OperaDomus, collettiva d'arte contemporanea sul concept della Casa d'artista

Messaggio per Massimo Gramellini

Domenica 7 febbraio 2021 02:32:14
Gentile Massimo Gramellini, ho lasciato un breve pensiero per la signora Bova Casalini, ma vorrei precisarlo a lei, giornalista. Sono una giornalista, cultural producer e curatrice di "OperaDomus" una collettiva d'arte contemporanea sul concept della Casa d'artista presso le seicentesche Scuderie Aldobrandini Frascati (Roma). Il percorso espositivo ricalca la pianta della casa originaria dell'artista Carlo Marchetti con gli artisti che hanno condiviso le loro poetiche d'arte in quel luogo, tanto da divenire i "genius loci" delle 7 sale che lo compongono: A. Pace, M. Schifano, F. Cervelli, G. Galli, A. Di Francesco, P. Romani, e lo stesso Marchetti, affiancati da altri Artisti in Transito. C. Marini, C. De Paolis, A. Onesti, K. Lindström, S. Sabatino, F. Gatta, D. Zannetti.
(https: //iss uu. com/sitfeel/docs/operad omus_il_catalogo 2 020_0ce19f 500b1936)
Vista la contingenza pandemica, Operadomus è stata tra le prime mostre virtuali in italia nel primo lockdown di marzo 2020 e poi on real ma letteralmente bloccata dal secondo del novembre 2020.
Ora che nelle zone gialle, sebbene limitate, si permettono le visite ai musei sentiamo l'esigenza di dare un segnale di R-Esistenza stessa dell'arte. Nel compendio di cifre artistiche di OperaDomus, tutto ruota attorno alla dimensione dello spazio abitato, creativo, rinnovato e celebrato. Alla prosecuzione dell'idea e dell'artista e di quella cura e nutrimento che l'arte può realizzare rispondendo agli stati di crisi come ne abbiamo veduti. L'emergenza sanitaria non solo sposta l'attenzione dalla cultura, ma ne mette a rischio l'esistenza stessa nel momento in cui le politiche sottintendono il rimando delle istanze considerate non prioritarie. Da tempo, e per tornare anche al delicato appello della signora Elvira, consideriamo che l'Arte, la sua liturgia o i suoi rituali, debbano tornare al centro dei processi umani e osservati con attenzione anche dal mondo dell'informazione e non solo di settore, come attenzione alla persona e del suo agire.
In particolare, ad Oreste Casalini, prematuramente scomparso è dedicata l'ottava Sala, detta virtuale; contiene "feticci d'Artista" e l'esposizione delle opere di "Padre in figlio"su gentile concessione di Ekaterina Pugach. Il tributo è ad alto impatto, non solo la casa d'artista tenta il suo movimento di rigenerazione in altro sito, le generazioni contigue stesse trasmettono e rigenerano l'ideale. Dunque Arte “rigenerazionale” e cura: tutto ciò che è stato fatto non sarebbe stato così se non fosse stato fatto con attenzione. Oreste e il piccolo Vasili; Elvira e i figli, il casale d'artista nella casa museo, la casa del padre, l'andirivieni del tempo. Le sue tracce inestinguibili. Operadomus con i suoi artisti e come Casalini, devono poter r-esistere.
Grazie dell'attenzione.
Da: Daniela Zannetti

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