Messaggi e commenti per Bruno Vespa - pagina 29
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Frasi di Bruno Vespa
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Biografieonline non ha contatti diretti con Bruno Vespa. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Bruno Vespa.
Domenica 28 giugno 2020 19:39:02
Venerdì 26 giugno 2020 01:20:34
Vedo che nella sua trasmissione ci sono sempre politici gente famosa ecc.. PERCHE ' non invita una volta e dico una volta gente comune di varie classi sociali che testimonino il loro vissuto in questo tempo. cosi x capire meglio... come vivono gli italiani? e verrei volentieri anche perche' ho tante ma tante perplessita'. sinceramente sento tanto bla bla.. da parte dei politici... non hanno la reale percezione di come stanno vivendo gli italiani.
Sabato 20 giugno 2020 09:38:51
Ciao Bruno
Sabato 20 giugno 2020 09:19:37
Gent. mo Dott Vespa,
per non parlare sempre di coronoavirus le invio una lettera aperta al prof. Sabatini Intitolata: Il coronavirus ed il contagio … dell’Inglese! :-)
Magari può dedicare uno spazietto in una sua trasmissione.
Gent. mo prof. Sabatini,
l’epidemia in corso ha contribuito a diffondere e direi anche consacrare, il contagio di un altro virus: la “contaminazione”, mi passi il termine, del nostro vocabolario con termini Inglesi.
Passi pure lockdown, la cui “traduzione” con coprifuoco può magari esprimere un richiamo ad esperienze di guerra, ma droplet, perché? In Italiano c’è goccioline che tra l’altro è una bellissima parola. Perché? Cosa ci spinge ad appropriarci morbosamente e rendere virali, nel vero senso della parola, questi termini ed a sostituirli ai nostri?
Sicuramente lei avrà spiegazioni più tecniche. Ho provato, nella mia ignoranza – non sono un tecnico linguista – a fare qualche riflessione e sono arrivato ad individuare tre elementi.
Il primo: la sinteticità (o supposta tale) dell’Inglese. Lockdown, tanto per rimanere in tema, racchiude (o sembra racchiudere?) un concetto più ampio: chiusura generalizzata di tutte le attività produttive non necessarie e distanziamento sociale. Credo che l’opinione generale sia questa. Le riunioni aziendali oggi sono intrise di temi di questo tipo. E mi creda, non troverebbe un manager ehm … pardon … ci sono cascato … anche col francese, un dirigente disposto ad usare preventivo al posto di budget o appunto a farsi chiamare dirigente invece di manager. E proprio perché, credo, queste parole sembra portino un significato più ricco della loro traduzione, o meglio originale, italiana.
Il secondo: il tecnicismo. L’inglese è assurto da tempo a lingua di comunicazione negli ambienti tecnici. Droplet, dai virologi che abbiamo imparato a conoscere in questi giorni di pandemia non è, o non sembra, la saliva a cui fa pensare la gocciolina italiana. Una volta pronunciata dal virologo in una conferenza stampa diventa un termine tecnico. Una cosa che può stare in una provetta, degna di studio, analisi ecc. Ma le pare che si possa mettere in una provetta e studiare una gocciolina? Ma per carità! Vuoi mettere invece studiare la traiettoria delle droplet dopo un starnuto o un colpo di tosse? Ha tutta un’altra dignità!
Terzo ed ultimo, che in realtà si collega ai primi due: l’irresistibile fascino di questa lingua. Il fascino è fascino. Si può essere belli o brutti. Ma aver fascino è un’altra cosa. L’Inglese, ammettiamolo, ha fascino. Sarà per la sua facilità, per la musica, perché è la lingua con cui Inglesi prima ed Americani dopo hanno conquistato il mondo, non lo so. Ma basta veramente poco per diffondere una parola o una locuzione inglese. Mi ripeto: alzi la mano chi, fuori da ambienti tecnici, prima di questa pandemia conosceva la parola droplet o lockdown. Ammettiamolo! Tirare fuori una parola inglese in una discussione fa figo!
Qualche anno fa l’Italiano subiva un po’ lo charme del Francese. Ma, se non sbaglio, si trattava di parole isolate ma non dell’insieme di nomi, verbi aggettivi che ci portano a costruire intere frasi con termini dedotti o italianizzate dall’Inglese. Oppure dal francese le parole arrivano tradotte. Se torniamo all’esempio della pandemia, i Francesi hanno utilizzato il termine confinement che è stata ripresa anche in italiano, con confinamento, che già esisteva ed avrebbe potuto benissimo sopperire a lockdown. Anzi: ne è a traduzione!
La Germania è una grande potenza economica. Ma di nuovo, come per il francese, quello che ereditiamo dalla loro lingua tendiamo a tradurlo: quando i Tedeschi si sono inventati il compromesso storico, che in realtà l’avevamo inventato noi, l’hanno chiamato: grosse koalition. Noi l’abbiamo ripreso, buttando nel cestino il compromesso storico, ma tradotto in grande coalizione.
Perché?
Le lingue si sono sempre influenzate tra loro. E se come dicevano i Romani: Graecia capta, ferum victorem vicit, anche il Latino no fu immune da questo tipo di influenza sulla lingua oltre che sui costumi.
Graecia Capta … ma … è Latino! Vuoi vedere che può essere il Latino il vaccino per frenare questo contagio linguistico? Il Latino è sintetico, è scientifico (basti ricordare le definizioni di piante, elementi chimici, specie animali ecc.) e poi … fa figo come l’Inglese! Infatti le frasi Latine pur essendo vicine al nostro Italiano, non le traduciamo! Beh … almeno quando non le confondiamo con l’Inglese e diciamo AD OK, MOTHER DAY …
Mi sa che arriva prima il vaccino contro il coronavirus!
Cordiali Saluti
Enzo De Palma
P. S. X il dott. Vespa: ho scritto un racconto su questo tema della lingua che la vede protagonista di un capitolo. Se vuole glielo invio.
Venerdì 19 giugno 2020 21:40:28
Ho ricevuto il REM 400€.
A febbraio 2020 ho perso il Rdc perché è saltato fuori che 9 anni fa per volere di mio padre che disse:
ho un libretto cointestato con mia moglie Elsa e mia figlia Ines.
Ho pensato di fare aprire un altro libretto intestandolo anche a Donatella e il figliolo Edoardo, soltanto per non fare differenze.
È inteso che essendo i risparmi di famiglia, l'intestazione è stata solo per eseguire operazioni al posto della mamma. Nessuna donazione.
Mi feci 35 km e mi recai all'ufficio postale che si trova a 4 km dalla casa di mamma e in 4 firmammo un libretto cointestato. Firme fatte soltanto per eseguire operazioni in caso la mamma Elsa avesse avuto degli impedimenti.
Io non ho mai eseguito nessuna operazione, mai.
Il 28. 1. 2020 dopo aver saputo della disgrazia della perdita del Rdc, mamma ha chiuso il libretto cointestato e ha venduto anzitempo i bot che lei stessa aveva comprato nel 2018.
Mamma poi ha aperto un nuovo libretto intestato solo a lei e ci ha versato bot e contanti del libretto perché sono soldi suoi ovviamente, una sua vita di lavoro di mamma con il babbo)
Così ho superato €6000, di reddito mobiliare che è il paletto del Rdc ed il Rdc è andato in malora.
La mia riflessione è:
La realtà del 2020 è basata su un Isee del 2018.
E l'anno scorso, l'Isee età basato sempre sul 2018.
Quando andrò a fare l'isee nel gennaio 2022 con il reddito del 2020 avrò il Rdc scaduto (saranno trascorsi i 36 mesi).
Ho quasi 64 anni.
Disoccupata.
Divorziata.
Il mio compagno è morto.
Per la pensione dovrò attendere giugno 2024.
Nel frattempo cosa farò?
Mi è stato detto dall'Inps che fiscalmente sono proprietaria di un quarto del libretto e bot che però non ho mai avuto.
Mamma ha messo in sicurezza il suo denaro.
L'Inps pensa che io abbia i soldi del libretto e bot.
Sembro il cane che ha due padroni e non mangia mai... perché i due padroni pensano: ci ha sicuramente pensato l'altro.
Il CAF mi ha detto che telematicamente non è possibile fare modifiche e se si fanno, nell'Isee esce la parola omissione.
4 volte ho fatto l'Isee perché mi pareva impossibile che non ci fosse un rimedio.
Vorrei riavere il mio Rdc.
Cosa posso fare?
Dottor Bruno Vespa la ringrazio del suo tempo anche se non riusciremo a combinare niente perché io ho già percorso tutte le vie ma nutro la speranza che me ne sia sfuggita una che non ho intrapreso.
Cordialmente
Donatella
(Padova)
Tel. 346 -------
Giovedì 18 giugno 2020 01:09:19
Buonasera signor Vespa vorrei parlare di un argomento che mi sta molto a cuore.
L'argomento sono i termovalorizzatori e lo smaltimento di tonnellate di spazzatura.
Ho letto e ho sentito attraverso la televisione la questione dei termovalorizzatori, ci sono molti contrasti per la loro costruzione.
Tante persone pensano che siano inquinanti e nelle zone vicine l'aria sia irrespirabile dalla puzza.
In realtà con tutti i filtri che ci sono non c'è nessuna puzza e il fumo che esce dalle ciminiere è vapore acqueo.
Scrivo queste cose perché ho conosciuto alcune persone che abitano vicino al termovalorizzatore di Torino.
Con la costruzione di nuovi termovalorizzatori copriremmo il fabbisogno energetico più del 50% a livello nazionale e smetteremmo di portare all'estero tonnellate di spazzatura per poi ricomprare l'energia elettrica dai Paesi dove portiamo la suddetta.
Spero che legga questo messaggio e faccia una puntata di Porta a Porta su questo problema.
Martedì 16 giugno 2020 17:26:00
Le ho inviato un messaggio sulle intercettazioni 11/6/2020 assolutamente inappropriato e negativo dato che la legge funziona me ne scuso profondamente per lo stupidissima errore compiuto
Domenica 14 giugno 2020 15:41:32
CaroVespa sei interessaro alla transumanza.. Ho realizzato nel 1980 un filmato scritto un volume e stò realizzando un altro filmato sulla transumanza delle mucche podoliche. Dirigo in Basilicata TORRE MOLFESE centro Regionale Lucano dell'ASAS(Ente Morale) ed un Centro Studi sulla popolazione con XXV convegni realizzati.. Mi farebbe piacere divulgare qualcosa. Ho superato gli 80.. e desidero far conoscere le cose che ho prodotto. Grazie Antonio molfese torremolfese. altervista. org
Sabato 13 giugno 2020 09:24:33
Vorrei Sapere se i ginocchi dell signor Conte e dell signor di Majo sono di Ferro visto che non sentono dolori quando si inginocchiano davanti a Merkel e ai Tedeschi.
Essendo Italia nel unione Europea aveva altre possibilita rivolgendosi al parlamento Europeo e non direttamento a un solo componete cioe con il sistema Inglese.
Sabato 13 giugno 2020 01:28:12
Salve dottor Vespa, sono un suo abituale telespettatore ed ammiratore. In questo periodo di Covid insieme a molti altri lavoratori mi ritrovo nella famigerata “Cassa integrazione”. Volevo evidenziarle una problematica che mi sta davvero turbando e danneggiando sia economicamente che psicologicamente. Oggi 13 giugno mi ritrovo ad aver ricevuto unicamente la tranche di cig di MARZO. Comprendo il disagio dei colleghi che di quel compenso non hanno visto nulla ed ascoltando il presidente dell’Inps promettere loro di risolvere la situazione che sembra oggettivamente tragica mi domando: PER QUALE MOTIVO L’INPS OLTRE A SISTEMARE LA SITUAZIONE INGARBUGLIATA DI CHI HA RISCONTRATO PROBLEMI E NON HA RICEVUTO ANCORA NEANCHE LA RATA DI MARZO, NON PROVVEDE INTANTO A SBORSARE LA SECONDA E TERZA RATA (RELATIVI AD APRILE E MAGGIO) A CHI PROBLEMI DI COORDINATE O BUROCRAZIE VARIE NON NE HA (AVENDO GIÀ PRESO LA TRANCHE DI MARZO) APPARTENENDO AI DATA-BASE INPS?
Il mio non è egoismo nei confronti di chi neanche i soldi di marzo ha preso ma giustizia verso chi li ha presi e deve ora attendere che l’INPS provveda a risolvere situazioni ancor più catastrofiche ignorando che anche chi ha preso una misera tranche dovrebbe essere nei pensieri del dipartimento.
Credo che sia di grande comodo il fatto che vi siano lavoratori che non hanno preso nulla, per temporeggiare e venir meno dei doveri nei confronti di tutto il resto dei lavoratori che si vede costretto ad attendere che l’inps tiri fuori dalle sabbie mobili costoro senza però vedere che sotto gli occhi, quelli prima aiutati stanno nella stessa situazione di quest’ultimi.