Lotta alla grande evasione fiscale

Messaggio per Matteo Salvini

Martedì 22 ottobre 2019 10:22:12
A Matteo Salvini - Lega Nord
Lotta alla grande evasione fiscale.

(Scusate la mia intrusione.
Ma come cittadino italiano pensionato "dovevo" mettervi al corrente di questo abominio.
Certamente la Lega Nord e Salvini è stata già messa al corrente da fonti competenti in materia di questi fatti incresciosi.
Spero che questa mia email possa aiutarvi nell'illuminare il cammino da voi intrapreso per salvare l'Italia .)

Molti italiani non sanno che i GRANDI EVASORI FISCALI in Italia hanno le sembianze dei Santi Grandi Banchieri.

Il sistema delle Banche Private italiane in un anno riesce ad evadere
fiscalmente 360 miliardi di euro sul reddito o utile conseguito.
Ne discende che tutti i bilanci bancari (anche delle Banche Centrali)
sono totalmente falsi.

Le Banche private si dichiarano intermediari commerciali del credito
(intermediari finanziari).
In realtà sono veri imprenditori commerciali che si creano da soli il denaro fatto apparire dal nulla con un clic del computer (denaro
digitale bancario) per fare tutti i prestiti alla clientela richiedente.
Per quale motivo le altre SPA del mondo delle imprese
Reali non possono disporre del denaro creato dal nulla?
Già. E come si spiega che neppure lo stato italiano possa crearsi denaro dal nulla da solo ossia tutto quel denaro che gli occorre per fare investimenti pubblici strutturali e tutto tramite un semplice clic del computer ?

"Se 1. 800 miliardi di euro -quale attivo annuale non tassato"-vi sembrano pochi... SIAMO -ormai -al FALSO IN BILANCIO BANCARIO.

E questo accade oggi.
Sono 1. 800 miliardi di euro che ogni anno prendono la via sicura dei Paradisi Fiscali.
Vi sembrano pochi ?
Voi state cercando state cercando disperatamente di liberare dalle MANETTE (figurate) con cui la UE- ispirata dalla BCE - cerca di imporre a tutti gli italiani come lecito (e fruttifero per loro) il falso di bilancio bancario delle banche private nazionali.
Gli italiani si sa "sono brava gente ", ma non sono ancora "IRRIMEDIABILMENTE FESSI ".
Sotto l'innocente apparenza del discutere "come far funzionare meglio il mercato finanziario" (che parrebbe essere l'unico vero problema dell'umanità) nel paper della" BIS"o "Bir"(LA Banca delle Banche centrali private) si teorizza apertamente che lo Stato è al servizio della rendita finanziaria, che la sua funzione è garantire che chi ha soldi li possa accumulare senza rischio, vivendo di rendita, senza usarli nell'economia od investirli in qualche cosa di reale.
Il governo italiano, dal Novembre 2011 in poi, osserva in maniera assoluta le indicazioni che provengono dal "sistema finanziario globale", imponendo tasse che strangolano l'economia reale e realizzando Avanzi Primari consistenti (nel 2019, l'Avanzo Primario stimato dal Governo dovrebbe essere del 3, 4% del PIL, più di 60 miliardi di euro sottratti all'economia reale!).
La ripresa economica fin quando si seguiranno queste linee d'azione demenziali, è e resterà un miraggio.
Però voglio aggiungere un fatto.
Attualmente Noi in Italia abbiamo un PROBLEMA.
E questo problema deriva dal fatto che le nostre banche private (o meglio i nostri banchieri privati) sono stati scoperti con le mani nella marmellata :
ossia "i sacerdoti del dio denaro" taroccano i loro bilanci bancari che risultano -agli occhi acuti di competenti in materia -tutti taroccati :
ossia sono "bilanci bancari falsi".
Voglio solo mettervi al corrente di un fatto scandaloso e ripugnante che attualmente viene esercitato – a vostro o nostro danno - dalla "cricca " dei banchieri sopra menzionata.
Gli italiani sono diventati veramente tutti bravi e competenti in materia.
Finora -però-risultano distratti - in materia- i magistrati contabili.
Ecco -ad esempio -come si fa a far passare sotto un "silenzio algido" un fatto che risulta di una gravità enorme ed inaudita.
"La dittatura bancaria privata -partecipante interessata al globalismo, neoliberista, progressista -si permette di derubare i possibili investimenti reali in Italia nell'importo incredibile di 1. 800 miliardi di euro ogni anno. "
Il metodo escogitato ed esperito per realizzare questa truffa delinquenziale è molto semplice.
"Le banche private italiane creano denaro dal nulla con un clic del computer, ma lo indicano in bilancio non come "ATTIVO" tassabile realizzato dal nulla ("prima" di fare il prestito bancario), ma come "PASSIVO" registrato come non tassabile -"dopo"- aver predisposto i prestiti effettuati. "
Poi, questi " Bankster "inviano il loro bilancio alla collaudata" lavatrice dei bilanci bancari"- indicata come "CLEARSTREAM " SPA -con sede nel Lussemburgo.
Questa provvede a trasformare il "PASSIVO" bancario in "ATTIVO" spendibile nell'immenso bazar oscuro dello "Shadow Banking" -collegato con i sempre più numerosi Paradisi Fiscali.
"L'Italia non vedrà più le migliaia di miliardi di euro che i truffatori di alto bordo -ossia i banchieri - hanno sottratto all'economia reale italiana. "
(E pensare che tutta la cifra del denaro bancario creato dal nulla -con un clic del computer- può essere LETTA nel bilancio bancario dei prestiti concessi e ovviamente nel "PASSIVO" dello stesso- in quanto non tassabile.)
"Niente più investimenti di capitali italiani in opere private o pubbliche necessarie ed indispensabili per il progresso della nostra società e per creare il lavoro necessario per le esigenze di vita e di sviluppo del nostro mercato interno di beni reali. "
La "dittatura bancaria divenuta delinquenziale" continua -così-a prosperare in Italia ed impedire- con l'inganno e la truffa -la nostra crescita industriale e tutto in una atmosfera di profondo silenzio mortale!
Tutti i nostri capitali monetari reali (1. 800 miliardi di euro ogni anno) vengono investiti -tramite la Clearstream -nell'economia finanziaria internazionale globale (Shadow Banking) che si appropria -così in eterno - di tutte le nostre risorse monetarie!



"Giuridicamente le banche commettono falso in bilancio e autoriciclaggio".


"L'opinione pubblica si svegli, il Pil del nostro Paese potrebbe raddoppiare in un mese. Basterebbe un decreto del governo".

Dice l'Avv. Marco Saba alla Francesa Morandi:
"Le banche usano, di fatto, mezzi illeciti come il falso in bilancio e l'autoriciclaggio nello svolgimento della loro attività al fine di ottenere enormi guadagni che non dichiarano".
La provocazione viene da Marco Saba, direttore della ricerca presso il Centro Studi Monetari di Milano, il cui obiettivo è "dare una sveglia" all'opinione pubblica "in un'epoca in cui la stragrande maggioranza degli italiani è soffocata dai debiti e l'amministrazione dello Stato è vessata dal debito pubblico".
"Ma le cose possono cambiare, perché i cittadini hanno il diritto e gli strumenti giuridici per mutare lo status quo attuale", spiega Saba, già membro dell'Osservatorio sulla Criminalità Organizzata di Ginevra, che cita innanzitutto l'ultimo studio condotto dall'economista Nino Galloni, raccolto nel libro "Il futuro della Banca" (ed. Eurilink), dove si dimostra come la contabilità bancaria attuale sia alterata, "falsa".

- Che cosa intende quando dice che il denaro in possesso delle banche è "falso"?

"Quando la banca riceve contanti crea sui conti correnti denaro elettronico equivalente al contante ottenuto "clonando" quindi il valore del denaro liquido che dovrebbe essere annullato o distrutto.
Giuridicamente, infatti, le banche non hanno una esplicita licenza di creare denaro virtuale, ma vengono considerate solo come società di intermediazione finanziaria. L'attività principale delle banche consiste invece proprio nella creazione di denaro bancario ex novo, che - ad oggi - non risulta contabilizzato a bilancio.
Se gli istituti di credito evitano di iscrivere in contabilità, nel risultato lordo d'esercizio, la quota annuale di denaro virtuale che creano dal nulla, è evidente che lo considererebbero esse stesse "denaro falso".
A norma di legge i debiti contratti con denaro falso sono viziati e non sono giuridicamente validi.
Ne deriva che tutti i debiti contratti con le banche sarebbero annullabili, un vero e proprio miracolo degno della "Madonna dei Debitori"!
Ma la notizia buona è che non c'è nessun bisogno di cambiare le regole esistenti: se le banche seguissero la regola contabile principale ovvero quella che richiede che il bilancio esponga la situazione economica, patrimoniale e finanziaria reale, allora si regolarizzerebbe questo denaro".


- Torniamo sulle "alterazioni" dei bilanci bancari, quale è la sua tesi?

"Quello che emerge dallo studio approfondito dei bilanci bancari è che essi sembrano predisposti ad arte per occultare la creazione di denaro.
Le banche, infatti, segnano i depositi e i conti correnti solo al "passivo" di bilancio.
Ora che è finalmente riconosciuto il fatto che le banche creano dal nulla il denaro necessario per tutti gli impieghi, è evidente che questo denaro debba essere registrato prima all'"attivo", e solo dopo, al momento dell'impiego, al" passivo".
Oggi questo non avviene, è come se il proprietario di una casa la affittasse senza averla prima registrata al catasto e pretendesse il pagamento dell'affitto senza dimostrare la catena di titolarità della proprietà.
E' un vulnus della legalità.
In parole semplici: le banche fanno guadagni enormi prestando denaro di cui non risultano avere la proprietà, per cui non ci pagano le tasse, riottenendo indietro il denaro con gli interessi.
(Solo sugli interessi percepite pagano le imposte sul reddito).
Il margine operativo lordo delle banche ammonta a enormi quantità di denaro, decine di miliardi di euro, di cui beneficiano solo gli istituti di credito.
Il Pil del nostro Paese potrebbe raddoppiare in un mese, se i "soldi virtuali" creati dalle banche fossero calcolati e tassati.
Basterebbe un decreto del governo ".

- Possibile che questa anomalia passi costantemente inosservata?

"Al momento non si dispone nemmeno di uno studio di settore dedicato all'attività bancaria, in particolare per i codici ATECO 64. 11. 00 (Attività della Banca Centrale) e 64. 19. 10 (Intermediazione monetaria di istituti monetari diverse dalle Banche centrali) e addirittura la Commissione degli esperti dell'Agenzia delle Entrate, interpellata in proposito informalmente, ha fatto sapere che tale studio non è nemmeno in agenda per il futuro".


- Come hanno fatto le banche a ottenere un tale potere?

"La brama di denaro ha portato le banche a concentrarsi sulle attività finanziarie e speculative. "
La mia opinione è che sia stato costruito "ad arte" un sistema finalizzato a creare enormi riserve di denaro da utilizzare per costruire una catena di comando in cima alla quale ci sono le banche private o le banche centrali private e al di sotto i governi, che dovrebbero rappresentare gli interessi dei cittadini, ma che oggi sono sotto scacco da parte delle banche private stesse, che vengono mediaticamente spacciate come "il mercato", al punto da non poter più operare per il bene della propria comunità.
In questa struttura piramidale che non ha nulla di democratico, si crea un vero e proprio "governo delle banche" che condiziona la vita o la morte degli Stati,
manipolando i tassi, i cambi e i prezzi, dell'oro e delle materie prime ad esempio, e finanziando rivoluzioni per soggiogare e indebitare le popolazioni, come quella in Ucraina che da aprile si trova sul gobbo un prestito di ben 17 miliardi di dollari da parte del FMI.
I condizionamenti politici ed economici legati a questi prestiti internazionali, spacciati per "aiuti", portano a conseguenze geopolitiche disastrose, come è evidente dalle attuali tensioni che l'Occidente sta creando con la Russia".



Un esempio :
La Banca Carige SPA chiamata in giudizio per 25 miliardi di euro.


Comunicato stampa.
Banca Carige SPA citata in tribunale per 25 miliardi di euro.
Genova, 14 febbraio 2018 -
La più grande causa civile della Storia d'Italia e forse del mondo è iniziata e avrà la prima udienza il 7 giugno a Genova contro la banca Carige SPA.
L'ha promossa l'economista Marco Saba con un avvocato, Marco Della Luna, autore di Euro-schiavi e altri libri su banca e moneta. Nell'assemblea di Carige del 2014 Marco Saba aveva dichiarato di aver trovato un valore di 25 miliardi e mezzo "nascosto", quindi perduto, nei conti di Carige e consistente nella moneta bancaria creata dal nulla dalla banca genovese nel 2013.
Saba aveva richiesto il compenso del 5% per il ritrovamento ma il management della banca aveva disconosciuto i fatti.
Quindi ora l'economista, in base all'articolo 930 del codice civile, richiede la corresponsione dell'intero importo di 25 miliardi e mezzo.
In effetti la Banca d'Italia ufficialmente dichiara che ogni anno, mediamente, le banche italiane creano mille miliardi (o più) di moneta scritturale o creata dal nulla con un clic del computer.
L'avvocato Della Luna ha dichiarato:
" Non mi sarei mai aspettato, in questo periodo di crisi, che la banca avrebbe fatto di tutto per rifiutare un ritrovamento di 25 miliardi".

Al Tribunale Collegiale di Genova -Atto di citazione:
(...)
Premesso che
1) - Saba Marco ha ritrovato denaro (euro) per un valore di 25 miliardi di euro generato dalla resistente Banca Carige SPA e non registrato contabilmente nei flussi di cassa, quindi non riportato in bilancio, precisamente all'interno dell'"attivo patrimoniale".
2) - Saba Marco ha comunicato il ritrovamento, spiegandone le modalità tecniche, nell'assemblea ordinaria del 30. 04. 2014 (...)
3) -Le ragioni giuridico -contabili e le modalità tecniche (...)
sono confermate dal Fondo Monetario Internazionale (...)




"I bilanci falsi delle banche. "


Ci dice Gianfranco Venturi che c'è da sottolineare una cosa riguardo alla riforma del sistema bancario...
La sovranità della gestione della moneta è una cosa giusta...
ma è solo un aspetto, seppur il primo per importanza, della questione monetaria cioè...
il potere monetario oggigiorno non è solo della Banca Centrale, ma anche e soprattutto delle banche private attraverso il coefficiente di riserva frazionale e del denaro creato dal nulla.
I veri banchieri, quelli che fanno i soldi, sono quelli delle banche private;
la BC (Bankitalia) - o la BCE (Banca Centrale Europea) - è solo lo strumento di copertura che i banchieri privati, per giunta azionisti di Bankitalia, utilizzano per proteggersi.

Quindi Sovranità Monetaria significa...ridare completamente al Popolo, attraverso dei loro rappresentanti, il potere di creare e gestire la massa monetaria e questo significa rendere la moneta al 100% reale cioè tutta la moneta in circolazione deve essere in pezzi di metallo e carta, al 100% fisica e quindi controllata al 100% dallo Stato.

Per far ciò è necessario quindi non solo ridare allo Stato il potere di creare e gestire la questione monetaria, ma anche emanare leggi che obblighino le banche private (che possono continuare a fare un lavoro di solo vera intermediazione) ad una riserva del 100% e reale cioè... se ho 100 di depositi, non solo non posso prestare più di 100 (a meno che non sia capitale della banca stessa che ha in cassa) ma quei 100 di depositi non possono essere utilizzati dal depositante finché sono in banca; dovrebbero cioè essere vincolati, invece oggi in buona parte non lo sono e come conseguenza vi è un'ulteriore creazione di denaro dal nulla, oltre a quello già creato dal nulla attraverso la riserva frazionale, da parte delle banche private.
Oggigiorno inoltre, nell'UE; la riserva obbligatoria è oramai inesistente:
0% per depositi e titoli con scadenza maggiore di 2 anni.
2% per depositi con scadenza inferiore ai due anni.
2% che è per di più, dall'inizio degli anni novanta, "mobilitabile" cioè non è un vero 2%, ma lo deve essere in media nell'arco del mese, in sostanza, quindi, le banche private hanno "carta bianca" oggigiorno;
l'unico vincolo è di bilancio... ma i bilanci delle banche private sono controllati solo da Bankitalia.
Per far quadrare il bilancio, poiché in realtà le banche hanno molte più attività delle passività cioè hanno molti più crediti (prestiti, investimenti) che debiti (depositi) devono in qualche modo far quadrare il bilancio.
In sostanza, si fanno falsi bilanci, che nessuno può controllare al di fuori di Bankitalia, quale Istituto di Vigilanza.
E' come se le stesse banche private controllassero i loro stessi bilanci.

D'altra parte al giorno d'oggi, con il computer ed il trasferimento in un attimo di denaro via etere (denaro digitale bancario) non è facile controllare tutto.
Comunque di solito le banche private non sfruttano al massimo la potenziale libertà che hanno perché non vogliono rischiare di fallire per insolvenza e fare una figuraccia quindi si autocontrollano in un certo senso ma comunque creano molto denaro dal nulla lo stesso.

Ad esempio, una banca che ha in passività 100 di depositi, per far quadrare i conti di bilancio può comunque creare attività per un ammontare simile non dando così nell'occhio ma in realtà crea quella moneta dal nulla, dato che i 100 di depositi sono per lo più disponibili per i depositanti.
Per esempio, sappiamo che le banche private creano quindi in questo modo denaro dal nulla.
Giusto? Bene...allora...immaginiamo un bilancio di una banca...l'utile, inserito nel passivo, sarà la differenza tra l'attivo ed il passivo, aggiunto del capitale sociale e riserve (per semplificare).
Ora, poniamoci questa domanda:
nel bilancio, il capitale più interessi che la banca privata crea dal nulla, e che poi gli viene restituito dove finisce?

Non sono soldi che la banca incassa, cioè il capitale, che poi viene restituito con interessi, quando torna indietro capitale + interessi alla banca... nel bilancio, dove finiscono quelle cifre?
Se ci pensiamo la banca privata segna in attivo i crediti (cioè denaro momentaneamente prestato) ed in passivo i debiti (depositi) ed il denaro che è stato prestato e che è tornato indietro con gli interessi, dove risulta in bilancio?
Ebbene, non c'è... la banca crea dei fondi nascosti che non risultano dal bilancio.
Per quanto riguarda Bankitalia il denaro che essa presta allo Stato è registrato nel passivo, ma quando quella quota prestata torna indietro con gli interessi tutti quei soldi dove vanno a finire?
Dovrebbero essere nell'attivo... ma ciò non farebbe quadrare i conti.
I conti in un tale sistema non possono quadrare, perché c'è una quantità di numeri (denaro) che è creato dal nulla e che non fa parte del bilancio.

Tutti quei soldi potrebbero essere conteggiati tra gli utili, in passivo, ma vedere cifre così enormi di utili creerebbe sospetto e soprattutto, non farebbe quadrare i conti.

Quei soldi vanno a finire in fondi nascosti che non risultano da bilancio e poi quei soldi verranno divisi tra gli azionisti e serviranno anche a comprare il silenzio di chi sa.

Forse Bankitalia, gli interessi che paga lo Stato li segna in bilancio... ma bisognerebbe esaminare il suo bilancio.
Quindi possiamo dire che in sostanza i soldi che le banche private creano dal NULLA, finiscono nel NULLA, cioè nelle tasche degli azionisti e dei loro affiliati.

In sintesi, riflettiamo su:
depositi, crediti (soldi prestati dalla banca, capitale) e crediti restituiti (capitale + interessi) ;
guardiamo un bilancio e vediamo se li troviamo segnati da qualche parte;
il trucco contabile sta nel detrarli dai crediti in bilancio... ma nella realtà, al di là del bilancio, dove vanno a finire?
Per esempio: presto 100... me ne tornano 80... quindi ora ho 20 di crediti... ma quegli 80 che mi tornano dove finiscono?
In bilancio risulta 20 di crediti... ma nella pratica dove sono? Ricordiamoci sempre che quei 100 prestati sono creati dal nulla... quindi gli 80 che ritornano sono puliti...
salvo interessi da pagare ai depositanti, che oggi sono ridicoli.



" Tutte le banche hanno bilanci
Falsi".

L'arte del minimizzare è spesso l'unica arma che hanno tra le mani i perdenti, ci dice Vincenzo Imperatore.

Ricorda tanto, al tifoso patologico, la strategia di comunicazione del compianto Emiliano Mondonico, allenatore del Napoli retrocesso in serie B nel 2001 dopo oltre 37 anni, che ad ogni sconfitta della squadra amava ripetere "non è questa la partita che dovevamo vincere".
Nel frattempo noi tifosi ci chiedevamo quale partita avremmo dovuto vincere visto che le perdevamo tutte!

E' lo stesso atteggiamento che hanno i banchieri e le penne di sistema
che difendono un mondo che presenta ormai più buchi di una fetta di formaggio svizzero.
Mi piace provocarli, ad ogni dibattito pubblico e televisivo, con l'arte diametralmente opposta e cioè con la generalizzazione.
Anche perché non è molto lontana dalla realtà.
Ci piace generalizzare, è rassicurante, un pretesto per risparmiarci altre fatiche per combattere il "tanto non è sempre così".
A tal proposito, nel corso di un mio intervanto a PiazzaPulita sul La7 la settimana scorsa, ho dichiarato che tutte le banche (tranne poche eccezioni) hanno falsificato o falsificano i loro bilanci.
Reazione tra gli ospiti?
Minimizzare!
Ma a poco sono bastate le dichiarazioni rassicuranti del politico di turno ("il nostro sistema bancario è solido..."») oppure del giornalista schierato a ‘negare' le preoccupazioni del "default degli istituti di credito con dati che nulla hanno a che vedere con la reale fotografia del nostro sistema finanziario".
Tutto questo minimalismo non basta più.

Tutto questo non offre più le giuste garanzie al mercato che continua a bocciare in borsa il sistema bancario (– 36% nell'ultimo anno). Perché?
Perché gli analisti sanno leggere i bilanci e si preoccupano della voce ‘crediti in sofferenza', cioè di quei prestiti che non verranno restituiti integralmente e soprattutto saranno rimborsati in tempi lunghi.
E la Bce non può più far finta di non vedere.

Ad esempio in Mps, secondo quanto riportato da IL FATTO, da lunedì 28 gennaio scorso sono scattati controlli della Vigilanza di Francoforte mirati a verificare, tra l'altro, la veridicità della posta di bilancio degli accantonamenti per le perdite su sofferenze (Npl) derivanti da crediti incagliati (Utp) con anzianità superiore ai sette anni.
Ma perché questa (tardiva) preoccupazione?
Cosa hanno combinato di preciso le banche in merito alla valutazione nei loro bilanci degli Npl?

Semplice, non li hanno valutati come tali.
La regolamentazione derivante dall'accordo interbancario di Basilea che fissa i requisiti patrimoniali minimi degli istituti, il cosiddetto "patrimonio di vigilanza", per poter "fare banca" e cioè erogare credito sulla base dei risparmi depositati che vanno appunto salvaguardati, obbliga le banche alla registrazione nel proprio bilancio, per ogni credito concesso, di accantonamenti "prudenziali" per le "perdite attese", con relativa diminuzione quindi degli utili per gli azionisti.
Accantonamento che diventa nettamente superiore se quel credito concesso diventa un "credito di dubbio recupero".

A questo punto siamo sicuri che i crediti sani (cosiddetti in bonis) siano davvero tali?
Ma se invece la Bce, come pare stia facendo, le ispezioni le concentrasse sui crediti ancora in bonis o presunti tali (sui quali gli accantonamenti da fare sono nettamente inferiori a quelli previsti per i "deteriorati") ?

E se si accorgesse che l'impresa beneficiaria del finanziamento avesse già manifestato evidenti segnali di crisi (ha ricevuto un pignoramento da Equitalia per mancato pagamento della Tarsu, non paga le rate di mutuo da oltre otto mesi, ha i fidi interamente utilizzati o sconfinati ed effettivamente incagliati), da controllore considererebbe quel prestito tra i "crediti in bonis" o tra i "crediti deteriorati"?
E se facendo una indagine più approfondita verificasse che quel finanziamento è ancora tra i "crediti in bonis", come dovrebbe considerare il bilancio di quella banca? Falso.
Ma i difensori del sistema, anche questa volta, diranno, citando Mondonico, che "non era quella la partita da vincere".




Frode e falso in bilancio per le banche :
sono la regola, non l'eccezione.


FRODE E USURA: NORMALITA' BANCARIA.

Ci dice Marco Della Luna che il problema dei banchieri che mangiano i depositi e gli investimenti dei clienti viene presentato dai mass-media in modo deliberatamente fuorviante, cioè come circoscritto a casi anomali e isolati di cattivo esercizio dell'attività bancaria e di insufficiente sorveglianza da parte degli organi di controllo, mentre al contrario da sempre la frode e l'usura e le falsità in bilancio (come pure i c. d. prestiti predatori e quelli fatti a società di amici, che non li rimborseranno), sono tra le più costanti ed efficienti fonti di reddito dei banchieri;
e il sistema bancario italiano, nonostante i suoi circa 300 miliardi di crediti deteriorati e non dichiarati in bilancio, galleggia ancora solo perché le pratica usualmente nella complessiva tolleranza delle autorità di controllo, compresa quella giudiziaria (e che altro potrebbero fare, le autorità di controllo?).

Tali pratiche sono la regola del business bancario privato perché rendono moltissimo, non sono affatto una deviazione.

Lo conferma il fatto che i dipendenti delle banche in default riferiscono di essere stati sistematicamente indotti dai loro superiori a smerciare ai risparmiatori titoli bidone, sotto minacce varie.
La lista delle banche decotte si sta allungando rapidamente, e continuerà ad allungarsi.
Probabilmente il fenomeno verrà pilotato per sopprimere banche locali e territoriali, in favore di quelle più ampie, quindi più centralisticamente controllabili.

La classe finanziaria, da quando esiste (cioè dalla prima Guerra Punica)
ad oggi, si è sempre industriata per creare nuovi strumenti giuridici, finanziari, e recentemente anche tecnologici, con cui incrementare (e possibilmente legalizzare) le frodi e l'usura verso i propri clienti, il fisco, le pubbliche amministrazioni.

Lo ha fatto pagando la politica e gli organi di controllo, e stringendo alleanze di potere. Nei secoli.

Pensiamo solo a come i banchieri privati, anche i più grossi, in tempi recenti hanno fregato gli enti pubblici con i contratti derivati costruiti da esperti per buggerare contraenti.

I governanti del tempo lo sapevano, ma non intervennero, se non con un decreto ambiguo, che permetteva la continuazione delle frodi.

In particolare, negli ultimi decenni, attraverso un metodico lavoro di lobbying sulla classe politica, tra le altre cose utili a questi scopi ha ottenuto dal legislatore, negli anni '90, il ripristino della banca universale, cioè l'abolizione della separazione tra banche di credito e risparmio e banche di investimento finanziario, nonché, dagli anni '80 fino all'ultima riforma renziana, la privatizzazione graduale della gestione del finanziamento del debito pubblico e della Banca Centrale di emissione (vedi il golpe monetario del 16. 12. 06 e la riforma-regalo del DL 133/2013).

Con la prima delle due riforme, i banchieri si sono fatti autorizzare a usare, con leve temerarie, i soldi dei depositanti per compiere azzardate speculazioni in vere proprie truffe sui mercati finanziari regolati e non, mandando spesso le banche a gambe all'aria dopo averne estratto l'attivo patrimoniale ed esserselo intascato, distribuendone parte come bonus ai gestori criminali.

Con la seconda riforma, si sono fatti controllori di se stessi – quindi è da sciocchi meravigliarsi se le banche centrali, da loro controllate, anziché impedire questi abusi, li nascondono e li agevolano.

Aggiungiamo che, direttamente e indirettamente, la Banca d'Italia è ora partecipata maggioritariamente da finanzieri stranieri.
Ovviamente, questo esito non poteva non essere previsto e voluto.

I banchieri privati sono i padroni che pagano più di tutti.
Con queste premesse, viene da sé che anche la "giustizia" non punisca praticamente mai i banchieri delinquenti.

E che anzi la politica si impegni per togliere alla popolazione l'uso della moneta cartacea, emessa dalla banca centrale BCE (3% del circolante), per imporle l'uso di quella elettronica(97 % del circolante), che è creata a costo zero dai banchieri privati e che questi possono azzerare od attivare semplicemente con un click del mouse.

Se pensiamo a quanto inaffidabile (e in conflitto di interessi con la
gente) si è dimostrata la classe dei banchieri privati, la scelta di affidarle addirittura la creazione e il mantenimento in esistenza della moneta – bene pubblico essenziale – manifesta concretamente quanto è servile e criminale la c. d. casta politica.

Se non lo fosse, tutelerebbe i depositanti in un modo semplicissimo:
farebbe una legge in base alla quale i soldi depositati in banca, salvo diverso accordo, rimangano di proprietà del depositante, e non divengono di proprietà della banca (come avviene oggi) :
in tal modo, quand'anche la banca fallisca, i depositi sarebbero al sicuro.

E farebbe una seconda legge per ripristinare la legge Glass-Steagall e per nazionalizzare la banca centrale e magari anche le banche ora private di importanza strategica.

Invece questi politicanti complici hanno costruito un sistema in cui la gente comune e gli imprenditori, devono depositare il denaro in banche che da un lato non remunerano i depositi (né le obbligazioni) con ragionevoli tassi di interesse, e dall'altro li possono arrischiare in operazioni pericolose o addirittura sottrarli (per esempio, mediante acquisizioni fraudolente, come quella multimiliardaria della Banca Antonveneta, fino a perderli, senza mai pagare il fio.

Quando oggi si parla all'opinione pubblica del problema della sicurezza bancaria e della necessità di riforme, tutte la questione viene appiattita sul presente, sui fatti ultimamente occorsi, e presentata in modo cronachistico, aneddotico.

Dalla narrazione viene rigorosamente tenuta fuori la suddetta realtà strutturale, la prospettiva storica dei rapporti tra banchieri, frodi, politica, legislazione, e gli ultimi episodi, dal disastro-scandalo del Monte dei Paschi di Siena, vengono presentati come novità, incidenti, azioni individuali, anziché come episodi di una vicenda che va avanti da secoli, e in cui il potere finanziario ottiene sempre la meglio, cioè riesce a continuare il suo business, perché lavora con metodo, perseveranza e orizzonti di lungo periodo.

Eppure sono molti decenni che avvengono bancarotte bancarie e che ogni volta i tromboni istituzionali promettono che è stata l'ultima volta.

In effetti, la gente comune preferisce e capisce meglio le narrazioni giornalistiche in chiave aneddotica e morale, emotiva, dove ci sono colpevoli individuali con cui prendersela, che le complesse e lunghe analisi economiche, strutturali, che spiegano le cose in termini di fattori impersonali.

Alle volte, dopo crisi di particolare gravità socio economica, avvengono reazioni politiche che lanciano riforme per tutelare gli interessi dell'economia reale, dei lavoratori, dei risparmiatori, contro quelli della rapace classe bancaria.

Così fu, nella Roma antica, con certe riforme dei Gracchi e, in tempi recenti, con la legislazione del tipo Glass-Stegall, la quale, a seguito della crisi del '29, nella metà degli anni '30, impose in molti paesi la separazione tra banche di credito e risparmio e banche di investimento finanziario.

Ma dopo simili riforme, ogni volta, nel medio-lungo periodo, attraverso il suo metodico lavoro di condizionamento e di corruzione, la classe bancaria privata (che, a differenza del popolo, è organizzata, attenta e consapevole, nonché lungimirante), regolarmente aspetta che le acque si siano calmate, che l'attenzione della gente si sia diretta altrove, e recupera le posizioni perdute neutralizzando le riforme che ne limitano la libertà di azione e profitto, e avanza verso nuove conquiste di potere e sfruttamento sulla società.

Proprio quest'ultima, interminabile crisi economica, con i suoi banchieri super-truffatori che diventano ministri e capi di governo per gestire i disastri da loro stessi creati, e addirittura dettano le regole della sana economia, è l'apoteosi di quanto sopra, e ha trasferito ampie quote del reddito nazionale dai lavoratori e produttori di ricchezza reale ai capitalisti finanziari improduttivi, impadronendosi anche di ulteriori quote di potere politico.

Se teniamo presente questa realtà storica, le odierne promesse del governo di fare una riforma del settore del credito nell'interesse dei risparmiatori e a tutela dei loro diritti, appaiono essere pura ipocrisia, l'ennesima frottola da piazzista di provincia – anche senza bisogno di ripercorrere la storia del suo partito politico, e dei suoi alleati cattolici, in relazione alle riforme fatte in materia bancaria dagli anni '80 ad oggi, tutte meticolosamente studiate per consentire ai banchieri lucrosi abusi di ogni sorta a spese della società civile e produttiva.
Le fortune dei politicanti derivati dal vecchio PCI sono dovute proprio alla loro alleanza strutturale col capitalismo finanziario, con la sua capacità di pagare-comprare-remunerare-finanziare i suoi servitori più di ogni altro gruppo organizzato, e coi suoi interessi contrapposti al resto della società.

Contrapposti, perché per il capitalismo finanziario le crisi economiche e le guerre sono storicamente le migliori opportunità di profitti ed affermazione.
In conclusione, è ovvio rilevare come, anche alla prova dei fatti, il dogma dell'indipendenza dei banchieri centrali dai poteri pubblici come condizione per una sana finanza, tanto caro agli europeisti, fa acqua da tutte le parti.

Non solo perché quei banchieri centrali, di fatto, stanno dando migliaia di miliardi gratis ai banchieri privati per operazioni finanziarie mentre non fanno arrivare liquidità all' economia reale, ma anche perché in realtà questo dogma è servito a rendere le banche centrali indipendenti dei controlli pubblici, però (guarda caso!) dipendenti e possedute dai banchieri privati, in modo che questi possono fare quello che vogliono anche con risparmio dei cittadini, controllando l'organo che dovrebbe controllarli, e continuando a presentare bilanci aggiustati ad arte
per nascondere le perdite UFFICIALI DEL BILANCIO FALSO !




(Post. n. 31-già pubblicato nel mio sito)

"Clearstream, Euroclear e Swift. "

CENTRALI DI COMPENSAZIONE INTERBANCARIA.

Dove sparisce il denaro fantasma.
Per capire come fanno tutti gli istituti di credito ad accumulare ingenti risorse dal nulla fissiamo qualche concetto.
Parliamo di "stanze di compensazione".
Sono istituzioni economiche che raccolgono i crediti ed i debiti delle banche a loro associate, così come altre operazioni su titoli.
In pratica le banche si associano alla stanza di compensazione ed inviano le informazioni a questo ente indicando i movimenti che ha (ad esempio assegni da pagare ad altre banche) fatto questo, la stanza di compensazione definisce direttamente i crediti ed i debiti per ogni banca, rendendo il sistema più veloce.
Parliamo -quindi -di "Clearstream ed Euroclear".
Clearstream è definita come società internazionale di clearing (compensazione tra banche),
Euroclear è definita invece come sistema di trasferimento titoli internazionale di cui si servono banche e commercianti professionisti di titoli per la custodia collettiva e per il trasferimento contabile di titoli.
Secondo wikipedia Inglese, "Euroclear" è stata fondata nel 1968 come parte della J. P. Morgan & Co. ed è la più grande centrale delle garanzie sui depositi nel mondo.
Sempre secondo Wikipedia Inglese Euroclear assieme a Clearstream si occupano di far girare il 70% delle transazioni Europee.
Clearstream è stata al centro di numerosissime critiche e scandali, cause legali quasi sempre rivelatesi infondate, o meglio senza prove sufficienti, poiché è chiaro che Clearstream possiede conti non pubblicati e quindi segreti.
Secondo" Argo Fedrigo" "Clearstream" ed "Euroclear" sono due mostri.
Clearstream è una società che non paga tasse e non può neanche essere controllata, con sede nel Lussemburgo.
E' il notaio di tutte le banche insieme con Euroclear.
Ha trattato circa 153 milioni di transazioni nell'anno 2003, ed ha gestito nello stesso anno circa 16. 000 conti provenienti da 105 paesi tra cui 41 paradisi fiscali, bancari e giudiziari;
l'impresa conta 2300 dipendenti e 2500 clienti che son essenzialmente le banche ma anche multinazionali e società off-shore;
si occupa secondo le sue cifre di qualcosa come 50 mila miliardi di Euro all'anno in esenzione fiscale non controllabile.
Attraverso queste due società, tu acquisti un qualunque titolo, senza trasferirlo, perché le società fanno da garante, lo porti in qualsiasi parte, rimanendo sempre lì, nessuno sa niente; cambiano le proprietà e nessuno sa niente perché non c'è il controllo.
Addirittura secondo Fedrigo "i soldi della banca d'Italia che vanno a finire alle Cayman", tra i quali "soldi del signoraggio", vengono automaticamente "riciclati da clearstream" nella maniera più semplice e papale.
Parliamo anche di "SWIFT Society fo Worlwide Interbank Financial Telecommunication".
SWIFT è una cooperativa di proprietà dei membri attraverso la quale il mondo finanziario conduce le sue operazioni di business con velocità, certezza e fiducia.
Più di 10. 500 istituzioni e aziende finanziarie in 215 paesi si affidano a SWIFT per lo scambio di milioni di messaggi finanziari standardizzati. Questa attività prevede lo scambio sicuro di dati di proprietà, garantendo nel contempo la riservatezza e l'integrità.
Fornisce prodotti e servizi che permettono ai clienti di connettersi e scambiare informazioni finanziarie in modo sicuro e affidabile.
Agisce come catalizzatore che porta la comunità finanziaria insieme a collaborare per modellare la prassi di mercato, definire standard e considerare soluzioni a questioni di reciproco interesse.
SWIFT permette ai suoi clienti di automatizzare e standardizzare le operazioni finanziarie, riducendo così i costi, ridurre i rischi operativi ed eliminando le inefficienze dalle loro operazioni.
Ed ecco una simpatica storiella.
In una famiglia, il figlio dice alla madre: "Mamma, ho un debito con dei compagni di scuola; mi dai 10 euro?
" La mamma: "Assolutamente! I debiti vanno pagati. "
Il papà mugugna un po' ma poi glieli da.
Il bimbo però si è inventata di sana pianta la storia del debito e nasconde i soldi così ottenuti in un salvadanaio.
Risultato: il bilancio familiare è a meno 10 euro, il bilancio del figlio è apparentemente in pari, ma il figlio ha rubato 10 euro alla famiglia.
Ora proviamo a sostituire i personaggi:
la mamma è lo stato, il papà è il popolo che lavora, " il figlio è il banchiere".
Il falso debito del bambino è l'iscrizione al "passivo" del valore nominale di tutta la moneta emessa, ossia "creata dal nulla".
Il salvadanaio equivale ai "conti off-shore" dove vengono nascosti i soldi, conti intestati a famiglie di banchieri anonimi...
La storiella si ripete ‘a piacere. '
Chi mai manderebbe in galera un bambino?
Il valore nominale delle banconote (il signoraggio della massa monetaria dei popoli) è incassato solo al momento della restituzione del prestito(dopo un anno o più), ma non va agli azionisti, quindi più che di incasso si dovrebbe parlare di far scomparire in nero quei proventi.
L'artificio contabile con cui qualcosa che prima della sua creazione non esisteva(creato dal nulla), cioè il denaro poi prestato, viene messo al "passivo" nei bilanci delle banche e permette infatti alle banche di simulare di essere esclusivamente degli istituti di intermediazione, anche a fini fiscali, quando invece la funzione principale che svolgono è quella di creare nuovo denaro ogni volta che effettuano degli impieghi.
Visto che il denaro creato dal nulla finisce (sempre) sui conti "Clearstream", l'artificio contabile permette di poggiare la creazione del denaro su un organismo debole, che è in ‘sofferenza' perpetua, mentre i conti beneficiari su "Clearstream" sono (sempre) nascosti ed esentasse.
In sostanza, quando la banca presta, "prima crea dal nulla denaro" direttamente nel conto del cliente "senza prima accreditarselo"(ossia non lo mette nell' "ATTIVO"), il che le permette poi, quando reincassa il denaro, di pareggiare la contabilità mantenendo l'incasso come provvista extra-contabile, in "nero" esentasse.
Si tratta di denaro fantasma(creato dal nulla) che ammonta a ben più di mille miliardi all'anno.
Tali soldi virtuali sono poi riciclati tramite i sistemi di compensazione interbancaria, gestiti da pochissime persone autorizzate all'interno del sistema bancario: gli addetti ai sistemi di pagamento internazionali.
Sarà un caso, ma anche nella recente ondata di suicidi bancari accaduti all'estero spesso si trattava di persone che avevano accesso a tali sistemi.
Curioso sapere che fu Roberto Calvi, trovato impiccato sotto un ponte presso la City di Londra nel 1982, ad elaborare il primo sistema dei conti neri non pubblicati all'interno della CEDEL, che poi diventò la "Banca Clearstream" che è uno dei tre sistemi che compongono il triangolo europeo delle Bermuda dove "sparisce il denaro fantasma" creato dal nulla.
Gli altri due punti d'accesso sono: "Euroclear e Swift. "
Si continua a parlare di eventi che ci passano sotto gli occhi senza poterne vedere la struttura.
Per esempio il 1 gennaio 2013 la finanza internazionale escluse la città papale del Vaticano dalla camera di compensazione internazionale Swift, proprio come è stato fatto con l'Iran.
I turisti, i pellegrini non poterono più utilizzare le loro carte di credito e ancor meno i distributori di biglietti.
Tutto tornò alla normalità 39 giorni dopo, con la sostituzione di Papa Ratzinger con il nuovo Papa dell'ordine dei gesuiti, Papa Francesco.
Danni procurati dal black-out di 39 giorni?
Inestimabili, se si considera che lo "Swift" è una stampella essenziale per la camera di compensazione "Clearstream", sulla quale lo" IOR" possiede 21 conti segreti, cointestati con altre "banche di facciata".
Tutto questo per dire che "Clearstream" permette di trasportare elettronicamente titoli e valori per i propri clienti, ai quali fornisce opacità e sicurezza.
"Sicurezza "al di sopra dei governi, "sicurezza" dai prelievi fiscali, "sicurezza" di fare le cose con l'accordo di tutti, " opacità "perché si tratta di cose sporche che si possono fare solo lontano da occhi indiscreti.





"CLEARSTREAM 2":

LE PIEGHE OSCURE DEL CLEARING.

Ci dice Lorenzo Acerra che al fisco la banca commerciale non paga niente per la creazione di denaro dal nulla.
Il denaro prestato non viene tassato né al momento della creazione e nemmeno al momento della restituzione.
La giustificazione usata è che nei registri contabili della banca, insieme con l'aspettativa del rientro della massa monetaria creata dal nulla, è stata inserita un'altra voce, una voce artificiale di" passivo" di quella somma.
Perciò la restituzione dei prestiti determinerà un pareggio con quella voce al passivo e dunque ci sarà un "nulla di fatto".
Ma i soldi rientrano e questi soldi restituiti da chi ha preso in prestito non vengono distrutti.
Prima non esistevano, dopo non vengono bruciati, allora... sono rientrati in nero!
Non vanno alla banca commerciale e nemmeno ai suoi azionisti.
Questo è sicuro!
Ma la banca nemmeno una volta ha dichiarato di averli bruciati.
Nel libro "Soldi. Il libro nero della finanza internazionale" (traduzione di Marco Saba), Denis Robert narra la scoperta di "Clearstream", un'organizzazione privata fondata in Lussemburgo che aveva conti correnti (segreti) per poche migliaia di potenti del mondo, con il ruolo di banca e di camera di compensazione interbancaria internazionale;
I conti creati su "Clearstream" hanno la caratteristica di fatto che non possono essere monitorati a livello nazionale (fiscalmente, contabilmente e come eventi sottoposti alle leggi vigenti).
La stessa compensazione è una valuta a sè stante:
business a costo zero.
In un articolo precedente su "Voci dalla strada" abbiamo letto che non può essere vero il discorso filosofico che nessuno si accredita all' "attivo" il valore nominale della moneta che viene creata dal nulla !
Infatti la creazione di questa massa monetaria ingente, 97 % della massa monetaria circolante nel mercato (e creata dal nulla dalle banche) non viene seguita dalla "distruzione", e poiché colui che ha preso in prestito restituisce, e poiché la banca commerciale ha un pareggio di contabilità (grazie ad una voce di "passivo" emessa nei bilanci contabili nello stesso momento della creazione del denaro), avremo che questi soldi rientrati non li reclama nessuno.
Se questi soldi che chi ha preso in prestito poi li restituisce alla Banca ma non li distruggiamo e non li bruciamo al loro rientro, questi soldi a chi li stanno dando?
Come per tante altre circostanze dove un business o un sopruso creano un vantaggio o un super-potere, entra in gioco
la "Clearstream-Connection":
i volti dei Banchieri sotto gli occhi di tutti e di quelli che "devono pagare le tasse" simulano una perdita nei bilanci contabili e cedono quelli che sarebbero stati i loro privilegi (o contanti) al personaggio oscuro che tiene i relativi conti contabili su Clearstream.
Dunque in un certo modo dobbiamo credere al bilancio di fine anno della banca commerciale, quando ci dice che la creazione dal nulla della massa monetaria gli ha creato" il solo beneficio degli interessi maturati fino all'estinzione del prestito".
Il denaro che ogni anno rientra dai prestiti viene accettato, ma non è un incasso della banca commerciale.
E non essendo dichiarato da nessuna parte della possibilità che venga distrutto, " finisce in un fondo in nero di qualcuno", si veda la presenza su "Clearstream" delle dinastie del signoraggio (Rothschild in testa!).
Nel libro del 2001 Denis Robert si è interrogato se per caso, anche grazie all'aiuto di un insider e di alcuni tabulati e microchips, non si potessero scoprire abusi e crimini finanziari.
Nelle successive opere il giornalista si è posto soprattutto la domanda se il fatto di mettere sotto controllo questa camera oscura della finanza che è "Clearstream" non possa essere utile a cambiare il corso degli eventi del mondo.
Il libro citato risulta esaurito e fuori catalogo nell'estate 2014.
Comunque era anche un po' vecchiotto (stampato in Francia nel 2001). Quindi l'ho recentemente riassunto in un video di 20 minuti su youtube, con un'enfasi su tutti gli sviluppi successivi fino al 2011.
Questo video, questo articolo e quello precedente hanno richiesto da parte mia un impegno non da poco, nato dalla motivazione che parlare della "globalizzazione neoliberista progressista e della volatilizzazione della ricchezza" solo in termini puramente filosofici non basta più.
Se una nazione ribelle ai soprusi della globalizzazione neoliberista non si vuole semplicemente chiudere in sè stessa, si deve come prima cosa interrogare su quali camere di compensazione sta usando.
Gheddafi ne voleva costruire una per i popoli africani che non li costringesse al debito perpetuo (UMA, Unione Monetaria Africana, mai decollata).
L'Iran ne ha creata un'altra alternativa (Asian Clearing Union, nata nel 1974), che ha 5 o 6 aderenti.
Chavez ha iniziato il SUCRE, cioè una camera di compensazione interna dei paesi del Sud America.
Altre notizie sul fronte delle camere di compensazione?
Ma non è finita!
Pure "Germania e Cina", per superare il problema del costo delle masse monetarie hanno istituito una camera di compensazione diretta che si chiama "Renminbi-Clearing".
È stata pianificata tra la banca centrale cinese e la "Deutsch Bundesbank "(ossia la banca centrale tedesca).
L'accordo è stato raggiunto in occasione della visita del presidente della Cina Xi Jinping in Germania tra il 28 e il 30 marzo 2014.
È notizia invece del 31 marzo 2014 che la Cina con piacere ha accettato di Putin di creare una centrale di Clearing con la Russia.
Il discorso è questo per quasi tutti gli stati del mondo:
avere una grossa massa monetaria creata dal nulla costa, "perché tutta la massa monetaria è emessa a debito", dopo essere stata spolpata del valore nominale dal tipografo, e viene prestata a destra e a manca dalle banche commerciali anche ai governi.
I Governi (ad esempio quello tedesco o cinese) che si servono di una o più camere di compensazione fanno affari senza dover allargare la propria base monetaria per i grossi affari, quindi "senza essere gravati da debiti per far carburare l'economia"!
Questo l'avevano capito già gli antichi e lo sfruttavano bene.
" La camera di compensazione è pensata per agire molto e minimizzare la necessità di scambi e di contante. "
Dunque in un modo o nell'altro bisogna iniziare a parlare di quella che abbiamo in Europa, "Clearstream", le cui regole attuali forniscono ai potenti del mondo una leva di archimede per il perpetrarsi dei soprusi e delle distorsioni sugli eventi del mondo.
"Partecipano solo i potenti, ma diventano vittime tutti i mercati e tutti i popoli".
Ma vediamo alcuni esempi ben documentati dalle fonti di Denis Robert, e soprattutto esempi a prova di querela (il francese ha superato brillantemente questa sfida: 312 procedimenti giudiziari, 62 dei quali hanno seguito l'intero corso, con Denis Robert che è passato relativamente indenne a tutto quello che aveva detto e scritto) :
1.) - La vicenda degli ostaggi americani trattenuti in Iran all'inizio degli anni '80.
Reagan ha sempre affermato che non fu pagato alcun riscatto per la loro liberazione.
Ed aveva ragione: il denaro fu pagato allo scopo di tenere prigionieri per ulteriori tre mesi gli americani dell'ambasciata, fino ad elezioni presidenziali avvenute.
Una loro liberazione anticipata avrebbe favorito la rielezione di Carter a scapito di Reagan (e il suo vice Bush).
Gli americani saranno liberati il 18 gennaio 1981, dopo 444 giorni di detenzione, "due giorni dopo l'ordine di versamento ricevuto da un impiegato di Clearstream, Ernest Backes".
Quest'ultimo si ricorda molto bene di quell'ordine perché per effettuare il trasferimento c'era bisogno di soprassedere al regolamento interno.
Due suoi superiori erano assenti, così dovette rivolgersi al presidente del consiglio amministrativo della sua azienda, un certo "Edmond Israel".
Queste e altre deviazioni dai regolamenti e dalle leggi lussemburghesi costarono poi il posto a Lussi, che nel 2002 dovette rassegnare le dimissioni.
2.) - I tre libri di Denis Robert su "Clearstream", i due documentari, i tre fumetti di FRANCE-info e tutti i suoi interventi in Tv, presso i giudici e presso la commissione parlamentare d'inchiesta attingono a tabulati, microchip e informazioni forniti da ben tre "gole profonde" (cioè Ernest Backes, Régis Hempel e Florian Bourges).
In particolare nel suo libro del 2001 Robert si sofferma su Roberto Calvi, Michele Sindona, lo IOR, il Vaticano, lo scandalo Iran-contra, la BCCI, Gladio, la mafia, il riciclaggio, l'ONU, le organizzazioni non governative, la Bilderberg e la Trilaterale, l'Opus Dei, Saddam Hussein, massoneria, P2, ecc...
Albino Luciani, poche ore prima di essere trovato morto, disse:
"Voglio che siano interrotti tutti i nostri rapporti con il Banco Ambrosiano, e ciò deve avvenire nell'immediato futuro".
Disse questo rivolto al segretario di Stato Jean Villot, e poi aggiunse:
"Ci sono altri cambiamenti all'interno dello IOR che devono esser operati immediatamente.
Marcinkus, Mennini, De Strobel e Monsignor De Bonis devono essere sostituti... subito! ".
Questo perché già nel 1978 persino la Banca d'Italia aveva commissionato un dossier che confermava alcuni dettagli delle accuse della gestione del Vaticano sul Banco Ambrosiano.
Visto che i trasferimenti in questione avvennero attraverso "Clearstream" ci viene da pensare che" Ernest Backes" potesse essere la gola profonda già allora.
Tra le tante attività del Banco Ambrosiano, un miliardo e trecento milioni di dollari erano stati investiti nel finanziamento dei regimi militari di Argentina, Uruguay e Paraguay, nell'acquisto di missili Exocet per la guerra nelle isole Falkland, per pagare tangenti ai politici e nei fondi neri pronti ad ogni evenienza.
3.) - All'inizio degli anni '80, dietro la richiesta di Calvi, Sindona e di varie banche tedesche, " Cedel-Clearstream" passò alla fase della creazione di un sistema di conti "non pubblicati", ovvero "conti invisibili" che non appaiono nelle liste ufficiali.
Un dirigente che s'impuntò di non concedere tutte le autorizzazioni all'apertura dei conti invisibili richiesti era "Gèrard Soisson".
Soisson venne fuori con l'idea che almeno la "Cedel" accettasse di farsi controllare da un Ente Pubblico.
Indovinate che fine a fatto?
"Gèrard Soisson è morto il 28 luglio 1983 durante una vacanza in Corsica. "
Il certificato medico non precisa l'origine del decesso.
Si parla di "morte naturale".
Eppure Gèrard Soisson era un quarantenne sano, sportivo, cintura nera di karatè.
Ma muore improvvisamente dopo aver fatto jogging mentre beve un bicchiere d'acqua al bar dell'albergo. Può capitare.
"Ciò che non si capisce però è perché subito dopo la morte il corpo di Gèrard Soisson sia stato stranamente eviscerato" (certo è che, una volta tolte le viscere ad un corpo, diventa difficile trovare tracce di avvelenamento).
Dopo la sua morte il capo di Soisson, "Ernest Backes", è stato licenziato e da allora più del 50% dei conti sono diventati "non ufficiali" o "non pubblicati" ("UNPUBLISHED PARTICIPANT").
4.) - Una riforma di Clearstream "verso la trasparenza"
è stata auspicata di recente da "Montebourg" e "Peillon, " due parlamentari francesi a capo della "Commissione parlamentare che ha indagato su Clearstream".
Essi hanno pure parlato della necessità che "non si lascino operare società di Clearing come Clearstream senza che ci sia un ente pubblico che monitori le transazioni e gli afflussi di capitale".
Montebourg (2008) :
"...questi ex-impiegati di Clearstream hanno pienamente comprovato che l'opacità è un problema reale...
A partire dai testimoni che abbiamo ricevuto, a partire dagli elementi di prova raccolti, siamo stati indotti a scrivere nella relazione parlamentare che questa camera di compensazione che al momento è privata, dovrà essere nazionalizzata.
O- in ogni caso -dovrà essere messa sotto il controllo degli stati europei, in un modo organizzato da loro stessi, secondo regole prudenziali definite... riguardo alla compensazione inter-bancaria, ora svolta in nero. "
Giornalista di LaTeleLibre: "Che cosa resta da fare allora? "
Montebourg: "TUTTO resta da fare! Perché niente è cambiato! i meccanismi sono ancora lì. "
Nel 2014, per così dire siamo diventati coscienti della situazione (e nel 2019?), perché abbiamo finalmente molte informazioni su "Clearstream", cosa ci impedisce allora di rendere più trasparente il motore della tesoreria degli attivi accentrati che compaiono sui conti delle camere di compensazione?
Detto in parole più chiare, "perché non poniamo "Clearstream" sotto il controllo di un organismo pubblico"?
Il 21. 06. 2014 scrive Marco Saba:
"Proprio recentemente ho partecipato alle assemblee degli azionisti di tre primarie banche italiane (Carige, Intesa e Unicredit) denunciando la creazione di 860 miliardi "in nero", denaro cioè che non era stato contabilizzato in bilancio a favore degli istituti.
Questa pratica riguarda tutte le banche italiane e deriva dall'interpretazione erronea delle regole contabili internazionali che "permettono alle banche di simulare di essere esclusivamente degli istituti di intermediazione "quando invece la funzione principale che svolgono è quella della creazione di nuovo denaro dal nulla ogni volta che effettuano degli impieghi.
In sostanza, quando la banca presta, crea denaro direttamente nel conto del cliente senza prima accreditarselo(ossia registrarlo come "ATTIVO"), il che le permette poi, quando reincassa il denaro, di pareggiare la contabilità mantenendo l'incasso come provvista extracontabile, in nero.
Si tratta di denaro fantasma(creato dal nulla dalle banche) che ammonta a più di 1. 400 miliardi di euro per il solo 2013, secondo i dati sugli impieghi di Bankitalia.
Questi soldi virtuali vengono poi "riciclati"(ossia passano da "passivi" ad "attivi") tramite i sistemi di compensazione interbancaria che sono gestiti dalle pochissime persone autorizzate all'interno del sistema bancario:
cioè "gli addetti ai sistemi di pagamento internazionali".
Sarà un caso, ma anche nella recente ondata di suicidi bancari accaduti all'estero – almeno 16 dall'inizio dell'anno – spesso si trattava di persone che avevano accesso a questi sistemi.
Non si meraviglierà il lettore se sapesse che fu proprio" Roberto Calvi", trovato impiccato sotto un ponte presso la City di Londra nel 1982, ad elaborare il primo sistema dei conti neri non pubblicati all'interno della CEDEL, che poi diventò la "Banca Clearstream" e che è uno dei tre sistemi che compongono il triangolo europeo delle Bermuda dove sparisce il denaro fantasma.
Gli altri due punti d'accesso sono: "Euroclear e SWIFT".
Se la pista è questa, mi auguro che i prossimi banchieri facciano almeno a tempo a fare "outing"(ossia si confessino in pubblico), prima di fare quella misera fine, che sia per accidente o per senso del pudore...
Magari solo "rettificando i bilanci bancari" potremmo evitare tanti altri suicidi, e non solo quelli dei banchieri, oltreché recuperare all'erario qualcosa come "400 miliardi di euro all'anno".
Chissà. Cordialmente, Marco Saba.
5.) Spessissimo ci sono eventi che passano sotto gli occhi, alcuni dei quali passano anche alla storia, ma ignorando la natura di "Clearstream" non si ha proprio la possibilità di vedere la struttura che li ha generati o favoriti.
Per esempio il 1 gennaio 2013 la finanza internazionale escluse la città papale del Vaticano dalla camera di compensazione internazionale Swift, proprio come era stato fatto con l'Iran.
I turisti, i pellegrini non potevano più utilizzare le loro carte di credito e ancor meno utilizzare i distributori di biglietti.
Ma soprattutto, lo IOR (vedi elenco Clearstream del 2001) aveva 21 conti non-pubblicati per dei suoi clienti di elite!
Tutto tornò alla normalità 39 giorni dopo, con la sostituzione di Papa Ratzinger con il nuovo Papa dell'ordine dei gesuiti, Papa Francesco.
Danni stimati del black-out di 39 giorni?
Inestimabili, se si considera che "lo Swift è una stampella essenziale per la camera di compensazione Clearstream", nella quale i possessori dei conti IOR hanno avuto la possibilità di "depositare valori centinaia di volte più elevati dei 6 miliardi di euro di attivo "che compaiono nei rendiconti della banca IOR che sono sotto gli occhi di tutti.
6.) - Tutto questo per dire che "Clearstream" permette di trasportare elettronicamente titoli e valori per i propri clienti, permette di detenere ricchezza, alle quali fornisce opacità e sicurezza.
Sicurezza al di sopra dei governi, sicurezza dai prelievi fiscali, sicurezza di fare le cose sotto gli occhi di tutti i potenti ma lontano da occhi indiscreti.
7.) - Altro esempio discusso a lungo è che "Clearstream" abbia continuato ad accettare ordini di trasferimento per una banca russa notoriamente coinvolta in attività criminali, anche svariati mesi dopo che la banca era collassata portando perdite agli azionisti.
Dice" Backes":
"Dalle microfiches di cui sono in possesso risulta che dopo il fallimento di "Menatep", Clearstream ancora autorizzò trasferimenti dai conti di "Menatep", ed erano trasferimenti di cash e non di titoli, quindi assolutamente fuori dall'ordinario e contrari allo statuto di Clearstream. "
Alla fine, su questa vicenda la coppia Denis Robert e Ernest Backes vinsero tutte le cause contro la "Menatep" e l'allora presidente di Clearstream, Andrè Lussi, accettò di dimettersi (seppure con una buonuscita di 8 milioni di euro!).
Era stato Lussi che il 15 maggio 1997 aveva visitato a Mosca il presidente della "Banca Menatep" invitandolo ad aprire un conto su "Cedel- Clearstream".
Alla fine fu aperto un conto non-pubblicato (il numero 81738).
Non avendo "Menatep" nessun conto pubblicato, questo violava le regole stesse che "Clearstream" dice di essersi data.
8.) - Un' altra regola della prima ora, resa obbligatoria dalla legislatura lussemburghese, sulla quale "Clearstream" però ha dovuto soprassedere più volte, è quella di poter servire utenti che non fossero banche.
Secondo rivelazioni uscite sulla stampa tedesca, la "multinazionale Siemens" ha (o aveva) fondi in nero dedicati alla corruzione di ufficiali e politici, nell'ordine di 1. 3 miliardi di euro.
Questo argomento è stato affrontato dalla Commissione parlamentare francese su Clearstream del 2001, dove sono stati rivelati i conti non pubblicati tenuti da Clearstream per la Siemens
9.) - Il problema di "Clearstream" è che uno non può fare controlli su quello che non sa e non ha sotto gli occhi.
Però sia il parlamento belga nel 2004 che la Commissione Europea nel 2002 hanno deciso di rigettare la proposta di alcuni parlamentari d'istituire "una Commissione parlamentare per indagare su Clearstream", motivando ciò con il discorso che il Lussemburgo ha sempre "trasposto ed applicato correttamente la direttiva relativa allo sbiancamento dei capitali"..
Ora questo perlomeno appare assai strano nel quadro della persecuzione giudiziaria che lo stesso Lussemburgo ha praticato dal 2001 al 2008 nei confronti di "Denis Robert", appensantendolo con una decina di procedimenti giudiziari che però hanno portato alla sua assoluzione
10.) Ricapitoliamo:
delle cose ben precise sono successe sulle scrivanie di Clearstream in Lussemburgo.
Strano che il Lussemburgo come stato se la prenda con il messaggero, "Denis Robert", e non contro i veri responsabili!
Fatto sta per esempio che "Ernest Backes" movimentò denaro del Banco Ambrosiano verso il sud america e verso i paradisi fiscali, poco prima della bancarotta del Banco ambrosiano.
Dice Ernest Backes in un'intervista con "In These Times" a Neuchâtel (2002) :
"Nessuno nemmeno sapeva che c'era una sede del Banco Ambrosiano a Lima.
Fummo io e Soissons ad instradare gli ordini di pagamento a quella e altre sedi offshore. "
Shockato da questo discorso e dalla morte sospetta del collega Soissons, dopo aver lasciato la camera di compensazione Backes trovò lavoro nella Borsa del Lussemburgo e poi manager di una cooperativa di macellai.
Ma iniziò a raccogliere informazioni e microchips della camera di compensazione grazie a degli amici fedeli ancora impiegati che avevano grossa fiducia in lui.
11.) - La pubblicazione del libro di Denis Robert incoraggiò vari altri personaggi a rivelare come Cedel/Clearstream aveva facilitato la corruzione.
Per esempio "Joël Bûcher, " ex direttore generale del ramo di Taiwan della banca Société Générale.
Nell'ambito di una discussione molto sentita dai mass-media francesi "Bûcher" ha testimoniato che nei primi anni '90 "Cedel" fu usata per veicolare molte centinaia di milioni di dollari in tangenti per facilitare il contratto della vendita di sei fregate da guerra francesi a Taiwan.
"Bûcher" disse alle autorità di Taipei che un terzo delle tangenti andarono a generali e politici Taiwanesi, mentre il resto furono intascate da ufficiali francesi.
" La giustizia di Taiwan condannò 13 ufficiali militari e 15 venditori di armi a pene tra I diciotto mesi e l'ergastolo per corruzione e uso improprio di segreti militari".
Il vero scandalo, fa notare "Lucy Komisar", una giornalista sempre presente su questioni che riguardano "Clearstream", è che l'azienda francese Thompson ha pagato oltre un miliardo di dollari in tangenti connesse a quella vendita di sei fregate a Taiwan e sia il vecchio governo socialista che i governi conservatori hanno rifiutato di dare ai magistrati incaricati dell'inchiesta i documenti della dogana nascondendoli dietro il segreto militare.
12.) - Creando "Clearstream", le banche dei potenti hanno materializzato un livello dove controllarsi tra di loro, hanno creato un livello dove fare i loro comodi (sempre controllati dai Rothschild, padroni di tutte le banche centrali private del mondo), incluse le azioni di distorsione su personaggi chiave della politica e sulle economie di qualunque luogo della terra.
Non c'è modo che i governi o le magistrature maneggino con agilità il programma informatico usato da "Clearstream" (che è stato ispezionato solo in un'occasione e solo per poche ore, da "Régis Hempel") e quindi non c'è modo di comprendere o limitare cosa sta succedendo.
Infatti tra le altre cose, queste camere di compensazione permettono di riciclare i proventi del "signoraggio primario" delle banche centrali oltre che il "signoraggio secondario" delle altre banche tradizionali.
13.) - Nessuno prima delle rivelazioni di Denis Robert e Ernest Backes (2001) aveva mai discusso l'esistenza delle centrali di compensazioni come" Clearstream ed Euroclear "(negli Stati Uniti la DTC e il CHIPS), che operano come una sorta di "notaio internazionale".
Nessuno quindi aveva mai potuto sapere del modo in cui sono organizzate al momento, che è compatibile con il loro assorbire buona parte del denaro sporco del mondo e rimetterlo in ballo, ovvero farlo accettare dalle economie di tutto il mondo.
"Denis Robert "annuncia il suo successo.
È il 4 febbraio 2011:
"Diffamazione, parti civili, etc. etc. ., banche russe e banche lussemburghesi, su quel fronte ho sempre vinto in tribunale.
Frontalmente contro "Clearstream" (una ventina di cause) ho anche vinto, soprattutto ora con questo risultato della "Corte di Cassazione che mi assolve" e aggiunge che ho fatto un giornalismo serio e di grande utilità sociale.
A volte no, avevo perso in primo appello, per affermazioni fatte nel corso di articoli di giornale.
Ma ora che con questa SENTENZA DELLA Corte di Cassazione posso andare in appello anche per le poche cause di diffamazione perse.
Con questa sentenza della Corte di Cassazione ora si può, certo io, ma soprattutto gli altri giornalisti, mettere il dito nei misfatti di questi strumenti bancari, come spiegato nei miei libri, Rischi di diffamazioni ora non ce ne sono più.
Prima di dare ulteriori informazioni in un ulteriore articolo, volgiamo rapidamente lo sguardo al libro di Robert del 2001,
"Soldi. Il libro nero della finanza internazionale":
– Tutte le operazioni tra gli attori del mercato finanziario (i venditori, i compratori, i banchieri) si svolgono ormai tramite un sistema elettronico fondato "sulla fiducia reciproca degli attori", spiega Backes.
Diremo dunque che il denaro è STATO smaterializzato.
Il problema di tutti coloro che possiedono delle ricchezze è sempre quello di investirle, di convertirle in titoli:
in Sicav, Sicam, in azioni, in obbligazioni.
Anche questi titoli sono smaterializzati.
Esistono sempre meno in supporto cartaceo.
Milioni di titoli sempre più virtuali, cioè non aventi nessuna esistenza fisica- sono scambiati ogni giorno grazie alle società di clearing.
Mi ci è voluto del tempo ad accettare l'idea che veramente" Ernest Backes "poteva essere l'uomo che mi avrebbe permesso di guardare dietro lo specchio della Borsa, nel back office del villaggio finanziario.
Se, nel linguaggio finanziario, la borsa è il luogo degli scontri (front office), il "clearing è quello del coordinamento" (back office).
(Si passa, cioè, dai falsi "PASSIVI BANCARI "ai più corretti-ma in nero-
"ATTIVI VERI BANCARI".)
Questo mangiatore di insalata di cento chili che spesso annega i suoi racconti sotto tonnellate di particolari di cui nessuno sa i significati, possiede un tesoro, una chiave di accesso ai piccoli e ai grandi segreti del Global village, quell'universo di cifre, di tic e di codici, dove essere informati prima degli altri è il primo segno del potere.
"Ernest Backes", pensionato lussemburghese che maneggia frequentemente nei suoi dossier le vicende mafiose italiane e le attività di misteriose società segrete come la Bilderberg o la Trilaterale, che tira fuori dalla tasca un influentissimo venditore d'armi chiamato Henry che si suppone tutti conoscano, che connette troppo velocemente i fatti, le persone e gli avvenimenti che, per noi, non hanno nessun rapporto, non è un buon insegnante.
Piuttosto è una persona non contenibile.
Ernest trae la sua forza e le sue convinzioni dalle sue ricerche.
Ha capito, ad un certo punto della sua vita professionale, che lavorava sul punto cieco delle transazioni finanziarie internazionali.
Ha afferrato ciò che succedeva.
Ha visto ciò che nessuno intorno a lui vedeva.
Deve essere un sentimento molto particolare.
"La società di clearing è il luogo dell'accelerazione e della registrazione delle transazioni. Anche dell'occultamento".
Torniamo indietro di qualche decennio.
Se un agente assicurativo di Chicago voleva vendere una parte del capitale della sua società ad un armatore greco, come faceva?
Andava a trovare il proprio banchiere, supponiamo presso la Bank of New York, e gli affidava la missione di vendere i titoli.
Quest'ultimo prendeva l'aereo per Atene, dove entrava in contatto con il banchiere dell'armatore, supponiamo presso la filiale greca dell'ABN Amro Bank.
Innanzitutto il clearing ha consentito di guadagnare tempo, dunque denaro.
Non c'è più bisogno di spostarsi.
"Oramai un organismo centrale garantisce la realtà dello scambio.
Il principio di base è semplice:" raggruppiamoci tra banchieri di diversi paesi, e creiamo un luogo di fiducia dove sarà registrato e avallato lo scambio bancario".
A differenza di una Borsa, che comprende le diverse parti di una transazione, "la società di clearing è un'infrastruttura apparentemente passiva".
I titoli non cambiano posto, cambia soltanto il nome del proprietario.
La società di clearing s'incarica di registrare e avallare la modifica".







CLEARSTREAM, LA SCATOLA NERA
DEL SIGNORAGGIO BANCARIO.

C'è qualcosa che non quadra con le banche, ci dice Lorenzo Acerra.
Solo tra il 2008 e il 2010 le banche nella zona EU hanno ottenuto 1600 miliardi di euro di salvataggi.
Ci dice -inoltre- Alba Kan che nel 2012 le banche spagnole hanno ricevuto dal solo fondo europeo salva-stati (MES) 60 miliardi di euro.
Negli ultimi cinque anni lo stato irlandese ha pagato 160 miliardi di euro per il salvataggio delle banche private irlandesi.
E che dire del pacchetto Obama", cioè degli 800 miliardi di dollari che furono usati nel 2009 nei soli Stati Uniti per il salvataggio delle banche che avevano fatto cattive mosse finanziarie?
Attualmente Ernst & Young stima che la cifra complessiva che non è più recuperabile dagli assetti delle banche EU sia di 949 miliardi di Euro.
Quindi ancora salvataggi fenomenali saranno necessari.
Fiumi di parole su questo argomento, ma moltissimi hanno trattato questo tema dimenticandosi purtroppo di chiarire qual è il ruolo in tutto questo di "Clearstream, la scatola nera delle banche", una centrale di compensazione interbancaria con funzione anche notarile.
Ma cari banchieri che governate le banche private UE, avete ottenuto dalla "UE" 1600 miliardi di euro (2008-2010) di salvataggi.
Bene.
Ma quante migliaia di miliardi di euro dal 2008 al 2018 avete creato dal nulla con i vostri bilanci bancari "fasulli" iscrivendo le somme nel "PASSIVO "DEI VOSTRI BILANCI?
Ma crearsi il denaro dal nulla non è considera una fonte di "ATTIVITA'" miracolosa?
Infatti il denaro creato dal nulla dovrebbe essere registrato nel Bilancio bancario come "ATTIVO".
Ma qual' è l' impresa privata che- in questi tempi di recessione economica- riesce ad ottenere dall'attività di impresa degli "UTILI" (regolarmente risultanti dai Bilanci societari redatti a norma di legge), e poi questi utili monetari -conseguiti con tanta fatica- li registra nel "PASSIVO" di Bilancio per non pagare imposte sul reddito allo Stato?
Qui è in ballo l'INTERESSE NAZIONALE! :
è IN ATTO UN "VERO ATTENTATO" alla sicurezza economica dell'ITALIA da parte del sistema Bancario Italiano !
E c'è dell'altro, di ben più grave, oltre quanto sopra detto.
Infatti le banche private con il loro sistema di registrazione contabile (fasullo) ottengono quanto qui sotto descritto.
Esempio :
un Banchiere privato italiano ha ricevuto una richiesta di un prestito di cento milioni di euro.
E' un imprenditore dell'economia reale che ha alle spalle una notevole
quantità di patrimonio immobiliare.
Ma la sua recente attività economica lo porta direttamente verso un probabile default.
Non sarebbe quindi un cliente molto valido per la concessione di un "fido bancario" (considerando anche il momento dell'accentuata crisi dei valori immobiliari in Italia).
Ma la Banca si prepara ad accordargli l'importo richiesto.
Qualora l'imprenditore non riesca a restituire alla banca 80 milioni di euro, la banca avrà in ogni caso incassato 20 milioni di euro reali, in quanto sul conto del cliente è stato inizialmente versato l'importo di 100 milioni di euro creato dal nulla e quindi che rappresenta, in tutti i casi, un UTILE IN NERO per la Banca di ben 20 milioni di euro!
Dato che i cento milioni di euro creati dal nulla sono stati registrati come
"PASSIVO" nel bilancio bancario, occorre l'intervento discreto della "Clearstram".
Ed adesso Il bilancio bancario vedrà- opportunamente- cambiato il valore di 100 milioni di euro he vengono passati dal "Passivo" all' "Attivo".
Quindi sul conto offshore- nel paradiso fiscale - a nome -ad esempio-del Banchiere direttore della Banca -verrà registrato un "nuovo attivo" aggiuntivo -in nero- di 8o milioni di euro
(col passaggio dal passivo all'attivo).
E questa diventa una descrizione di una TRUFFA contabile colossale, cari Banchieri banditi, anche se SIETE STATI ben istruiti in contabilità bancaria dal Gangster del calibro del ROTHSCHILD di turno !

Grazie allo strumento "Clearstream", "le operazioni delle banche" generano "attivi in nero ed esentasse" nei paradisi fiscali a vantaggio d'ignoti.
Se uno inizia a vedere questo, diventerà chiaro al prossimo salvataggio prospettato dagli economisti e dagli stati che quella banca privata sull'orlo del fallimento ha anche fatto sparire "in nero" una somma equivalente o maggiore del valore dei suoi debiti.
Ce ne occupiamo qui con pochi esempi.
"Clearstream" serve alle banche per" infarcire di marcio i bilanci presentati alle assemblee degli azionisti", mentre allo stesso tempo si generano da qualche parte "attivi in nero ed esentasse" nei paradisi fiscali.
Gli economisti di solito hanno due cose in comune.
Si dimenticano di parlare di" Clearstream" e condividono una fondata fiducia che lo stato non farà fallire le banche, quindi che i bilanci bancari marci (quelli truccati, quelli che restano in visione al pubblico) saranno sanati dalla mano amica dello stato.
Tra il 2001 e il 2007, dalle inchieste giudiziarie francesi Clearstream-1 e Clearstream-2, risultò che un'entità sovranazionale e sovra-bancaria che si chiama "Clearstream" mantiene conti riservati a favore di potenti che si nascondono dietro le banche, conti sui quali compare "il controvalore in attivo di praticamente tutti i debiti contratti dagli stati con l'emissione monetaria "(Ivan du Roy 16. 01. 2012).
Capito?
Così " i debiti"(passivo) dello stato diventano "ATTIVO".
Quindi il nostro "abnorme "debito pubblico è sostanzialmente una "TRUFFA di alto bordo" contro l'interesse nazionale del popolo italiano.
Occorre -quindi -sottoporre a PROCESSO della magistratura tutti i ministri del Tesoro in carica dal 1990 ad oggi !
" Clearstream" è il portale "notarile" non accessibile al fisco, all'uomo qualunque e ai controlli statali dove s'incontrano massa monetaria da signoraggio, denaro sporco, denaro in nero, movimentazioni di denaro esentasse, Borse ed economie del mondo.
Il capitale totale depositato in attivo dai clienti "Clearstream" era di circa "80. 000 miliardi di euro nel 2002"(già ed oggi ?).
Proprio questo attivo sarà l'oggetto della nostra presentazione.
L'Italia con i suoi "2. 340 miliardi di euro di debito pubblico " occupa il terzo gradino del podio a livello mondiale per quanto riguarda i debiti di stato, incalzata da vicino da Francia, Germania e Gran Bretagna.
E riuscite forse a trovarmi una grossa multinazionale che non sia indebitata? (vedi IBM, General Electric, Ford, etc.).
Ma chi è, diceva Benigni in uno spettacolo del 1995, che può dichiarare come credito tutta questa massa monetaria?
E perché non lo fa?
Ha tutto questo credito e si nasconde?
Lo vorrei proprio conoscere.
Finalmente ora lo andiamo a conoscere.

Un'entità sovranazionale e sovra-bancaria che si chiama "Clearstream" ha permesso nel 2013 (ed oggi ?) ad Unicredit, in linea con quello che succede ogni anno, d'imboscare in nero a favore d'ignoti "501 miliardi di euro", protetti dal segreto bancario in Lussemburgo.
Questi 501 miliardi di euro sono frutto della creazione dal nulla di denaro bancario di corso legale.
Creazione di denaro che la "BCE" le ha permesso di rivendicare, (povera ingenua e santarellina) secondo delle convenzioni ben note.
Unicredit rivendica questi miliardi esentasse su "Clearstream" e non davanti ai suoi azionisti.
Di questo racconto saranno coinvolti anche l'inchiesta di Denis Robert su "Clearstream" e quindi i tabulati postati alle commissioni d'inchiesta dalle tre "gole profonde":
i due informatici della prima ora di "Clearstream, " ovvero Ernest Backes e Régis Hempel, oltre che il consulente di "Arthur Andersen" impegnata nella certificazione di "Clearstream, ovvero Florian Bourges.
Vedremo i conti di UNICREDIT accreditati presso "Clearstream" e vedremo a cosa corrispondono le movimentazioni di denaro su questi conti.
Già sui primissimi tabulati dei clienti "Clearstream", quelli del 1995, la Banca di Roma (Unicredit Banca di Roma, che poi confluirà nel novembre 2010 in Unicredit) aveva otto conti non pubblicati (cioè i conti nascosti Nr. 22459, 28660, 29063, 29114, 29149, 29203, 29343, 35092) e undici conti pubblicabili (i conti Nr. 30228, 31776, 33049, 34819, 70267, 72775, 74616, 74730, 76198, 77909, 11096), quasi tutti che compaiono nell'elenco con rating A01.

Nell'aprile 2006, durante il ciclone giudiziario francese, "Clearstream" indicava al giornale "Le Monde" di disporre di 5. 542 conti aperti, di cui 3. 239 non pubblicati.
Sull'elenco a nostra disposizione compaiono 4. 146 conti, di cui 2. 215 non pubblicati, la discrezione verso il cliente è importante.
Vedremo a cosa corrispondono le movimentazioni di denaro su questi conti anche grazie all'elenco allargato dei clienti "Clearstream" e consorelle (Monti Titoli, Iberclear, DTCC, etc.) risalente al 2001
(ed oggi ?), rilasciato fornito dalla terza gola profonda dietro l'inchiesta di Denis Robert, cioè" Florian Bourges".
Elenco dei conti utili Unicredit relativamente a "Clearstream" (Bourges, 2004) :
Ype Number Partecipant Name Location
(ICP. NR.)
3 688 Unicredit Banca Mobiliare
6 21687 Unicredito(S) Bank SA Lugano
6 22125 Unicredito Italiano/CR it/ Proprietà Milano
6 82290 Unicredito Italiano SPA Singap. BR Singapore
6 93162 Unicredito Italiano/ITL SEC Milano
6 97115 Unicredito Italiano SPA London
7 66406 Unicredito Italiano SPA Singapore
7 66424 Unicredito Italiano SPA Milano
7 93162 Unicredito Italiano/ITL SEC Milano
7 97193 Unicredito Italiano SPA Luxembourg
10 2008 Unicredito Italiano -Conto Proprietà Milano
10 3131 Unicredit Banca Mobiliare SPA Cologno
10 3135 Unicredito Italiano SPA Cologno
10 60045 Unicredito Italiano SPA Settlm. Acc. Cologno
10 60053 Unicredito ex CR Trieste Client Acc. _
10 60098 Unicredito Italiano Milano
10 60303 e 60304 Unicredito Italiano Milano
10 60135 Unicredito Italiano SPA Cologno


Premessa su "Clearstream":
C'è qualcosa che non quadra con le banche.
Solo tra il 2008 e il 2010 le banche nella zona EU hanno ottenuto 1600 miliardi di euro di salvataggi.
Nel 2012 le banche spagnole hanno ricevuto dal solo fondo europeo salva-stati (MES) 60 miliardi di euro.
Negli ultimi cinque anni lo stato irlandese ha pagato 160 miliardi di euro per il salvataggio delle banche private irlandesi.
E che dire del pacchetto Obama", cioè degli 800 miliardi di dollari che furono usati nel 2009 nei soli Stati Uniti per il salvataggio delle banche che avevano fatto cattive mosse finanziarie?
Attualmente Ernst & Young stima che la cifra complessiva che non è più recuperabile dagli assetti delle banche EU sia di 949 miliardi di Euro. Quindi ancora salvataggi fenomenali saranno necessari.
Fiumi di parole su questo argomento, ma moltissimi hanno trattato questo tema dimenticandosi purtroppo di chiarire qual è il ruolo in tutto questo di "Clearstream", la scatola nera delle banche, una centrale di compensazione interbancaria con funzione anche notarile.
Grazie allo strumento "Clearstream", le operazioni delle banche generano "attivi in nero ed esentasse" nei paradisi fiscali a vantaggio d'ignoti.
Se uno inizia a vedere questo, diventerà chiaro al prossimo salvataggio prospettato dagli economisti e dagli stati che quella banca privata sull'orlo del fallimento ha anche fatto sparire in nero una somma equivalente o maggiore del valore dei suoi debiti.
Ce ne occupiamo qui con pochi esempi.
"Clearstream" serve alle banche per infarcire di marcio i bilanci presentati alle assemblee degli azionisti, mentre allo stesso tempo si generano da qualche parte attivi in nero ed esentasse nei paradisi fiscali.
Gli economisti di solito hanno due cose in comune.
Si dimenticano di parlare di "Clearstream" e condividono una fondata fiducia che lo stato non farà fallire le banche, quindi che i bilanci bancari marci (quelli truccati, quelli che restano in visione al pubblico) saranno sanati dalla mano amica dello stato.

Nel 1996 Denis Robert riunì otto magistrati anticorruzione tra cui in Italia "Gherardo Colombo" per lanciare l'appello di Ginevra.
Quando si comprese che la battaglia contro i crimini finanziari metteva in discussione l'esistenza stessa della "Clearstream International", rimase in piedi su questo fronte uno solo di questi giuristi, "Renaud Van Ruymbeke", cui si unì la giudice "Eva Joly".
Nel 2009 l'Islanda in rivolta contro i poteri finanziari chiamò la giudice Joly per la redazione di un rapporto di 2000 pagine per indirizzare quel processo decisionale di affrancatura da un debito ingiusto.
In Francia invece l'auspicio di Robert affinché si capisse cosa fosse "Clearstream" venne dirottato su un'inchiesta che doveva stabilire se Sarkozy avesse o meno anche lui un conto su "Clearstream" (processo Clearstream-2), come risultava da una" patacca fabbricata ad-hoc" da un signore dei servizi segreti che ora vedremo.
Ciò servì anche per logorare e discreditare l'ultimo di questi magistrati che aveva continuato la battaglia contro la mondializzazione finanziaria, " Renaud Van Ruymbeke", che nel 2008 dichiarò:
"Si galleggia sull'ipocrisia. Quello che si dice e quello che s'intende fare sono due cose ben separate"
L'appianamento o l'imbiancamento interbancario muove il mondo. Avveniva dietro le quinte già molti secoli fa, dando ai suoi protagonisti dei vantaggi notevoli.
Oggi molti dettagli della faccenda diventano ufficiali grazie a due procedimenti giudiziari avuti luogo in Francia sulla scia dei libri inchiesta di Denis Robert.
È una cosa che accade dietro le quinte, con conti nascosti affiancati a conti visibili, con movimenti di denaro che comunque non sono né consultabili dal pubblico né tantomeno interpretabili, a meno che non si abbia avuto la possibilità di familiarizzare con il sistema informatico in uso.

Nel maggio 2000 "André Lussi", dichiarava all'assemblea generale di "Clearstream International", in qualità di direttore generale, un volume di transazioni annuali effettuate per i propri clienti di "novemila milioni di miliardi di euro" (9. 000. 000. 000. 000. 000. 000 €). Bella cifra per essere un "nero
totale"!
Oltre a "Clearstream" (fondata nel 1970) che è gestita da azionisti privati tedeschi, in Europa abbiamo "Euroclear" (fondata nel 1968 da J. P. Morgan) con azionisti di maggioranza francesi e belgi, "Swift" (che movimenta otto volte meno denaro di "Clearstream"), posseduta da anglo-americani.
Tutta gente per bene... privati, non nazioni.

I più informati diranno subito che la diffusione generalizzata di tutta questa massa di debito ha le sue radici nel fatto che l'operazione di prestito di massa monetaria non genera un attivo per nessuno.
La massa monetaria creata dal nulla viene messa al" passivo".
Persino dalla stessa banca di servizio che la presta.
Il "principio filosofico" che la creazione di denaro dal nulla non abbia paternità è bellissimo, ma lascia aperta la domanda di dove finisca il capitale iniziale, che indubbiamente viene ripagato alla banca.
Chi ha preso in prestito non solo ripagherà gli interessi, ma (proprio quello che vogliamo approfondire) anche il capitale iniziale.
Il capitale iniziale verrà ripagato alla banca e andrà ad appianare la voce al passivo che la banca "artificialmente" si è auto-assegnata al momento della creazione dal nulla della massa monetaria.
Dico "artificialmente" perché la banca non ha distrutto quella somma di denaro né all'emissione e nemmeno al suo rientro.

Quindi la "messa al passivo" è solo- e sempre- per tutti un artificio contabile.
Di fatto, al momento della cessione di quella somma prestata, la banca non ha fatto altro che una creazione dal nulla, che al momento della riscossione quella massa continua ad esistere.
"Ma non compare mai nel bilancio della banca".
Il cliente quello che l'ha avuto l'ha anche ridato.
Ma pure la banca si lamenta che quel denaro non lo ha, nemmeno quando rientra!
E chi lo ha distrutto allora? Nessuno!
Quel denaro scompare in una zona d'ombra.
L'artificio contabile permette a qualcuno di far ricomparire quel denaro "in nero" da qualche altra parte, possibilmente alle Cayman, sicuramente o su "Clearstream" o su "Euroclear".

I "principi di contabilità bancaria" accettati dal mondo accademico e dal mondo reale fanno quasi pensare ad una disintegrazione di quel denaro.
La contabilità dice una cosa del tutto artificiale:
dice che il prestito è stato uno smacco subito dalla banca al momento della cessione al cliente e dice che il maltolto poi verrà recuperato con la restituzione.
Perciò ci sarebbe un nulla di fatto.
Il nulla di fatto è sicuro: consultate i registri contabili delle banche accreditate come per esempio Unicredit!
Dobbiamo allora iniziare a notare che la Banca è sia una banca di emissione che una banca di servizio, cioè quella che controlla la restituzione del prestito.
Evidentemente il registro contabile si riferisce solo alla banca di servizio.

Quando diciamo che la" Banca Centrale Europea" (BCE) "ha creato novemila miliardi di euro in un anno", in realtà ci stiamo riferendo all'insieme dei suoi soci, che sono istituti bancari privati.
Allora uno va a controllare l'insieme di queste banche di servizio e i 9. 000 miliardi di euro non li trova all'"attivo", bensì al "passivo".

Nessuno si fa domande sulla natura di questo "passivo"(falso) e così la restituzione dei 9. 000 miliardi di euro (per comodità diciamo che avviene tutta insieme due anni dopo) farà sparire in una zona d'ombra, complice la contabilità artificiale, questo capitale rientrato due anni dopo che prima era stato emesso dal nulla e dato in prestito dalle banche di servizio.
La banca di emissione ha un conto su "Clearstream", la voce al passivo subito dalla banca di servizio corrisponde al passaggio di denaro da quest'ultima all'entità invisibile che ha il conto su" Clearstream".
Perciò per la banca di servizio la massa monetaria che viene restituita contribuisce solo ad un nulla di fatto.
Un nulla di fatto può essere spiegato da questo oppure dal fatto che il denaro debba venir distrutto.

Questo piccolo "bug" che oggetto della nostra descrizione è stato incastonato nei principi di scrittura bancaria ed è alla base di un castello di carta contabile che consente di celare il fatto che la "massa monetaria creata dal nulla" appaia all' "attivo"solo per i soci privati della banca centrale "BCE", proprietari di un conto su "Clearstream"!
Si sa, gli istituti bancari accreditati presso la BCE come soci fondatori (dell'Istituto privato bancario) si spartiscono le fette di creazione di somme di denaro create dal nulla (VERO "ATTIVO"), che al momento del prestito vengono dichiarate nei bilanci contabili delle banche come una "perdita"(falso "PASSIVO").
La cosa che era stata piazzata in una zona d'ombra e che tale era rimasta finora era il ruolo di "Clearstream" ed "Euroclear" nell'appropriazione della creazione di denaro di corso legale da parte di enti privati.

Vediamo cosa accade con un'operazione che ci è davanti agli occhi quotidianamente:
il cliente si reca in banca a fare un "deposito sul suo conto bancario. "
La clonazione di denaro per "deposito" è ben poca cosa rispetto alla creazione di denaro dal nulla per "prestito".
Però conferma l'esistenza di un "bug" della contabilità.
Il cliente consegna all'impiegato trecento euro a scopo "deposito" sul proprio conto corrente.
Dal punto di vista del cliente c'è un nulla di fatto: infatti esso viene privato di quella somma in contanti ma beneficia della stessa somma clonata sul suo conto corrente.
E dal punto di vista della Banca?
Ora esistono trecento euro in contanti e trecento euro clonati.
"Per sancire un "nulla di fatto" la banca avrebbe bisogno di "distruggere" quei trecento euro in contanti".
Oppure dovrebbe generare "una voce di debito" di trecento euro, cioè di "una voce contabile al passivo", per poter incassare quel contante senza distruggerlo.
Questa è la strada che la banca decide di intraprendere.
"Ma la banca si è dimenticata di dire chi è il beneficiario di quei trecento euro di cui si deve privare per avere un nulla di fatto".
La banca dichiara di non aver beneficiato da quel denaro in contanti eppure non li ha distrutti?
Evidentemente li ha ceduti a qualcuno. In nero.
Non li ha ceduti allo stato per esempio.

Le banche piccole non possono creare denaro dal nulla e darlo in prestito come fanno le grosse.
Semplicemente la spartizione di questa facoltà le ha lasciate fuori dal grosso della torta.
Ma possono creare denaro per clonazione ogni volta che nuovi clienti contribuiscono alla loro "raccolta".
Siccome annualmente la produzione di euro dal nulla con questo sistema è dell'ordine di novemila miliardi, di cui circa mille sono la quota relativa all'economia italiana (Unicredit 500 miliardi, Banca Intesa 344 miliardi, Carige 25 miliardi, etc. .), non stiamo parlando di bruscolini!
Abbiamo visto che il denaro è stato emesso dal nulla istantaneamente alla richiesta di prestito.
Quando il cliente ha guadagnato e può restituirlo, si materializza uno stock di denaro virtuale senza paternità, che non risulta all'attivo nei bilanci degli istituti di credito.
A questo punto se ne può disporre in nero, a piacere ed extra--contabilmente.
In particolare viene contabilizzato sui circuiti dei conti del denaro virtuale " vero " nelle centrali di "Clearing"
(in Europa sono tre: Clearstream, Euroclear e Swift).

Ovviamente posso dire di conoscere" Clearstream", quindi il covo dell'uomo invisibile, solo perché ho iniziato a leggere l'opera investigativa di Denis Robert su "Clearstream", sul mondo dei bilanci in nero e delle movimentazioni in nero delle banche.
L'indagine su "Clearstream" ha raccolto sul sentiero tre "gole profonde" di rilievo ed è stata integrata da Marco Saba che l'ha rilanciata nel 2014 andando all'attacco dei consigli di amministrazione di tre banche: Carige, Intesa e Unicredit.

Nel periodo aprile-maggio 2014 Marco Saba ha avuto mandato d'intervenire alle loro assemblee per contestare questo artificio amministrativo chiedendo risposta scritta.
Al momento della creazione dal nulla di massa monetaria per un prestito l'istituto segna la voce al "passivo", perché in uscita, ma omette di iscrivere all'"attivo" il denaro vero, facendo si che il rientro del capitale dato in prestito, metta a disposizione nella cassa denaro in nero.
Nel momento dell'emissione di massa monetaria la personalità nascosta dell'istituto bancario (quella su" Clearstream") diventa creditrice della somma creata dalla personalità dell'istituto che è sotto gli occhi di tutti.
Questa personalità nascosta non si può nemmeno più chiamare "banca", perché quel denaro accreditatole non risulta più "nei forzieri della banca di facciata".
La Banca Intesa, per esempio, ha riportato per l'esercizio relativo al 2013 un bilancio negativo che preoccupa i suoi azionisti, "un deficit dell'ordine di di 4. 8 miliardi di euro", ma la sua seconda personalità, in base alla creazione di denaro prodotta in quell'anno, ha avuto l'onore di poter recapitare" 344 miliardi di euro" di "attivo" sugli acconti di appianamento internazionale che non sono sotto gli occhi di tutti.
Nel corso dei suoi interventi del 2014 presso Carige, Intesa e Unicredit Saba ha ottenuto rispettivamente come risposta:
(1.) ci faccia causa.
(2.) la legge ce lo permette ;
(3.) silenzio (che comunque non è una querela).

"Querela" che invece fu portata una quarantina di volte contro Denis Robert quando astrattamente e con qualche singolo indizio diceva davanti ai giudici che questo bacino sommerso e privo di trasparenza che è "Clearstream" è stato usato per sostenere il malaffare, i soprusi e la manipolazione, nonché il possibile riciclo di denaro sporco.
Vorrei riassumere per il pubblico le informazioni acquisite man mano che mi documento.
Prendendo coscienza delle cose che succedono a livello dell'entità "Clearstream", ci si rende conto immediatamente che le banche hanno il potere di controllarsi tra di loro, al di sopra degli stati.

"Clearstream" rappresenta lo spazio accettato da tutti i giocatori di grosso calibro dove atterra il denaro in nero acquisito per emissione monetaria.
Quando uno capisce "Clearstream" il mistero contabile del sistema della moneta anti-materia trova una soluzione.
L'istituto bancario delegato alla creazione di denaro da parte della BCE non poteva così tanto facilmente incassare l'attivo del denaro creato dal nulla davanti agli occhi di tutti, perché ente privato.
Se lo avesse incassato contabilmente, innanzitutto gli si sarebbe arrivata" la richiesta di pagare le tasse su quell' UTILE. "
Se lo avesse incassato contabilmente, tutti avrebbero obiettato che non ha proprio senso consentire a dei privati d'incassare il "valore nominale" delle banconote che sono accettate dai "sudditi".
La nostra "sudditanza" in questo sistema assurdo è coperta da due veli. Uno si chiama" Clearstream".
L'altro l'abbiamo già visto, vorrebbe indurci a pensare che la creazione di denaro dal nulla non abbia assolutamente paternità.
Che è subito smentito:
la Banca d'ITALIA infatti effettua un prestito di denaro che le crea un buco di bilancio nonostante quella massa monetaria prima non esistesse affatto e nonostante la restituzione di quella somma non metta la banca nell'obbligo di distruggere questo capitale che non è all'attivo di nessuno sui libri contabili.

Abbiamo visto che è attualmente in uso un sistema che determina una scissione tra realtà e
contabilità" falsa" bancaria.
La somma restituita non comparirà alla voce "liquidità generata" del rendiconto finanziario dell'istituto di credito, scomparendo perciò in una zona d'ombra.
Ora dobbiamo solo chiarire come l'anti-materia di questo sistema contabile, materializzandosi sui conti associati a "Clearstream, " sia a tutti gli effetti pronta ed operativa per razziare le economie mondiali.

Iniziamo con una piccola incursione in un piccolo esempio.
Nel 2008 la Banca centrale dell'Iran aveva un capitale all'attivo sul conto di Citibank su "Clearstream di New York" di 2. 8 miliardi di dollari.
Già da tempo "Clearstream" si era impegnata a rispettare l'embargo contro l'Iran.
C'erano leggi americane che sanzionavano le transizioni e gli spostamenti di denaro della Banca centrale dell'Iran, giustificate da accuse di un atto di terrorismo dell'Iran contro il Libano nel 1983 e dal fatto che secondo loro la banca centrale dell'Iran, cioè il governo dell'Iran, aveva appoggiato il programma iraniano per arrivare alla bomba atomica.
"Clearstream" però sottobanco aveva accettato la richiesta della Banca Centrale dell'Iran di trasferire questa somma su un conto esistente in Europa che molto più difficilmente si sarebbe potuto far risalire alla banca iraniana.
Le indagini hanno rivelato tutte le email scambiate tra un dipendente della "Clearstream "il suo supervisor e il direttore generale.
Il denaro è stato trasferito a nome della Banca Centrale d'Iran su un conto di una banca commerciale europea che era nascosto, "buried one layer deeper in the custodian chain".

La notizia interessante in questa vicenda secondo me è che la banca centrale dell'Iran è una delle poche banche centrali non sono compartecipate e possedute da privati, bensì di proprietà del governo nazionale.
"Già nel 2007 aveva all'"attivo" sui conti di "Clearstream"(che era" PASSIVO" sui conti del Bilancio Pubblico dell'IRAN) titoli equivalenti a centinaia di miliardi di dollari. "
Ora la notizia secondo me è che la massa monetaria creata dal nulla (ATTIVO VERO) dagli istituti di credito italiani finisce al "passivo per lo stato" (o Debito pubblico in deficit) -e per altri enti che ne prendono in prestito, ma è all'attivo dei privati che hanno conti su "Clearstream" e che beneficiano della spartizione della creazione dal nulla di denaro emesso come prestito.
Un'altra notizia è che esiste in Asia una piattaforma di compensazione interbancaria, che si chiama "Asian Clearing Union" (ACU, nata nel 1974), con quartier generale a Tehran, Iran.
Gheddafi dalla Libia, proprio nei mesi prima di essere detronizzato e ucciso dai ribelli finanziati dai poteri occidentali, aveva pianificato di realizzare una simile camera di compensazione interbancaria che riconoscesse le banche centrali sovrane degli stati africani.

Siccome in ogni momento "Clearstream" interagisce con i mercati e i beni di servizio, così come con i buoni del tesoro, tutto il valore in nero che è entrato in "Clearstream" (spesso in nero) è anche spendibile, spendibile in ogni momento e sui cinque continenti.
Magari per finanziare neo-nazisti in Ucraina, oppositori di Gheddafi, ribelli in Siria, corrotti d'accordo con l'informazione deformata, la politica di sudditanza delle democrazie, le speculazioni, etc..
Le" banche private proprietarie della Banca d'Italia" hanno su "Clearstream" ed" Euroclear" numerosi conti, alcuni nascosti, tutti gli altri non controllati.
"Queste banche ogni anno creano denaro dal nulla per un valore di 1. 000 miliardi di euro e più".
Chi prende in prestito queste somme registra giustamente un nulla di fatto: prima ha ricevuto e poi ha dovuto restituire.
La cosa che però non quadra per niente é che anche le banche private registrano, sul loro versante, un nulla di fatto.
Ossia un nero !

Per il momento veramente ci premeva sottolineare che le banche svolgono attività d'intermediazione finanziaria solo marginalmente, mentre la loro attività principale consiste nella creazione di denaro ex novo(ossia dal nulla) che – ad oggi – "non risulta contabilizzata a bilancio".

La Banca Intesa, per esempio, ha riportato per l'esercizio relativo al 2013 un bilancio negativo che preoccupa i suoi azionisti, un deficit dell'ordine di di 4. 8 miliardi di euro.
Ebbene i 344 miliardi di euro(attivo vero) che sono la creazione di denaro dal nulla prodotta in quell'anno da Banca Intesa sono finiti sui conti di appianamento internazionale europei (Clearstream e Euroclear) che non sono sotto gli occhi di tutti.
Nel momento dell'emissione di massa monetaria la personalità nascosta dell'istituto bancario (quella su Clearstream) diventa creditrice della somma creata dalla personalità dell'istituto che è sotto gli occhi di tutti. Questa personalità nascosta non si può nemmeno più chiamare "banca", perché quel denaro accreditatole non risulta più nei forzieri della banca di facciata.
"Grazie a Clearstream il fondo in nero viene riciclato, cioè una volta presente su Clearstream viene accettato dalla comunità internazionale".

"A margine di questa nostra piccola fatica, ricordo alle persone di buona volontà che una commissione d'inchiesta parlamentare avrebbe gli stessi poteri di un organo giudiziario".
E ricordo che usando lo strumento giudiziario o l'inchiesta parlamentare si potrà vedere cosa è stato movimentato sui conti "CLEARSTREAM" e "EUROCLEAR "di Banca d'Italia e delle Banche socie della Banca D'Italia, la maggiore delle quali per esempio è Unicredit.
Banche che con lo strumento "Clearstream" si muovono al di sopra degli stati!
Ype number Partecipant Name Location
6 90240 Banca d'Italia Roma
7 61228 Banca d'Italia Milano
7 66098 Banca d'Italia Ca Roma
10 1003 Banca d'Italia -Conto Proprietà Roma
10 1004 Banca d'Italia -FPC Milano
10 61003 Banca d'Italia-Conto terzi Roma
10 61004 Banca d'Italia -FPC Terzi Milano

Spunti di riflessione ulteriore, in linea con questo articolo, sono i video sul pressing di Marco Saba alle assemblee dei soci di Unicredit, Banca Intesa e Banca Carige.
Un intervento su "Clearstream" a Canale Italia nel 2006.
E Falso in bilancio (Marra 2013).







LA TRUFFA DELLE BANCHE.

Pensavate male? È peggio.

L'attività annuale di creazione di denaro del settore bancario in
Italia, esclusa la banca centrale, che è dell'ordine di mille miliardi di euro e che a seguito di una imposizione fiscale come l'attuale al 27, 5% (IRES), porterebbe nelle casse dello stato 275 miliardi netti all'anno permettendo di eliminare gran parte delle imposte vessatorie oggi in essere.
Ci dice Marco Saba che ha partecipato recentemente alle assemblee degli azionisti di tre istituti di credito (Unicredit, Intesa e Carige) dove ha fatto rilevare che i bilanci presentati per l'esercizio 2013 erano palesemente "falsi per omissione" e che "non potevano essere in perdita" una volta segnalato in bilancio (come primo compito) l'aggregato monetario prodotto dal nulla nell'esercizio in questione.
Questi fondi sono in "nero" e sono all' "attivo" delle banche di emissione perché esse, nel momento della creazione del denaro dal nulla, contabilmente, hanno segnato per convenzione il valore emesso come un "passivo".
Così viene trattato nei bilanci il valore creato dal nulla, mentre dall'altra parte la massa monetaria creata da impiegati di questi enti privati scivola invisibilmente via, raggiungendo le centrali di appianamento o sbiancamento del nero internazionale che, come minimo, avrebbero il compito di aiutare le autorità a rintracciare questo enorme volume di evasione fiscale(Altro che controllare i bilanci in nero dei Tabaccai italiani !).
Chi ha avuto un prestito bancario, diciamo di 100. 000 euro, a un certo
punto ha finito di ripagarlo alla banca.
Il dovuto del cliente va a zero, il conteggio bancario pure risulta a zero, ma i 100. 000 euro (creati dal nulla) rimangono nella cassa della banca in nero!
E questi 100. 000 euro in nero, che chiameremo "medium rientrato
riciclabile", saranno a disposizione della banca non tassati, perché
contabilmente non ne è stata denunciata la creazione, e vengono
riciclati per attività non controllate.
Cioè questo denaro finisce sulle centrali di compensazione
interbancaria che ci sono in Europa:
Euroclear, Clearstream e Swift.
Infatti, se noi andiamo a vedere l'aggregato di
attività (ossia di "ATTIVO") di queste tre società di compensazione, troveremo che nell'anno 2000 erano almeno 80 trilioni di euro (80 mila miliardi di euro) !
Cioè proprio quei soldi creati con il beneplacito della BCE(che è UNA CLIENTE FISSA di "clearstream") e senza
essere stati messi all'"attivo", che grazie a questo tipo di contabilità non vengono tassati e spariscono nel ventre delle banche.
Immaginate di chiedere un mutuo di 100. 000 euro.
La banca crea la somma come denaro virtuale(ossia creato dal nulla), ma contabilmente ne registra solo l'uscita, " cioè non registra l'atto di creazione di questi soldi".
Quindi che cosa succede?
In pratica il prestito ha creato un -100. 000 che è andato al
cliente che se lo investe come vuole lui, anche se è negativo, e un
+100. 000 che resta alla banca e che però non viene ancora
contabilizzato, sebbene esista.
La contabilizzazione avviene quando passa sui conti nascosti, non visibili al pubblico, presso le centrali di compensazione interbancaria (o di sbiancamento del nero) Euroclear, Clearstream e Swift.
Nel tempo il cliente dovrà restituire alla banca questi 100. 000,
spostamento che porta la contabilità sia del cliente che della banca a
zero.
Nella contabilità che magari è soggetta a tassazione rientrano
solo gli interessi, che io per il momento ho omesso di discutere.
Tutta questa creazione in nero di denaro fa si che ogni anno il sistema
bancario italiano porti via alla comunità più di metà del debito
pubblico (ovvero 1. 200 miliardi di euro).
Ogni anno.
Senza che nessuno se ne accorga, soprattutto i professori universitari.
Non se ne accorgono. Perché?
Perché hanno studiato un modello e nessuno gli ha mai chiesto di occuparsi di contabilità.
LORO si occupano solo di ‘dinamiche economiche'.
Hanno studiato un modello fittizio proposto dallo stesso sistema bancario, secondo il quale detta creazione di denaro dal nulla non dovrebbe essere registrata se non come passivo.
Cioè si accetta l'assurdità che una persona con un portafoglio vuoto possa dichiarare "un passivo" nel momento in cui crea un prestito.
Inoltre ci si fa indurre nell'errore di confondere il mezzo monetario con quella che è la scrittura contabile pre-definita, e alla fine della fiera
tutti questi soldi vengono trasferiti in queste centrali di
compensazione.
La stessa cosa succede negli USA, la stessa cosa succede in Giappone,
etc. in tutto il sistema occidentale.
Questo non lo dico solo a livello accademico.
Sono andato all'assemblea della Banca Carige, sono andato all'assemblea della Banca Intesa e ho chiesto ragione di questa non scrittura contabile all'interno del bilancio.
L'amministratore di Banca Carige, Montani, mi
ha sfidato a fargli causa;
l'amministratore delegato di Banca Intesa,
dr. Messina, ha risposto che si tratterebbe di ‘raccolta' e non
rappresenterebbe un profitto per la Banca.
Ma non c'entra proprio niente qui la raccolta, stiamo parlando
dell'atto di creazione ab inizio dello strumento monetario creato dal nulla.
Ho parlato di mille miliardi l'anno, quindi vuol dire che ogni giorno il sistema bancario sottrae 3 miliardi alla comunità senza che nessuno se ne accorga.
Questi soldi che vanno a finire nelle centrali di compensazione o sbiancamento dal nero, internazionali e poi vanno a finire in conti presso le British Virgin Islands, le Cayman, o possono andare a finire, non so, alla élite Ucraina per convincerla ad entrare nell'Unione Europea, oppure possono servire a pagare dei mercenari che fanno dei colpi di stato in Africa, per esempio!
In definitiva, tale massa di denaro-ombra creata continuamente dal nulla dal sistema bancario, in nero, senza denuncia nei registri contabili e ufficiali, crea un potere immenso oscuro che poi ci ritroviamo nelle dinamiche a danno dei popoli e del pianeta.
Dunque quando udite di un prestito dei mille miliardi fatti alle
banche, significa che la Banca Centrale BCE ha creato dal nulla mille miliardi, e che non li ha messi a bilancio (o li ha messi nel PASSIVO) ;
li ha messi solo in perdita (ossia in Passivo) quando li ha usati per comprare titoli di stato o per fare altre spese sue.
Ora quando gli ritornano indietro ci vuole far credere che va in
pareggio?
Piuttosto invece si ritrova mille miliardi in nero, non dichiarati nel bilancio e quindi non tassabili !
Soldi che la gente non vede e di cui non conosce neanche l'esistenza.
E nemmeno i professori universitari sanno che esistono, dal momento che non ne parlano.
Perché credono davvero che possa esistere una moneta negativa, quella così contabilizzata: l'antimateria!
Non è così!
Ogni volta che una banca (e anche la BCE) crea uno strumento monetario dal nulla esso ha un valore esclusivamente positivo per chi lo detiene.
E la contabilità bancaria deve sottostare alle regole dettate per tutte le altre società, tant'è che proprio nella circolare 2. 6. 2. sulla redazione del bilancio della Banca d'Italia sta scritto che se in casi eccezionali le regole internazionali che vengono seguite per redarre la contabilità non danno un quadro finanziario, economico e patrimoniale corretto dell'azienda, queste regole non vanno seguite.
Quando l'amministratore di Banca Intesa mi ha risposto che lui per la contabilità ha seguito le regole pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale europea, ha detto una cosa che non lo giustifica per niente.
Da notare che tutte quelle famose riserve della Lira che non sono state
restituite al ministero del Tesoro, con la privatizzazione della Banca
d'Italia che è diventata ufficiale con il decreto di gennaio 2014(Imu-
bankitalia), vengono rubate direttamente da tutti i soci proprietari
della Banca d'Italia, che sono dei privati.
Quindi non sono tanto quei 7. 5 miliardi di euro, contabili, di cui si è molto discusso, ma sono i depositi che la Banca d'Italia ha su un conto nascosto e segreto alla centrale di compensazione interbancaria presso la Clearstream,
più altri valori come: 2700 tonnellate d'oro, 800 immobili pregiati, migliaia di miliardi di linee di credito in valute estere, tutte cose che con la privatizzazione sarebbero dovute essere immediatamente restituite al Ministero dell'economia, ovvero allo Stato, se non fosse che siamo
arrivati ad un tal punto di degrado e corruzione per cui nello Stato
entrano gli stessi uomini delle banche.
Praticamente tutto il denaro, tranne le monetine, è creato in questo modo (ossia creato dal nulla) dal sistema bancario.
Ma se tutto il denaro il sistema lo crea pretendendo sopra un interesse, cioè una somma maggiore di quella che è stata creata, in fin dei conti, questo vuol dire che ci ritroviamo in una situazione in cui c'è un esproprio continuo e forzato da parte del sistema bancario nei confronti di tutti gli usufruitori finali della massa monetaria creata dal nulla.
È solo una truffa!
È un sistema che non è solvibile, per definizione, "ab initio".
Dal punto di vista giuridico ogni contratto di questo tipo "dovrebbe essere nullo" in quanto matematicamente impossibile da soddisfare.
I contratti impossibili non hanno valore legale.
Questo non è un problema che riguarda solo gli economisti, ma anche il diritto!
Ci dice Luciano Acerra che nell'iniziativa che Auriti ebbe negli ultimi anni della sua vita, fu Marco Saba a convincere il professore che bisognava portare in tribunale quella famosa causa sul signoraggio terminata con la Cassazione che giudicò i giudici inadatti a giudicare.
Andò proprio così: sulla causa del Signoraggio al popolo la Cassazione sancì che i giudici non possano giudicare!
Ma oggi abbiamo capito che si tratta di una evasione fiscale colossale da parte di chi crea massa monetaria, (soggetto che non è più lo stato) e ciò fa subire ai cittadini una iper-tassazione ingiusta.
Siamo stati inseriti in un sistema ove vige l'insolvenza permanente, matematicamente irrisolvibile, che garantisce che le banche abbiano la scusa legale per sottrarre beni ai cittadini più esposti.
Sottraggono beni e tempo ai cittadini e il patrimonio delle nazioni.
Ma voi vi rendete conto?
I banchieri rubano tutto, lasciano quattro
briciole sul tavolo e poi dicono (alla classe politica) ora vedete come
gli elettori vogliono distribuire queste briciole! !
E la Soluzione ?
Ci sono tanti possibili sistemi tecnici per riappropriarci del
signoraggio.
Un sistema tecnico molto semplice è esigere che le banche che vogliono
operare in Italia si dotino di moneta "statale", emessa da noi Italia,
come riserve al 100% per poter prestare e quant'altro.
Moneta "statale" significa che noi emettiamo titoli di stato in una nuova valuta che vale solo in Italia, solo a livello nazionale.
Questa è solo una possibilità.
Ci sono varie gradazioni.
La cosa più importante è capire dove sta l'imbroglio.
L'Italia può andare ad esaminare il debito pubblico caso per caso.
Può decidere di restituirlo solo ai cittadini privati e utilizzarlo per
farsi restituire ciò che ancora gli devono indietro le banche.
In conclusione, le centrali di compensazione Clearstream, Euroclear, Swift e le altre americane, costituiscono una potente leva e strumento di manipolazione attraverso cui hanno creato simboli monetari per 100 volte il PIL mondiale.
Cioè tutta la popolazione del mondo deve lavorare per un secolo prima di produrre il controvalore sulla massa monetaria in nero, non tassata, che affrancata dal passaggio attraverso le centrali di compensazione interbancaria è una risorsa costante utile a manipolare la politica, le persone, le scelte, a finanziare le guerre.
Nel 2000 ci fu un processo in Francia per cui si riuscì a scoprire che su 32. 000 conti esistenti di queste centrali di ompensazione
internazionali europee, 16. - 17. 000 conti erano segreti, invisibili al pubblico.
E il Lussemburgo non ha mai dato l'autorizzazione ai magistrati di metterci il naso.
E su questi conti che viene girata questa moneta fantasma che vale
cento volte il PIL di tutto il mondo, e che è semplicemente il provento del signoraggio fatto dagli istituti bancari privati.









"E' vero che Draghi potrebbe bruciare il
debito italiano? "

Il noto economista Claudio Borghi, responsabile del dipartimento economico della Lega, ha nuovamente pubblicato una sua storica proposta, questa volta su "il Populista "con un interessante articolo che vorrebbe spingere Draghi a prendere decisioni più drastiche per il debito italiano.
Ci dice Paolo Brambilla che ancora pochi giorni fa, durante un seguito dibattito televisivo su La7, Claudio Borghi chiedeva a Enrico Zanetti, viceministro al Ministero dell'Economia e delle Finanze e segretario di Scelta Civica, che cosa sarebbe successo se Draghi avesse bruciato i mille miliardi di debito pubblico fatti acquistare dalla "Bce".
Così ha risposto il viceministro su" Huffingtonpost"
"Tengo a ribadire che politiche monetarie espansive, come quelle che fece l'Italia nel 1992 e quella che sta facendo ora la "BCE", non sono affatto un male in assoluto e anzi il nostro governo è tra quelli che, in questa fase economica, le caldeggia e le sostiene.
Quando però sento parlare addirittura di "emissione di moneta creata dal nulla senza nemmeno emissione di debito" (o per cancellare debito esistente) e per di più lo sento dire da chi in teoria si presenterebbe nemmeno come marxista di rigurgito, ma come difensore dei ceti produttivi e della piccola e media borghesia, ebbene: prima ancora che non essere d'accordo, faccio addirittura fatica a capire".
Invece "Nessuna conseguenza negativa, e svanirebbero circa 200 miliardi di debito pubblico italiano su cui non dovremmo più pagare 8 miliardi di interessi.
La proposta presentata in contemporanea al Parlamento europeo e alla Camera" titola Il Populista.
In effetti la Lega ha presentato, in parallelo al Parlamento Europeo e alla Camera, un atto di indirizzo per la cancellazione dei mille miliardi di debito pubblico dell'Eurozona finora acquistati dalla Banca Centrale Europea nel corso del programma di Quantitative Easing.
Seguiamo il ragionamento di Claudio Borghi:
"La questione è estremamente facile da comprendere:
la BCE ha già comprato sul mercato questi mille miliardi di titoli pagandoli con denaro da lei stessa creato dal nulla ma registrandolo nel" PASSIVO" del Bilancio della BCE.
Questa creazione di denaro dal nulla non ha originato alcun aumento dell'inflazione (ed era ovvio che fosse così perché ha semplicemente sostituito titoli con pari valore di denaro liquido, nessuno è diventato più ricco).
Ebbene, adesso questi titoli sono custoditi nel conto della BCE che, domani, può tranquillamente decidere di azzerarli senza alcuna conseguenza negativa, perché il denaro creato dal nulla per acquistarli è già in circolo.
La BCE non fallirebbe a seguito di questa operazione perché il suo passivo è costituito dal denaro in circolazione e quindi può tranquillamente operare con capitale negativo come se nulla fosse".
Evidentemente non tutto è così semplice come sembrerebbe.
Perfino Borghi, pur minimizzandola, dovrebbe ammettere che una conseguenza immediata ci sarebbe:
l'inflazione potrebbe riprendere a galoppare, che sia positivo o negativo auspicarlo.
Ma l'economista puntualizza: "tutti i debiti pubblici dell'Eurozona si abbasserebbero pro quota per l'importo dei titoli cancellati". Non si può negare che svanirebbero circa 200 miliardi di debito pubblico italiano su cui non dovremmo più pagare 8 miliardi di interessi.
Ma Borghi aggiunge subito:
"Cambia qualcosa per i risparmi?
Niente: i titoli detenuti da famiglie e imprese rimangono dove sono. Cambia qualcosa per l'inflazione (che pure ci servirebbe) ?
Niente: non un euro in più entra nel mercato".
Proprio su quest'ultimo punto, su un effetto neutro nei confronti della ripresa dell'inflazione, ci sarebbe da obiettare.
Saggiamente invece Zanetti si rifà ai princìpi dell'economia classica:
"nella gara del consenso, governo dopo governo ... arriveremmo ad avere spesa pubblica altissima, tasse bassissime, zero debito e moneta all'infinito, moneta per tutti, carrettate di moneta che tanto non costa nulla, ma che, come ogni cosa che non costa nulla, non varrebbe nel volgere di poco tempo neppure nulla".
Per concludere così:
"Sottrarre la politica monetaria ai governi ed affidarla a autorità monetarie indipendenti significa attentare alla sovranità del popolo solo se si ha la concezione che il valore della ricchezza di ciascun cittadino può liberamente essere ridotta quanto gli pare dal governo di turno".
Ricordiamo i princìpi di indipendenza della Bce:
né la Banca Centrale Europea, né le Banche Centrali Nazionali, né i membri dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi dell'Unione europea, dai governi degli Stati membri o da qualsiasi altro organismo.
Le istituzioni e gli organi dell'UE nonché i governi degli Stati membri sono tenuti a rispettare tale principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE (articolo 130 del Trattato).
Se si riflette un attimo su tutti i problemi e questioni che abbiamogià discusso in precedenza, si deve osservare che la BCE ha "creato dal nulla "mille miliardi di euro registrandoli nel PASSIVO nel Bilancio Ufficiale della BCE, pur essendo un "UTILE" conclamato.
Sapendo che con l'ausilio degli UFFICI della "Clearstream" è possibile ripulire- a fine anno- il Bilancio Ufficiale della BCE da tutte le incrostazioni di "FINTI PASSIVI "e quindi trasformarli legalmente in veri "ATTIVI", da questo discende la richiesta di sapere il numero- scritto nei libri degli uffici della Cleartstream -del responsabile della BCE addetto alla pulitura del Bilancio stesso.
Questo personaggio in ombra potrebbe essere stato incaricato di trasferire l'"UTILE" di Bilancio BCE- ormai smascherato- in qualche conto situato in un sito sicuro di una banca di un Paradiso Fiscale.
Dubitare è lecito, verificare è un dovere di ogni cittadino "libero e non Influenzabile ".






"QUELLO CHE NESSUNO DICE DELLO

SCANDALO JUNCKER. "


Ci dice Paolo Raffone che il caso esploso con le rivelazioni di Icij, un consorzio internazionale di giornalisti basato negli Usa, svela una realtà arcinota a tutti da decenni:
il Lussemburgo da piccolo Paese agricolo si è trasformato in una potenza finanziaria, collegata sia alla Svizzera sia alla corona britannica, che dagli anni ‘70 ha accomodato convenientemente gli interessi finanziari, con la massima discrezione, di Stati, imprese e facoltose famiglie.
Qualcuno dovrebbe ricordarsi dello" scandalo Clearstream" ("flusso pulito"), esploso grazie a un giornalista tra il 2001 e il 2002, che dimostrava come dagli anni ‘70 era stata creata una "camera di compensazione" delle transazioni finanziarie "completamente oscura", cioè non tracciabile.
Clearstream serviva da piattaforma "legale" per le compensazioni inter-bancarie (attività perfettamente illegale) che offriva soluzioni mondiali per l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.
Inchieste giudiziarie in Lussemburgo e in Francia si sono concluse la prima con "il non luogo a procedere" e varie prescrizioni, e la seconda dovrebbe essere in appello (ma non se ne ha notizia).
Su queste inchieste si innestò la seconda indagine giudiziaria francese nota come "Clearstream 2", che attorno alla costituzione di "fondi neri" dell'industria franco-tedesca della difesa, Eads, coinvolse il presidente Jacques Chirac e il ministro Dominique De Villepin, ma anche indirettamente il presidente Nicolas Sarkozy e numerosi membri dell'establishment francese, oltre a oligarchi russi e narcotrafficanti colombiani.
Nel 2013 si concluse con l'assoluzione dei molti politici coinvolti e la condanna di alcuni alti dirigenti della Eads.
Inoltre, due inchieste parlamentari si sono occupate del caso Clearstream, cioè "della lavanderia del nero contabile lussemburghese".
La prima in Francia, promossa e co-presieduta tra gli altri dal deputato socialista Arnaud Montebourg, che poi fino all'agosto 2014 è stato ministro dell'economia di Hollande, si è conclusa senza conseguenze con la pubblicazione di un rapporto sul riciclaggio.
La seconda del Parlamento europeo ricevette l'incredibile risposta dell'allora commissario Frits Bolkestein che ritenne che
"non vi erano ragioni di non credere alle autorità del Lussemburgo".
Di un certo interesse è che nel 2006 il deputato europeo olandese Paul Van Buitenen, famoso per aver denunciato lo scandalo di corruzione che fece cadere la Commissione Santer, chiese pubblicamente a Barroso spiegazioni sulla presenza di "Bolkestein nella Commissione", visto che lo stesso era nel consiglio di amministrazione della Shell che aveva conti "occulti" con" Clearstream".
La risposta di Barroso fu chiaramente burocraticamente evasiva.
Certo è che anche Santer era stato primo ministro del Lussemburgo, proprio come oggi è Juncker.
Coincidenze o malasorte del piccolo Granducato?
Per la cronaca, Clearstream è dal 2002 controllata al 100% da "Deutsche Borse "e insieme alla consorella" Euroclear", che fu di JP Morgan, è il secondo oligopolista mondiale come "depositario centrale internazionale", cioè dove si trattano tutti gli eurobond e si opera la "clearence"-cioè la pulizia dal nero delle transazioni, dai derivati ai conti bancari.
Nel 2011, dopo 10 anni, Clearsteram ha perso tutte le cause contro Denis Robert, il giornalista che aveva reso nota la "lavanderia del Lussemburgo".
Per completezza ricordiamo che "Clearstream" è da sempre legalmente basata in Lussemburgo mentre "Euroclear è in Belgio", dove dal 1973 risiede anche il monopolista mondiale della rete di telecomunicazione per le relazioni finanziarie interbancarie, "Swift", con oltre 9. 000 istituzioni collegate in più di 209 paesi.
Coincidenze o il Benelux ha qualcosa di "speciale"?
Senza nulla togliere all'originalità dell'inchiesta pubblicata da Icij, ci sembra abbastanza coincidentale che la stessa sia pubblicata proprio dopo la grave sconfitta del presidente Obama nelle elezioni di midterm. Ecco chi sono i finanziatori della Icij:
Open Society Foundation (americana, legata a Soros) ; Ford Foundation (americana, con collegamenti israeliani) ; Adessium Foundation (famiglia Van Vliet, olandese naturalizzata americana e specializzata in asset management) ;
The Sigrid Rausing Trust (famiglia di origine svedese proprietaria della Tetra Pack, è basata nel Regno Unito) ;
The David and Lucile Packard Foundation (famiglia americana, fondatori di HP) ; Pew Charitable Trusts (americana, svolge attività di lobbying nel settore pubblico e possiede il terzo più influente think tank di Washington) ;
Waterloo Foundation (britannica, è impegnata nelle cause ambientaliste).
Senza voler cedere ad alcuna tentazione complottistica, ci sembra che i finanziatori della Icij siano tutti anglo-americani e ampliamente membri delle élites della mondializzazione e del "nuovo ordine mondiale" che nei confronti dell'Europa ha da sempre avuto un atteggiamento poco condiscendente.
Venendo allo scandalo attuale che coinvolge la reputazione e la credibilità di Jean-Claude Juncker nella sua funzione di presidente della Commissione europea, cerchiamo di capirne gli argomenti e le implicazioni.
Una prima menzione riguarda il passato recente di Juncker che, nel luglio 2013, dopo 18 anni nella funzione di primo ministro del Lussemburgo, ha dovuto rassegnare le sue dimissioni in seguito allo scandalo delle "intercettazioni segrete" che, per sua negligenza e omesso controllo e vigilanza, i servizi segreti del Gran Ducato avevano compiuto per alcuni anni.
I fatti dell'inchiesta riferiscono che tra il 2004 e il 2009 oltre alle 300 schede personali di politici e imprenditori e almeno 13. 000 "fiches d'information" sui 500. 000 abitanti erano state eseguite violando tutte le leggi vigenti.
Secondo la deposizione del capo dei servizi lussemburghesi, durante la Guerra Fredda oltre 300. 000 erano le "note d'ascolto" collezionate dall'agenzia statale.
Inoltre, sono emerse anche commistioni tra il mondo dell'intelligence lussemburghese, gli affari finanziari, il dipartimento delle imposte, e alcune aziende che forniscono beni di lusso.
Insomma, per un Paese fondatore dell'Ue e il suo leader di governo è certo qualcosa di molto grave.
Possibile che nessuno abbia trovato che già questo evento fosse sufficiente a far dubitare dell'onorabilità di Jean-Claude Juncker prima della sua recente elezione a capo della Commissione europea?
Eppure era persona ben conosciuta visto che dal 1995 al 2013 è stato primo ministro del Gran Ducato, e dal 1989 al 2009 ministro delle Finanze, e infine dal 2005 al 2013 il primo Presidente dell'Eurogruppo.
Nessuno sapeva?
La spiegazione è che a livello dell'Unione europea vige la regola dell'omertà che si cristallizza nella relazione incestuosa tra le alte burocrazie nazionali e le tecnocrazie europee.
È troppo tardi perché adesso un Gianni Pittella, capo gruppo di S&D, e un Guy Verohstadt (gruppo Alde), che per giunta è belga, chiedano a Juncker di fare chiarezza in Parlamento europeo.
È una farsa che avrebbero potuto risparmiarci.
Più dignitosa è stata la difesa d'ufficio del capo gruppo Ppe, il tedesco Manfred Weber, che reclama "l'imparzialità" di Juncker.
Un atto d'ufficio, dovuto.
La voce più chiara è stata quella di Marine Le Pen, del FN francese, che ha chiesto le dimissioni incondizionate di Juncker e della sua Commissione.
Una cosa è certa: se si manterrà Juncker al suo posto la credibilità di questa Commissione europea e delle stesse istituzioni europee sarà indecentemente rovinata.
Un aiuto a quella creazione del "caos" che a certa parte dell'establishment americano, soprattutto dopo la vittoria dei Repubblicani, fa molto comodo per "disciplinare" gli europei nell'alleanza transatlantica?
Nel caso che ha coinvolto in prima persona Jean-Claude Juncker - nome che foneticamente in inglese significa "tossicodipendente" - non è grave solo il fatto che il suo Paese, il Lussemburgo, avesse legislazioni adeguate alla "ottimizzazione fiscale", ma che durante il suo periodo in qualità di primo ministro il governo avesse concluso oltre 340 "accordi" con multinazionali e soggetti privati perché la loro tassazione fosse inesistente oppure del 1%.
Ancor più grave è che questi accordi fossero "segreti".
Le solite società di auditing hanno fatto il resto.
La patetica difesa della PwC ricorda quella della blasonata Arthur Andersen quando nel 2007 esplose il caso della AIG americana, che portò alla chiusura di quella "casa di contabili".
Perché Juncker lo ha permesso? E per conto di chi?
Per qualsiasi piccolo investitore che cercasse di "ottimizzare" la propria tassazione era ben noto che in Lussemburgo si potesse "triangolare" con estrema facilità e compiacenza del Governo per fare schemi di elusione fiscale trans-europei, coinvolgendo società di comodo in Belgio, Olanda, Polonia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, senza disdegnare la Svizzera e lo stato americano del Delaware.
Insomma, un gioco fai da te, disponibile anche su Internet.
C'è da chiedersi perché la Germania ha fatto la voce grossa con il principato del Liechtenstein - i famosi nomi trafugati dai servizi tedeschi - mentre sul "suo" Lussemburgo tace.
Probabilmente quello del Liechtenstein era lo specchietto per le allodole mentre la "ciccia" era chiaramente nel Gran Ducato.
Nella guerra finanziaria in corso tra il sistema angloamericano, che in Europa è rappresentato dalla City di Londra, e quello "Ost" rappresentato dalla Germania, per capirci tra" Euroclear e Clearstream", questa volta i falchi anglosassoni hanno colpito l'Ue per punire la Germania. Quest'ultima è rea di pensare a un eventuale "Eurogruppo 2" e si è permessa di sfidare, qualche giorno fa, il Regno Unito chiedendo che "decida subito cosa fare, se stare o meno nell'Ue".
Detto fatto, la reazione è arrivata, puntuale.
A farne le spese non sarà solo la Germania, ma tutti i paesi dell'eurozona.
Non c'è che dire Juncker è stata una pessima scelta anche per la Germania che si è affidata a un "tossicodipendente", facilmente ricattabile, come vediamo.
Ma questo non basta ad assolvere i conniventi annidati per collusione venale nelle stanze di Bruxelles.
Se cade Juncker, cade tutto.
Questo è il messaggio politico che dalle antenne transatlantiche arriva in Europa.
Trump deve rabbonire i suoi falchi, ormai vincitori a casa sua.
Quindi può avere una sola possibilità per farlo:
la resa incondizionata e definitiva dell'Unione europea all'egemone americano.
Primo passo, la firma del Ttip prima del prossimo Consiglio europeo di dicembre.
Forse l'attuale Governo Italian lo aveva intuito, e quindi sin da subito avevano dichiarato che
"il Ttip non è solo un accordo commerciale, ma strategico, una scelta culturale".
Proprio come il Memorandum firmato recentemente dall' Italia con la "CINA comunista".
Da: Emilio Poli

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