Letterina di Natale a Matteo Renzi
Messaggio per Matteo Renzi
Sabato 19 dicembre 2020 16:31:56
Caro Matteo,
come solevamo fare noi, bimbi, nati durante la guerra, ti scrivo una letterina di Natale
Non sono mai stato, invero, un tuo fan, quando eri al vertice del mondo politico italiano, perché guidavi un partito zeppo di vetro-comunisti.
Da giovane ho visitato, vissuto e anche lavorato, in paesi europei sottoposti al giogo oppressivo del comunismo sovietico e ho convissuto con il massacro morale ed economico delle umiliate popolazioni europee dell’est.
Ho vissuto intensamente e di persona la liberazione di Praga, l’entusiasmo, la gioia, di milioni di esseri umani alla fuga ingloriosa dell’esercito di oppressione comunista dalla Cecoslovacchia.
Mi sono unito a Te e a Italia Viva, appena hai avuto il coraggio di uscire dal PD e portare avanti, fra mille difficoltà, un nuovo discorso liberal-democratico per la creazione di una centralità Riformista e Liberale, in Italia.
Un percorso difficile, cercato da tanti e mai riuscito per l’interesse di molti a mantenere questo finto bipolarismo che finisce per privilegiare, in ambedue gli schieramenti, le fazioni più estreme, più massimaliste.
Con la gioventù dei miei oltre 15 lustri di età, sto cercando, umilmente, di supportare, localmente, con la voce dei miei Blog, la tua politica che si muove fra mille difficoltà ed incessanti e vili attacchi alla tua persona.
Hanno paura di te, Matteo! Temono la tua visione politica, le tue capacità di sintesi, la tua ferrea volontà.
Il coraggio e la chiarezza delle tue ultime uscite sul Governo Conte, sono state eccezionali per validità e tempismo, ci hanno fatto sentire orgogliosi di far parte di Italia Viva, ti fanno onore e confermano che sei un “animale politico” di razza.
Tieni duro, non mollare, non accettare compromessi a meno che non siano vitali per l’Italia.
Nella mia lunga militanza socialista ha conosciuto Pertini e lavorato a fianco di Giacomo Mancini e Bettino Craxi e devo dirti, senza alcuna piaggeria piccolo- borghese, che mi ricordi loro, per la preveggenza politica e la capacità di gestione.
Anche loro hanno pagato un prezzo altissimo al fatto di essere veri Statisti, per una logica aberrante che guida la politica italiana: se uno è troppo bravo e non si può battere con la politica, si utilizza quella parte della Magistratura militante e leninista, sempre disponibile a fare il lavoro sporco, per il moralismo d’accatto degli stolti.
Interrompo le mie elucubrazioni, per venire alle motivazioni della mia letterina.
Due sono le mie considerazioni su Italia Viva, che ti illustro, con umiltà, ma con la speranza di essere utile, di portare un piccolo mattone alla causa.
La prima riguarda la tua figura. Tu devi essere il Segretario di Italia Viva o il Presidente, se ritieni opportuno di avere due figure, Presidente e Segretario.
La chiarezza, la convinzione, il diritto di essere il capo va avanti ad ogni sofisma, se non ti voglio al tavolo con loro, fai saltare il tavolo.
Ciò premesso, mi piacerebbe di vedere un tuo più forte impegno per tentare di riunire in un unico partito, tutte le forze riformiste e liberali, superando il concetto del partito del Leader.
Il mio sogno che tu dia vita ad una grande “Costituente Riformista”
punto di riferimento, senza remore e veti, di figure politiche che già esistono, dalla Bonino a Calenda, ai “prudenti” rimasti nel PD, ai tanti gruppuscoli cattolici orfani della DC, agli eredi di Berlusconi ma, soprattutto, aperta a persone nuove, che si vogliano impegnare alla causa Riformista e Liberale.
Italia Viva ha poco senso, se rimane solo una costola uscita dal PD.
Sono in molti ad aver provato a costruire questo polo e tutti hanno fallito o si sono tirati indietro, come l’editore Cairo, che per questo ti vuole “così bene”.
Tutti sanno che se c’è un politico che può riuscire dove tanti hanno fallito sei Tu: per cui non puoi tradire tutti noi, ti devi impegnare, ci devi riuscire, nonostante le avversità del momento e le Idi di Marzo che, con costanza, cercano di perpetrare i tuoi nemici e anche qualche amico.
La seconda preoccupazione è che tu non commetta l’errore, già fatto da altri, di sottovalutare la politica locale.
Molti cittadini sostengono nelle loro scelte politiche chi si impegna nel risolvere i problemi di tutti i giorni, delle comunità civiche locali.
La Politica nazionale conta, ma i voti si prendono anche con l’impegno nelle regioni, province, comuni e quartieri.
Dobbiamo costruire un partito tradizionale, con sezioni, assemblee?
NO! ! Va realizzata una forma organizzativa 4. 0 che faccia essere presente Italia Viva sui problemi del territorio e che veicoli le istanze più importanti al partito nazionale.
Mutuerei dall’antica Roma, prima repubblicana poi imperiale, la figura del “praefectus” responsabile di un territorio, coadiuvato da "praefecti vicarius" da lui scelti e che a lui rispondono, per seguire territori più piccoli, i comuni e quartieri.
Una rete piramidale di uomini di fiducia: tuoi, ma anche di gradimento locale, che curino la presenza politica di Italia Viva sul territorio, ne coltivino le adesioni, punto di riferimento per gli iscritti ed esecutori e diffusori delle indicazioni nazionali, sul web e di presenza e che siano anche veicolo di informazione, dal locale al nazionale.
Si deve costruire per ogni quartiere, comune, provincia e regione, una linea politico- programmatica, originale, nostra, frutto di un lavoro comune.
Tutte queste cose dette sono per me molto importanti, da fare subito, ma su tutto è sempre predominante un rapporto vivo e partecipato con il “Capo”, uno di noi.
Al riguardo ti racconto di Bettino Craxi: Nei dieci anni che ho fatto il Segretario del PSI nella Provincia di Lucca, ogni mese, Bettino Craxi, telefonava a me e a tutti gli altri segretari provinciali.
Si informava sui problemi locali o del partito, domandava il parere su alcune posizioni nazionali.
Un quarto d’ora, al massimo, una volta al mese, con tutti i segretari provinciali del PSI.
Una banalità, ma che dava entusiasmo, saldava un rapporto fra centro e periferia, rendeva Bettino uno di noi e, se esistevano dei problemi locali seri, era l’occasione per conoscerli e affrontarli.
Oscar Wilde soleva dire “… Non inventare assolutamente niente è un atto di genio puro e, in un'epoca commerciale come la nostra, indica un considerevole coraggio fisico…”
Invio a tutta la tua famiglia e a te, i miei migliori auguri di buone feste e soprattutto di un radioso Anno Nuovo, che veda sorger quel “Sol dell’Avvenire”, che accomuna Filippo Turati e Felice Cascione.
Francesco Colucci
come solevamo fare noi, bimbi, nati durante la guerra, ti scrivo una letterina di Natale
Non sono mai stato, invero, un tuo fan, quando eri al vertice del mondo politico italiano, perché guidavi un partito zeppo di vetro-comunisti.
Da giovane ho visitato, vissuto e anche lavorato, in paesi europei sottoposti al giogo oppressivo del comunismo sovietico e ho convissuto con il massacro morale ed economico delle umiliate popolazioni europee dell’est.
Ho vissuto intensamente e di persona la liberazione di Praga, l’entusiasmo, la gioia, di milioni di esseri umani alla fuga ingloriosa dell’esercito di oppressione comunista dalla Cecoslovacchia.
Mi sono unito a Te e a Italia Viva, appena hai avuto il coraggio di uscire dal PD e portare avanti, fra mille difficoltà, un nuovo discorso liberal-democratico per la creazione di una centralità Riformista e Liberale, in Italia.
Un percorso difficile, cercato da tanti e mai riuscito per l’interesse di molti a mantenere questo finto bipolarismo che finisce per privilegiare, in ambedue gli schieramenti, le fazioni più estreme, più massimaliste.
Con la gioventù dei miei oltre 15 lustri di età, sto cercando, umilmente, di supportare, localmente, con la voce dei miei Blog, la tua politica che si muove fra mille difficoltà ed incessanti e vili attacchi alla tua persona.
Hanno paura di te, Matteo! Temono la tua visione politica, le tue capacità di sintesi, la tua ferrea volontà.
Il coraggio e la chiarezza delle tue ultime uscite sul Governo Conte, sono state eccezionali per validità e tempismo, ci hanno fatto sentire orgogliosi di far parte di Italia Viva, ti fanno onore e confermano che sei un “animale politico” di razza.
Tieni duro, non mollare, non accettare compromessi a meno che non siano vitali per l’Italia.
Nella mia lunga militanza socialista ha conosciuto Pertini e lavorato a fianco di Giacomo Mancini e Bettino Craxi e devo dirti, senza alcuna piaggeria piccolo- borghese, che mi ricordi loro, per la preveggenza politica e la capacità di gestione.
Anche loro hanno pagato un prezzo altissimo al fatto di essere veri Statisti, per una logica aberrante che guida la politica italiana: se uno è troppo bravo e non si può battere con la politica, si utilizza quella parte della Magistratura militante e leninista, sempre disponibile a fare il lavoro sporco, per il moralismo d’accatto degli stolti.
Interrompo le mie elucubrazioni, per venire alle motivazioni della mia letterina.
Due sono le mie considerazioni su Italia Viva, che ti illustro, con umiltà, ma con la speranza di essere utile, di portare un piccolo mattone alla causa.
La prima riguarda la tua figura. Tu devi essere il Segretario di Italia Viva o il Presidente, se ritieni opportuno di avere due figure, Presidente e Segretario.
La chiarezza, la convinzione, il diritto di essere il capo va avanti ad ogni sofisma, se non ti voglio al tavolo con loro, fai saltare il tavolo.
Ciò premesso, mi piacerebbe di vedere un tuo più forte impegno per tentare di riunire in un unico partito, tutte le forze riformiste e liberali, superando il concetto del partito del Leader.
Il mio sogno che tu dia vita ad una grande “Costituente Riformista”
punto di riferimento, senza remore e veti, di figure politiche che già esistono, dalla Bonino a Calenda, ai “prudenti” rimasti nel PD, ai tanti gruppuscoli cattolici orfani della DC, agli eredi di Berlusconi ma, soprattutto, aperta a persone nuove, che si vogliano impegnare alla causa Riformista e Liberale.
Italia Viva ha poco senso, se rimane solo una costola uscita dal PD.
Sono in molti ad aver provato a costruire questo polo e tutti hanno fallito o si sono tirati indietro, come l’editore Cairo, che per questo ti vuole “così bene”.
Tutti sanno che se c’è un politico che può riuscire dove tanti hanno fallito sei Tu: per cui non puoi tradire tutti noi, ti devi impegnare, ci devi riuscire, nonostante le avversità del momento e le Idi di Marzo che, con costanza, cercano di perpetrare i tuoi nemici e anche qualche amico.
La seconda preoccupazione è che tu non commetta l’errore, già fatto da altri, di sottovalutare la politica locale.
Molti cittadini sostengono nelle loro scelte politiche chi si impegna nel risolvere i problemi di tutti i giorni, delle comunità civiche locali.
La Politica nazionale conta, ma i voti si prendono anche con l’impegno nelle regioni, province, comuni e quartieri.
Dobbiamo costruire un partito tradizionale, con sezioni, assemblee?
NO! ! Va realizzata una forma organizzativa 4. 0 che faccia essere presente Italia Viva sui problemi del territorio e che veicoli le istanze più importanti al partito nazionale.
Mutuerei dall’antica Roma, prima repubblicana poi imperiale, la figura del “praefectus” responsabile di un territorio, coadiuvato da "praefecti vicarius" da lui scelti e che a lui rispondono, per seguire territori più piccoli, i comuni e quartieri.
Una rete piramidale di uomini di fiducia: tuoi, ma anche di gradimento locale, che curino la presenza politica di Italia Viva sul territorio, ne coltivino le adesioni, punto di riferimento per gli iscritti ed esecutori e diffusori delle indicazioni nazionali, sul web e di presenza e che siano anche veicolo di informazione, dal locale al nazionale.
Si deve costruire per ogni quartiere, comune, provincia e regione, una linea politico- programmatica, originale, nostra, frutto di un lavoro comune.
Tutte queste cose dette sono per me molto importanti, da fare subito, ma su tutto è sempre predominante un rapporto vivo e partecipato con il “Capo”, uno di noi.
Al riguardo ti racconto di Bettino Craxi: Nei dieci anni che ho fatto il Segretario del PSI nella Provincia di Lucca, ogni mese, Bettino Craxi, telefonava a me e a tutti gli altri segretari provinciali.
Si informava sui problemi locali o del partito, domandava il parere su alcune posizioni nazionali.
Un quarto d’ora, al massimo, una volta al mese, con tutti i segretari provinciali del PSI.
Una banalità, ma che dava entusiasmo, saldava un rapporto fra centro e periferia, rendeva Bettino uno di noi e, se esistevano dei problemi locali seri, era l’occasione per conoscerli e affrontarli.
Oscar Wilde soleva dire “… Non inventare assolutamente niente è un atto di genio puro e, in un'epoca commerciale come la nostra, indica un considerevole coraggio fisico…”
Invio a tutta la tua famiglia e a te, i miei migliori auguri di buone feste e soprattutto di un radioso Anno Nuovo, che veda sorger quel “Sol dell’Avvenire”, che accomuna Filippo Turati e Felice Cascione.
Francesco Colucci
Da: Francesco Colucci
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