Ingiustizia sanitaria
Messaggio per Massimo Gramellini
Sabato 10 aprile 2021 17:24:48
Buona sera Massimo,
naturalmente la seguo quando posso e come per molte persone, Lei trasmette un senso di fiducia.
Dopo avere bussato per mesi molte porte, oggi esausta ma non disposta a fermarmi, ho pensato di scriverLe la storia di mia madre.
Scrivo mentre ho sentito per radio per ennesima volta parlare di " medici eroi", addirittura di premi speciali quali un Nobel.
Mia madre, 85 anni, affetta da circa 2 anni di demenza senile (ma non gravissima, noi avevamo comunque un dialogo) il 25 settembre 2020, e quindi non in tempo di pandemia, mia madre è deceduta.
Il 2020 è stato un anno pesante per me e mia madre, chiuse in casa, lasciate sole anche dal medico di base con il quale parlavo per mezzo di una infermiera dal fondo di uno scalone perché i telefoni erano sempre staccati, i centri diurni chiusi, e se avevamo bisogno di andare in un pronto soccorso ho imparato che questi malati fanno ore di attesa e non solo ma in un episodio in cui era caduta e io non sono potuta entrare se non dopo 4 ore circa, nessuno, dico nessuno le aveva allungato un bicchiere d'acqua e quando mi ha vista mi ha supplicato di farla bere... e non le dico la sgarbatezza di un medico che mi ha aggredita dicendo che disturbava perché ogni 10 minuti chiedeva di andare in bagno. Mi è apparso davanti un piccolo animaletto rannicchiato su una barella (ho una foto in merito).
Comunque, salto questi passaggi per arrivare al dunque: ad un certo punto ha qualche linea di febbre e in ospedale le viene diagnosticato un blocco renale.
Dopo averla sballottata per un paio di reparti, arriviamo in nefrologia dove un medico ci dice con un lieve sorriso sul letto della paziente: "sua madre ha un blocco renale di cui non capiamo la causa ma siccome sua madre ha anche la demenza, se venisse curato il blocco renale, comunque la qualità di vita di sua madre non migliorerebbe, quindi non faremo nulla". negandole una biopsia x capire l causa del blocco e una emodialisi... questi malati non sono collaborativi...
Tradotto la lasceremo morire...
Ho chiesto con una email al primario di idratarla almeno e questo mi ha risposto che sarebbe stato accanimento terapeutico. Aggiungo che nel tempo in cui siamo rimaste in ospedale questo medico che purtroppo ci era capitato, durante la visita quotidiana, non ha mai rivolto la parola a mia madre se non altro per un semplice: Buon giorno Elisa come va ?. .. mai, se lo avesse fatto si sarebbe reso conto che mia madre capiva tutto e comunicava.
Mia madre infatti, sino alla fine mi diceva: "ti prego non mi lasciare morire perchè se ti ho fatto arrabbiare non lo farò più "o ancora " io ti ho voluto più bene perché io non ti avrei mai fatto questo"... mia madre credeva in me e io non sono riuscita a salvarla, non sono stata lucida da portarla via di li e non me lo posso perdonare
Mia madre è morta circa un mese dopo, affogata dai suoi liquidi in un modo che non farei morire nemmeno il mio cane.
L'ho portata a casa, ma non sono riuscita a tenerla a casa, ha passato una notte su una barella in un pronto soccorso, dove non riusciva a muoversi, nonostante abbia supplicato di avere un letto e nonostante fosse alla fine perché morta 3 giorni dopo in Hospice... forse unico posto dove è stata trattata con dignità. Dopo la morte di mia madre ho bussato a parecchie porte anche di illustri medici o addirittura ospedali dove ho imparato che " una biopsia oggi è un gioco da ragazzi " ancora " che una emodialisi costa meno di un antibiotico ormai"; " nel nostro ospedale una emodialisi non si nega a nessuno" ; " se hai un blocco grave non vivi più di 3 gg " e mia madre è andata avanti 1 mese circa ; ho addirittura contattato ospedale Gaslini di Genova che trattano bambini per capire " la non collaborazione di mia madre " e ancora tanto altro.
Ho dimenticato di dire che tutto questo non avveniva in un ospedale di Canicattì o della Calabria ma in un Ospedale della Emilia Romagna, Modena, Carpi... culla della Sanità e dei diritti.
Io non credo che sia giusto che qualcuno decida della vita di un essere umano, esiste articolo 32 (?). .. in un paese che celebra la giornata della memoria...
Per il mondo mia madre era una vecchia di 85 anni con la demenza... per me era mia madre: … per favore non chiamateli eroi.. per favore.
Anche mia madre era un eroe: ha lavorato tutta la vita (faceva la stiratrice), ha cresciuto i suoi figli, ha costruito una casa, ha pagato le tasse, non è mai andata in vacanza, ha rispettato tutti...
Grazie per avermi letto.
Lorena Belloni: ------- tel. 338-------
naturalmente la seguo quando posso e come per molte persone, Lei trasmette un senso di fiducia.
Dopo avere bussato per mesi molte porte, oggi esausta ma non disposta a fermarmi, ho pensato di scriverLe la storia di mia madre.
Scrivo mentre ho sentito per radio per ennesima volta parlare di " medici eroi", addirittura di premi speciali quali un Nobel.
Mia madre, 85 anni, affetta da circa 2 anni di demenza senile (ma non gravissima, noi avevamo comunque un dialogo) il 25 settembre 2020, e quindi non in tempo di pandemia, mia madre è deceduta.
Il 2020 è stato un anno pesante per me e mia madre, chiuse in casa, lasciate sole anche dal medico di base con il quale parlavo per mezzo di una infermiera dal fondo di uno scalone perché i telefoni erano sempre staccati, i centri diurni chiusi, e se avevamo bisogno di andare in un pronto soccorso ho imparato che questi malati fanno ore di attesa e non solo ma in un episodio in cui era caduta e io non sono potuta entrare se non dopo 4 ore circa, nessuno, dico nessuno le aveva allungato un bicchiere d'acqua e quando mi ha vista mi ha supplicato di farla bere... e non le dico la sgarbatezza di un medico che mi ha aggredita dicendo che disturbava perché ogni 10 minuti chiedeva di andare in bagno. Mi è apparso davanti un piccolo animaletto rannicchiato su una barella (ho una foto in merito).
Comunque, salto questi passaggi per arrivare al dunque: ad un certo punto ha qualche linea di febbre e in ospedale le viene diagnosticato un blocco renale.
Dopo averla sballottata per un paio di reparti, arriviamo in nefrologia dove un medico ci dice con un lieve sorriso sul letto della paziente: "sua madre ha un blocco renale di cui non capiamo la causa ma siccome sua madre ha anche la demenza, se venisse curato il blocco renale, comunque la qualità di vita di sua madre non migliorerebbe, quindi non faremo nulla". negandole una biopsia x capire l causa del blocco e una emodialisi... questi malati non sono collaborativi...
Tradotto la lasceremo morire...
Ho chiesto con una email al primario di idratarla almeno e questo mi ha risposto che sarebbe stato accanimento terapeutico. Aggiungo che nel tempo in cui siamo rimaste in ospedale questo medico che purtroppo ci era capitato, durante la visita quotidiana, non ha mai rivolto la parola a mia madre se non altro per un semplice: Buon giorno Elisa come va ?. .. mai, se lo avesse fatto si sarebbe reso conto che mia madre capiva tutto e comunicava.
Mia madre infatti, sino alla fine mi diceva: "ti prego non mi lasciare morire perchè se ti ho fatto arrabbiare non lo farò più "o ancora " io ti ho voluto più bene perché io non ti avrei mai fatto questo"... mia madre credeva in me e io non sono riuscita a salvarla, non sono stata lucida da portarla via di li e non me lo posso perdonare
Mia madre è morta circa un mese dopo, affogata dai suoi liquidi in un modo che non farei morire nemmeno il mio cane.
L'ho portata a casa, ma non sono riuscita a tenerla a casa, ha passato una notte su una barella in un pronto soccorso, dove non riusciva a muoversi, nonostante abbia supplicato di avere un letto e nonostante fosse alla fine perché morta 3 giorni dopo in Hospice... forse unico posto dove è stata trattata con dignità. Dopo la morte di mia madre ho bussato a parecchie porte anche di illustri medici o addirittura ospedali dove ho imparato che " una biopsia oggi è un gioco da ragazzi " ancora " che una emodialisi costa meno di un antibiotico ormai"; " nel nostro ospedale una emodialisi non si nega a nessuno" ; " se hai un blocco grave non vivi più di 3 gg " e mia madre è andata avanti 1 mese circa ; ho addirittura contattato ospedale Gaslini di Genova che trattano bambini per capire " la non collaborazione di mia madre " e ancora tanto altro.
Ho dimenticato di dire che tutto questo non avveniva in un ospedale di Canicattì o della Calabria ma in un Ospedale della Emilia Romagna, Modena, Carpi... culla della Sanità e dei diritti.
Io non credo che sia giusto che qualcuno decida della vita di un essere umano, esiste articolo 32 (?). .. in un paese che celebra la giornata della memoria...
Per il mondo mia madre era una vecchia di 85 anni con la demenza... per me era mia madre: … per favore non chiamateli eroi.. per favore.
Anche mia madre era un eroe: ha lavorato tutta la vita (faceva la stiratrice), ha cresciuto i suoi figli, ha costruito una casa, ha pagato le tasse, non è mai andata in vacanza, ha rispettato tutti...
Grazie per avermi letto.
Lorena Belloni: ------- tel. 338-------
Da: Lorena Belloni
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