Auto elettriche
Messaggio per Milena Gabanelli
Giovedì 28 ottobre 2021 14:09:18
Gentilissima dottoressa,
mi piacerebbe che Lei affrontasse il tema delle auto elettriche, la cui diffusione oggi è favorita dagli incentivi governativi, appena rifinanziati, con particolare riferimento a:
- Impatto sull’ambiente e sociale della produzione e dello smaltimento delle batterie;
- Costi da sostenere, nel caso di loro larga diffusione, per l’adeguamento della rete di distribuzione dell’energia elettrica, energia oggi solo poco più del 30% prodotta da fonti rinnovabili. Un aumento dei consumi, stimabile nel 25%, oltre essere insostenibile per la rete elettrica attuale, comporterebbe anche, almeno nel breve periodo, una riduzione della percentuale di energia da fonti rinnovabili;
- Rischi di folgorazione collegati allo stoccaggio di grandi quantità di energia elettrica in corrente continua a 400 Volt e oltre (Negli impianti industriali, i comandi sui quali agiscono gli operatori devono avere una tensione massima di 48 Vcc !) (L’alta tensione delle batterie consiglierebbe anche di predisporre una rete di distribuzione in alta tensione, per contenere costi e perdite di distribuzione.) ;
- Rischi d’incendio in caso d’incidente;
- Formula stabilita nell’unione europea per definire i limiti accettabili di CO2, che, personalmente, considero una follia perché penalizza le auto più leggere. Per non pagare penali, conviene aumentare il peso della vettura, aggiungendo motore elettrico e batterie. (Chi l’ha definita? I costruttori stessi? )
Mi permetto di esprimere la mia opinione che comporta innanzi tutto un cambiamento di mentalità da parte dell’automobilista.
Per ridurre consumi ed emissioni, la prima cosa da fare sarebbe costruire automobili più leggere e aereodinamiche e smettere di considerare i SUV, magari neri con vetri oscurati, altra follia dal punto di vista tecnico, come status symbol. Il nuovo status symbol, se proprio non possiamo farne meno, dovrebbe essere una auto con molte parti costruite in allumino e fibra di carbonio.
Valgono infatti le formule fondamentali della dinamica, che scrivo in forma elementare, anche se non rigorosa, per risparmiarle forma differenziale e integrali:
F = ma Forza = massa per accelerazione
L = Fs Lavoro = Forza per spostamento
P = L/t = Fv Potenza = Lavoro/tempo = Forza per velocità
Che evidenziano come, nel traffico normale, con accelerazioni e frenate, per andare da A a B, il lavoro (= energia spesa) sia proporzionale alla massa, così come la potenza richiesta, ceteris paribus.
La situazione è ancora peggiore nel caso di dislivello dove, oltre al lavoro speso per vincere attriti, resistenze aerodinamiche e accelerazioni, occorre considerare anche quello correlato alla variazione di quota, legato alla componente verticale della forza: F=mg, dove g è l’accelerazione di gravità. L = Fh =mgh dove h è il dislivello.
È anche intuibile come abbia poco senso movimentare un mezzo con una massa di 2 tonnellate per spostare una persona che pesa 70 kg!
È mia opinione che l’auto 100% elettrica possa essere sponsorizzata con soldi pubblici solo in congiunzione all’auto-produzione di energia (pannelli solari sul tetto). Si avrebbe così impatto minimo sulla rete elettrica.
Infine le allego alcuni documenti reperibili in rete e le consiglio di consultare anche la rivista “Quattroruote” di marzo 2020 e relativo inserto.
Cordiali saluti
Fabrizio Cecchi
P. S.: altro argomento interessante, dal punto di vista energetico/ambientale, al cui sviluppo puntano molte nazioni, è la produzione, l’uso e lo stoccaggio dell'idrogeno
mi piacerebbe che Lei affrontasse il tema delle auto elettriche, la cui diffusione oggi è favorita dagli incentivi governativi, appena rifinanziati, con particolare riferimento a:
- Impatto sull’ambiente e sociale della produzione e dello smaltimento delle batterie;
- Costi da sostenere, nel caso di loro larga diffusione, per l’adeguamento della rete di distribuzione dell’energia elettrica, energia oggi solo poco più del 30% prodotta da fonti rinnovabili. Un aumento dei consumi, stimabile nel 25%, oltre essere insostenibile per la rete elettrica attuale, comporterebbe anche, almeno nel breve periodo, una riduzione della percentuale di energia da fonti rinnovabili;
- Rischi di folgorazione collegati allo stoccaggio di grandi quantità di energia elettrica in corrente continua a 400 Volt e oltre (Negli impianti industriali, i comandi sui quali agiscono gli operatori devono avere una tensione massima di 48 Vcc !) (L’alta tensione delle batterie consiglierebbe anche di predisporre una rete di distribuzione in alta tensione, per contenere costi e perdite di distribuzione.) ;
- Rischi d’incendio in caso d’incidente;
- Formula stabilita nell’unione europea per definire i limiti accettabili di CO2, che, personalmente, considero una follia perché penalizza le auto più leggere. Per non pagare penali, conviene aumentare il peso della vettura, aggiungendo motore elettrico e batterie. (Chi l’ha definita? I costruttori stessi? )
Mi permetto di esprimere la mia opinione che comporta innanzi tutto un cambiamento di mentalità da parte dell’automobilista.
Per ridurre consumi ed emissioni, la prima cosa da fare sarebbe costruire automobili più leggere e aereodinamiche e smettere di considerare i SUV, magari neri con vetri oscurati, altra follia dal punto di vista tecnico, come status symbol. Il nuovo status symbol, se proprio non possiamo farne meno, dovrebbe essere una auto con molte parti costruite in allumino e fibra di carbonio.
Valgono infatti le formule fondamentali della dinamica, che scrivo in forma elementare, anche se non rigorosa, per risparmiarle forma differenziale e integrali:
F = ma Forza = massa per accelerazione
L = Fs Lavoro = Forza per spostamento
P = L/t = Fv Potenza = Lavoro/tempo = Forza per velocità
Che evidenziano come, nel traffico normale, con accelerazioni e frenate, per andare da A a B, il lavoro (= energia spesa) sia proporzionale alla massa, così come la potenza richiesta, ceteris paribus.
La situazione è ancora peggiore nel caso di dislivello dove, oltre al lavoro speso per vincere attriti, resistenze aerodinamiche e accelerazioni, occorre considerare anche quello correlato alla variazione di quota, legato alla componente verticale della forza: F=mg, dove g è l’accelerazione di gravità. L = Fh =mgh dove h è il dislivello.
È anche intuibile come abbia poco senso movimentare un mezzo con una massa di 2 tonnellate per spostare una persona che pesa 70 kg!
È mia opinione che l’auto 100% elettrica possa essere sponsorizzata con soldi pubblici solo in congiunzione all’auto-produzione di energia (pannelli solari sul tetto). Si avrebbe così impatto minimo sulla rete elettrica.
Infine le allego alcuni documenti reperibili in rete e le consiglio di consultare anche la rivista “Quattroruote” di marzo 2020 e relativo inserto.
Cordiali saluti
Fabrizio Cecchi
P. S.: altro argomento interessante, dal punto di vista energetico/ambientale, al cui sviluppo puntano molte nazioni, è la produzione, l’uso e lo stoccaggio dell'idrogeno
Da: Fabrizio Cecchi
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