Un bel cambiamento nel 2020: un'infermiera felice di ciò che che fa
Messaggio per Massimo Gramellini
Domenica 7 marzo 2021 06:40:00
Buongiorno massimo, vorrei raccontarle cosa mi è accaduto di bello nel disastroso 2020. premetto che sono un'infermiera diciamo un pò datata... ho scelto nel 1992 di diventare infermiera di medicina generale in un piccolo ospedale di provincia. amavo e amo il mio lavoro, ma poi sono arrivati i miei tre meravigliosi figli, fare la mamma ha preso il sapravvento e così quando mi è stato proposto un posto negli ambulatori ho accettato... sono uscita dai turni, ho potuto dedicarmi alla famiglia facendo un turno centrale ed essendo tutti i festivi a casa. ma il mio cuore è rimasto nel reparto, il prendermi cura delle persone, vedere i loro progressi, vederli stare meglio, dare loro conforto, ma intanto negli ambulatori ci sono rimasta 7 anni, un pò mi sono abituata a dormire nel mio letto tutte le notti, a cenare tutte le sere a casa. non ero più una ragazzina e il dubbio di non essere più in grado di reggere i ritmi di reparto, con colleghi giovani, mi ha sempre fermata dal chiedere un trasferimento... dopo tanti anni avevo il terrore di non essere all'altezza... poi è arrivato febbraio 2020... in ospedale c'era il caos, arrivavano pazienti con il COVID, sentivo e vedevo collegi fare turni massacranti... e io? io stavo nel mio ambulatorio a fare pochi esami perchè nessuno, se non le urgenze, veniva a fare esami, mentre gli altri si distruggevano di lavoro. guardavo in tv le realtà degli altri ospedali e ogni giorno mi sentivo sempre più inutile. volevo che la riconoscenza che le persone davano alla mia professione, fosse meritata e non presa perchè appartenevo a quella categoria... e allora una bella mattina, sono andata in direzione sanitaria e mi sono resa volontaria per essere spostata in un reparto COVID... le bardature, quello che ho visto, quello che ho dovuto fare, non voglio neanche scriverlo, è quello che è successo a tutti gli operatori sanitari... ma io mi sono buttata a capofitto nel mio nuovo reparto, ho iniziato a fare i turni e sa cosa le dico? ero perfettamente capace e in grado di fare pomeriggi, notti e festivi... dopo 7 anni ero ancora in grado di fare ll'inferiera come sognavo io... non voglio denigrare gli ambulatori, per carità, ma non era più il mio posto... adesso, a distanza di un anno, sono ancora in reparto, e credo ci resterò fino alla pensione... lavoro con ragazzi meravigliosi che hanno l'età dei miei figli, che mi proteggono, mi rispettano e mi fanno sentire nuovamente giovane... ecco volevo dirle che il 2020 mi ha restituito la mia identità di infermiera e di questo, con il rispetto per i morti e per le loro famiglie, posso essere grata al 2020... volevo condividere con lei questa esperienza, caso mai volesse scriver un libro sulle cose belle, volevo farle sapere che la stimo e che oltre a seguirla il sabato sera, turni permettendo, ho letto anche tutti i suoi libri e la trovo una persona sensibile e profonda... non scrivo il nome del mio reparto e del mio ospedale perchè non so se devo chiedere qualche permesso, ma le sto scrivendo alla fine del mio turno, per dirle che sono felice di quello che faccio... grazie per l 'attenzione
Da: Monica
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