Mieli sul nascente governo Draghi. L'incoerenza? Un gran brutto difetto
Messaggio per Mario Giordano
Lunedì 8 febbraio 2021 11:30:39
Ho ascoltato ieri sera con interesse l'opinione espressa dal Dr. Mieli circa il nascente governo presieduto da Mario Draghi. Sono perfettamente d'accordo con lui nel giudicare Mario Draghi personalità di altissimo profilo, nonchè di conclamate competenza e professionalità. Ma sono d'accordo con Mieli anche nell'esortazione a frenare quest'ondata di entusiasmo collettivo, che molto ha di stucchevole e servile, nel lodare l'ancora di là da venire operato di Mario Draghi che, giustamente, si è ancora preso del tempo prima di dire sì a tutto ed a tutti, e soprattutto nel formare la squadra governativa che dovrebbe darci la spinta decisiva per uscire dall'impasse in cui ci troviamo. Da più parti sento dire, ma leggo anche, che assemblare la figura di Mario Draghi a quella di Mario (anche lui!) Monti è un'eresia, una balla colossale, una fake news sostanzialmente non condivisa da una parte del Movimento 5 stelle che non ho mai votato perchè non mi ha mai convinta. Tuttavia, ci sono aspetti tra le due figure stranamente similari che andrebbero considerati a prescindere dai fanatismi di parte.. Economisti entrambi cui fare tanto di cappello: Monti proveniva dalla Bocconi (come anche la Fornero) e Draghi dalla BCE. Entrambi "tecnici", e non già "politici". Entrambi dotati di altissima professionalità e qui sorge spontanea la prima domanda: perchè, data, appunto, l'altissima e comprovata capacità non sono stati allora chiamati ad intervenire PRIMA dei due DISASTRI economici dell'Italia? (anche se "chiamare" Monti perfino prima del suo insediamento avrebbe significato fare harakiri). Entrambi non sono stati votati dal popolo, bensì prescelti, uno dall'ex Presidente Napolitano e uno dall'attuale Presidente Mattarella. Entrambi sono europeisti convinti fino al midollo, trascurando l'aspetto che una parte dell'Italia non ha mai visto di buon occhio l'introduzione dell'euro, che ci ha rovinati, e l'ingresso in Europa che, a partire dal tema tuttora scottante in fatto di immigrazione, non ha mai mosso un dito per aiutarci. Risultato logico tratto dagli aspetti che ho enumerato, è che entrambi sono a favore della politica, ma delle banche e dell'Europa. Il primo giro di consultazioni con gli esponenti dei partiti politici si è concluso, come previsto, con ampia soddisfazione da parte di tutti, perfino degli irriducibili come Salvini che, al nome di Draghi, pur dichiarandosi assolutamente disposto ad ascoltare il programma messo a punto per il risanamento dell'Italia, fino a 3 giorni fa tuonava: "uèèèè, ragazzi, dispostissimi ad ascoltare le condizioni di Draghi, ma se qui cominciamo con patrimoniali, aumento delle tasse, demolizione della quota 100, partiamo male, eeehhh? ? ". Devo dire che Salvini mi ha delusa. Almeno, nel contesto "prima di dire sì a tutto, ascoltiamo con calma, verifichiamo anche gli umori degli italiani (che poi saremmo stati noi, potenziali elettori) inclusi quelli contrari o perplessi come me, constatiamo che la ricetta non sia effettivamente quella "lacrime e sangue" sottoscritta da Monti & Fornero (pure lei economista proveniente dalla Bocconi), e poi vediamo se è il caso o no di lanciare i berretti in aria gridando "urrrraahhhh!!! ". Al momento, pertanto, e a meno che non faccia marcia indietro pure lei, l'unico comportamento (almeno ai miei occhi) corretto è quello della Meloni, che finora si è dimostrata coerente con la linea decisa dal proprio partito, e coraggiosamente, direi, mostra di non temere di rimanere isolata. Resta l'emblema del Recovery Fund eccezionalmente, pensate!!! messo a nostra disposizione dalla UE e che finora è rimasto lì ad ammuffire. Nessunissimo dubbio sul fatto che Draghi saprà impiegarlo sicuramente molto meglio di chi ha buttato i soldi degli italiani in biciclette, aeroplanini di carta e pattini a rotelle. Credo di non nutrire alcun dubbio anche sul fatto che, come spero, lo utilizzerà per il rilancio delle imprese con l'annullamento della disoccupazione, la risoluzione della pandemia attraverso l'acquisto a tappeto di vaccino PER TUTTI e NEL MINOR TEMPO POSSIBILE.. L'ultima perplessità riguarda però un aspetto non indifferente dei nostri problemi: CON QUALI SOLDI RESTITUIREMO QUESTO PRESTITO ALL'EUROPA? ? Finora, nessuno ha messo l'interrogativo sul tappeto dando risposte più o meno certe. Senza contare che, oltre ai gravissimi problemi che ho appena enumerato, ce ne sono di altrettanto gravi da affrontare, come l'affossamento del potere d'acquisto da parte degli italiani, stremati da stipendi e pensioni che da decenni non aumentano di un centesimo. E se gli italiani sono impossibilitati ad acquistare, è lapalissiano che le imprese continueranno a fallire. Fatto il classico conto della serva, temo perciò che a rimetterci i quattrini saranno come sempre i soliti noti, vale a dire quell'esercito di milioni di persone che guadagna poco e paga regolarmente le tasse. Allora: stop ai facili entusiasmi della gente che sembra abbia a cuore - del resto, è tipico dell'epoca che viviamo - soltanto l'immagine, in questo caso l' "importanza" dell'Italia di fronte all'Europa perchè adesso è guidata da un nome eccellente come quello del Prof. Draghi, e non, come dovrebbe, la sostanza. E stop anche ai facili entusiasmi e agli scappellamenti fintanto che non saremo certi di non finire nella morsa del tritacarne e che a non finirci saranno anche i nostri figli e nipoti che, in un futuro per loro ancora lontano, si spera non dovranno pagare per scelte che potrebbero rivelarsi, magari a distanza, anche scellerate. Grazie
Da: Roberta
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