Messaggi e commenti per Massimo Giannini - pagina 28

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Frasi di Massimo Giannini

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Biografieonline non ha contatti diretti con Massimo Giannini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Massimo Giannini.

Mercoledì 30 gennaio 2019 12:58:47

Ho letto. nel suo sito le critiche a Conte.
Incredibile, dopo decenni di politici davvero levantini o proprio ballisti, lei critica il premier che ha qualità diplomatiche e un grande garbo nella sua franchezza e opposizione ai vari servilismi che l'Italia ha sempre sopportato .
Inoltre vorrei dire alla donna africana che ha lasciato un messaggio che gli italiani sono emigrati nei luoghi dove c'era lavoro .
In più ogni popolo ha fatto rivendicazioni e anche rivoluzioni per riscattarsi ed emanciparsi
Che lo facciano anche in Africa, noi li possiamo aiutare denunciando gli ex-colonizzatori che ancora lì sfruttano .
E noi non siamo del PD.

Mercoledì 30 gennaio 2019 11:42:42

È stato pietoso il suo intervento di ieri sera a Ballarò. Ho spento la TV dopo 1/2 minuto. È insopportabile la sua mancanza di logica e di cuore.
La parzialità delle sue opinioni e le solite mistificazioni, un copione sempre uguale. Provi ad usare il buon senso .
Siamo stufissimi di pagare il canone per ascoltare tante falsità .
Sappia che sono + di 20 anni che non oso più uscire sola la sera dopo aver subito varie aggressioni da nord-africani prima e africani poi, mi sono salvata dibattendomi e correndo. Non ho fatto denunce, quindi all'Istat non risultano questi fattacci che non sono solo personali.
Mi hanno tolto la libertà che avevo e che le donne avevano conquistato con la lotta di generazioni .
Abbiamo bisogno di sincerità e verità, il popolo non è più tanto bue e vi state estinguendo.

Mercoledì 30 gennaio 2019 09:34:20

Sul gravoso problema socialnazionale italiano relativo al mondo del lavoro le pongo la seguente domanda.
Perché OGNI GIORNO IN MILLE LUOGHI E IN MILLE MODI SI SENTE PARLARE DEL PROBLEMA LAVORO E DI COME DIMINUIRE IL LIVELLO DI DISOCCUPAZIONE ma mai del fatto che si potrebbe trovare una parziale soluzione andando a riflettere sul fatto che molti posti di lavoro si troverebbero NON autorizzando a fare più lavori ad una stessa persona pensionati compresi? Grazie per la gentile risposta che attendo con ansia
Fabio

Lunedì 28 gennaio 2019 16:36:04

Salve sta girando a mo di spam da oggi sui social e pubblicata in vari siti come

https://www.maurizioblondet.it/difendere-matteo-salvini-non-e-scelta-politica-e-un-dovere-civile-parla-il-prof-sinagra/
oppure

https://www.imolaoggi.it/2018/06/18/prof-sinagra-salvini-ha-ragione-siamo-di-fronte-a-uninedita-tratta-di-schiavi/.

Sarebbe bello se invitaste alla vostra trasmissione su Capital il prof. Sinagra per capire meglio le sue affermazioni e/o verificarne il fondamento. A parte che il fatto che all'inizio precisi che si tratta di un'analisi tecnica-giuridica per poi affermare che ong e scafisti sono d'accordo puzza un po. La ringrazio anticipatamente .

Venerdì 18 gennaio 2019 12:39:28

Ho sentito ieri sera i suoi commenti dalla Gruber. Misurati e ponderati come sempre. Ma, credo, è mancato qualcosa ne suoi commenti.
Il paradigma di cui lei parlava ha le gambe in po' corte, I fondi di RDC e Quota 100 sono stati presi a scapito di investimenti alle infrastrutture che sono sicuramente la molla per aumentare l'occupazione. E' come comprare un nuovo televisore con i soldi dell'affitto.
I miei saluti

Domenica 13 gennaio 2019 19:39:10

Caro Giannini, apprezzo molto il suo giornalismo e la seguo tutte le volte che posso. Sono un appassionato della lingua italiana e ci sono certi errori che mi disturbano particolarmente e che rischiano però di diventare norma. Tra questi c'è il "piuttosto che" che viene usato come congiunzione, cioè come "e". "Piuttosto" è un avverbio che può svolgere sì la funzione di congiunzione ma solo con valore avversativo. Per es.: «Io mangio carne piuttosto che pesce» significa che io mangio carne invece di pesce, e non mangio pesce. Mentre con l'errore che segnalo significa che io mangio carne e pesce. Insomma l'errore determina uno stravolgimento di significato e come tale è assolutamente intollerabile. Grazie per l'ospitalità e cordialissimi saluti.

Venerdì 26 ottobre 2018 22:30:30

Massimo Giannini - secondo me, certo - è un eccezionale giornalista, con le idee chiare e opinioni piene di buon senso e di misura. Ho l'occasione di ascoltarlo su Radio Capital e mi ritrovo molto nelle sue posizioni, forse perché apparteniamo alla stessa generazione che ha saputo leggere, formarsi un ricco "bagaglio"di cultura e di rispetto per il mondo e per le sue reali valori.Ammiro il suo coraggio di mantenere la schiena dritta in questo momento in cui per tutti (quasi) è perenno "giugno" quando i campi di grano si chinano a sinistra e a destra dopo come batte il mal vento (politico)!

Martedì 6 marzo 2018 20:56:28

Gentile Dottor Giannini mi permetto di disturbarla ma mi sta assillando un pensiero terribile... E se Renzi stesse cercando di bloccare nel PD qualunque tentativo di dialogo con Di Maio per poi uscire dal partito con i suoi fedelissimi e abbracciare nuovamente Berlusconi che ha assoluto bisogno di una sponda per arginare Salvini ? Non scordiamoci che il suo governo godeva dell'appoggio di Verdini che ora è rientrato nel centrodestra e sta ricostituendo una nuova aggregazione...

Martedì 12 settembre 2017 15:03:26

Gentile Dott. Giannini, buonasera. Le righe che le invio, sintetizzano la mia preoccupazione e sarei felice se lei potesse renderle pubbliche.
Con gratitudine:
IL PENSIERO DI UNA DONNA AFRICANA

“Il governo libico detiene arbitrariamente i migranti in condizioni vicine alla tortura, li espelle abbandonandoli nel deserto, li cattura in gruppi attraverso retate che incitano alla xenofobia in tutto il paese. L’Unione europea, col governo italiano come tramite, continua a delegare alla Libia una parte importante del controllo della sua frontiera mediterranea, incurante dei metodi adoperati per adempiere a questo mandato”, intervista a Silja klepp, ricercatrice in antropologia culturale presso l’Università di Lipsia, Redazione Melting Pot, 17 maggio 2017.

Tali situazioni sono, oramai, a conoscenza di un numero altissimo di individui e trovo che non si possa fare finta. Hanno parlato gli Operatori umanitari, i rappresentanti delle varie agenzie (ad esempio i Medici senza frontiere, Emergency, etc.), Unicef, Acnur, Oim e molti altri organismi nazionali ed internazionali. noti giornalisti hanno documentato e raccontato i fatti. Essi hanno denunciato lo sfruttamento, la riduzione in schiavitù che le persone sono costrette a vivere, le violenze inumane di ogni tipo in cui, i cittadini africani sono costretti a subire. Voci autorevoli parlano di vere torture e dal ripetersi degli stupri sulle donne e dei bambini.

Domando: a quante coscienze toccano gli episodi sopra descritti?

In qualità di persona umana, di donna, di donna migrante, ma, soprattutto, in qualità di donna africana, non solo rifiuto tali trattamenti, ma, appello vivamente alle coscienze di coloro che hanno il potere di porre fine ai lager dei nostri giorni. Non è tollerabile che in nome della Sicurezza propria, ci si metta a rischio la vita degli altri. Quello che sta accadendo, non è condivisibile in alcun modo, anche se sento i ripetuti plausi dalle varie parti.

Mi rammarica molto che tutto l’intervento, sia promosso dal governo, avente come maggioranza, il partito in cui io mi sono iscritta da anni. Certamente, continuerò leale verso il Partito Democratico, ma, al PD chiedo di rivedere la sua politica sull’immigrazione. Non è concepibile, oggi, la “sottoscrizione” di costruzione di fortezze e lo dico, perché, sono sempre più convinta che esistono i muri alzati con le pietre e altri costruiti a livello mentale e teorico, messi di seguito in pratico con delle azioni che fanno rabbrividire.

L’Africa si trova costretta, a vedere espatriare i suoi figli e le ragioni sono tante e sono a conoscenza di Tutti, ovvero della intera Umanità. Tante sono le cause che hanno provocato le situazioni in cui, i cittadini africani sono obbligati a vivere, ancora oggi: partendo dagli errori commessi durante la colonizzazione dell’intero continente, per passare agli attuali sfruttamenti, senza dispensare i governati locali della loro responsabilità.

La povertà non è una colpa, mentre le guerre, i conflitti, etc., sono provocate, in modo particolare, dalle vendite delle armi ed io non posso che appellare, di porre fine a tali vendite. Questo consentirebbe, almeno, la riduzione delle continue le stragi in cui, siamo costretti ad assistere e, di sicuro, ad un minore spostamento per chi è costretto a scappare dalla propria Terra.

Confesso, in tutto questo, che io non desidero e né voglio continuare ad essere “spettatrice” di simili spettacoli, per non dire dagli orrori commessi, anzi, li rifiuto. Il nostro Pianeta non ha fatto nulla per meritare le tante ingiustizie, men che meno il mio Continente, il quale viene massacrato da secoli.

Trovo anche che ripetersi che sia avvenuta una diminuzione degli sbarchi, è senz’altro un bene per l’Italia e per l’Europa, però, se tutto ciò continua a lasciare a rischio la vita di chi scappa dai conflitti, dalla povertà e dalla miseria, domando: che significato ha?
Anch’io auspico una situazione di sicurezza all’Italia, Paese in cui, vivo da decenni, ma consentitemi, di lasciare un appello che si traduce nelle seguenti parole: con il protagonismo dell’Africano. Andiamo a ri/costruire l’Africa. Sì, tracciamo un piano che veda il coinvolgimento dei cittadini africani, piano che non solo dovrà indicare quali siano le vere esigenze di quei popoli e non i piani fatti a tavolino che, molto spesso, si traduce in: portiamo a loro ciò che abbiamo pensato, li possano servire.

A fronte di tutto ciò, trovo che per raggiungere un buon esito, necessitano fare dei passaggi con chi dà certezza, con chi è in grado di rispettare la Persona e parlo di certezza, perché, le immagini che arrivino dalla Libia, non mi convincono, anzi, esse causano in me una grande preoccupazione. Tali immagini sono sotto gli occhi di tutti e sono sotto i nostri occhi, quotidianamente!

Notizie varie riportano dei contenuti su quanto l’Italia, voglia fare a favore per il continente africano e una delle frasi bollate sui vari mezzi di comunicazione è stato ed è tuttora: “aiutiamoli a casa loro”. Voglio sperare che tutto sia impostato da una nuova strategia per la quale, si intravveda il protagonismo dell’africano, All’interno di ogni piano di cui, si intende implementare in Africa, non può continuare a veder l’esclusione dei suoi figli e lo dico, perché sono certa che, finché l’idea è quella di portare alle popolazioni africane degli aiuti (che non metto in dubbio i buoni propositi), il rischio è di non rispondere alle necessità dei popoli africani.

In passato, ci sono stati effettuati molti interventi in Africa, ma, io dico spesso: anziché aver costruito scuole, ospedali, assieme agli scavi dei pozzi d’acqua, molti si sono limitati a questo ultimo e chiedo: non era e non è importante che gli africani conoscano/conoscessero le tecniche per cercare l’acqua (elemento vitale per ogni essere umano)?

Avviandomi al termine di questo mio pensiero, aggiungo che si ha la necessità di tracciare una analisi che rispecchia e/o fotografa i l Continente africano: partendo dal suo passato storico, leggendo il suo presente, per poter proiettare il futuro con il mio auspicio che si tratti di un futuro migliore e differente del passato. Sono convinta che ciò consentirà una vita migliore ai figli di quelle terre.

Auguro che ci saranno degli interventi, prospettati per la Gente Africana, pensati con la Gente africana e che non siano limitati ed esclusivi ad invii di “aiuti”. Termino, dicendo che a fronte di un primo impatto esso potrà sembrare risolutivo e cioè il voler “sfamare” i Popoli, ma a lungo andare i risultati di tali progetti, potranno svanire, in aria, come una “bolla di sapone”.

Ed infine, dico che le tante denunce (come quelle sopracitate), mi rinfrancano ed auspico che esse riescano a smuovere i tanti cuori umani. Credere di fermare lo spostamento degli uomini (fatto naturale), è di per sé una impresa non facile. Bisogna, dunque, trovare soluzioni migliori, collaborando e confrontando con chi renda possibile la garanzia del Diritto dell’Uomo e laddove venga garantito tutelata la vita della Persona e non viceversa, mettendola a repentaglio.

Maria José Mendes Évora Roma, 12 settembre 2017

Mercoledì 21 giugno 2017 16:06:41

Ciao Massimo , ti seguo ancora da Ballarò. L'altra sera dalla Gruber , La Sette, con Salvini a mio avviso sei un poco scaduto : date a Cesare ciò che é di Cesare , a Dio ciò che é di Dio.
Io non sono un buonista ,tu a volte troppo. Riprendi il buon senso, lascia stare lo Jus Soli , lascialo a quella pletora del PD che hanno accentuato , speriamo in modo non irreversibile , le disgrazie dell'Italia. Io non sono di destra ( oggi é una buffonata parlare di destra o sinistra) ma NON sono mai e poi mai stato di sinistra (...ti ricordi Donat Cattin !!! e lo statuto dei lavoratori...) . È ora che il popolo italiano riprenda coscienza delle sue radici e della sua storia , poi ci sta anche l'"accoglienza" !!! Che il Papa Bergoglio faccia il Papa e non il politico !!! alla politica mi auguro ci pensi il popolo italiano per autogovernarsi alle prossime elezioni in cui speriamo spariscano i Renzi , i Fiano, i Berlusconi. Salvini non avrà tutte le ragioni ma nemmeno tutti i torti. A presto e buon lavoro. Alberto

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