Messaggi e commenti per Luca Zaia - pagina 177

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Biografieonline non ha contatti diretti con Luca Zaia. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Luca Zaia.

Martedì 24 marzo 2020 14:04:46

Buongiorno Governatore volevo farle sapere che purtroppo tante persone anziane non hanno internet e sono emarginati. I sindaci questo lo dovrebbero sapere. Grazie tante e che Dio la protegga sempre. Maria CRistina

Martedì 24 marzo 2020 13:37:09

Buongiorno Sig. Zaia innanzitutto grazie per tutto quello che sta facendo sia ora che stiamo vivendo un momento di crisi sia per quello che fa quando siamo alla "normalità". Io sono un artigiano di Mestre e per quanto l'ordinanza mi permette di lavorare, non lo sto facendo o comunque mi muovo solo per reali urgenze. Detto questo le scrivo perché questa mattina sono stato chiamato da un un vicino perché c'erano i vigili che stavano mettendo le multe davanti al mio domicilio (via ------- 134 Mestre). Assieme alla mia sono state multate altre 4 vetture. Lo so che non si potrebbe sostare in quel posto ma visto che qui non ci sono parcheggi e non diamo fastidio a nessuno lo abbiamo sempre fatto. Quello che non riesco a capire è come può essere che in un momento di difficoltà generale dove un ordinanza a livello nazionale ci impone di non uscire di casa e di non lavorare a meno che non sia indispensabile si possa fare cassa venendo a mettere le multe. Ho chiamato il comando dei vigili e l'operatore che mi ha risposto si è anche scusato ma mi ha anche detto che se i vigili sono venuti qualcuno li avrà chiamati. Io chiedo cortesemente se fosse possibile annullare tali sanzioni visto che in questo momento di difficoltà 42€ mi servono per dare da mangiare a mio figlio. Attendo cortese risposta e la ringrazio nuovamente per il suo impegno. Distinti saluti marco la rocca via ------- 134 Mestre tel. 339 -------

Martedì 24 marzo 2020 13:28:31

Buongiorno signor Zaia.
Sono Ilnada, 29 anni. Cittadina Italiana ma di origine Albanese.
E abito in provincia di Ferrara. A Bondeno più precisamente.
Si chiederà perché le scrivo, addirittura da un'altra regione.
La prego di leggere fino in fondo. E la ringrazio in anticipo sia che lo faccia o che no.
Le scrivo perché nella sua regione e più precisamente a Padova, si trova l'altra metà del mio cuore.
Il mio uomo. Che è anche il mio fisioterapista personale.
Sono una mamma separata e sono per l'appunto fissa e bloccata in provincia di Ferrara. La metà del tempo la passo a Bondeno (FE) con l'altra metà del mio cuore: mio figlio di 6 anni che è una benedizione.
Poi arrivano i giorni che il bambino va dal padre e mi ritrovo completamente da sola. Le faccio una premessa. Qua dove sono, oltre ad essere da sola e con difficoltà economiche, date dalla situazione, come tutti, subisco anche una specie di ripicca perenne da parte di quello che era mio marito (persona con famiglia unita, che gli lavano anche il di dietro se fosse necessario, e con molta più posizione economica di me), e padre di mio figlio. Visto che sono stata io a lasciarlo (e chiaramente, ora improvvisamente pare che io sia diventata una pessima persona, il male da combattere, non perde occasione per tentare di affossarmi psicologicamente, anche in questa situazione così difficile per tutti)
Lei comprende quanto difficile sia, tenere comunque la positività e i nervi saldi nonostante tutto questo.
Tutto questo si ripercuote soprattutto sul fisico. Che quando è a livelli alti di stress, comincia a cigolare. Al solito, andrei dal mio uomo a Padova nei giorni in cui il bambino è col padre. Che oltre ad aiutarmi dal punto di vista sanitario, mi ricarica e dà la forza per affrontare tutto sempre con energie positive rinnovate.
La mia esperienza personale, con due degli uomini appartenenti o appartenuti alla mia vita, è stata disastrosa. Mio padre un violento e padre padrone che mi ha fatto vivere un'infanzia piena di paura e violenza nei confronti miei, di mio fratello e di mia madre. Con tanta forza, e lavorando duro, mi sono staccata presto dalla mia famiglia. E da lì ho concesso la mia fiducia al fidanzato di allora, che appunto ho poi sposato e fatto un figlio. Ma anche lì tanta fuffa (preciso che non mi è mai stata violenza fisica, ad onor del vero, ma a parte la mancanza delle botte, ho riconosciuto negli anni di convivenza, un modus operandi maschilista e da marito padrone che assomigliava davvero troppo a quello da cui con fatica e coraggio, mi ero emancipata. La tendenza a dovermi far sentire per forza inferiore a lui, in quanto donna ma mi creda, sono tutto fuorché inferiore o debole). Quindi nonostante uno straccio di lavoro part time e un figlio di due anni, non mi sono arresa ad un destino beffardo, e di nuovo ho preso le mie forze e tutelato me stessa (e di conseguenza anche mio figlio dal ritrovarsi con una madre depressa, triste e arresa alla vita.. Che pessimo esempio. L'ho provato sulla mia pelle e mai avrei permesso che lo potesse provare anche il mio piccolo), lasciando quel nido malsano e l'ho lasciato senza far alcun torto. Ho voluto una pari divisione dell'affido del bambino, lasciato e non preteso nulla della casa coniugale (della quale sono per altro comproprietaria del 50%. Senza il mio stipendio, non avrebbero concesso il mutuo), e senza chiedere un briciolo di soldo di mantenimento né per me né per il bambino ma anzi, accettato la clausola di prendermi carico del 30% delle spese straordinarie del bambino. Tutto fuorché debole o inferiore, presidente Zaia.
Tutto ciò per farle capire, quanto non abbia mai fatto torto a nessuno, ma abbia cercato di mantenere una specie di rispetto e rapporto sano, visto il figlio da crescere, in comune. Ma sa come si dice, se si è troppo buoni, si viene presi per fessi. Quindi la mia bontà e correttezza di azione, non solo non è stata riconosciuta ma anzi, è quasi 5 anni che le violenze infime psicologiche continuano.
Ad ogni modo, nonostante la situazione con un ex marito avvelenato per essere stato lasciato da quella che credeva essere un "essere inferiore" (mi permetta di dirle due parole su tutto quello che sono. Io signor Zaia sono ragioniera; leggo libri e scrivo racconti; sono una cantante e in questi anni da separata e senza una famiglia degna di tale nome, me la sono cavata grazie alla mia versatilità. Tra truccare delle ragazze per sfilate, bambini per Halloween, cantare in feste private di pensionamenti, lavorare a chiamata per dei catering etc etc. Cerco di crescere, migliorarmi ed imparare ogni giorno cose nuove. Sono tutto fuorché un'ignorante senza cultura. Eppure dovevo far finta di essere inferiore ad un ragazzo che come unico scopo di vita ha quello di vivere per la metalmeccanica. Non mi permetto di giudicare, ognuno fa quel che crede della sua vita, però che una persona così, dovesse anche tentare di schiacciarmi e rendermi un automa di casalinga senza alcuna voce in capitolo ma solo schiava della casa e della famiglia quando lui a casa non c'era mai, anche no!), al normale, senza quarantena, me la cavo alla grande.
Ma torniamo ad oggi, e mi perdoni questa enorme parentesi di premessa, però era utile a finché lei potesse anche leggermente capire la persona responsabile che sono e quanto senso del dovere io abbia.
Da 4 anni, ho trovato la piena felicità, grazie anche ad un ragazzo meraviglioso. Che ha saputo cogliere tutte le mie sfacettature, le ama da morire così come ama e adora tutto di me. Perennemente orgoglioso di essere al mio fianco, mi sprona ad essere ogni giorno migliore e a credere nelle mie capacità. È persona acculturata e piena di stimoli che mi sta trasmettendo. Mi sta dando il valore che secondo lui merito e oltre a questo, mi tratta con cura, dolcezza. Mi sta facendo sentire la regina del suo cuore e della sua vita. Mi creda, dopo esperienze negative con gli altri uomini della mia vita, mi sta facendo ricredere e rifidare.
Mi sento protetta da lui anche quando sono a casa con mio figlio e non con lui a Padova.
Finalmente mi sento una donna che ha in mano la sua vita. Che ha saputo emanciparsi da alcuni schemi che non condivideva. Sono una mamma fiera e una donna fortunata, nonostante tutto il marcio perché ora, quello che mi sono costruita con tanta fatica, mi appaga.
La quarantena però, non so quanto ancora durerà.
E se dura tanto di più, finirò per venire schiacciata dai dispetti e gli stress derivanti dall'ex marito oltre che dalla situazione in sé. E non me lo posso permettere. Perché voglio che mio figlio abbia sempre una madre sul pezzo (come dice lui, sei la mamma migliore del mondo, chiaro che è di parte ☺️).
È possibile fare in modo che io possa fare la tratta Bondeno - Noventa Padovana (PD) e vice versa, con un permesso speciale?
Io giuro sulla mia vita che andrei da casa mia a casa del mio uomo, senza altre deviazioni o soste. E comunque andrei a casa da un medico Fisioterapista che avendo a carico le vite dei suoi pazienti, non farebbe mai nulla per metterle in pericolo. Per farle un esempio, ancor prima della quarantenta e dei decreti restrittivi, il mese precedente, non eravamo comunque usciti di casa. A noi bastava il nostro vinello, la musica e l'amore. Del resto poco ci importava. Eravamo stati accorti proprio perché lui sapeva di avere la responsabilità dei pazienti e io la responsabilità di un bambino.
Siamo persone responsabili.
So che probabilmente sto chiedendo una cosa assurda, ma la prego di farci un pensiero. So che ha tanti problemi da risolvere e decisioni da prendere e che io sono un singolo cittadino che in fin dei conti, ho la fortuna di non trovarmi in rianimazione però qua rischio di morire (non per forza fisicamente) per altre cause e proprio non posso permettermelo perché ho un esserino da crescere e lui si merita di continuare ad avere la mamma migliore del mondo.
La ringrazio di cuore
E mi perdoni per il tempo rubato
Ilnada

Martedì 24 marzo 2020 12:33:00

STORIA DI UNA QUARANTENA
A seguito di contatto con persona positiva al Covid (al quale faccio i miei migliori auguri) dal 6 al 20 marzo sono stato in autoquarantena precauzionale senza aver fatto nessun test. Durante questo periodo, nella ultima settimana, sono stato quotidianamente contattato dal Servizio di igiene (Valeggio) per domandarmi come stavo e fortunatamente son sempre stato bene. Mi comunicano che alla fine forse faranno un tampone, il giorno dopo che forse no, il terzo che dovevano decidere e l'ultimo giorno che mi avrebbero fissato appuntamento per due tamponi da eseguirsi a distanza di 24 ore all'ospedale di Bussolengo (sabato ore 12, 10 e domenica ore 10, 30).. in quanto gli operatori sanitari per tornare al lavoro devono avere due tamponi negativi... e qui scatta l'incongruo, leggete bene (per usare un eufemismo).

Mi reco a Bussolengo e fuori dalla tenda stazionavano (sabato) una ventina di persone in attesa alcune con in mano un foglio altre no.. uno dopo l'altro li vedevo entrare in una tenda che scoprivo non essere areata. Nessuno usciva o chiamava e non si capiva con che criterio avvenisse l'accesso... accanto a me c'era una infermiera che aveva appuntamento alle 10, 30 (erano le 13, 15) e non sapeva cosa fare. Mi avvicino e quando dall'ingresso della tenda (una era per il triage una di isolamento per i tamponi) spunta una mano che dice "avanti un altro" chiedo cosa dobbiamo fare... mi viene consegnato un foglio per scrivere i miei dati e all'uscita della persona che era stata dentro mi viene detto "avanti". Mi ritrovo all'interno di una tenda, una perfetta capsula di Petri, ove non si evince nessun ricambio di aria, mi dicono ovvimente di togliere la mascherina e l'operatrice con gli spessi dpi di tutti gli interventi precedenti (tuta guanti etc) mi introduce il tampone in faringe e poi nella narice. Ma mi chiedo... estraendolo se ci son virus passano in aria e li rimangono e un minuto dopo entra un altro e cosi via.. situazione secondo a me a elevato rischio di cross-contagio per le particelle che passano nell'aria, e per il mancato ricambio dei dpi. Inoltre il mio nome sulla lista degli appuntamenti non c'era, è stato aggiunto a penna.
Mi sono sentito dopo 15 gg a casa ove quotidianamente ho pulito tutto con candeggina e senza mai mettere il naso fuori dalla porta, per la prima volta veramente a rischio di contagio.

Secondo tampone domenica mattina: stessa situazione, accanto a me una operatrice sanitaria in attesa, anche lei convocata per tampone dopo contatto per lavoro con paziente positivo... le chiedo se anche lei aveva fatto la quarantena come me ma mi risponde che.. NO LA AVEVANO FATTA LAVORARE REGOLARMENTE.. Ho atteso che venisse visitato un paziente portato in ambulanza e poi ricoverato e l'operatore (camice monouso quella mattina e non tuta) dopo essere uscito dalla tenda del triage, dopo un minuto mi chiama (quella mattina ero in lista) mi fa togliere la mascherina, mi introduce il tampone toccandomi con il guanto sul naso (che suppongo in un minuto scarso, ma vorrei essere smentito, non era riuscito a cambiare dalla visita del paziente poi ricoverato). Espongo le mie perplessità sulle modalità e mi dicono con timidezza e con evidente imbarazzo che nella giornata l'ambiente Viene ozonizzato più volte (le parole più volte quasi sussurrate) (quindi concordano che l'aria Viene contaminata) ed è quindi una lotteria, lotteria dove si spera che non ci siano virus nell'aria lasciati da tutti coloro venuti prima di me dopo l'ultima disinfezione dell'ambiente. Spero di averla scampata ma la rabbia per questa gestione la ho tutta dentro. Ho prove testimoniali di quanto affermo sia nei giorni della mia presenza sia anche di oggi e addirittura da Padova un collega ha chiamato per sapere se era vero che accadeva questo a Bussolengo.
Preciso che la colpa non è degli operatori che sono stati mandati allo sbaraglio ma sicuramente la responsabilità è pesante ed è identificabile nella catena gerarchica.
Ho chiamato l'ufficio di Igiene e segnalato la cosa, ricevendo risposta che ho fatto bene e che così non va gestita la procedura, e riferendo della infermiera che nella situazione mia non aveva fatto la quarntena che invece io avevo fatto (GIUSTAMENTE FATTO) mi viene risposto che i dipendenti sono gestiti da altra struttura.

Dr. Marco Benedetti, N. 5044 Ordine Medici Verona.

Ps Se negativo a disposizione per volontariato

Martedì 24 marzo 2020 11:43:18

Buongiorno Luca, innanzi tutto la ringrazio per la dedizione con cui sta tutelando noi veneti. Le scrivo perché una mia amica sarta produceva nel suo laboratorio delle mascherine di stoffa, quindi lavabili e riutilizzabili che sarebbero davvero preziose in tempi come questi. Purtroppo però, dopo le ultime disposizioni, ha dovuto chiudere l’attività. Dal momento che non ha dipendenti ma lavora in autonomia, non è possibile continuare la produzione mantenendo chiuso il laboratorio e facendo le consegne a domicilio ? Potrebbe essere d’aiuto per la comunità. Grazie e buon lavoro.

Martedì 24 marzo 2020 11:11:18

Egregio presidente Zaia. Io la ringrazio di cuore per il suo impegno continuo per il Veneto è i veneti ma stamattina mi sono sentito preso in giro. È stato detto che verranno consegnate le mascherine protettive gratuite. Credo di aver capito 10 Famiglia, ebbene stamattina è passata la protezione civile, ne hanno consegnate 1 a famiglia tra l’altro usa e getta. Mi sono cadute le... Il massimo della cosa è che io potrei procurarmele (lavabili e quindi riciclabili) ma non mi posso muovere.
Costruttore dotta MEF le ha fatte per la protezione civile di Bussolengo (VR)
Forse non leggerà mai questa mail ma ci ho provato. Buona giornata e buon proseguimento.
Bellini Antonio

Martedì 24 marzo 2020 11:04:59

Salve
Questa mattina ascoltavo la sua intervista al tg nella quale affermava che ormai dovremmo abituarci a queste pandemie.
Potrei sapere in base a cosa fa tali preoccupanti affermazioni ?
Grazie

Martedì 24 marzo 2020 10:14:53

Carissimo sig Zaia, grazie per tutto quello che sta facendo per il Veneto... Io sono di Jesolo... Disperata come tantissimi stagionali... Rispetto... Io sto a casa... Ma più avanti cosa succederà? Noi stagionali se non moriremo di corona virus moriremo di fame... La prego... Ci dia una mano quando può... La stimo è l'ammiro... Abbiamo bisogno di aiuto... Grazie di cuore...

Martedì 24 marzo 2020 10:05:29

Gentilissimo Zaia, il mio vuole essere un messaggio di ringraziamento per tutto quello che sta facendo per noi veneti. Apprezzo la sua schiettezza, il suo buon senso, la velocità di reazione, la concretezza e le parole semplici, chiare e incisive. Volevo dirle che sono orgogliosa di essere veneta e di essere rappresentata da Lei... grazie ! Vada avanti cosi, fin’ora le sue intuizioni sono sempre state corrette... noi siamo con Lei !!! Io sono una donna trevigiana, mamma di due bimbe piccole e ho fiducia in ciò che quotidianamente ci comunica. Grazie presidente !

Martedì 24 marzo 2020 09:41:48

Buongiorno, siamo una piccola realtà artigiana, che avrebbe le carte in regola per poter continuare a lavorare anche in questo tempo difficile, in quanto abbiamo delle circostanze favorevoli.
1), il nostro laboratorio è sito in una zona industriale ma in un’area isolata.
2), i nostri clienti sono tutti chiusi, quindi non abbiamo nessun viavai di carichi e scarichi.
3), prevedendo questa situazione ci eravamo riforniti precedentemente di materie prime e di materiali da lavorare, possiamo fronteggiare bene tre settimane.
4), abbiamo messo in cassa integrazione il personale dipendente, per cui a lavorare saremo io e mia moglie, titolari dell’azienda a lavorare a porte chiuse.
Pensiamo che queste caratteristiche ben si addicono allo standard richiesto per la non diffusione di contagio del coronavirus.
Abbiamo bisogno di una sua autorizzazione anche dopo vostra verifica in loco o di chi da lei designato, al fine di superare i controlli durante il tragitto stradale, di 4 km.
Grazie.

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