Fiera del libro Napoli

Messaggio per Enrico Mentana

Giovedì 24 giugno 2021 09:37:44
Alcuni giorni fa, presso il Palazzo Reale di Napoli, è stata presentata l’edizione 2021 di “Napoli Città Libro”, introdotta dal Presidente De Luca e da altre personalità del mondo dell’editoria e della cultura.

Questa edizione è stata promossa dalla Regione Campania attraverso la Scabec Spa, una società “in house” della Regione Campania, il cui Amministratore Unico è il dott. Antonio Bottiglieri, classe ’46, lungo curriculum come giornalista e salernitano doc.

L’evento, che si svolgerà (1 – 4 luglio) proprio nei cortili di Palazzo Reale, è stato presentato come una kermesse di rilievo internazionale, tanto che avrebbero voluto come testimonial il grande scrittore Cileno Luis Sepùlveda, se non fosse deceduto a causa della pandemia.

Proprio in memoria dello scrittore Cileno si aprirà questa edizione e gli sarà dedicato un incontro speciale.

Inoltre, questo evento viene pubblicizzato come “la prima fiera del libro aperta al pubblico”, notizia che a noi cittadini campani fa molto piacere perché potremo partecipare, ma che non stupisce i nostri connazionali torinesi, che portano il fiore all’occhiello del Salone Internazionale del Libro sin dal 1988.

Cito testualmente le parole dette dal Presidente De Luca e pubblicate sulla sua pagina Facebook: “Senza l’insieme delle iniziative finanziate dalla Regione Campania, a partire dal settore della cultura, Napoli in questo decennio forse avrebbe avuto lo stesso destino di alcune città sudamericane…”.

Ora, vorrei ricordare al Presidente De Luca che, il Sudamerica, in quanto a cultura può darci lezioni. Le dicono niente Pablo Neruda, Jorge Luis Borges, Gabriel Garcia Marquez, Julio Cortazar, Isabel Allende, Mario Vargas Llosa, Jorge Amado, e lo stesso Luis Sepùlveda al quale volete dedicare l’inaugurazione dell’evento?

E ancora. Durante il tavolo di presentazione di “Napoli Città Libro”, di cui c’è il video nella pagina facebook del Presidente De Luca, ho sentito premere molto sul tasto del rilancio economico della filiera editoriale, come impronta di questo evento.

E’ un obiettivo senza dubbio importante, per dare respiro a tutte le persone che lavorano in questo settore. Credo, però, che il primo obiettivo di una fiera del libro dovrebbe essere quello di avvicinare le persone di tutte le età alla lettura.

Fare cultura dovrebbe avere questa cifra.

Fare cultura significa soprattutto che la politica deve dare esempi etici, sani, coscienziosi, nobili, elevati.

Fare cultura significa riconquistare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni, molto spesso assenti, indifferenti, incapaci di discernimento.

Fare cultura significa rendere i cittadini edotti, significa emanciparli dallo stato di massa indistinta e dargli i mezzi per formarsi uno spirito critico e renderli consapevoli, liberi da condizionamenti.

Cordiali saluti

Giovanna Galasso
Da: Giovanna Galasso

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