Messaggi e commenti per Mario Giordano - pagina 223

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Frasi di Mario Giordano

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Biografieonline non ha contatti diretti con Mario Giordano. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Mario Giordano.

Martedì 10 marzo 2020 16:07:14

Buongiorno Sig. Giordano,

mi chiamo Cosma Ugo, ho 47 anni e sono un infermiere professionale. Vivo e lavoro a Castiglione delle Stiviere (MN).

Le scrivo per sottoporle questo mio pensiero ma che è, in questo particolare momento di disagi e di problematiche legate al coronavirus, anche il pensiero di molti colleghi.

Si parla in tv dei medici, degli infermieri in prima linea, di corsie trasformate in trincee, dei salvatori dai camici bianchi o azzurri per chi lavora senza sosta nelle terapie intensive.

Ed io proprio in terapia intensiva presto servizio, oltre che al pronto soccorso, a seguire e ad accettare questi pazienti che arrivano in condizioni critiche, anche da altri ospedali ormai saturi, mettendo in repentaglio anche la nostra salute, nonostante i presidi che siano carenti o addirittura ambientazioni non idonee.

Per chi è spettatore in tv, è tutto bello, questo senso di patriottismo tipicamente italiano.

Nessuno però parla dei miseri stipendi da 1300 a 1500 euro mensili. Stipendi paragonabili ai commessi dei supermercati, con la differenza che noi, oltre ad avere studiato, lavoriamo tutti i giorni, tutte le festività, tutte le notti e con un assicurazione privata fatta per evitare denunce o altro, tipico ormai della società moderna. Oltre a dover pagare annualmente il collegio infermieri, altrimenti nessuno potrebbe esercitare la professione.

Cosa fa il collegio infermieri per me o per noi? No lo so.

Non parliamo poi delle aggressioni fisiche, facendo riferimento come ultimo esempio all'aggressione fisica al personale del pronto soccorso dell'ospedale di Napoli, per il fatto di cronaca recente.
E le minacce verbali? " Ti denuncio" è la tipica frase, detta prima del "buongiorno".

Ormai la gente viene al pronto soccorso pensando o sperando di poterlo utilizzare come fosse un bancomat" H ai tardato a fare tale prestazione e quindi ti denuncio, nella speranza di avere un risarcimento".

Siamo al paradosso più totale.

Stiamo lottando, o meglio, i sindacati si incontrano e si riincontrano e non prendono mai decisioni positive.
Per cosa? Per 100 miseri euro lordi mensili!!!
Poi i politici ed i calciatori, quelli affondono nei soldi tra sponsor e vitalizi.

Ho 47 anni, sono un professionista, svolgo ben 3 lavori per tirare avanti. Ben 3.

E devo dire una cosa. Meno male che non ho figli, altrimenti saremmo ospiti alla Caritas mensilmente.

Gli infermieri italiani, dovrebbero prendere almeno 2000 euro al mese, come minimo e come succede nel resto d'Europa.

E' una vergogna.

Cordiali saluti.

Cosma Ugo

Martedì 10 marzo 2020 15:02:47

Le mascherine non ce le hanno nemmeno per il personale ospedaliero e sono d'accordo per la pubblica sottoscrizione a patto che si assumi altro personale, mia figlia neanche per il tirocinio gratuito la hanno... chiamata... con tutti i documenti già cosegnati...

Martedì 10 marzo 2020 14:10:19

Gentile dottore qual'è la sua reazione al video "a mio avviso offensivo a tuttè le intelligenze" di Vittorio Sgarbi del 8 marzo relativo al corona virus?

Martedì 10 marzo 2020 13:47:26

Buongiorno Direttore,
ma perché si tutelano solo Docenti, Magistrati, avvocati etc etc... io sono una dipendente dell'Università dove si blocca la didattica (studenti - docenti) ma noi in ufficio dobbiamo venire tutte le mattine.
Ci sono colleghi che per raggiungere l'Ateneo devono prendere l'autobus urbano o treno per chi viene da fuori quindi potenzialmente persone a rischio, mi chiedo ma noi siamo figli di un Dio Minore?
Spero ci possa ascoltare almeno LEI.
Sinceri saluti

Martedì 10 marzo 2020 13:23:13

Buongiorno,
Io e altri parenti come me abbiamo accettato molto dolorosamente di non poter incontrare i nostri genitori con gravi problemi di salute che risiedono nelle case di riposo. Nella nostra silenziosa accettazione di questi provvedimenti dovuti alla diffusione del coronavirus mi sembra vergognoso e inaccettabile il comportamento dei carcerati e delle loro famiglie che esigono prepotentemente ciò che noi non possiamo fare: incontrare i nostri fragilissimi “vecchietti “per proteggerli dal contagio. Dare voce e concedere “privilegi “ a chi non rispetta le regole e distrugge arredi che altri dovranno pagare non mi sembra la risposta di un paese civile.
Cordialmente ringrazio per l’attenzione

Martedì 10 marzo 2020 12:16:29

“COVID- 19: IL DECRETO PRESIDENZIALE DEL 9 MARZO BASATO SULLA DICHIARAZIONE DEL 30 GENNAIO DELL’OMS”
Il decreto del Presidente Conte della sera del 9 marzo, richiama soltanto la dichiarazione dell’organizzazione mondiale della sanità del 30 gennaio.
E’ passato circa un mese e mezzo dal 30 gennaio, perché solo ora si provvede con tale drastica misura?
Nel decreto di ieri, infatti, non v’è alcun ulteriore parere scientifico né tantomeno del costituito Comitato tecnico scientifico, da parte del Capo dipartimento della protezione civile, che suffraghi la “chiusura” dell’intero paese.
Il precedente decreto presidenziale dell’8 marzo, che riguarda la Regione Lombardia e le altre province del Veneto, Emilia- Romagna e Piemonte è basato sul parere del comitato tecnico scientifico del 7 marzo.
Di tale parere non è dato conoscere il contenuto eppure dovrebbe essere pubblico.
Quindi oggi sulla base del medesimo parere del 7 marzo, riguardante appunto le regioni del nord Italia, vengono estese le medesime misure a tutto il territorio nazionale.
Qualcosa non quadra!
Il decreto presidenziale è basato sui pareri dei vari ministeri, che con tutto il rispetto di scientifico non hanno nulla.
Eppure la normativa sulla protezione civile italiana è fondata innanzitutto sul coinvolgimento della Comunità scientifica, che in questa vicenda dolorosissima per il presente e per il futuro, non risulta coinvolta nemmeno nell’attività di predisposizione della normativa di interesse.
Nell’ambito della comunità scientifica si sarebbero dovuti individuare ed integrare gli enti e istituti di ricerca, consorzi e strutture universitarie per rendere disponibili conoscenze tecnico-scientifiche.
Il Dipartimento della protezione civile avrebbe dovuto promuovere forme di collaborazione con la Commissione dell'Unione europea e con gli altri organismi internazionali che trattano della medesima materia.
Di tutto ciò nulla.
Salerno, 10. 3. 2020
Associazione Liberamente Insieme
Avv. Oreste Agosto

Martedì 10 marzo 2020 11:14:36

Buongiorno dott. Mario Giordano, mi chiamo Massimo Balzola e sono residente ad Orbassano in provincia di Torino.
Ogni giorno per andare al lavoro a Chivasso mi devo i recare ad Airasca, prendere il pullman e recarmi a Chivasso.
Devo stare fuori casa x circa 12 ore. Evidentemente tutta la campagna mediatica #IO RESTO A CASA o similari x me ed altri nelle mie condizioni non serve a nulla.
Perché queste disparità.. Le aziende dovrebbero, con ammortizzatori sociali ed aiuti ad hoc studiati dai governi, essere in grado di salvaguardare la vita dei propri dipendenti.
Grazie e complimenti per la trasmissione
Massimo Balzola
Orbassano (Torino)

Martedì 10 marzo 2020 11:14:10

Ciao spero proprio che il mio messaggio diventi "virale" al punto che il 👑 virus si suicidera' dalla vergogna.

Doniamo anche solo 2 o 3€ al Policlinico di Milano e magari nel Centro Sud allo Spallanzani.

Siamo milioni, rinunciamo a un paio di caffè e daremo un enorme contributo utile ad acquistare presidi medici o a fare ricerca.

Cavolo noi siamo Italiani, gente con un cuore e una testa che fanno invidia😀

Diamoci dentro

Mauro
348 -------

Martedì 10 marzo 2020 11:07:38

Buongiorno vorrei esporre il mio problema nella speranza di un vostro riscontro
Sono un’ assistente amministrativo che lavora presso una scuola e desidero sapere il perché noi dobbiamo andare a lavorare siamo immuni al coronavirus??? Siamo carne da macello e il governo non ci protegge per nulla e non è giusto
Spero possiate dare voce al mio problema
Grazie

Martedì 10 marzo 2020 11:00:33

All'indomani dell'annuncio di Conte, che vieta ogni nostra attività quotidiana, tra gli italiani brava gente dilaga la psicosi. Sono d'accordo con Sgarbi e con lo psichiatra che ha evidenziato come tra poco si scatenerà l'effetto boomerang come la rivolta nelle carceri. In alcuni esercizi commerciali, la gente forse più civile osserva scrupolosamente le distanze di sicurezza, ma ci sono le eccezioni. Trovandomi questa mattina, nelle prime ore, all'ingresso di un Risparmio Casa di Roma, ho visto stazionare all'entrata un "gorilla", una persona in attesa prima di me, ed altre due che, provenendo evidentemente dalla parte opposta della strada, parlottavano tra loro come se fossero lì per ben altro. Non ho impiegato molto tempo a capire che si stava adottando il sistema di far entrare una persona alla volta. Premetto che nessuna delle persone in attesa era munita di mascherina, al più di sciarpa avvoltolata tra naso e bocca. Io ero l'unica ad indossarla, ma per puro, drammatico caso. Mi erano infatti avanzate dall'epoca in cui assistevo in ospedale mia madre malata terminale di cancro, non volendo aggiungere alle sue tribolazioni anche altre complicazioni. Uscita la persona prima di me, sono entrata io per soli pochi minuti non dovendo fare una grossa spesa. Ma, al momento di uscire dall'esercizio commerciale, e fatta eccezione per la signorina alla cassa che ha preso le mie difese, per poco non vengo aggredita da una donna che sosteneva fossi passata avanti a tutta una coda che intanto si era formata, e che certamente al mio arrivo non c'era, altrimenti l'avrei vista. Sono stata ricoperta d'improperi e di "si vergogni" dalla stessa, che continuava ad urlare invettive al mio indirizzo nonostante tutti gli altri stessero zitti... Ho tentato di controbattere che non è mio costume fare la furba e passare avanti agli altri ma, ciò che più mi ha indignata, è stato l'atteggiamento di un commesso che, anziché sedare, com'era suo dovere, la "rivolta", è uscito in strada dando man forte alla signora e accusandomi quasi fossi un untore. Ho replicato affermando che non si tratta così la gente e che esigevo il rispetto dovuto alla mia età, ma costui (l'italiano, fin dal tempo del fascismo, quando indossa una divisa anche virtuale si sente investito di chissà quale autorità che pure non gli compete) cui evidentemente la mia faccia non piace (anche in altre occasioni si è dimostrato quantomeno sgarbato) è rimasto sordo alle mie ragioni. Ho allora replicato, prima di allontanarmi, che anziché l'epidemia almeno qui a Roma stava dilagando la psicosi, e al tizio ho fatto notare che sarebbe stato opportuno, anziché bacchettare la gente, mettere una macchinetta con i numeretti, quelli che normalmente si usano per evitare appunto litigi quando si fa la coda. Sono riuscita a tacitarlo, perché evidentemente l'ho colto in fallo. Ma ora, nel mio piccolo, mi domando: se tutti avessimo indossato le mascherine, e non soltanto io (che evidentemente sono stata verbalmente aggredita per pura rabbia), non pensate che TUTTI saremmo potuti andare in giro in modo più rilassato, anche tenendo conto delle regole di sicurezza? Stamattina leggo sui giornali che il picco dell'epidemia lo avremo tra una settimana, e considerato che TUTTO è chiuso per virus, considerato che dobbiamo pur uscire di casa per provvedere alle nostre inevitabili impellenze quotidiane, a meno che la protezione civile non s'incarichi di lasciare a tutta la popolazione la spesa, le medicine, ecc. fuori la porta, ed i medici non vengano a domicilio per visite e terapie, anziché fare proclami non seguiti poi da misure CONCRETE - APPROVIGIONAMENTO E DISTRIBUZIONE A TUTTA LA POPOLAZIONE DI MASCHERINE - non sarebbe il caso di darsi una calmata, agire in conformità a quello che sta facendo anche il resto dell'Europa, tacitando in tal modo gli animi? Io temo che, tempo pochi giorni e, tra la forzata clausura e il panico che dilaga a macchia d'olio, assisteremo a gente che viene alle mani come accadde a Milano al tempo della peste, per procurarsi una pagnotta. Grazie, mi auguro che qualcuno mi ascolti.

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