L italia come e veramente
Messaggio per Mario Draghi
Mercoledì 13 ottobre 2021 09:47:28
Dall' Europa la scoperta della Realtà Sociale Italiana.
Iniziò cosi, anni '80, il mio espatrio in Francia. Avevo già viaggiato l'Europa per lavoro, e capito che, se volevo una qualità di vita “europea”, dovevo andarmene. Già nei primi anni in Francia fu chiaro che avevo fatto una buona scelta. Un po' difficile adattarsi alla mentalità parigina, ma tutta la famiglia fece uno sforzo, anche per la lingua.
Successivamente, in pochi anni, capimmo che quel che la Francia ci offriva (e l'Italia talora ci rifiutava) era: la certezza del diritto, ma anche dei servizi pubblici affidabili e di buona qualità. E la certezza, da parte di chiunque, di comportamenti corretti, soprattutto per l'esistenza di valori positivi, i cani pastori della vita sociale.
I contatti con l'Italia nel decennio successivo? Un'impressione negativa: peggioramento, lento ma continuato, della società. Curioso di capire le cause delle differenze fra Italia ed Europa avanzata, notavo i fatti italiani negativi di maggior rilevanza. Nel '90, avendo già capito parecchie cose (chi cerca trova), ma soprattutto paragonando l'Italia all'Europa, durante frequenti viaggi), informai Romiti (FIAT) del mio convincimento: l'economia italiana avrebbe corso in futuro un grosso rischio, glie ne chiarii i motivi. La sua risposta fu gentile e di apprezzamento, ma non volle ricevermi come proponevo. Risposte eguali (ringraziamento, ma rifiuto a trattare l’argpmento) ebbi nel decennio successivo da varie persone, fra cui anche Tronchetti Provera, Ostellino ed Ottone.
Ecco cosa ho trovato, in termini di cause delle difficoltà sociali. La storia non dimentica, gli Italiani si.
- Il primo a lamentarsi dei “tornacontismi” italiani fu Dante: "Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! " (Purgatorio).
- Nei secoli successivi Guicciardini mise bene in mostra i vizi di nascita italiani: incapacità di vita sociale per la prevalenza del “tornacontismo” e del furbismo, una costellazione di litigi frequenti fra i diversi principi. Con il conseguente rosario di speranze perdute, fallimenti/delusioni sociali ripetute.
- Nitti, premier molti anni fa, fu intervistato. Alla domanda, se si poteva sperare che un giorno il Paese avrebbe avuto solo buongoverno, ecco cosa disse a Luigi Barzini: ”Gli Italiani sono stati ubriacati di bugie dai politici, per 150 anni”. Non dimentichiamo poi che Prezzolini lo scorso secolo chiamò gli Italiani “pecore anarchiche”. Aveva ragione? Credo proprio di si ! !
- De Gasperi, dopo essere stato nel parlamento austriaco, divenne deputato nel parlamento italiano. Nelle prime settimane, alla moglie che gli chiese come andavano le discussioni parlamentari. De Gasperi rispose: “Il parlamento italiano sembra un circo... ! ”.
Cosa scrisse Pasolini in “Scritti corsari”, anno '75:
"Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L'Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell'oblio dell'etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l'Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com'è. In cui tutto scorre, per non cambiare niente sul positivo. Se l'Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portatori di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese è speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l'etica, con l'identica allergia alla coerenza, a una tensione morale. "
Le due opzioni possibili per lo Stivale:
- si può non decidere né fare niente, lasciarlo scivolare giù, verso il burrone sottosviluppo; tutti contenti ? No, solo cittadini socialmente sonnolenti!
- oppure si può fare il necessario; individuare la strada sicura per tirarlo su, occupandosi del Problema Sociale e risolvendolo...
Nel primo caso, saranno i vari clans criminali che potrebbero governare buona parte del Paese.
Nel secondo caso, è necessario consultare testimoni affidabili. Chi allora? Esperti europei non schierati e non residenti in Italia, i quali saranno capaci di valutazione sociale lucida, poiché affrancati dalla mistificazione della realtà. I politici? Meglio non consultarli, ma osservare al monocolo tutto quel che han fatto. In genere hanno scassato, talora mangiato.
Una conclusione, dalla parte dell'Europa che sa gestirsi: O la Società italiana si imbarca in una “Operazione Verità” (scoprire la vera realtà sociale, il Problema Sociale, a confronto con il resto dell'Europa), fatta con testimonianze di espatriati qualificati, e seguita dall'apprendimento della gestione corretta (sia politica che sociale), fatta in Europa (quella senza chiacchiere ma con risultati) ; oppure si salvi chi può ! !
Senza alcuna Operazione Verità (incluse le ragioni per cui la corruzione si è espansa incontrastata a tutto il Paese), lo stato in disfacimento (che non ha spina dorsale ed è stato inquinato) non può esser protetto dalle iniziative di consorterie criminali, che cercano potere... Per ora già si vede che nel Paese, che crede di essere moderno (!), la certezza del diritto non esiste... Quanto alla confusione sociale, politica, economica, istituzionale, si vede che essa esiste !
Ulrico Reali
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Iniziò cosi, anni '80, il mio espatrio in Francia. Avevo già viaggiato l'Europa per lavoro, e capito che, se volevo una qualità di vita “europea”, dovevo andarmene. Già nei primi anni in Francia fu chiaro che avevo fatto una buona scelta. Un po' difficile adattarsi alla mentalità parigina, ma tutta la famiglia fece uno sforzo, anche per la lingua.
Successivamente, in pochi anni, capimmo che quel che la Francia ci offriva (e l'Italia talora ci rifiutava) era: la certezza del diritto, ma anche dei servizi pubblici affidabili e di buona qualità. E la certezza, da parte di chiunque, di comportamenti corretti, soprattutto per l'esistenza di valori positivi, i cani pastori della vita sociale.
I contatti con l'Italia nel decennio successivo? Un'impressione negativa: peggioramento, lento ma continuato, della società. Curioso di capire le cause delle differenze fra Italia ed Europa avanzata, notavo i fatti italiani negativi di maggior rilevanza. Nel '90, avendo già capito parecchie cose (chi cerca trova), ma soprattutto paragonando l'Italia all'Europa, durante frequenti viaggi), informai Romiti (FIAT) del mio convincimento: l'economia italiana avrebbe corso in futuro un grosso rischio, glie ne chiarii i motivi. La sua risposta fu gentile e di apprezzamento, ma non volle ricevermi come proponevo. Risposte eguali (ringraziamento, ma rifiuto a trattare l’argpmento) ebbi nel decennio successivo da varie persone, fra cui anche Tronchetti Provera, Ostellino ed Ottone.
Ecco cosa ho trovato, in termini di cause delle difficoltà sociali. La storia non dimentica, gli Italiani si.
- Il primo a lamentarsi dei “tornacontismi” italiani fu Dante: "Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! " (Purgatorio).
- Nei secoli successivi Guicciardini mise bene in mostra i vizi di nascita italiani: incapacità di vita sociale per la prevalenza del “tornacontismo” e del furbismo, una costellazione di litigi frequenti fra i diversi principi. Con il conseguente rosario di speranze perdute, fallimenti/delusioni sociali ripetute.
- Nitti, premier molti anni fa, fu intervistato. Alla domanda, se si poteva sperare che un giorno il Paese avrebbe avuto solo buongoverno, ecco cosa disse a Luigi Barzini: ”Gli Italiani sono stati ubriacati di bugie dai politici, per 150 anni”. Non dimentichiamo poi che Prezzolini lo scorso secolo chiamò gli Italiani “pecore anarchiche”. Aveva ragione? Credo proprio di si ! !
- De Gasperi, dopo essere stato nel parlamento austriaco, divenne deputato nel parlamento italiano. Nelle prime settimane, alla moglie che gli chiese come andavano le discussioni parlamentari. De Gasperi rispose: “Il parlamento italiano sembra un circo... ! ”.
Cosa scrisse Pasolini in “Scritti corsari”, anno '75:
"Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L'Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell'oblio dell'etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l'Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com'è. In cui tutto scorre, per non cambiare niente sul positivo. Se l'Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portatori di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese è speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l'etica, con l'identica allergia alla coerenza, a una tensione morale. "
Le due opzioni possibili per lo Stivale:
- si può non decidere né fare niente, lasciarlo scivolare giù, verso il burrone sottosviluppo; tutti contenti ? No, solo cittadini socialmente sonnolenti!
- oppure si può fare il necessario; individuare la strada sicura per tirarlo su, occupandosi del Problema Sociale e risolvendolo...
Nel primo caso, saranno i vari clans criminali che potrebbero governare buona parte del Paese.
Nel secondo caso, è necessario consultare testimoni affidabili. Chi allora? Esperti europei non schierati e non residenti in Italia, i quali saranno capaci di valutazione sociale lucida, poiché affrancati dalla mistificazione della realtà. I politici? Meglio non consultarli, ma osservare al monocolo tutto quel che han fatto. In genere hanno scassato, talora mangiato.
Una conclusione, dalla parte dell'Europa che sa gestirsi: O la Società italiana si imbarca in una “Operazione Verità” (scoprire la vera realtà sociale, il Problema Sociale, a confronto con il resto dell'Europa), fatta con testimonianze di espatriati qualificati, e seguita dall'apprendimento della gestione corretta (sia politica che sociale), fatta in Europa (quella senza chiacchiere ma con risultati) ; oppure si salvi chi può ! !
Senza alcuna Operazione Verità (incluse le ragioni per cui la corruzione si è espansa incontrastata a tutto il Paese), lo stato in disfacimento (che non ha spina dorsale ed è stato inquinato) non può esser protetto dalle iniziative di consorterie criminali, che cercano potere... Per ora già si vede che nel Paese, che crede di essere moderno (!), la certezza del diritto non esiste... Quanto alla confusione sociale, politica, economica, istituzionale, si vede che essa esiste !
Ulrico Reali
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Da: Ulrico Reali
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