Le fonti rinnovabili devono essere affiancate a energia nucleare
Messaggio per Carlo Calenda
Giovedì 7 aprile 2022 09:58:56
Buon giorno dott. Calenda,
sono un ingegnere anziano che fa parte di un piccolo gruppo di ingegneri (GSVIT) che da più di dieci anni si interessa, non per ragioni lavorative, di fonti energetiche e in particolare di nucleare.
Poichè concordiamo con Lei che quasi certamente le fonti rinnovabili devono essere affiancate a energia nucleare, La invitiamo a prendere visione, se già non lo conoscesse, del testo "Fluid fuel reactors", un testo di più di 900 pagine pubblicato nel 1958 dal Oak Ridge National Laboratory che può trovare liberamente in rete in formato PDF.
Il testo è per ingegneri per cui non ci aspettiamo che un avvocato possa capire nel dettaglio (se per Lei il testo è troppo tecnico saremo lieti di aiutarla), ma leggendolo si renderà conto che oggi, nonostante le "urgenze" energetiche sarebbe sbagliato spingere per la costruzione di reattori nucleari simili a quelli utilizzati nelle attuali centrali elettriche, anche se chiamati di terza generazione avanzata o addirittura di quarta generazione.
I reattori al Torio a combustibile fluido testati con successo per anni al ORNL e bloccati per motivi politico - militari sono a nostro avviso la soluzione in attesa dei reattori a fusione che, a meno di nuove idee rivoluzionarie, arriveranno tra non meno di 30 anni.
La Cina ha già in costruzione un prototipo che ricalca esattamente quelli realizzati nel Tennesee 60 anni fa.
Riteniamo che la costruzione di un prototipo di tale reattore (sulla base dei progetti esecutivi del ORNL disponibili recentissimamente in formato digitalizzato) oggi sarebbe la strada più veloce per reintrodurre un nucleare sicuro in Italia.
Questi reattori non assomigliano in nulla a quelli attuali. Sono intrinsecamente sicuri e generano scorie in quantità molto ridotta e con una radiotossicità molto inferiore. Il combustibile principale (il Torio) è disponibile anche in Italia. Tutto questo favorirebbe l'accettazione da parte dell'opinione pubblica.
Il prof. Rubbia spinge da molti anni all'utilizzo del Torio, ma il suo progetto di reattore subcritico teoricamente valido richiederebbe tempi lunghi di sviluppo e avrebbe un risultato incerto, non essendo mai stato testato.
Si chiederà perché nessuno degli esperti in campo nucleare parla di questi reattori, preferendo parlare di reattori di "quarta generazione" (veloci raffreddati a sali fusi, al piombo, ecc.) che nessuno ha mai costruito. La nostra spiegazione è che utilizzare un progetto di 60 anni fa riduce grandemente le possibilità brevettuali e, soprattutto, gli esperti (in Italia penso in particolare a Chicco Testa) dovrebbero spiegare perché nessuno di loro in tutti questi anni ha suggerito il loro sviluppo.
Riteniamo che l'Europa dovrebbe mettere in campo la costruzione di un reattore europeo basato su questa tecnologia, un po come si è fatto con l'Airbus.
Cordiali saluti
Mario Massa
sono un ingegnere anziano che fa parte di un piccolo gruppo di ingegneri (GSVIT) che da più di dieci anni si interessa, non per ragioni lavorative, di fonti energetiche e in particolare di nucleare.
Poichè concordiamo con Lei che quasi certamente le fonti rinnovabili devono essere affiancate a energia nucleare, La invitiamo a prendere visione, se già non lo conoscesse, del testo "Fluid fuel reactors", un testo di più di 900 pagine pubblicato nel 1958 dal Oak Ridge National Laboratory che può trovare liberamente in rete in formato PDF.
Il testo è per ingegneri per cui non ci aspettiamo che un avvocato possa capire nel dettaglio (se per Lei il testo è troppo tecnico saremo lieti di aiutarla), ma leggendolo si renderà conto che oggi, nonostante le "urgenze" energetiche sarebbe sbagliato spingere per la costruzione di reattori nucleari simili a quelli utilizzati nelle attuali centrali elettriche, anche se chiamati di terza generazione avanzata o addirittura di quarta generazione.
I reattori al Torio a combustibile fluido testati con successo per anni al ORNL e bloccati per motivi politico - militari sono a nostro avviso la soluzione in attesa dei reattori a fusione che, a meno di nuove idee rivoluzionarie, arriveranno tra non meno di 30 anni.
La Cina ha già in costruzione un prototipo che ricalca esattamente quelli realizzati nel Tennesee 60 anni fa.
Riteniamo che la costruzione di un prototipo di tale reattore (sulla base dei progetti esecutivi del ORNL disponibili recentissimamente in formato digitalizzato) oggi sarebbe la strada più veloce per reintrodurre un nucleare sicuro in Italia.
Questi reattori non assomigliano in nulla a quelli attuali. Sono intrinsecamente sicuri e generano scorie in quantità molto ridotta e con una radiotossicità molto inferiore. Il combustibile principale (il Torio) è disponibile anche in Italia. Tutto questo favorirebbe l'accettazione da parte dell'opinione pubblica.
Il prof. Rubbia spinge da molti anni all'utilizzo del Torio, ma il suo progetto di reattore subcritico teoricamente valido richiederebbe tempi lunghi di sviluppo e avrebbe un risultato incerto, non essendo mai stato testato.
Si chiederà perché nessuno degli esperti in campo nucleare parla di questi reattori, preferendo parlare di reattori di "quarta generazione" (veloci raffreddati a sali fusi, al piombo, ecc.) che nessuno ha mai costruito. La nostra spiegazione è che utilizzare un progetto di 60 anni fa riduce grandemente le possibilità brevettuali e, soprattutto, gli esperti (in Italia penso in particolare a Chicco Testa) dovrebbero spiegare perché nessuno di loro in tutti questi anni ha suggerito il loro sviluppo.
Riteniamo che l'Europa dovrebbe mettere in campo la costruzione di un reattore europeo basato su questa tecnologia, un po come si è fatto con l'Airbus.
Cordiali saluti
Mario Massa
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