Messaggi e commenti per Mario Giordano - pagina 117

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Biografieonline non ha contatti diretti con Mario Giordano. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Mario Giordano.

Mercoledì 22 aprile 2020 20:33:07

Signor Mario Giordano, guardo sempre con tanto piacere le sue trasmissioni, penso, però, che in futuro userò il telecomando-. Ero una simpatizzante anche di Feltri; sono di Salerno per cui ITALIANA. È vero che il sig Feltri va a ruota libera, però Lei e Mediaset non. potete permettere che egli abbia la possibilità di offendere così tantissimi italiani. Spero che nella prossima trasmissione sia Lei che la Redazione prendiate le dovute distanze con relativi provvedimenti. La ringrazio sperando di poterla seguire ancora.

Mercoledì 22 aprile 2020 20:11:38

Gentile Dott. Giordano,
io sono un ingegnere dei materiali primo ricercatore del CNR del sud Italia. Sinceramente diverse cose mi hanno lasciato perplessa della sua trasmissione di ieri. Ho trovato le sue domande "Se la sono presa con i primi della classe che stanno un po' male? C'è chi ha goduto ? " bieche e promotrici di un odio razziale veramente brutto.
Noi del SUD abbiamo sofferto, abbiamo pianto seguendo quello che avveniva al NORD. Noi SIAMO ITALIANI, non potremmo mai godere della sofferenza di qualsiasi italiano o comunque di qualsiasi essere umano.
Purtroppo trovo che chi arriva a pensare e dire una cosa del genere, abbia seri problemi.
Tutti noi ci siamo messi a disposizione dell' Italia come abbiamo potuto. Nel mio lavoro abbiamo aperto, contattati dalla nostra dirigenza, i nostri laboratori, le nostre competenze e le nostre idee per poter aiutare IL Nostro Paese … Che vergogna su un canale nazionale parlare di una cosa del genere come una questione di invidia... Io ho pianto come tante persone del sud leggendo della madre che salutava i propri figli in videochiamata prima di morire, dell'infermiera stremata che dormiva sul tavolo.
Ritengo che la questione di andare a curarsi al nord non centra nulla sulla chiusura proposta da De Luca, che nasce dalla paura di una riapertura troppo rapida visto il numero ancora alto di positivi al nord.
Mi permetto anche di dirle che io non mi sento inferiore a nessuno, come credo fortemente non debba sentirsi nessun essere umano.
Come sa bene, per esempio, i fondi per la ricerca sono quasi nulli in Italia. Al nord c'è la fortuna di avere finanziamenti da banche, fondazioni e aziende che aiutano moltissimo. Nonostante io lavoro in una realtà come la Sicilia dove questo tipo di aiuti non li abbiamo, siamo in grado di mostrare eccellenze con lavori citati in tutto il mondo e pubblicati su riviste come Nature…senza avere finanziamenti privati. Con il poco che abbiamo riusciamo a contribuire a tenere alto il livello della ricerca italiana rispetto al resto del mondo nel nostro settore scientifico. In Sicilia ci sono tantissime eccellenze in diversi settori nonostante le grandi difficoltà organizzative della nostra regione e trovo essere luoghi comuni le vostre affermazioni dette in trasmissione una su tutte che l'unica prospettiva da noi è fare i parcheggiatori abusivi…
Probabilmente non prenderà in considerazione questa email, ma da persona del sud non potevo permettermi di non esprimere la mia opinione.
Distinti saluti.

Mercoledì 22 aprile 2020 20:07:28

Buongiorno,
seguo con molto interesse ed ammirazione la Sua trasmissione, che in generale mi piace molto, anche se ovviamente alcune (poche, in verità) cose non le condivido.
Mi permetto di inviarLe un "messaggio" che reputo veramente "fuori dal coro" sperando che possa indurre ad una qualche "riflessione".

Voglio dire la mia su questa “emergenza sanitaria” da Coronavirus, pur sapendo di mettermi contro il pensiero comune, ma (forse?) c’è ancora la libertà di pensiero e di parola.
A mio parere per il cosiddetto diritto alla salute (tutto da dimostrare) si sono poste le fondamenta per la distruzione del tessuto socio-economico italiano e dei risparmi degli stessi, nella migliore delle ipotesi si risolleveranno (forse) dopo molti anni, come del resto già stiamo "assaporando" in questi giorni.
Questo virus a mio parere altro non è che una super-influenza, di quelle che girano nella quasi indifferenza tutti gli anni, che fa un pò di morti ed è un evento simile agli altri della stessa tipologia, anche se essendo concentrato in un breve lasso di tempo fa dei danni ben più visibili.
A proposito, sembra che il cosiddetto "uomo occidentale" si sia completamente dimenticato che prima o poi DEVE morire, se non di Coronavirus magari di Ictus, Parkinson, Alzhaimer, tumore ai polmoni, etc etc. che nella maggior parte dei casi sono ben peggiori come “qualità di morte”.
D’accordo che il problema contingente è il sovraccarico della struttura sanitaria (depauperata da decenni di tagli di tutti i governi succedutesi nel tempo) nel breve periodo, ma il pensare di fermarlo con il “chiudi-tutto” è pura utopia.
Chiudi tutto per quanto tempo? Ogni volta si sposta in avanti l’asticella…
Questo virus non si toglierà più dai piedi, se anche in Europa lo si potrà (quasi) eliminare, tornerà mutato e magari più pericoloso con i barconi degli immigrati (e non diciamo che è una fake, come vuole la benpensante TV di stato, è notizia dell’ 11/04/2020) o attraverso la frontiera di terra (non controllata, naturalmente) e farà il suo decorso annuale come una influenza; il morbillo migliaia di anni fa ha fatto lo stesso “percorso”: dagli animali all’uomo e poi è diventato endemico.
Per ora la gente è rimasta “calma” per il terrore della “Morte” (non c’è niente di meglio per spaventare un popolo) e delle multe, (quelle molto più tangibili ed in certi casi veramente assurde), ma prima o poi “la fame scaccia il lupo dal bosco” e se continua così ne vedremo “delle belle”, i segnali già ci sono.
Chi si ricorda delle multe per le domeniche a piedi nella crisi petrolifera degli anni ’70? Solo pochi “facoltosi” osarono sfidare il divieto. Ora è molto ma molto peggio.
I settori del turismo, spettacolo, crociere, albergatori, ristoratori, congressi, piccoli commercianti etc. etc. si risolleveranno forse tra vari anni e magari totalmente ridimensionati.
Nel frattempo intere schiere di lavoratori si ritroveranno “a spasso” ed impossibilitati a riciclarsi perché “schiacciati” anche dalla “rivoluzione digitale” che già cominciava a falcidiare posti di lavoro prima di questa emergenza.
Ovvero chi pagherà saranno soprattutto i giovani e per molti anni nel futuro.
Mi lascia basito l’apprendere che il presentatore TV di turno, politicamente corretto ed allineato “si strappa i capelli” insieme ad altri alla notizia che nella casa di riposo “Tal dei Tali” (a 3000 € / mese quando va bene, aggiungo io) è morto l’ottantacinquenne (!!!) che pure aveva altre patologie, e la famiglia naturalmente pure ha fatto denuncia. Forse pensava di essere “immortale”… O forse solo perché ha speso per anni 3000 € / mese…
Siamo sicuri che questo allungamento della speranza di vita "a tutti i costi" sia necessariamente un bene ?
Faccio infine l’ultima considerazione: quando al governo qualcuno si accorgerà che non ci sono più i soldi per pagare le pensioni (perché nessuno lavora, una perdita di 100 miliardi al mese, tutti chiusi in casa) e quindi sarà costretto a dirlo, allora il popolo cambierà subito atteggiamento rispetto al chiudi-tutto e vorrà tornare a lavorare a tutti i costi, infischiandosene di divieti, distanze e contagi nelle case di riposo.
Agli italiani puoi togliergli quasi tutto, ma la pensione no…
Come ha scritto l’Economist tempo fa: possiamo ancora permetterci di dire che la vita umana non ha prezzo?
In questo periodo proprio no, ce l’ha eccome e non può essere barattata con il fallimento di una nazione.
Verrà tirata fuori la decrepita Costituzione del ’48 (proprio attuale 😁) che si sbandiera quando fa comodo e si calpesta quando non fa comodo, come in questo periodo.
Pensate cosa sarebbe successo se nel ’68 anche con la situazione attuale qualcuno avesse solo provato a proibire la libera circolazione … Ci sarebbe stata una vera rivoluzione, in barba a virus etc., ora invece tutti “pecori”…
Sono i tempi che cambiano.
Non resta che aspettare e vedere, ma la vedo molto brutta.
Suggerimento già recepito, comunque: rendere sicuri i posti di lavoro ma riaprire le aziende.

P. S. il cartello / hastag “Andrà tutto bene” lasciamolo pure ai bambini che devono “sognare”, ma per gli adulti è una vera offesa al buon senso.

Vediamo comunque anche i lati positivi, che ci sono sempre come in qualunque catastrofe.
Questo virus ha costretto molti settori a fare un salto qualitativo impensabile solo pochi mesi fa, ha dato un durissimo colpo alla burocrazia che ha per forza dovuto adeguarsi ai SUOI (del virus) ritmi e “correre” come non aveva mai fatto nella storia.
Ha mostrato giocoforza i limiti e le potenzialità del sistema sanitario dei vari paesi, costringendo a prendere in breve tempo decisioni “epocali”, magari ripensando tutta una serie di decisioni più o meno sciagurate fatte nel corso dei passati decenni.
Probabilmente nel corso del tempo si vedranno anche altri benefici (vero INPS?) che ancora non siamo in grado di comprendere.

Grazie dell'attenzione

Mercoledì 22 aprile 2020 19:47:23

Caro Mario Giordano,
Ieri sera ho visto il servizio sull'agricoltura della Basilicata. Ma non può una famiglia salentina, che non recepisce nessun tipo di reddito, recarsi lì per lavorare?
Non tutti i meridionali sono scansafatiche, ma molti di noi, se c'è bisogno sono disposti anche a spostarsi.
Cordiali saluti

Mercoledì 22 aprile 2020 08:53:11

Gentile Dott. Giordano,
chi le scrive è una docente universitaria dell’Università di Messina che segue molto la sua trasmissione, perché Lei ha sempre affrontato le problematiche con competenza e, soprattutto, senza mistificazioni. Nel seguire la trasmissione di ieri sera, 21 aprile 2020, sono rimasta molto sconcertata da tutto quello che ha affermato Feltri rispetto agli abitanti del Sud. Ma ciò che mi ha disgustato è stato quando, nel confessare di non credere al complesso d’inferiorità, ha definito inferiori i meridionali. Mi permetta di dire che Lei, però, Direttore non ha reagito come avrebbe dovuto. Il problema non doveva essere il timore di un calo degli ascolti, ma la gravità di una affermazione, da Lei accolta con un sorrisetto sornione. È vero ciò che ha affermato Feltri, rispetto alle decisioni paventate dal Governatore della Campania, che i Campani, come tutti noi meridionali, abbiamo necessità di recarci al Nord (Milano soprattutto) per farci curare. Ma è il caso di ricordare che nell’eccellente sanità settentrionale operano valenti medici e personale paramedico che per l’80% è meridionale. Anche nella Scuola gli insegnanti sono per la maggior parte meridionali. Allora, cosa vuol dire questo? Vuol dire che il Nord senza i “cervelli” del Sud non avrebbe potuto raggiungere questi livelli. Ed è una constatazione amara che, dopo l’eccellente formazione, i nostri giovani non possano contribuire a migliorare la nostra terra. Qui ciò che difetta è la mancanza di strutture adeguate e di attrezzature. Ma lo sappiamo tutti (e lo sa anche Lei e Feltri) quali sono le vere ragioni non certo di una “inferiorità” dei meridionali, ma certamente di una “subalternità” di un sud sfruttato e abbandonato, asservito allo sviluppo di un nord. Non dimentichiamo come si è realizzata la tanto decantata unità d’Italia. Da più parti, ormai, si auspica una rilettura critica dei fatti che hanno preparato il confluire di una regione come la Sicilia nell’Unità italiana, evento che avrebbe prodotto – secondo seri studiosi – l’interruzione di un processo di sviluppo economico e sociale autoctono in fase di crescita. Varie fonti storiografiche ritengono che il processo di unificazione in Italia sia stato un pretesto del governo sabaudo per colonizzare economicamente il Regno delle Due Sicilie, che era socialmente e culturalmente avanzato e all’avanguardia in Europa in molti settori della tecnologia, dell’industria e dell’economia. Giustino Fortunato, in una lettera inviata il 2 settembre 1899 a Pasquale Villari, scriveva: “L’unità d’Italia […] è stata, purtroppo, la nostra rovina economica. Noi eravamo, il 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico, sano e profittevole. L’Unità ci ha perduti. E come se questo non bastasse, è provato, contrariamente all’opinione di tutti, che lo Stato italiano profonde i suoi benefici finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che nelle meridionali” (G. Fortunato, E. Gentile, Carteggio 1865-1911, Bari, Laterza, 1978, pp. 64-65). Non dimentichiamo, ancora, che, mentre il Piemonte era indebitato e sull’orlo della bancarotta, il Regno meridionale possedeva oltre i due terzi della ricchezza monetaria circolante in tutti gli stati preunitari. Vittorio Gleijeses (La storia di Napoli dalle origini ai nostri giorni, Napoli, Fiorentino, 1996) ha scritto che il Regno delle Due Sicilie sanò il passivo di centinaia di milioni di lire del debito pubblico della nuova Italia e che al tesoro dell’Italia Unita il Regno delle Due Sicilie contribuì col 60%, la Lombardia con l’1%, il Piemonte col 4%. Compiuta l’Unità d’Italia, tutte le avanzatissime industrie borboniche vennero smantellate. Il Sud dovette sopportare una fiscalità oppressiva e antisociale (“leggi di vera spoliazione dei miserabili” come le chiamò Sonnino) e la Sicilia, in particolare, a parità di popolazione, dovette pagare sui consumi tasse tre volte e mezzo superiori a quelle delle Venezie.
Caro Direttore, non ho dubbi che Lei la storia la conosca meglio di me, da giornalista serio quale è. Ma non lasci, la prego!, che nella sua trasmissione qualcuno possa fare affermazioni che, soprattutto in questo tragico momento della nostra storia, non fanno altro che dividerci. Lo dica a Feltri che il Nord ha i soldi, ma il Sud ha la cultura (in tutti i campi) che diffonde ed elargisce generosamente nelle parti del nostro Paese che non la possiedono.
Grata per il suo ascolto, le porgo i miei più distinti saluti.
Prof. ssa Caterina Barilaro

Martedì 21 aprile 2020 22:40:02

Da Campana, sono indignata dall'intervento che ha fatto Feltri nel suo programma. Parlare dei Campani riducendoli tutti a "parcheggiatori abusivi" e complessati, denota razzismo, profonda ignoranza e ristrettezza mentale, caratteristiche che chi svolge la sua professione non dovrebbe assolutamente avere. Delusa anche da lei che invece di dissociarsi da quelle dichiarazioni discriminatorie, addirittura appariva visibilmente divertito. Capisco sia dura per Feltri digerire che il Cotugno (e non il Sacco) sia stato elogiato dalla comunità internazionale e che la Campania non sia stata decimata dal Covid come tutti si aspettavano, ma alimentare un clima di razzismo e disprezzo in un momento come questo in cui dovremmo essere più uniti che mai, è spregevole. La saluto e cambio canale.

Martedì 21 aprile 2020 22:12:49

Sicuramente potrebbe sembrare una str***ata ma proporrei vista la situazione economica che non migliorerà perdita di posti di lavoro e visto che il vitalizio ancora è un'obiettivo difficile di non fare avere entrate nelle famiglie che godono di questo privilegio quindi i figli di questi tizi che hanno altre entrate economiche. dovrebbero essere i primi a stare a casa.

Martedì 21 aprile 2020 22:12:06

Caro sig. Giordano io sono un meridionale che segue il suo programma, devo riconoscere che tratta tematiche interessanti per cui è piacevole.
L'unica pecca e che fa parlare a sproposito quel tale che si chiama Vittorio Feltri, non so se è colpa del fatto che gli fa la parola dopo cena, ma è sicuro che dalle boiate che dice dimostra apertamente di essere un razzista verso i meridionali.
Gli potrebbe chiedere che ne pensa del fatto che nel 1973 con l'avvento del colera, e appena 280 contagiati circa e 24 decessi la Campania venne isolata e discriminata fino a poco prima dell'emergenza Covid 19, mentre ora la Lombardia con le decine di migliaia di contagiati migliaia di morti pensano di riaprirla? E più importante la vita umana o favorire industrie e imprenditori, perché in sintesi questo è il problema che ci si pone in lombardia

Martedì 21 aprile 2020 22:06:31

Buonasera,
Sto seguendo la vostra trasmissione.
Mi ha colpito molto l’intervista con quel ragazzo che, in difficoltà economica, si è messo a piangere raccontando che ha detto ai figli che “non siamo poveri ma è un momento così”. Vi chiedo se in qualche modo potete mettermi in contatto con lui, nel mio piccolo vorrei dare un piccolo aiuto.
E con la speranza che la situazione possa migliorare, almeno un po’, vi auguro buona serata.

Martedì 21 aprile 2020 22:06:30

Buonasera,
Mi chiedo come sia possibile che in una trasmissione nazionale, un giornalista come, Lei consenta e sorride alla frase di Feltri che i meridionali sono inferiori... e poi inferiori a chi ??? Si porgano delle scuse

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