Uno dei tanti

Messaggio per Maurizio Costanzo

Giovedì 25 novembre 2021 14:32:36
Buongiorno Sig. Costanzo, se mi trovo qui a scrivere questo futile scritto e perché credo sia una delle ultime cose che mi resta da fare in questi miei 59 anni di vita.
Essendo un combattente per natura forse una speranza nel mio inconscio esiste nonostante il mio stato emotivo attuale o semplicemente mi piace scrivere per distogliere la mia mente da ossessioni ormai perpetue che mi fanno sprofondare sempre più in basso soffocando ogni speranza.
Un altro dei miei pensieri fissi è quello di essere invecchiato a testa bassa senza far sentire la mia voce, senza aver espresso il mio dolore interno fidandomi sempre troppo del prossimo.
A testa colma mi sono ritrovato senza un reddito, senza un lavoro, con la famiglia spezzata dopo 40 anni di lavoro di cui 35 da lavoratore autonomo.
I miei primi guai seri sono arrivati dall’ormai lontano 2014 quando il lavoro ha iniziato a tentennare e malgrado fossi impegnato dalle 12 alle 15 ore giornaliere il mio lavoro iniziava a non coprire più le esigenze.
Man mano il tempo passava la forza veniva a mancare, dopo tutto un lavoratore autonomo e stato sempre penalizzato dal sistema anche se allo stato non costa nulla, si tutela e si gestisce in completa autonomia senza nessun aiuto, senza una garanzia, senza un sostegno, non avendo immobili non avendo una busta paga non abbiamo mai avuto l’accesso neanche a un prestito bancario in quanto non si possiede una garanzia! Ma gli anni scorrono le speranze anche, ho iniziato a vendere oggetti che avevano un valore immenso, valore affettivo oggetti di mia madre di mio padre, regali tenuti al sicuro che facevano parte del mio cuore! Dovevo comunque coprire le spese di gestione, le tasse, le utenze e quelli erano oggetti che mi aprivano una porta l’unica accessibile per le mie condizioni economiche le porte del compro oro! Nel frattempo, cercavo di posticipare le scadenze di pagamenti meno aggressivi con la speranza che spesso uccide, da li in poi e stato un accumulare di debiti, le risorse erano a zero, ti ritrovi solo in mondo immenso, a breve arrivò la decisione di chiudere questa attività costruita con sacrifici e fatica, non fu proprio una decisione, non penso la mia mente l’abbia presa bene ma è stata dovuta! Intanto arrivavano i miei 54 anni, avevo pensato al futuro diversamente considerando le mie possibilità di investimenti (due polizze vita) che ho dovuto chiudere anticipatamente perdendo ogni tipo di investimento.
Senza un lavoro, senza denaro, senza speranze la mente comanda il corpo e iniziai ad avere problemi fisici dovuti da un esaurimento totale.
Tentai ciò che mi suggerì la mia mente ostinata a non arrendersi, avevo degli amici di infanzia a cui ho sempre tenuto molto uno in particolare, mi rivolsi a lui era nel cerchio di 5 aziende per un totale di circa 100 dipendenti, mi accolse e mi diete lavoro anche se in condizioni dettate a mio svantaggio mi fecero mantenere la partita iva aperta e fatturavo in pratica le mie prestazioni senza più ne commercialista ne sgravi di acquisti, sapevo a quello che andavo in contro con il fisco sarebbe arrivata una mazzata ma quale era l’altra soluzione immediata per poter mangiare? Dopo varie riunioni in cui chiedevo di chiudere questa partita iva che mi avrebbe portato ad un successivo crollo mi assunsero con una azienda e finalmente la speranza iniziava a tornare, con lo stipendio da operaio specializzato quinto livello iniziai a sdebitarmi di ciò che avevo accumulato in due /tre anni sono riuscito a pagare parecchie cose, ma ecco che arriva il fisco i primi avvisi, andai da un commercialista e mi disse di non pagare nulla che non sarei andato incontro a niente in quanto non avevo niente, ma non mi fermai li consultai un avvocato e mi disse la stessa cosa, ma nessuno dei due mi convinse non era nel mio essere, non sarei stato bene con me stesso, non mi sarei mai ripreso dalla mia ormai crisi interna.
Ormai avevo una busta paga da circa due anni così mi recai in banca e presi un prestito per affrontare le varie rate, ne arrivarono delle altre ad un certo punto le somme mensili da pagare di debito con lo stato mi davano un’autonomia di sopravvivenza di pochissimi mesi e sono stato costretto a sospendere tutto! Feci i miei conti e decisi di pagare quello che potevo! Fatto sta che mi ha dato ragione il mio pensiero l’azienda per cui lavoravo e stata chiusa, dopo un anno di Naspi sono stato assunto in pieno COVID da un’altra azienda con contratto determinato di 6 mesi poi di nuovo a casa percependo 4 mesi di naspi da aprile non mi spetta più un lavoro, nessun sussidio ma tante citazioni di mancato pagamento! Non mi basta la vita per poter saldare un conto che non avrei mai aperto.
Questo e solo il mio racconto che ho cercato di sintetizzare al massimo per renderlo meno pensante, sono uno dei tanti illusi dal sistema non seguo la politica perché in fondo di queste cose non ne parla mai nessuno! Non sarò l’ultimo in queste condizioni e se cercherò di inviarlo a lei e solo per una speranza, che lei ne parli in una delle sue puntate che ricordo già guardavo da ragazzetto quando ancora avevo l’ultimo dei miei genitori … mio padre. con tutto il mio rispetto vedo in lei una persona semplice nonostante la sua importanza, se mai dovesse leggere queste righe non pensi di risolvere il mio problema per me e tardi, ma quello della Nazione la nostra e stata in piedi da sempre con le piccole imprese !!! mi scuso della mia confidenza presa nei suoi confronti lei non mi conosce ma io la conosco da sempre. Cordiali saluti da uno dei tanti …
Da: Massimo

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