 2021, INTENDONO ESPRIMERE E RENDERE PUBBLICAMENTE NOTE LE SEGUENTI RIFLESSIONI:
1. La scuola non è mera trasmissione di saperi ma un percorso di crescita individuale e collettiva, che pretende una complessa interazione tra docenti e discenti e conseguentemente una altrettanto complessa e articolata programmazione delle attività nei tempi, nei modi e nei contenuti didattici. La dimensione "elastica", ultimamente imposta alla scuola, non consente tale attività di programmazione (o la riduce al minimo), togliendo efficacia all'azione formativa nonché dignità professionale ai docenti, continuamente chiamati a rimodulare la propria funzione.
2. La scuola ha bisogno di stabilità e continuità anche in una situazione emergenziale, anzi, a fronte della precarietà della situazione emergenziale, la scuola, se ben organizzata, può e deve rappresentare per gli alunni l'unico elemento di certezza e stabilità.
3. È umiliante dover constatare che le esigenze della didattica debbano adeguarsi alla logistica del trasporto pubblico e non viceversa. E l'esigenza primaria di una scuola ben fatta è che l'attività si svolga al mattino, quando le condizioni fisiologiche consentono le capacità attentive e conseguentemente predispongono ad una partecipazione attiva e proficua. (Sarebbe inoltre opportuno considerare la precaria "qualità" dell'edilizia scolastica in cui ad oggi nel nostro paese si svolge la formazione dei ragazzi: edifici inadeguati, senza spazi ricreativi né all'interno né all'esterno, sia per i docenti sia per i ragazzi)
4. Gli insegnanti, così come gli studenti, lavorano anche al di fuori dello spazio fisico della scuola e al di là dell'orario convenuto delle lezioni frontali. Gli insegnanti, quando sono degni di questo nome, lavorano per tutto il tempo della loro giornata studiando, riflettendo, ideando, programmando da soli o con un gruppo di lavoro, correggendo quanto i loro allievi hanno prodotto, comunicando con i loro allievi e con le famiglie su tutte le questioni inerenti la crescita personale degli allievi stessi. Gli insegnanti pertanto hanno diritto a chiarezza e stabilità rispetto al tempo da gestire affinché il loro ruolo conservi dignità professionale ed efficacia didattica.
5. In ultima analisi, e tutto ciò premesso, i sottoscritti insegnanti chiedono che si ponga fine all'altalena delle percentuali in presenza e a distanza e all'ipotesi di turnazioni. La proposta didattica deve essere unica e uguale per tutti. Si scelga dunque in via definitiva una percentuale di didattica in presenza realisticamente attuabile (ad esempio il 30%) e ci si organizzi definitivamente su quella, CON UN TURNO UNICO, finché i tempi non consentiranno di tornare alla VERA NORMALITÀ.
I DOCENTI
Franca Taraborrelli
Vania Martelli
Elisabetta Marchese
Antonella Parisi
Carla Caroni
Daniela Pucci
Carmine Chiedi
Valentina Balzarotti
Ilaria Acciai
Roberta Barni
Antonella Alibrandi
Francesca Quaresima
Antonella Panepuccia
Caterina Ciaramella
Adriana Benedetti
Veronica Gentile
Isabella Fusani
Silvia Carabella
Valeria Turriziani
Irene Cortoni
Antonella De Simone
Laura Pagnoni
Marianna Matteucci
Gioia De Angelis
Elisabetta Di Rosa
Mauro Cerri
Lillo Lio
Simone Mastrocesare
Orietta Cocci
Irene Fabrini
Sara Stracqualursi
Daniela Saccenti
Ilaria Schiarea
Davide Merolle
Di Schiavi Iorio Natascia
Marcello Zappia
Rossella Supino
Caringi Carla
Miriam Angiolilli
Anna Donati
Anna Guglielmotti
Borrello Demetrio
Monego Maurizio
Laura Del Signore
Teresa Carlucci
Tilde Centracchio
Ida Civitella
Adriana Fabroni
Stefano Esta
Federica Alessandroni
Rosita Masella
Domenico Fucci
Cesare Pompa
Michela Paone
Silvia Bottega
Massimo Andreozzi
Natascia Mattetti
Claudia Rossi
Monica Mattozzi
Claudia Stecca
Elisa Corsi
Arianna Conca
Marco Pagliari
Miriam Tassan
PREVISTA IL 18 GENNAIO 2021, INTENDONO ESPRIMERE E RENDERE PUBBLICAMENTE NOTE LE SEGUENTI RIFLESSIONI:
1. La scuola non è mera trasmissione di saperi ma un percorso di crescita individuale e collettiva, che pretende una complessa interazione tra docenti e discenti e conseguentemente una altrettanto complessa e articolata programmazione delle attività nei tempi, nei modi e nei contenuti didattici. La dimensione "elastica", ultimamente imposta alla scuola, non consente tale attività di programmazione (o la riduce al minimo), togliendo efficacia all'azione formativa nonché dignità professionale ai docenti, continuamente chiamati a rimodulare la propria funzione.
2. La scuola ha bisogno di stabilità e continuità anche in una situazione emergenziale, anzi, a fronte della precarietà della situazione emergenziale, la scuola, se ben organizzata, può e deve rappresentare per gli alunni l'unico elemento di certezza e stabilità.
3. È umiliante dover constatare che le esigenze della didattica debbano adeguarsi alla logistica del trasporto pubblico e non viceversa. E l'esigenza primaria di una scuola ben fatta è che l'attività si svolga al mattino, quando le condizioni fisiologiche consentono le capacità attentive e conseguentemente predispongono ad una partecipazione attiva e proficua. (Sarebbe inoltre opportuno considerare la precaria "qualità" dell'edilizia scolastica in cui ad oggi nel nostro paese si svolge la formazione dei ragazzi: edifici inadeguati, senza spazi ricreativi né all'interno né all'esterno, sia per i docenti sia per i ragazzi)
4. Gli insegnanti, così come gli studenti, lavorano anche al di fuori dello spazio fisico della scuola e al di là dell'orario convenuto delle lezioni frontali. Gli insegnanti, quando sono degni di questo nome, lavorano per tutto il tempo della loro giornata studiando, riflettendo, ideando, programmando da soli o con un gruppo di lavoro, correggendo quanto i loro allievi hanno prodotto, comunicando con i loro allievi e con le famiglie su tutte le questioni inerenti la crescita personale degli allievi stessi. Gli insegnanti pertanto hanno diritto a chiarezza e stabilità rispetto al tempo da gestire affinché il loro ruolo conservi dignità professionale ed efficacia didattica.
5. In ultima analisi, e tutto ciò premesso, i sottoscritti insegnanti chiedono che si ponga fine all'altalena delle percentuali in presenza e a distanza e all'ipotesi di turnazioni. La proposta didattica deve essere unica e uguale per tutti. Si scelga dunque in via definitiva una percentuale di didattica in presenza realisticamente attuabile (ad esempio il 30%) e ci si organizzi definitivamente su quella, CON UN TURNO UNICO, finché i tempi non consentiranno di tornare alla VERA NORMALITÀ.
I DOCENTI
Franca Taraborrelli
Vania Martelli
Elisabetta Marchese
Antonella Parisi
Carla Caroni
Daniela Pucci
Carmine Chiedi
Valentina Balzarotti
Ilaria Acciai
Roberta Barni
Antonella Alibrandi
Francesca Quaresima
Antonella Panepuccia
Caterina Ciaramella
Adriana Benedetti
Veronica Gentile
Isabella Fusani
Silvia Carabella
Valeria Turriziani
Irene Cortoni
Antonella De Simone
Laura Pagnoni
Marianna Matteucci
Gioia De Angelis
Elisabetta Di Rosa
Mauro Cerri
Lillo Lio
Simone Mastrocesare
Orietta Cocci
Irene Fabrini
Sara Stracqualursi
Daniela Saccenti
Ilaria Schiarea
Davide Merolle
Di Schiavi Iorio Natascia
Marcello Zappia
Rossella Supino
Caringi Carla
Miriam Angiolilli
Anna Donati
Anna Guglielmotti
Borrello Demetrio
Monego Maurizio
Laura Del Signore
Teresa Carlucci
Tilde Centracchio
Ida Civitella
Adriana Fabroni
Stefano Esta
Federica Alessandroni
Rosita Masella
Domenico Fucci
Cesare Pompa
Michela Paone
Silvia Bottega
Massimo Andreozzi
Natascia Mattetti
Claudia Rossi
Monica Mattozzi
Claudia Stecca
Elisa Corsi
Arianna Conca
Marco Pagliari
Miriam Tassan
Da: Prof.ssa Antonella De Simone
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