Messaggi e commenti per Enrico Mentana - pagina 49
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Frasi di Enrico Mentana
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Biografieonline non ha contatti diretti con Enrico Mentana. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Enrico Mentana.
Giovedì 16 aprile 2020 17:20:58
Giovedì 16 aprile 2020 16:06:49
Oggetto: “Un aiuto contro il coronavirus”
Egregio Dott. Enrico Mentana
Dalla pagina 23 del Corriere della Sera di oggi ho appreso che sono stati erogati parte dei fondi raccolti dalla sottoscrizione promossa dal Corriere delle Sera e dalla 7 per l’oggetto a margine.
Ho notato però che i destinatari dei fondi raccolti in tutta Italia, sono stati erogati solo a strutture ospedaliere della Lombardia.
In merito faccio presente che la sottoscrizione, essendo a carattere nazionale e non prevedendo come beneficiari solo gli ospedali lombardi, la ripartizione dei fondi dovrebbe essere fatta a carattere nazionale e non regionale.
I promotori della sottoscrizione avrebbero dovuto essere più chiari nella richiesta.
Preciso che sono lettore giornaliero del Corriere e telespettatore della 7, abitando a Roma, stando così le cose, il bonifico lo avrei fatto a favore dell’Ospedale Spallanzani.
Cordiali saluti
Remo Ceccarini
Giovedì 16 aprile 2020 14:47:20
Salve Enrico.. Piccolo pensierino: Un'altra cosa da non stancarsi di dire é per ridurre il deb. pubblico é quello senza indugi, oggi e non domani tutti gli enti pubblici e ridurre gli emolumenti o gettoni presenza o retribuzioni degli ass. comunali, ai deputati regionali, deputati e senatori. Va detto che in questa emergenza avrebbero dovuto ridursi volontariamente, questo se avessero sensibilitá e dignitá di fronte a chi non ha niente. Saluti meditate e piantatela di battere chiodo conte con le caz… ate che dice l'avvocato di tutti. Gabri
Giovedì 16 aprile 2020 14:42:04
Egr. Sig. Abner Albino Mazza,
Paolo Mieli non è il custode della verità. Le propongo, a commento della dichiarazione per la quale Lei ha chiesto riflessione, due aforismi di Johann Wolfang Goethe:
"posso impegnarmi ad essere sincero, ma non ad essere imparziale"
"le idee generali e la GRANDE PRESUNZIONE sono sempre sul punto di causare enormi danni.
Un saluto
Giovedì 16 aprile 2020 14:12:10
Chiccuzzo...
comincia - giustamente!!! - la CADUTA LIBERA...
(ti stai rendendo conto, perlomeno A FREDDO, della oscena vaccata che sei riuscito a mettere in piedi? sì? ?) :
TGLA7 VENERDI 10 aprile 2020
Ore 13. 30 1. 019. 000 (4. 7%)
Ore 20. 00 1. 821. 000 (6. 3%)
TGLA7 12 aprile 2020
Ore 13. 30 686. 000 (3. 2%)
Ore 20. 00 1. 262. 000 (4. 6%)
TGLA7 13 aprile 2020
Ore 13. 30 676. 000 (3. 2%)
Ore 20. 00 1. 723. 000 (5. 9%)
TGLA7 14 aprile 2020
Ore 13. 30 986. 000 (4. 5%)
Ore 20. 00 1. 728. 000 (6%)
TGLA7 15 aprile 2020
Ore 13. 30 985. 000 (4. 5%)
Ore 20. 00 1. 576. 000 (5. 6%)
Giovedì 16 aprile 2020 11:56:07
Rispondo a tutte quelle capre di sinistra che criticano il dott. Mentana, vergognatevi, quanto i giornalisti di sinistra attaccano parlamentari e senatori della destra con frasi da codice penale, tutto ok, siete ridicoli, state al governo nazionale ed europeo non si capisce con quali voti, perdete le elezioni europee chi ci rappresenta il leccac**o giornalista sassoli e il babbeo gentiloni, FORZA LEGA E LA GRANDE MELONI, le capre di buono c'e solo il latte
Giovedì 16 aprile 2020 00:31:38
OGGETTO: richiesta di un Suo URGENTE interessamento e intervento
Egr. Dott. Mentana,
sono Mauro Gennari, un ex dipendente INPS della sede Roma Monteverde ingiustamente licenziato a partire dal mese di aprile 2019.
Mi permetto di scriverLe per segnalarLe la mia vicenda che presenta molti lati oscuri e per chiederLe di aiutarmi, con il Suo intervento pubblico, a ridare a me la dignità di lavoratore dell’Istituto e alla mia famiglia, duramente provata, la serenità perduta.
Ho subito e sto subendo un comportamento ingiusto, persecutorio e discriminatorio da parte dell’Amministrazione e della sua dirigenza. In particolare da coloro che, occupando un ruolo istituzionale e decisionale in tale vicenda, si stanno rendendo responsabili di una clamorosa ingiustizia ai miei danni.
Per tanti anni (a partire dal 2010) ho lavorato, oltre a numerosi altri prodotti (tutti i tipi di riscatto, versamenti volontari, ricongiunzioni, accrediti figurativi, estratti conto certificativi, e svolgimento di attività di sportello e di consulenza per appuntamento) anche pratiche di riscatto ex art. 13 legge n. 1338/1962, cioè RENDITE VITALIZIE (strumento che consente ai lavoratori dipendenti vittime di omissione contributiva di recuperare, con onere a loro carico, i contributi non versati dal datore di lavoro e ormai caduti in prescrizione), curandone l'istruttoria sempre allo stesso modo. Mensilmente portavo l'intero fascicolo cartaceo all'attenzione del Responsabile dell'ufficio, cioè sulla sua scrivania, per il controllo, sottoscrizione ed emissione del provvedimento amministrativo di accoglimento o di reiezione. Questo era il procedimento amministrativo, previsto dall'Istituto e regolamentato da circolari Inps, da me sempre rispettato e che aveva inizio con la presentazione delle domande allo sportello, protocollate dal funzionario di turno.
Il 31/7/2018 ho ricevuto contestazione disciplinare per aver lavorato erroneamente, almeno secondo la Direzione regionale Lazio e la Direzione Centrale Ispettorato INPS, 44 pratiche di questa tipologia nel periodo 2005-2015 con proposta di licenziamento con preavviso di 4 mesi. Nella contestazione si parla di accoglimento ma come detto io ho istruito e non accolto domande, compito questo del Responsabile dell'ufficio competente che ha puntualmente esercitato dopo aver effettuato gli opportuni controlli.
Il 3/10/2018 mi sono difeso davanti l'Ufficio dei Procedimenti Disciplinari (UPD) Inps assistito da un avvocato. Ho presentato una dettagliata memoria difensiva impugnando tutte le contestazioni. Non entro in questa sede nel dettaglio delle singole presunte irregolarità contestatemi, tutte da me impugnate perché ritenute infondate. In particolare però Le segnalo che:
- ho iniziato a lavorare questa tipologia di pratiche nel corso del 2010 ma mi vengono contestate anche pratiche lavorate (cioè istruite) negli anni precedenti da altri operatori Inps (che quindi eventualmente sbagliavano come il sottoscritto), a dimostrazione della superficialità e dell’incompetenza di chi ha eseguito i controlli (da me evidenziata in tutte le sedi, anche giudiziarie) ;
- tutte le pratiche contestatemi, comprese quelle da me non istruite, sono state sottoscritte e approvate dai Responsabili del procedimento e del provvedimento (almeno 8 diversi, compresi 2 Direttori di sede che sono intervenuti in assenza del Responsabile) che, dopo aver esercitato la loro funzione di controllo, hanno accolto le domande garantendo la regolarità delle mie istruttorie (come anche chiaramente riportato nelle relazioni ispettive Inps).
Incredibilmente la dirigente dell'UPD ha confermato il licenziamento e ancora più incredibilmente lo ha confermato il giudice del lavoro di Roma in data 31/5/2019, nonostante l'evidenza dei fatti, appiattendosi sulle contestazioni dell’Inps e ignorando completamente le argomentazioni a mia difesa (arrivando perfino all’accoglimento dell’assurda tesi Inps per cui “i Responsabili firmavano sulla fiducia”, ammettendo invece così la loro omissione nel controllo). Ho impugnato l'ordinanza del giudice presentando ricorso in data 28/6/2019. Il 26/11/2019 si è svolta la prima udienza di nuovo davanti al giudice unico del lavoro (sono ancora in primo grado) che, senza dare luogo alla discussione, in modo a me del tutto incomprensibile (ad una mia esplicita richiesta ha risposto che i tempi sono questi per tutti) ha rinviato al 14 maggio 2020 l’udienza per la discussione e la decisione nonostante gli abbia fatto notare che ho famiglia con due figli minori (da poco uno dei due è diventato maggiorenne), ho un mutuo da pagare, non lavoravo più da aprile 2019 e che mi avrebbe lasciato senza reddito per almeno altri 6/7 mesi.
Le faccio presente che in ben 3 relazioni ispettive redatte dall'Ispettorato centrale Inps nel 2017 e 2018 viene chiaramente evidenziato che i Responsabili del procedimento e del provvedimento avevano l'onere di garantire la correttezza delle lavorazioni e vengono indicati i 10 nominativi, due come operatori (tra cui il sottoscritto) e 8 come Responsabili di ufficio, che avrebbero commesso gravi irregolarità nell'accogliere tali domande.
Nessuna sanzione è stata comminata all'altro operatore, e questa è una decisione corretta ma non adottata nei miei confronti. Nessuna sanzione è stata comminata ai Responsabili e ai Direttori di sede, in evidente violazione della normativa interna Inps che invece li inchioda alle loro responsabilità. Addirittura una recente circolare Inps, la n. 78 del 29/5/2019, firmata dal Direttore Generale Inps, ribadisce nella premessa (dopo aver illustrato le criticità che sono emerse nella lavorazione di tale tipo di riscatto in tutte le sedi Inps sul territorio nazionale) che la valutazione dell'idoneità dei documenti a provare i periodi di lavoro di cui se ne chiede il riscatto, e quindi la decisione circa il riconoscimento del diritto al riscatto e l'accoglimento delle domande di rendita vitalizia, è compito del Responsabile del procedimento e del provvedimento.
Ricapitolando: per tanti anni ho lavorato, cioè istruito, pratiche di rendita vitalizia ricevendo l'approvazione del Responsabile dell'ufficio (e in sua assenza del Direttore di sede) che garantiva la regolarità della mia lavorazione e assumeva la responsabilità del procedimento e del provvedimento emettendo il provvedimento di accoglimento, l'unico atto avente efficacia esterna e impegnativa per l'Istituto. Dopo tanti anni il mio datore di lavoro mi dice che si è sbagliato a controllare o ha omesso il controllo e che la mia istruttoria non era corretta e fa ricadere su di me la totale responsabilità del presunto errore. Infatti solo il sottoscritto viene sanzionato disciplinarmente addirittura con il licenziamento.
Come se non bastasse tale comportamento ingiusto, persecutorio e discriminatorio nei miei confronti, la Procura della Corte dei Conti mi ha notificato il sequestro dei beni. Infatti mi vengono richiesti milioni di euro di danni. Questo perché annullando le pratiche di riscatto molti utenti che avevano conseguito il diritto a pensione hanno ricevuto, anche dopo tanti anni, la revoca della prestazione con la richiesta di restituzione delle somme percepite (si parla, per le pensioni con decorrenza più lontana nel tempo, anche di 200/300 mila euro). E l'Inps, per questo, ha denunciato solo il sottoscritto alla Corte dei Conti lasciando ancora una volta incredibilmente indenni i veri responsabili dell'eventuale danno.
In data 5/11/2019 si è svolta l’udienza per il sequestro dei beni davanti al giudice della Corte dei Conti al quale alcuni giorni prima il mio avvocato aveva presentato una puntuale e dettagliata memoria difensiva.
Tale giudice, senza tener conto di nessuna delle argomentazioni a mia difesa e senza indicarne i motivi (si è limitato ad affermare che le accuse nei miei confronti “appaiono sufficientemente provate” ma senza dire perché), in data 14/11/2019 ha emesso ordinanza di conferma parziale del sequestro, cioè lo ha confermato sulla casa di mia proprietà (gravata da un mutuo Inps quasi interamente da pagare) e sul TRF (un quinto di euro 7. 300, 00) ma non sul mio conto corrente postale (La informo tuttavia che ad oggi risulta ancora incredibilmente sequestrato nonostante la presentazione di 3 solleciti e una lettera di reclamo alle Poste e di due richieste presentate dal mio avvocato al Procuratore della Corte dei Conti che aveva chiesto il sequestro).
In data 29/11/2019 si è svolta l’udienza davanti al Procuratore della Corte dei Conti. Ho esposto le mie ragioni ed evidenziato l’assoluta infondatezza delle accuse nei miei confronti. Nonostante l’evidenza dei fatti il Procuratore ha proseguito con la sua azione citandomi per i danni considerandomi l’unico responsabile (in sostanza sia l’Inps che la Corte dei Conti finora mi hanno considerato operatore/istruttore, responsabile e controllore di me stesso, quando invece altri erano indennizzati per svolgere il controllo e assumersi la responsabilità). L’udienza è fissata per il giorno 7 maggio 2020.
In data 11/12/2019 ho presentato reclamo contro l’ordinanza di sequestro e in data 20/12/2019 si è svolta l’udienza. Il mio avvocato, sia nel reclamo che in udienza, ha chiesto esplicitamente che il collegio giudicante della Corte dei Conti indicasse i motivi e le mie responsabilità. Ancora una volta questo non è avvenuto e dopo ben 2 mesi la Corte dei Conti ha confermato il sequestro parziale dei miei beni rimandando la questione al giudizio di merito che come detto inizia con l’udienza del 7 maggio. In sostanza mi si conferma il sequestro dei miei beni perché così l’Inps ha deciso. Non è assurdo?
Poiché a settembre 2018 e giugno 2019 ho ricevuto richieste di risarcimento danni da parte del Direttore regionale Lazio Inps per un totale di più di 6 milioni di euro, l'Inps e la Corte dei Conti (che mi notifica invece il sequestro per circa la metà della somma richiesta dall’Inps) di fatto hanno rinunciato a recuperare questa somma (che comunque è del tutto priva di fondamento) in quanto il sottoscritto, se ritenuto colpevole (cioè responsabile di colpa grave che, con tutta evidenza, grava invece sui Responsabili e Direttori che la dirigenza Inps vuole salvare sacrificando il sottoscritto al loro posto), potrà risarcire con i propri beni solo poche migliaia di euro (lo ammette anche il Procuratore della Corte dei Conti nella sua richiesta di sequestro) mentre i veri Responsabili, con l'assicurazione che gli garantisce il sindacato a cui sono iscritti, avrebbero potuto risarcire l'Istituto di tutta o comunque gran parte la somma indicata come danno. Non Le sembra che questo assurdo comportamento tenuto dall’Inps e dalla sua dirigenza, avallato dalla Corte dei Conti (il particolare da un suo Procuratore), sia il vero grave danno alla collettività da denunciare pubblicamente?
Le faccio presente che nessun sindacato ha preso le mie difese. L'unico è il S. I. COBAS che, venuto a conoscenza del mio licenziamento, ha emanato alcuni comunicati di denuncia. Di che cosa hanno paura gli altri sindacati, soprattutto quelli maggiormente rappresentativi? Che si scopra che i Responsabili, i Direttori e i Dirigenti coinvolti sono loro iscritti e che non sono stati sanzionati disciplinarmente per non far perdere loro gli incarichi che ricoprono?
Da giugno del 2019 tramite sempre il sindacato S. I. COBAS, ho scritto al nuovo Presidente Inps delle lettere aperte (finora sono 10) segnalando dettagliatamente quanto sta accadendo riportando i contenuti degli atti ufficiali dei procedimenti disciplinare e giudiziario. Ogni lettera prende in considerazione uno specifico argomento e lo analizza attraverso il comportamento tenuto dall’Istituto che emerge chiaramente dagli atti ufficiali dei procedimenti disciplinare e giudiziario. Ho chiesto ripetutamente un intervento del Presidente per interrompere questo ingiusto comportamento. Purtroppo non ho mai ricevuto risposta. Di che cosa ha paura? Che la vicenda diventi pubblica? Eppure l'attuale Presidente non avrebbe responsabilità specifiche (o meglio, non le avrebbe avute, visto che con il suo silenzio si è ormai reso complice) poichè sarebbe coinvolto direttamente il suo predecessore, di sicuro anche lui perfettamente informato sui fatti.
Perché tanta cattiveria e accanimento nei mie confronti non si capisce. Sono oramai esausto e anche la mia famiglia (moglie e due figli, di cui una minore di 9 anni) non è più in grado di sostenere questa situazione. Sono stato privato della retribuzione da aprile 2019 e ho un mutuo da pagare quasi nella sua totalità che per ora sto coprendo con i miei risparmi.
Il S. I. COBAS ha organizzato un presidio davanti alla sede Inps Roma Monteverde che si è svolto lo scorso 15 novembre. Al presidio era presente solo un giornalista di stampa estera/iraniana (la stampa italiana, tempestivamente invitata, inspiegabilmente si è tenuta lontana) che ha fatto riprese e ha intervistato rappresentanti dei lavoratori, utenti e semplici cittadini.
Le chiedo un Suo cortese e immediato interessamento e intervento per dare pubblicità a tale vicenda che, sono certo, può aiutarmi in modo determinante a porre fine a questa grave situazione che sta danneggiando irreparabilmente il sottoscritto e la sua famiglia.
Mi appello alla Sua sensibilità, professionalità e senso della giustizia.
Scrivendo più volte al Presidente Inps e ad altre figure istituzionali mi sono appellato anche e soprattutto al loro senso di appartenenza allo Stato e alle istituzioni pubbliche, che invece per l’attuale Presidente per ora sembra rimasto circoscritto ad una spilletta con il logo Inps attaccata sulla giacca. Purtroppo nessuno ha risposto tranne, e in modo del tutto insoddisfacente e deludente, la Presidenza del Consiglio.
Tutte le lettere aperte che ho indirizzato al Presidente Inps sono pubblicate sul sito www. sicobas. org.. Sono necessariamente lunghe perché descrivono nel dettaglio quanto sta accadendo attraverso i contenuti degli atti ufficiali.
Se gentilmente mi fornisce un Suo indirizzo di posta elettronica provvederò ad inviargliele.
Allego alla presente mail il video (link) del servizio dell’unico giornalista presente all'evento/presidio del 15 novembre.
La informo che la presente richiesta di interessamento e intervento, con gli allegati, l’ho già inviata al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, a quasi tutti i Deputati e Senatori, al Presidente del Consiglio dei Ministri (è l’unico che mi ha risposto), al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministro per la Pubblica Amministrazione e a tutti i dirigenti Inps nominati con il messaggio hermes n. 4642 del 12/12/2019.
Tutte le comunicazioni indicate l’ho inviate per conoscenza anche al sindacato S. I. COBAS e al rappresentante sindacale che sta seguendo più da vicino la mia vicenda.
La ringrazio per l'attenzione e per quanto potrà fare.
Se, come spero, deciderà di intervenire per vederci chiaro andando a chiedere spiegazioni in Inps al Presidente e ai dirigenti (e anche ai sindacati) che si sono resi responsabili di tutto questo (a me non rispondono), La prego di fare presto perchè, come già indicato e Coronavirus permettendo, ho le prossime udienze il 7/5/2020 davanti al giudice del lavoro, il 14/5/2020 davanti alla Corte dei Conti e il successivo 1° luglio davanti al Tribunale penale (sono stato anche denunciato dall’Inps, e solo io, alla Procura della Repubblica, ma il Pubblico Ministero ha comunque richiesto al GIP l’archiviazione del procedimento nei confronti della quale l’Istituto incredibilmente si è opposto).
Le udienze sono pubbliche così potrà seguire direttamente la vicenda che mi riguarda e che Le ho illustrato.
Attendo fiducioso un Suo contatto.
Il mio cellulare è 328-------, la mia mail -------.
Roma, 16 aprile 2020
Mauro Gennari
https://parstoday. com/it/news/italia-i202460-radio_ italia_irib_inps_licenzamento_all'italiana_(video)
Mercoledì 15 aprile 2020 21:00:49
Sig, Mentana buonasera,
Carissimi commentatori, dedicate qualche minuto di riflessione alle dichiarazioni di Paolo Mieli :
"Conte era reduce da tensioni interne alla maggioranza e venerdì sera ha sbottato in diretta a reti unificate trasformando l'annuncio alla proroga delle misure di isolamento contro il corona virus in un clamoroso attacco politico contro le opposizioni.. Il guaio è che il clima è avvelenato a cominciare da Palazzo Chigi. Questa è la prima volta che di fronte ad un emergenza non si è riusciti a realizzare neanche per un ora un clima di unità nazionale, è un fatto che gli appelli del presidente Mattarella sono caduti nel vuoto. Ad ognuno si dovrebbe chiedere cosa sei disposto a deporre?
Conte, di sicuro, non vuole mollare di un centimetro di potere che si è costruito grazie all'emergenza ed alla"SOSPENSIONE DI FATTO DEL NORMALE REGIME PARLAMENTARE ". PRIMA CHE DA LEGA E FDL DOVRA DIFENDERSI DA PD, M5S E MATTEO RENZI I SUOI COSIDETTI "ALLEATI "
Mercoledì 15 aprile 2020 20:20:38
Gentile direttore
Come tutti ascolto ogni tipo di trasmissione sul coronavirus per provare a capirci qualcosa. Purtroppo ho constatato che di questi tempi si tende ad"addormentare" il discernimento con la retorica e ad evitare che si capisca qualcosa. Dal primo momento cinquanta galli cantano nel pollaio dicendo tutto e il contrario di tutto, contraddice do gli altri e se stessi sulle mascherine, sui vecchi, sui giovani, sui tempi sui soldi sulle commissioni e commissioni delle commissioni. Il tutto conil placet dei midia dei giornalisti e dei personaggi noti. Lei mi sembra una persona capace di analisi lucide, meno serve del potere, per questo le chiedo: siamo davvero in democrazia o siamo schiavi dei massoni? Siamo davvero un popolo civile e capace o invece, in ogni settore siamo marionette nelle mani di incapaci che occupano i loro posti solo perche raccomandati o capaci di azioni sporche e Vergognose. Poi ogni tanto qualcuno esagera e allora si scopre l ' acqua calda, e tutti quelli che sapevano già si indignano come se vivessero su marteNon sono più giovane e l' esperienza di vita mi fa dire che anche per il covid19 sarà così, vedrà quante ne salteranno fuori! Ora io le chiedo se in coscienza può dire che mi sbaglio, ci spero che possa dirmelo ma non lo credo.
Mercoledì 15 aprile 2020 18:47:26
Ciao Enrico. Non dar retta a D'Amico ed a i suoi simili: non devi chiedere scusa a nessuno tantomeno a conte, casalino e suoi simili. Piuttosto caro D'Amico focalizza la tua attenzione su altri problemi tipo questo che trasmetto e preso da giornale on-line letto poco fa:
"Coronavirus, Guardia di Finanza negli uffici di Regione Lombardia per acquisire documenti relativi ai contagi nelle Case di riposo milanesi
Coronavirus, Gdf in Regione Lombardia per l'inchiesta sulle Case di riposo
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