Messaggi e commenti per Enrico Mentana - pagina 45

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Biografieonline non ha contatti diretti con Enrico Mentana. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Enrico Mentana.

Domenica 26 aprile 2020 11:35:49

Gentili Signore ed Ergregi signori,
nell'attuale pandemia che flagella tutto il territorio nazionale ho visto moltissime notizie relative alla resa dei conti politici (secondo le testate), indagini penali e interviste di routine atte a non mettere in difficoltà il politico di turno.
Mi riferisco principalmente alla strage che continua ad imperversare nelle case di riposo e nessun giornalista ha posto poche domande imbarazzanti (se non per screditare il colore avverso) e precise a Presidenti ed Assessori Regionali, a Direttori ASL, ai Prefetti, e non ultimo ai Sindaci delle città di che in ultima analisi sono le figure deputate alla salute pubblica
Manca la cosa più importante che un mezzo di informazione possa fornire cioè la soluzione che deriva da interviste senza peli sulla lingua a qualche uomo della stanza dei bottoni che possa informare chiaramente l'opinione pubblica” (ormai desueta) sui provvedimenti da adottare nelle RSA cosa che in tutto questo periodo non ho letto e sentito.  
Si continua a tenere insieme positivi e negativi attivando la teoria di Boris Johnson dell'immunità di gregge oppure qualcuno comunicherà al popolo bue le soluzioni idonee alla separazione degli ospiti.
Per loro natura le RSA non sono nate come luoghi di segregazione anzi sono state progettate con l'intenzione di aggregare il più possibile gli anziani.
Quanti cadaveri, al limite genocidio (metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l'annullamento dei valori e dei documenti culturali) le coscienze di politici, amministratori, assessori, presidenti sindaci etc etc sono ancora disposti ad accettare per il loro immobilismo salvo intervenire immediatamente quando qualcuno di loro è stato contagiato.
A sostegno di quanto su esposto, mi riferisco al Presidente Cirio (tamponato insieme ai suoi famigliari e frequentatori, ai giocatori e presidente della Juventus, a varie personalità delle Regioni, per non parlare di Zingaretti etc etc che, in caso di positività, sono state poste in isolamento volontario e continuamente monitorate e, in controtendenza, ci sono i figli di un dio minore quali i vari Pautasso, Ferrero, Rossi Esposito e così via che vengono tranquillamente lasciati al loro destino.
Ora non volendo mettere sullo stesso piano mia moglie 74 anni malata di Alzheimer e diabetica, con febbre oltre i 37, 5, chiusa in una RSA, con le personalità piemontesi e non (Higuain, Dybala etc.), mi domando quale sia la persona che si arroga il diritto, sfogliando una margherita, su chi deve continuare a vivere o di morire solo come un cane senza neanche il conforto di un famigliare.
Qualche esempio di domandina facile facile a cui un semplice uomo della strada vorrebbe conoscere la risposta:
1 come mai i tamponi nelle case di riposo piemontesi sono state fatte solo da un quindicina di giorni e la risposta fornita a suo tempo dal Dott. Cirio ed accettata dal cronista riverente di turno è stata” avevo solo due laboratori presenti in Piemonte … dopo mesi di allarme sanitario?
2 cosa intendono fare le Regioni immediatamente per eliminare il quotidiano contatto nelle RSA fra ospiti malati di Corona e ospiti negativi? Per esperienza diretta e personale posso dire che ad oggi nulla è stato fatto
3 quali sono le strutture individuate per ospitare, ad oltre due mesi di distanza, i pazienti affetti da Corona provenienti dalle RSA in modo di evitare il sicuro contagio e conseguentemente altri decessi?
4 perchè non usare gli ospedali militari pronti domani mattina dotati di personale medico e paramedico? La prima obbiezione è la carenza di personale specializzato ma potrebbe essere utile estendere ulteriormente le richieste di aiuto su scala nazionale/internazionale per reperire in tempi brevi medici ed infermieri. Inoltre esistono tutti gli alberghi che in questo periodo sono completamente vuoti e non necessitano di ulteriori spese come per gli ospedali provvisori da campo anche se costruiti con fondi privati
5 tutti parlano della fase 2 (addirittura del fitness nei parchi (vero Sindaco di Torino) ma a questo drammatico problema delle RSA nessuno pensa di porre mano (forse perchè molti sono afflitti da demenza senile e quindi non più votanti).
Queste sono le cose che un umile utente vorrebbe sentire fra le beghe politiche per essere informato “a caldo” da giornalisti professionisti con notizie “sviscerate sul territorio” altrimenti non ha più senso ascoltare le solite litigate combinate/prezzolate e le notizie le possiamo apprendere da qualsiasi agenzie di stampa multicanale con il relativo calo di ascolti e quindi di introiti pubblicitari.
Ringraziando per l'attenzione, porgo i più cordiali saluti.
Aldo Lo Turco

Domenica 26 aprile 2020 10:14:26

Appello ai giornalisti.

Vi preghiamo di affrontare e di portare a conoscenza la cittadinanza di quanto stanno vivendo i precari della scuola pubblica, delle loro proteste, proposte e del dibattito che hanno inutilmente cercato con l’attuale Ministra dell’Istruzione Azzolina.
Come soluzione al precariato, come strada per docenti con anni di servizio il Ministero ha imposto un quiz nozionistico a crocette. Non sono state accolte le proposte dei sindacati, i rilievi del consiglio superiore della pubblica istruzione. Non è stato dato ascolto, non solo alle proposte dell’opposizione ma anche al dibattito che si è aperto all’interno della maggioranza stessa di governo. I precari della scuola sono stati altresì additati con luoghi comuni da una Senatrice della maggioranza. Siamo preoccupati ed amareggiati, è imposto un metodo di selezione superato ed inadeguato a valutare la nostra professionalità ed esperienza sul campo, la nostra possibilità di lavorare è messa a rischio senza nessun beneficio per gli studenti. Il dibattito si è svolto quasi unicamente in siti o giornali del settore scolastico. Vi preghiamo, di portare a conoscenza i cittadini di quanto sta succedendo, per favorire un approfondimento e un dibattito oggi assente.

Sabato 25 aprile 2020 21:09:10

Egr. dr. Mentana, giustissimo ricordare e celebrare il 25 Aprile, Purtroppo qualcuno approfitta di questa ricorrenza per scopi propagandistici o come ulteriore occasione per mettere alla gogna coloro che non ritengono, dopo 75 anni, di doverlo festeggiare. Credo che chi allora diede la vita per la libertà avrebbe qualcosa da dire sull'attuale Governo, legittimo per carità, ma nato per non far votare gli italiani. Non andrebbe dimenticato nemmeno di ciò. Grazie - Giovanni

Sabato 25 aprile 2020 20:58:11

Pregiatissimo Direttore, spero che Lei non sia solito incorrere nell' errore che era presente in un servizio incluso nel TG: sia la commentatrice, sia nella tabella comparsa nello stesso servizio la mia regione è diventata Friuli. È un errore che si verifica spesso da parte dei media, ma che indispettisce noi GIULIANI. Amministrativamente il nome corretto sarebbe Friuli-VENEZIA GIULIA, nata a seguito del furto perpetrato ai danni dei giuliani da parte dell' allora JUGOSLAVIA, che ci ha privati del nostro naturale retroterra: Istria e parte della Dalmazia.. Aggiungo che non c' è niente che accomuna GIULIANI e Friulani, etnie diverse sia per parlata, sia per storia, sia per usanze. Mi scuso per rubare dello spazio in un momento in cui si debbono affrontare problemi ben più seri, ma son stufo di vederci denominati indebitamente friulani. Ringraziando per l' attenzione Le rinnovo la mia grande stima e Le porgo cordiali saluti. Michele Leone

Sabato 25 aprile 2020 20:18:13

Caro Enrico,
spero non ti dispiaccia se ti chiamo per nome, in fondo ogni sera puntuale alle 20 entri in casa mia attraverso lo schermo.
Possiamo darci del tu?
Mi presento: mi chiamo Elisa e sono la direttrice di una RSA della provincia di Torino. Si, proprio di una di quelle RSA di cui tanto si parla in questo momento così buio, pensare che fino a poco tempo fa pochi sapevano cos’era una RSA, qualcuno li chiama ancora ospizi, case di riposo, termini oramai desueti per gli addetti ai lavori.
Oggi non si parla di altro.
Sai Enrico, sono arrabbiata con te, perché penso che un giornalista del tuo calibro non dovrebbe mai scendere di livello. Cavoli Enrico, tu sei quello delle maratone non sei un Vittorio Feltri qualsiasi! Però giovedì sera, con quella lettera dell’anziano in RSA che scrive delle “sue prigioni” hai gettato benzina sul fuoco in un momento dove ne abbiamo già abbastanza di quello che si dice e da te proprio non me lo aspettavo.
Ero seduta a tavola dopo una delle tante lunghissime giornate che stiamo vivendo nelle nostre RSA, quando hai mandato in sovra impressione la lettera con quella voce fuori campo. Che momento strappa lacrime Enrico! Pensavo che queste modalità fossero una prerogativa della D’Urso e invece eri tu, quel simpaticone che tutte le sere alle 20 entra in casa mia.
Sai, quella notte non ho chiuso occhio, come credo molti dei miei colleghi direttori in questo momento.
Sai perché?
No Enrico, credo che tu non lo sappia e allora ho deciso di spiegartelo.
Inutile forse raccontarti che nelle RSA vivono anziani non autosufficienti che la nostra società considera malati, questo tu lo sai. Entrano da noi un bel giorno di punto in bianco: quando va bene sono accompagnati da figli sfiniti che non riescono più ad occuparsi di loro, quando va male arrivano su un’autoambulanza, soli, con un sacchetto di nylon contenente qualche capo per vestirsi e nulla di più.
Quelli fortunati hanno figli che si sono dedicati a loro per come potevano, strizzati tra il lavoro i figli da portare a scuola e il mutuo da pagare. Hanno provato con le badanti, almeno due o tre, perché sai Enrico, se hai un papà con l’Alzheimer è facile che la badante si licenzi perché lui la accusa di rubargli le cose, ma non è colpa sua ma di quella maledetta demenza. Poi ne arriva un’altra e poi un’altra ancora. Di notte accade che i carabinieri chiamino i figli, alle due o alle tre, per dir loro che hanno trovato il padre in pigiama girare per la città. Così si alzano dal letto e vanno a recuperare il loro papà che spaventato li guarda dicendo, con gli occhi spalancati “ cercavo la mamma…”e a loro non resta altro che dargli una carezza, ringraziare i carabinieri, riaccompagnarlo a casa e fermarsi con lui, avvertendo la famiglia che non possono più lasciarlo da solo la notte.
Vedi Enrico, è per queste persone che esistono le RSA, per dare un servizio ad una società che ha disinvestito e dimenticato le persone più importanti: gli anziani e i bambini.
Ogni giorno “noi delle RSA” ci prendiamo cura di questi anziani fragili ed insieme aiutiamo i loro figli a superare il senso di colpa per non essere riusciti a tenerli in casa.
Ci prendiamo cura anche di quegli anziani che arrivano solo con un sacchetto di nylon perché non hanno figli o perché i figli che ci sono non riescono a superare vecchi rancori e dissapori, ma questo non ci riguarda. Noi ci prendiamo cura di loro senza giudicarli cercando di offrirgli un buon tempo nelle nostre comunità così numerose, ma che mai e poi mai li considerano dei numeri. Offriamo loro sorrisi e carezze, ci prendiamo cura di loro 24 ore su 24, ma non possiamo sostituire l’amore di quei figli e quei nipoti che spesso, troppo spesso si dimenticano di loro.
Non metto in dubbio che ci siano RSA “maltrattanti”, le cronache talvolta sono molto crude, ma non è giusto fare di tutta l’erba un fascio. Esistiamo anche noi, esistono anche delle RSA che lavorano con cura e dedizione nonostante una sistema sanitario risicato che con le sue DGR ci costringe a standard assistenziali insufficienti, ma questo Enrico è un altro capitolo e se vuoi te ne parlerò la prossima volta.
Gli anziani delle RSA in questo momento stanno morendo da soli per lo stesso motivo per cui stanno morendo da sole le persone in ospedale, perché non lo dici questo Enrico! Ti risulta che in questo momento in ospedale si possa entrare? Ti risulta che in ospedale una figlia possa tenere la mano al proprio padre morente?
E allora perché siamo diventati tutti carnefici nelle RSA? Nessuno di voi, tanto avvezzi ai numeri e alle statistiche, ha mai pensato che le RSA sono abitate da persone anziane e che questo maledetto Covid-19 sta sterminando prevalentemente persone anziane? Quindi Enrico, vorrei capire come nelle Rsa, avremmo potuto salvare gli anziani che non sono sopravvissuti neppure alle cure specializzate dei medici rianimatori? Nessuno ha mai pensato che in una RSA di 100 anziani non possono che morire anziani?
E allora Enrico, ti chiedo di ritornare a pensare al “fattore umano”, quello che hai citato prima di mandare in sovra impressione quella lettera: questo periodo ci sta togliendo un pezzo del nostro patrimonio, della nostra storia. Ci sta togliendo quegli anziani che ci hanno permesso oggi di festeggiare la Liberazione.
Non mi aspetto che tu non parli dei problemi delle RSA, ma pretendo da un giornalista del tuo calibro, che venga data una speranza a tutti quei figli che hanno i genitori in una RSA e che la sera a tavola davanti al tuo telegiornale si disperano pensando che i loro genitori sono nelle mani dei boia delle RSA.
Non è così Enrico. Esistiamo anche noi, quelli delle RSA che si prendono davvero cura. Non meritiamo l’invisibilità. Non meritiamo di essere sviliti ogni giorno. Meritiamo rispetto e vicinanza. Gli stessi infermieri e oss eroi negli ospedali, sono eroici anche nelle rsa e lavorano con dedizione con stipendi da fame.
E giusto che le persone che hanno familiari in RSA abbiano una speranza, più che mai in questo momento dove gli anziani sono trincerati dietro i vetri e noi direttori non possiamo fare entrare nessuno. Voi giornalisti avete la responsabilità di dare speranza in un periodo così tremendo.
Ti lascio le parole di una meravigliosa canzone di Renato Zero:

“ sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere, esili, fragili non negargli un po’ del tuo amore…
Mani che ora tremano perché il vento soffia più forte, non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte
Siamo noi gli inabili che pur avendo a volte non diamo
Dimentica, c’è chi dimentica distrattamente un fiore una domenica…”

Ti saluto Enrico e spero che questo mio scritto possa farti vedere che esiste sempre un’altra faccia della medaglia, un’altra speranza…

P. s per il momento sono ancora arrabbiata e sono passata al Tg1. Mi passerà.

Elisa

Sabato 25 aprile 2020 08:22:04

Signor Mentana buongiorno,
Grazie per il suo tg di ieri sera ed in particolare per l'ultima parte dedicata alla ricorrenza del 25 Aprile.. Chiedo che si possa adesso allentare questa tensione sul corona virus che sta angosciando la nostra vita. Ormai dobbiamo conviverci, girare pagina e guardare alla realtà quotidiana, concentrarci sulla catastrofe dei senza lavoro, delle aziende che chiudono e gente alla fame. Chi ha la garanzia dello stipendio fisso non può capirlo. LE CHIEDO PER FAVORE DI AFFRONTARLO URGENTEMENTE. Questo è purtroppo l'argomento principale che interessa milioni di cittadini. Non esiste solo questa pandemia. Non esiste solo le meschine e vergognose polemiche dei politici che calpestano la nostra costituzione.
In Italia ci sono 60 milioni di persone vive. Cercate di sdrammatizzare, riequilibrare gli argomenti vitali e fondamentali della nostra società.
Abbiamo dimenticato in questo quadrimestre gli altri 195. 000 decessi (contro solo i 25. 000 di coronavirus per un totale di 220. 000 morti) come se fossero morti di seconda categoria, abbiamo dimenticato il dramma dei loro familiarI ed alcuni milioni di malati che soffrono da troppo tempo con dolori molto più atroci del corona virus. ABBIAMO IL DOVERE DI RICORDARLO.
Cordiali saluti.

Sabato 25 aprile 2020 01:35:19

Egregio Direttore, vorrei ringraziarla per il commento che ha fatto ieri poiché alcuni parlamentari del centro destra non si sono alzati per commemorare e onorare il 25 aprile. Lo ritengo uno sfregio personale poiché mio padre era stato nei campi di sterminio e quel giorno chissà per quanto tempo lo aveva aspettato.
LA LIBERAZIONE - TORNARE A CASA - era stato catturato il 10 settembre 1943 ed essendo un militare era stato internato non essendosi "venduto" ai tedeschi. Era stato fedele alla Patria. Grazie per dire tutto quello che pensa con cui, anche se conto ben poco, sono sempre d'accordo. W SOPRATTUTTO QUESTO 25 APRILE.
Giovanna Sivelli - Piacenza

Venerdì 24 aprile 2020 16:25:43

Signor Mentana,
La task force scelta dal governo è una squadra lontana dalla realtà dei lavoratori.. Sarebbe bene sostituire qualche docente con un operaio, un imprenditore ed un industriale. Le persone di questa commissione sono senz'altro brave ed oneste ma sono degli intellettuali, dei validi docenti o manager, funzionari, ma vivono di teorie e non sanno cosa vuol dire avere una pur piccola impresa con dei dipendenti che in questo momento ha solo insoluti perché nessuno paga più (come pure lo stato inadempiente verso i suoi fornitori e da parecchi anni in grave difetto di obbligo giuridico e morale) ordini in corso annullati, vari costi, imposte che devono fare fronte in tutti i modi. Non dormono di notte perché non hanno lo stipendio garantito come i membri della task force e funzionari dello stato, Gli artigiani, imprenditori, industriali sanno come devono affrontare la riapertura, non sono degli incapaci dei deficienti, o criminali. Non hanno bisogno che gli si prenda per mano per dire loro cosa devono e non devono fare: Lo stato può controllare se le condizioni imposte saranno rispettate.. Gli imprenditori assieme ai lavoratori hanno tutto l'interesse di salvaguardare la salute ed il lavoro. Questi Signori sono lontani da mille miglia dai lavoratori e non si sono mai sporcati le mani lavorando in una fabbrica e vogliono dare suggerimenti alle aziende per poter riaprire. Il suggerimento del Signor Colao di non fare uscire i sessantenni ne è un esempio lampante. Credo che vive nei paesi delle favole e le dico perché: in Italia, dipendiamo sempre di più dai lavoratori da 60 anni in poi, sia per quanto riguarda l'occupazione sia nei termini del gettito da essi generato. Il Signor Colao non è a conoscenza, è ritengo non grave ma gravissimo che non sappia che un paese vecchio come il nostro con cosi pochi occupati rispetto al resto del mondo occidentale non può permettersi di rinunciare al lavoro ed ai redditi di chi è ancora produttivo dopo i 60 anni e sanno come proteggersi non sono delle persone idiote, stupide o rimbambite.
La media dell'età dei decessi causati dal questa pandemia è di 75/78 anni: Quelli morti da solo corona virus sono solo alcune centinaia. Tutti quelli deceduti avevano da una a tre patologie gravi ed il corona virus purtroppo ha accelerato la loro morte.
Il corona virus non ha causato più morti: Nel primo trimestre del 2019 ci sono stati
185. 967 morti senza corona virus, nel primo trimestre 2020 i morti sono 165. 367 inclusi quelli per corona virus: Sono esattamente 20. 000 morti in meno. Questi dati Istat dovrebbero comunicarceli tutti i giorni. Dove sono quelle stragi di morti in più che vengono trasmesse quotidianamente ?
Cordiali saluti.

Venerdì 24 aprile 2020 09:24:03

Cari colleghi tutti

In poco più di due settimane il lavoro si è quasi fermato. Cantiere chiusi, committenti incerti sul futuro, relazioni rallentate.
La Regione ha sospeso i tempi e i termini dei procedimenti edilizi, ritengo giustamente.

La complessità e la numerosità delle norme richiede confronti continui con i tecnici comunali soprattutto sui progetti più complessi
Oltre alle pratiche ordinarie infatti ci sono anche progetti che richiedono mesi per le valutazioni di tutti gli enti e che ora rischiano di raddoppiare come minimo il loro iter per la difficoltà di dialogo on line anche fra enti e enti.
Tutto questo può seriamente produrre effetti economici anche fatali per molti operatori, liberi professionisti compresi.
Se riusciamo a organizzaci con il lavoro da remoto all’interno dei singoli studi professionali (non sempre con facilità) diventa indispensabile poterlo fare anche con l’Amministrazione Pubblica e fra le diverse Amministrazioni per consentire a questo paese di rallentare ma non di fermarsi. Le relazioni anche solo in video devono proseguire.

Le conseguenze economiche saranno già di per se catastrofiche, credo che ognuno, privato e Pubblico, debbano fare tutti gli sforzi possibili per agevolare il lavoro che necessariamente dovrà riprendere. Lo Stato da solo non ce la può fare, ogni singola amministrazione: dalle Sovrintendenze ai Comuni e a tutti gli altri enti devono mobilitarsi a partire dai dirigenti per trovare soluzioni e garantire continuità e velocità alle attività di cui sono titolari anche richiedendo supporto e sforzi di natura informatica eccezionali ad addetti interni e consulenti esterni.
L’emergenza deve coinvolgere tutti, dobbiamo continuare a avanzare per quanto possibile almeno Noi che possiamo dotarci degli strumenti utili a lavorare in sicurezza.
Lo dobbiamo fare per dare un contributo di vicinanza ed anche un contributo economico.
Se continuiamo a lavorare possiamo versare le tasse e con esse contribuire agli stipendi dei medici che ora sono in corsia al fronte. E’ anche questo un modo per rispettarli se lo facciamo in sicurezza. Non possiamo Noi liberi professionisti contare solo sulle dilazione di bollette e tasse (visto che per lavoro non fatto comunque non saremo pagati) così come i pubblici dipendenti non possono contare sulla certezza che lo Stato paghi gli stipendi sempre e comunque.

A questa prima riflessione ne aggiungo una ulteriore.

Questa emergenza spero faccia riflettere tutti, ordini professionali e dirigenze pubbliche, anche sulla follia di certa normativa che pone spostamenti di muri di alcuni centimetri o altre questioni che qui non enumero all’interno della categoria dell’INSANITA’ (infatti sono da SANARE) spesso solo perché la precisione nel deposito di una pratica edilizia richiesta 30/50 anni fa era nei fatti diversa da quella richiesta oggi.

La SANITA’ è, a dire il vero, ciò che stiamo sperimentando nel silenzio delle nostre case e nelle immagini delle corsie di ospedale che i media ci pongono sotto gli occhi. Quello è il BENE SANITA’.

Si leggono spesso frasi e propositi sul web inerenti il fatto che dopo questo Virus nulla sarà più come prima.
Non ne sono affatto sicuro. Perché nulla sia come prima bisognerà agire ed ad agire dovremo essere Noi tutti, non gli altri, ma Noi.
Ognuno per il suo pezzo di responsabilità.
La mia responsabilità ho sempre pensato fosse sapere come si costruisce un edificio solido utile e bello ma ultimamente sotto le montagne di norme questa certezza vacilla.
Forse non è più richiesto questo, oggi è più importante che l’edificio sia in tutto e per tutto corrispondente alla carta depositata in archivio in un’altra epoca storica dove forse le priorità erano diverse.
(Forse dovremmo tornare a concentrarci solo su DANNO AMBIENTALE e DANNO ERARIALE nella loro essenza)
Un muro spostato di alcuni centimetri trenta anni or sono sarà ancora INSANO dopo questo Virus? Veramente erano tutti furbetti o forse anche per lo Stato all’epoca l’importane era solo il volume complessivo?
Se sapremo cambiare la risposta a queste semplici domande allora cambierà qualcosa.
Allora forse avremo ristabilito un ordine di priorità in un paese che affonda. Diversamente non cambierà nulla. Proseguiremo ad affondare solo più lentamente che in questo mese di marzo 2020.

Mi esprimo così perché come architetto conosco questo mondo e le amenità che negli ultimi anni ho dovuto affrontare.
Perché ogni giorno studio libri di norme nella sincera volontà di rispettarle tutte e non dimenticarmene nessuna, confrontandomi con i tecnici Comunali preposti spesso anche loro incerti sull’interpretazione di quanto scritto sui sacri testi.
E nonostante questo non sempre sono sicuro che tutto sia perfettamente corretto, ma alla fine devo assumerne la responsabilità per poter fatturare e pagare le tasse e con esse contribuire anche a pagare parte dello stipendio di quel tecnico Comunale che ha cercato di darmi una mano a dipanare la norma.
Immagino che ognuno nel proprio campo possa individuare l’INSANITA’ o meglio l’ASSURDITA, ’ ormai purtroppo non più riconosciuta da molti, di certe norme e conseguenti pratiche lavorative

Si potrebbero liberare enormi risorse nel Pubblico e nel privato rendendo piú costruttivo il percorso professionale di molti. Diversamente almeno si avviino corsi di laurea in Burocrazia del processo edilizio, almeno non si produrranno frustrati.

Confidando che questo messaggio venga condiviso e ascoltato e si possa costruire un dialogo costruttivo anche on line fra Pubblico e privato per consentire a questo paese di riprendere a vivere con più solidarietà e sensatezza.
Consapevole che quanto scritto non è LA VERITA’ ma un punto di vista

un affettuoso saluto a tutti... a debita distanza. arch. Andrea Bertolini

Mercoledì 22 aprile 2020 20:24:59

Caro Enrico
Per favore fai togliere dai filmati del TG7 le immagini delle banconote. Le banconote sono una rappresentazione del malaffare e della evasione fiscale. Gli italiani se le devono dimenticare!
Tutto serve per cambiare la cultura di un paese, anche i particolari apparentemente secondari, che però segnalano coerenza tra quello che si predica e quello che poi si fa.
Grazie per la attenzione.

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