Conflitto russo ucraino
Messaggio per Alessandro Barbero
Domenica 13 marzo 2022 03:08:51
Non si può conseguire la pace che risulta da civile convivenza, nazionale e internazionale, senza cultura e rispetto per il diritto internazionale e senza cultura di metodo democratico. La denuncia della guerra di aggressione contro un Paese sovrano non può essere messa in discussione dalle ambizioni imperialiste di potere, e l’Ucraina è terra di Popolo sovrano e indipendente dal 1991 dal Popolo russo. I due popoli hanno culture e origini storiche differenti, ancor prima dell'inizio dell'età moderna (1492). L'indipendenza dello Stato ucraino è stata confermata anche dalla cessione delle sue testate nucleari alla Russia a condizione di non essere invaso. Si tratta di “guerra assurda”… dove quell' “assurdo ”è ben attribuito se lo si collega al diritto internazionale, all’autodeterminazione dei Popoli e al rispetto dei reciproci confini che sono strumenti essenziali per vivere in pace, per non essere criminali sanguinari e per non costringere il popolo aggredito a diventare aggressivo e criminale. E' essenziale essere neutrali, ripudiare la guerra, non parteggiare nel giudizio di valutazione delle parti. E' evidente che esistono due risoluzioni dell’Assemblea delle Nazioni Unite (organismo detentore del diritto internazionale) la prima ha condannato l’azione russa di occupazione della Crimea nel marzo 2014 e la seconda l’azione di invasione del Paese nel marzo 2022.
Tutte e due sono state decise a larghissima maggioranza dei 193 Paesi, l’ultima 141 condanne, 5 contrari (tra cui la Nazione imputata) e il resto astenuti, Cina compresa. La cultura del diritto internazionale e del metodo democratico, già difficili da attuare, devono entrambe essere affermate e risultare vincenti nelle questioni di conflitto armato tra i Popoli al di là di ogni simpatia personale. Perché? Per il bene dei Popoli contendenti e per la civile convivenza internazionale. Non è questione da poco. Questo non è pacifismo da salotto, è comprendere che i Popoli sono guidati da governanti che troppo spesso non rispettano il diritto internazionale e le scelte fatte con metodo democratico e, generando danni e sofferenze inenarrabili, credono di risolvere i loro rapporti economici e ambizioni di potere con la guerra, arrivando perfino ad arruolare mercenari tanto criminali quanto vittime della loro povertà che li spinge a scegliere di essere al soldo della superpotenza. I nostri governanti sono anche responsabili delle spese incredibili che investono in armamenti e del fatto, per nulla trascurabile, che scadono troppo spesso al livello dei folli terroristi ricorrendo a minacce di guerra nucleare e di genocidio dei popoli.
Per il bene dei Popoli, quello ucraino, quello russo e gli altri, il diritto internazionale condanna la deterrenza delle armi nucleari come strumento di genocidio e terroristico e molte altre categorie di armi (guerra chimica batteriologica, proiettili con testate radioattive). Quindi devono essere sostenute tutte le iniziative internazionali condotte alla denuclearizzazione delle testate su missile e colpiti in tempo di pace i fabbricatori di categorie di armi che violano il diritto internazionale.
Come? Non solo con l’impegno personale di ogni cittadino a non essere indifferente o scrivere “contro” il pacifista genuino ma invitando i media nazionali e i media
che formano l’opinione pubblica internazionale, a reagire alla cultura di guerra seminando cultura di diritto internazionale per rendere quest'ultimo più concreto ed efficace nelle sue capacità di controllo e di sanzione. Per costringere i Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza (USA, RUSSIA, CINA, FRANCIA, e UK) a fare un passo avanti nella pace con la rinuncia/decadenza del privilegio del diritto di veto quando, come singola Nazione, si è imputati di aggressione e sostituendola regola che la decisione del Consiglio passa con la maggioranza dei membri permanenti in concorso con i pareri favorevoli degli altri Paesi del Consiglio (formato da 15 Paesi in toto). Sarebbe un passo avanti per tutti i Popoli UE, (esclusa Francia), e un passo indietro nelle possibilità di imperialismo economico belligerante delle superpotenze USA, CINA, RUSSIA, UK e Francia
Un forte diritto internazionale avrebbe la capacità di prevenire la guerra tra i Popoli o ridurre il livello di devastazione delle stesse.
Comunque anche in uno stadio di avanzato “assurdo, folle conflitto” come quello russo-ucraino in atto può essere applicato il diritto internazionale e il metodo democratico per costruire con questi strumenti di legalità una buona risoluzione di civile convivenza dei popoli ecco come (ci arriveremo ma troppo tardi):
Let's put war out of history
Russia during negotiations with Ukraine set 4 conditions to immediately end the invasion. Kremlin spokesman Dmitry Peskov (among the oligarchs sanctioned by the EU) revealed Moscow's demands to Kiev, a few hours before the two delegations met for the third meeting of the negotiations. Firstly, the cessation of military operations: the Ukrainian army must lay down its arms and stop fighting.
Secondly, the recognition of Crimea as Russian territory. Putin wants official annexation of the peninsula disputed since 2014. In addition, Moscow demands that Kiev recognise the independence of the separatist republics of Donetsk and Lugansk in the Donbass. Last but not least, Ukraine will have to revise its constitution and make itself neutral. No membership of the European Union or NATO, therefore. On this last point, Ukraine has already made it known that it is willing to negotiate, meeting Putin's demands. Scholz had already guaranteed that NATO membership in Ukraine was not on the agenda.
Let's put war out of history by applying international law and the democratic method:
1) both contenders cease military operations with UN legality check ;
2) popular referendum of the Ukrainian people either limited to the disputed territories of Crimea on independence, or annexation to Ukraine or annexation to Russia under UN supervision of legality;
3) popular referendum on the independence of the separatist republics of Donetsk and Lugansk in the Donbass or their accession to Ukrainian sovereignty or Russian sovereignty of the inhabitants of the Donbass under UN legality control;
4) Neutrality of repudiation of the war of Ukraine to be included in the Constitution and
economic commitment of Russia to help Ukraine in the reconstruction of Ukrainian cities
Cordially
Tutte e due sono state decise a larghissima maggioranza dei 193 Paesi, l’ultima 141 condanne, 5 contrari (tra cui la Nazione imputata) e il resto astenuti, Cina compresa. La cultura del diritto internazionale e del metodo democratico, già difficili da attuare, devono entrambe essere affermate e risultare vincenti nelle questioni di conflitto armato tra i Popoli al di là di ogni simpatia personale. Perché? Per il bene dei Popoli contendenti e per la civile convivenza internazionale. Non è questione da poco. Questo non è pacifismo da salotto, è comprendere che i Popoli sono guidati da governanti che troppo spesso non rispettano il diritto internazionale e le scelte fatte con metodo democratico e, generando danni e sofferenze inenarrabili, credono di risolvere i loro rapporti economici e ambizioni di potere con la guerra, arrivando perfino ad arruolare mercenari tanto criminali quanto vittime della loro povertà che li spinge a scegliere di essere al soldo della superpotenza. I nostri governanti sono anche responsabili delle spese incredibili che investono in armamenti e del fatto, per nulla trascurabile, che scadono troppo spesso al livello dei folli terroristi ricorrendo a minacce di guerra nucleare e di genocidio dei popoli.
Per il bene dei Popoli, quello ucraino, quello russo e gli altri, il diritto internazionale condanna la deterrenza delle armi nucleari come strumento di genocidio e terroristico e molte altre categorie di armi (guerra chimica batteriologica, proiettili con testate radioattive). Quindi devono essere sostenute tutte le iniziative internazionali condotte alla denuclearizzazione delle testate su missile e colpiti in tempo di pace i fabbricatori di categorie di armi che violano il diritto internazionale.
Come? Non solo con l’impegno personale di ogni cittadino a non essere indifferente o scrivere “contro” il pacifista genuino ma invitando i media nazionali e i media
che formano l’opinione pubblica internazionale, a reagire alla cultura di guerra seminando cultura di diritto internazionale per rendere quest'ultimo più concreto ed efficace nelle sue capacità di controllo e di sanzione. Per costringere i Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza (USA, RUSSIA, CINA, FRANCIA, e UK) a fare un passo avanti nella pace con la rinuncia/decadenza del privilegio del diritto di veto quando, come singola Nazione, si è imputati di aggressione e sostituendola regola che la decisione del Consiglio passa con la maggioranza dei membri permanenti in concorso con i pareri favorevoli degli altri Paesi del Consiglio (formato da 15 Paesi in toto). Sarebbe un passo avanti per tutti i Popoli UE, (esclusa Francia), e un passo indietro nelle possibilità di imperialismo economico belligerante delle superpotenze USA, CINA, RUSSIA, UK e Francia
Un forte diritto internazionale avrebbe la capacità di prevenire la guerra tra i Popoli o ridurre il livello di devastazione delle stesse.
Comunque anche in uno stadio di avanzato “assurdo, folle conflitto” come quello russo-ucraino in atto può essere applicato il diritto internazionale e il metodo democratico per costruire con questi strumenti di legalità una buona risoluzione di civile convivenza dei popoli ecco come (ci arriveremo ma troppo tardi):
Let's put war out of history
Russia during negotiations with Ukraine set 4 conditions to immediately end the invasion. Kremlin spokesman Dmitry Peskov (among the oligarchs sanctioned by the EU) revealed Moscow's demands to Kiev, a few hours before the two delegations met for the third meeting of the negotiations. Firstly, the cessation of military operations: the Ukrainian army must lay down its arms and stop fighting.
Secondly, the recognition of Crimea as Russian territory. Putin wants official annexation of the peninsula disputed since 2014. In addition, Moscow demands that Kiev recognise the independence of the separatist republics of Donetsk and Lugansk in the Donbass. Last but not least, Ukraine will have to revise its constitution and make itself neutral. No membership of the European Union or NATO, therefore. On this last point, Ukraine has already made it known that it is willing to negotiate, meeting Putin's demands. Scholz had already guaranteed that NATO membership in Ukraine was not on the agenda.
Let's put war out of history by applying international law and the democratic method:
1) both contenders cease military operations with UN legality check ;
2) popular referendum of the Ukrainian people either limited to the disputed territories of Crimea on independence, or annexation to Ukraine or annexation to Russia under UN supervision of legality;
3) popular referendum on the independence of the separatist republics of Donetsk and Lugansk in the Donbass or their accession to Ukrainian sovereignty or Russian sovereignty of the inhabitants of the Donbass under UN legality control;
4) Neutrality of repudiation of the war of Ukraine to be included in the Constitution and
economic commitment of Russia to help Ukraine in the reconstruction of Ukrainian cities
Cordially
Da: Mario Zorzetto
Scrivi un nuovo messaggio a Alessandro Barbero
Altri messaggi recenti per Alessandro Barbero
-
Barbero e il comunismo
Sabato 7 dicembre 2024 15:55:31 -
Un sogno
Domenica 1 ottobre 2023 17:56:20 -
Richiesta atipica
Lunedì 2 gennaio 2023 16:47:27 -
Storia sulla fondazione della Russia
Venerdì 2 settembre 2022 23:39:23 -
Mistero di Carlo Magno nelle Marche
Mercoledì 17 agosto 2022 10:37:43 -
Tre domande di Carlo (4^ elementare) per il progetto scolastico LID
Venerdì 6 maggio 2022 19:56:45 -
Un libro su Napoleone Bonaparte
Martedì 3 maggio 2022 22:11:56 -
Cosa ci insegna la storia
Martedì 1 marzo 2022 12:42:57 -
L'origine della cultura
Lunedì 28 febbraio 2022 15:46:11
Leggi tutti i messaggi per Alessandro Barbero