Insegnanti di sostegno specializzati penalizzati
Messaggio per Matteo Salvini
Domenica 21 febbraio 2021 17:37:22
SPETT. LE ONOREVOLE
Innanzitutto L’Italia ha bisogno del LEI e della LEGA.
Sono Michela Brasigliani, insegnante di sostegno con specializzazione universitaria (+ laurea + laurea specialistica e altre competenze), residente a Stanghella in Prov. Di PADOVA.
A nome dei tanti colleghi, docenti di sostegno specializzati, voglio sottoporre a LEI la questione spinosa e ingiusta che ci riguarda.
LEI è sicuramente a conoscenza che per accedere al percorso di specializzazione universitaria sul sostegno, si devono affrontare 3 esami selettivi, un test e due esami (uno scritto e uno orale) ; una volta superati tutti gli esami, in base ad una graduatoria di merito e in relazione ai posti disponibili si accede al corso di formazione. Il corso di formazione prevede otto mesi di frequenza obbligatoria, 11 esami, 175 ore di tirocinio e due tesi finali con discussione davanti ad una commissione universitaria.
Il IV ciclo di specializzazione sul sostegno (terminato a maggio 2020) ha avuto una discriminazione senza eguali, per cui gli specializzati di questo ciclo, (come quelli del V ciclo appena iniziato del resto) sono usciti senza abilitazione, contrariamente a quelli dei cicli precedenti, usciti abilitati e già di ruolo per diritto.
Ma, a prescindere dalle modalità differenti di reclutamento docenti, in relazione al cambio dei ministri, una considerazione ovvia e di SENSO, è la seguente: non credete che chi esce con la specializzazione abbia il diritto di entrare di ruolo direttamente, in quanto gli specializzati sul sostegno già hanno affrontato tre prove selettive per accedere al corso di specializzazione, nonché altrettanti esami per conseguire il titolo?
Nei paesi europei i colleghi docenti dopo tre anni scolastici (contratti 30 giugno o 31 agosto) vengono stabilizzati, come mai noi, DOCENTI ITALIANI dobbiamo penare il ruolo, dopo anni di dedicata professione?
Consapevoli del momento difficile che sta attraversando L’Italia, siamo altrettanto convinti che la scuola è parte integrante del suo progetto di ricostruzione e con esso la stabilizzazione dei tanti docenti che fanno battere il cuore della scuola.
Confidiamo in LEI ONOREVOLE
Michela Brasigliani
A nome degli insegnanti di sostegno specializzati.
Innanzitutto L’Italia ha bisogno del LEI e della LEGA.
Sono Michela Brasigliani, insegnante di sostegno con specializzazione universitaria (+ laurea + laurea specialistica e altre competenze), residente a Stanghella in Prov. Di PADOVA.
A nome dei tanti colleghi, docenti di sostegno specializzati, voglio sottoporre a LEI la questione spinosa e ingiusta che ci riguarda.
LEI è sicuramente a conoscenza che per accedere al percorso di specializzazione universitaria sul sostegno, si devono affrontare 3 esami selettivi, un test e due esami (uno scritto e uno orale) ; una volta superati tutti gli esami, in base ad una graduatoria di merito e in relazione ai posti disponibili si accede al corso di formazione. Il corso di formazione prevede otto mesi di frequenza obbligatoria, 11 esami, 175 ore di tirocinio e due tesi finali con discussione davanti ad una commissione universitaria.
Il IV ciclo di specializzazione sul sostegno (terminato a maggio 2020) ha avuto una discriminazione senza eguali, per cui gli specializzati di questo ciclo, (come quelli del V ciclo appena iniziato del resto) sono usciti senza abilitazione, contrariamente a quelli dei cicli precedenti, usciti abilitati e già di ruolo per diritto.
Ma, a prescindere dalle modalità differenti di reclutamento docenti, in relazione al cambio dei ministri, una considerazione ovvia e di SENSO, è la seguente: non credete che chi esce con la specializzazione abbia il diritto di entrare di ruolo direttamente, in quanto gli specializzati sul sostegno già hanno affrontato tre prove selettive per accedere al corso di specializzazione, nonché altrettanti esami per conseguire il titolo?
Nei paesi europei i colleghi docenti dopo tre anni scolastici (contratti 30 giugno o 31 agosto) vengono stabilizzati, come mai noi, DOCENTI ITALIANI dobbiamo penare il ruolo, dopo anni di dedicata professione?
Consapevoli del momento difficile che sta attraversando L’Italia, siamo altrettanto convinti che la scuola è parte integrante del suo progetto di ricostruzione e con esso la stabilizzazione dei tanti docenti che fanno battere il cuore della scuola.
Confidiamo in LEI ONOREVOLE
Michela Brasigliani
A nome degli insegnanti di sostegno specializzati.
Da: Michela Brasigliani
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