Dibattito sul pubblico impiego

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Venerdì 11 dicembre 2020 17:07:10
Sig Formigli,
Il dibattito sul pubblico impiego non è altro che il dibattito su l'intero Paese. L'Italia ormai è in pieno declino sociale, economico e culturale, aggravato dal Covid-19 che ha accentuato le differenze sociali in modo drammatico. La struttura sociale che risale almeno a trent' anni fa, è stata letteralmente distrutta dal pensiero unico, dall'introduzione nel mondo della scuola della teoria di genere, dalle leggi sull'omofobia e dal concetto che la famiglia, come nucleo fondamentale di ogni società civile, non esista più. Tutto ciò è terribile, ma ancora più terribile è il fatto che in questi ultimi trent'anni 60 milioni di cittadini italiani abbiamo portato il proprio cervello al macero consentendo a una classe politica, di scarsissima qualità e preparazione, di spersonalizzare un intero Popolo riducendolo in schiavitù e gettandolo nelle fauci delle grandi società finanziare il cui unico scopo, unitamente a quello dell'Unione Europea, è quello di soggiogarlo, renderlo succube e di spolparlo. E ci stanno riuscendo molto bene con il MES e il Recovery Fund che sono gli strumenti perfetti attraverso i quali le finanziare e l'Unione Europea possono controllare e gestire le nostre vite. E tutto ciò accade perché noi italiani della cosa pubblica non ce ne siamo mai interessati. Lo dimostra il fatto che dal 2008 non siamo governati da governi eletti, ma governi posticci messi su dal Presidente della Repubblica con logiche a noi del tutto sconosciute. Abbiamo sempre preferito delegare ad altri ciò che invece avremmo dovuto fare noi personalmente. Abbiamo rinunciato ormai da lungo tempo a essere cittadini attivi e consapevoli. Abbiamo da tempi immemori dimenticato ciò che un buon cittadino deve fare: votare intelligentemente, tenersi ben informato, partecipare alla formazione dell'opinione pubblica, pagare le tasse ed esercitare nei confronti dei nostri parlamentari eletti, il diritto di controllo. Niente di tutto questo accade nel nostro Paese e il risultato è evidente: abbiamo un analfabetismo funzionale di oltre il 50% della popolazione italiana, la scuola, pilastro di ogni società civile, luogo dove si diventa cittadini a pieno titolo e dove si forgia il destino degli uomini e delle nazioni è in completo abbandono, la sanità che ha il compito di salvaguardare la nostra salute non può farlo per scarsità di fondi, di strutture e di personale, il Parlamento italiano che ci rappresenta è popolato di individui scarsamente istruiti, capaci e responsabili i quali, anziché legiferare scaldano la poltrona sui cui siedono saldamente, il settore giustizia è come se non esistesse perché i magistrati sono più intenti a spartirsi le varie cariche istituzionali piuttosto che portare avanti le varie cause penali e civili che giacciono nei numerosi tribunali italiani da almeno vent'anni, il Quirinale non vede, non sente e non parla, l'economia italiana è stata completamente distrutta e non c'è speranza che si riprenda.
Nonostante ciò che ho raccontato in narrativa, uno degli argomenti prediletti trattati nelle varie trasmissioni televisive italiane è il pubblico impiego dove ci sono molte mele marce da buttare, ma il vero problema di questo Paese è il cittadino: non esiste più. Al suo posto è subentrato il nulla!
Da: Luigi Francesco Tiberio

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