Il gioco dell'assurdo

Messaggio per Massimo Gramellini

Martedì 23 marzo 2021 17:32:50
Buongiorno,
Sono una insegnante che ha concluso il rapporto lavorativo il 31 agosto 2018, andando in pensione. Secondo la normativa del mio settore avrei diritto al TFR-TRS passati 27 mesi dopo il termine del rapporto lavorativo. Vorrei raccontare quanto accadutomi così da poter essere utile ai posteri.
A contrario delle mie colleghe io non ricevendo alcuna nota di ricezione, nonostante l'arco di tempo previsto fosse passato ampiamente. Preoccupata, non vedendomi riconosciuto un diritto che ogni lavoratore dipendente dovrebbe vedersi riconosciuto, mi sono attivata chiedendo informazioni e con enormi difficoltà sono entrata nei meandri della burocrazia INPS.
Dopo 31 mesi, 4 mail inviate all'INPS, un appuntamento telefonico, un appuntamento in presenza, una dichiarazione di far intervenire un mio legale, sono riuscita ad avere una garanzia scritta che la mia pratica sarebbe stata presa in carico. Il ritardo nella pratica è stato giustificato dalla pandemia in corso e dalle mansioni convertite in smart working: Ciò tuttavia non spiega come mai le mie colleghe, andate in pensione lo stesso giorno, hanno ricevuto il TFR nei termini previsti dalla legge. Mi sono chiesta dunque, se la scusa della pandemia valesse per tutti.
La mia non vuole essere un'accusa alla pubblica amministrazione tutto... al contrario: le persone che nella pubblica amministrazione lavorano con responsabilità e coscienza sono la maggioranza. Non voglio generalizzare un mio giudizio negativo, ad un intero settore. Sono state fatte tante norme e leggi, ogni nuovo Ministro della pubblica amministrazione ha speso parole, senza tradurle in fatti. La mia vicenda è un esempio di quanto sia complicato far valere i propri diritti di lavoratore, in particolar modo quando il tuo datore di lavoro è lo Stato Stesso. Nel settore pubblico, a differenza del privato, gli errori non hanno conseguenze e spesso chi subisce le ingiustizie deve porre rimedio alle incompetenze. Non è stato inserito un principio che fa da spartiacque tra chi lavora con responsabilità e chi commette errori per incompetenza e indolenza screditando così tutto il settore, che è l'asse portante di uno Stato Moderno. Spero che la riforma della pubblica amministrazione, continuamente sollecitata dall' Europa, venga fatta evidenziando la trasparenza e la competenza e la responsabilità personale.
basti solo pensare che nel mio settore, la scuola pubblica, dopo 60 mesi, se il TFR non viene erogato, decade ogni diritto a riceverlo, a prescindere dal fatto che gli errori siano stati commessi da chi deve prendere in carico la pratica.
Il gioco dell'assurdo, lo raccontava Kafka in una sua opera.
Sozzi Elena
Da: Elena Sozzi

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