Tari sproporzionata

Messaggio per Gianluigi Paragone

Venerdì 15 gennaio 2021 19:28:17
Buonasera,
Mi chiamo Massimiliano Corioni e vivo a Monza. Vorrei portare alla Sua attenzione una questione che sta molto a cuore a me e a molte altre persone che hanno una seconda casa (senza per questo essere ricchi). Dopo aver contattato Comune di Varazze e Regione Liguria, scrivo anche a lei una preghiera, nella speranza che qualcosa possa cambiare. VA BENE LA PANDEMIA, VANNO BENE LE CHIUSURE (PER NULLA), MA I PROBLEMI VERI E QUOTIDIANI NON LI RISOLVE NESSUNO. Vedi vergognosi costi su bollette luce e gas.

Come dicevo, ho in precedenza inviato al Comune di Varazze una mail con richiesta di chiarimenti in merito all'oggetto, ma, vista la risposta fornitami dal vicesindaco, mi sono cadute le braccia.
In un anno particolare per la pandemia in corso, ci è stato fisicamente impedito di recarci al di fuori della nostra Regione (per 6 mesi nel 2020 e siamo già a 2, considerando il mese di febbraio, per il 2021), per raggiungere le seconde abitazioni. Già qui ci sarebbe da discutere per la privazione della libertà garantita dalla Costituzione, ma stendiamo un velo.

A dicembre riceviamo la Tassa dei rifiuti, già di per sé iper-sproporzionata rispetto alla popolazione residente e ci troviamo la sorpresa di un aumento di 62€ (almeno per la mia abitazione - 70 mq - 442€ - lo scorso anno 380€). Espongo ciò che ho scritto al Comune e alla Regione, dopo essermi informato.

Il calcolo della Tari dovrebbere essere effettuato in base alla quantità di rifiuti prodotti: questo è quanto emerge dalla sentenza n. 182/1/17 (Commissione Tributaria di Massa Carrara), che stabilisce che il comune non può calcolare la tassa per i non residenti allo stesso modo previsto per i residenti. Alla base di questa pronuncia c'è un principio stabilito dalla direttiva UE n. 2008/98/CE secondo cui “chi inquina paga”: in tal senso è immediata la conclusione che chi ha una seconda casa utilizzata soltanto per le vacanze non produce la stessa quantità di rifiuti di un residente che vive la propria abitazione quotidianamente. Secondo questo principio, quindi, la Tari sulla casa di un non residente utilizzata soltanto durante le vacanze dovrà essere ridotta tenuto conto della quantità di rifiuti prodotta dal cittadino per i mesi di permanenza nell’immobile (facilmente individuabile dalla lettura delle bollette).
Ho letto l'articolo, su IVG. IT (sito ligure) del 3 dicembre 2020, nel quale il vicesindaco giustifica gli aumenti di tariffa, richiamando anche l'ARERA (ente energia), ma ciò non è sufficiente a motivare la sproporzione residenti/non residenti, assolutamente incomprensibile, proprio alla luce della direttiva UE. Nell'articolo si dice altresì che i costi dei servizi vanno ripartiti su tutte le macrocategorie, ri-giustificando l'aumento con il fatto che i parametri della tabella per abitazioni non di residenza non fossero stati aggiornati da più dei sei anni (forse perché sono già estrememente più alti ripetto a chi ha una abitazione residenziale?).

Come si può dire (parole del vicesindaco) che non è semplice l'introduzione del criterio di stagionalità perché l'uso non è oggettivamente determinabile, quando abbiamo dei dispositivi elettronici per l'apertura dei cassonetti rifiuti? ? Non bastasse, sarebbe sufficiente controllare le bollette di gas ed energia per stabilire quanto viene utilizzata un'abitazione.

Un articolo parso sul sole 24 ore relativo al calcolo della tari in riferimento all'effettivo numero di componenti il nucleo, si legge che è proprio il Governo ad esprimersi, il primo dicembre 2017, in riferimento al criterio presuntivo effettuato dai comuni. Si fa riferimento ad una sentenza, la 8383/2013 della Cassazione.

Lo stesso articolo cita il prototipo del «Regolamento per l'istituzione e l'applicazione della Tares» – i cui princìpi possono applicarsi anche alla Tari – Qui, tra le altre cose si evince che una maggiore tassazione dell'utenza domestica “stagionale” sarebbe non solo irrazionale, ma contraria alla ratio del tributo, che prevede la possibilità di introdurre agevolazioni per le «abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo» (articolo 1, comma 659, legge 147/2013).

In riferimento all'Equità della tariffa è intervenuto anche il Consiglio di Stato, con la sentenza 4223 del 6 settembre 2017, ritenendo illegittimo un regolamento comunale che fissava tariffe più alte per le utenze domestiche dei non residenti. La tassa sui rifiuti è infatti finalizzata a consentire la copertura dei costi del servizio, non anche un'atipica forma di prelievo sul reddito o sul patrimonio. Da ciò ne consegue che i Comuni non possono determinare le tariffe in libertà, generando irragionevoli o immotivate disparità tra categorie di superfici tassabili potenzialmente omogenee, giustificandosi con argomenti estranei allo specifico contesto.

Per quanto detto sopra, sarebbe opportuno una rivisitazione di questa tassa, che risulta ancora più inadeguata e sproporzionata se riferita al particolare 2020.

Con altri non residenti stiamo valutando anche un ricorso al TAR.

Mi piacerebbe ricevere una suo parere in merito, oltre ad un consiglio, se possibile.
Grazie
Cordialità
Massimiliano Corioni
Da: Massimiliano Corioni

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