Re: Il tempo di Lorenzo

Messaggio per Massimo Gramellini

Martedì 8 giugno 2021 21:57:52
Buonasera dott. Mi permetto in maniera sfacciata di darle del "tu", non solo perchè mi dovrebbe esser concesso "ad honorem" per tutti i tuoi libri che ho letto, ma soprattutto per la passione per il Toro che ci accomuna. Io, ingegnere napoletano 50 anni, granata da tre generazioni, ho avuto la singolare idea di chiamare il mio unico figlio, oggi 14enne, Valentino. Ero sicuro di proseguire la tradizione di famiglia ed allora, come aveva fatto mio padre con me, fin da subito ho cominciato a raccontargli la storia degli Immortali, dei derby narrati nel tuo libro, di quanto puzza di sudore la maglia dei gobbi mentre la nostra "profuma" di fatica. L'ho portato a Superga, al Comunale come faceva mio padre per la prima di campionato in casa, anche l'incontro casuale (non troppo) con la squadra e con Cairo in hotel a Genova con foto e passaggio nel pullman del Toro fino a Marassi a vederlo con la Samp. Ma dopo un periodo di reale convinzione, quando mi ha detto: "Papà, a me piace il Toro, ma a scuola sono tutti tifosi del Napoli... " ho capito che il Toro devi avercelo addosso. Ed allora, mestamente, ho desistito: a casa nostra non si segue più il calcio! Seguiamo il tennis, e questa volta, per fortuna, entrambi appassionati e soprattutto giocatori.
Il tuo "caffè" è appuntamento quotidiano con mio amico collega oltre ad essere oggetto di scambio di commenti e riflessioni su whatsapp. Dopo il tuo di oggi 8/6/21, copio ed incollo il mio inviato poco fa all'amico Francesco:

"Eccezionale come sempre il buon Massimo, cuore Toro non si smentisce. Musetti bravo ma lontano anni luce dal gota del tennis che, al momento, è tutt'altra cosa. Dalla sua l'età, la voglia di crescere ed imparare. Ma senza il fisico e l'altezza oggi nn puoi competere in uno sport in cui i centimetri valgono platino (purtroppo ormai in quasi tutti). Ne è esempio Berrettini, sicuramente meno dotato tecnicamente di Musetti ma che serve prima a 230 e seconda a 170km/h. Ed oggi è lui che vince, ma non convince. Idem per Sinner. Sono, a mio avviso, giocatori che nn "parlano" con la pallina, non l'ammaestrano come re Roger. Sinner, potente e regolare sul veloce, ma goffo in zone del campo a lui sconosciute a 3 mt dalla rete. Un robot senza anima. Si è visto chiaramente nell'ennesima lezione avuta da Rafa: a 35 anni capace di "addomesticare" con la testa il ragazzino fenomeno anche quando la differenza di età nn è dalla tua parte. Magari tra 2/3 anni sarà tra i primi 5 al mondo ma il "tennis" è un'altra cosa: è intelligenza, è arte, è classe e, come si dice a Napoli, se nasci mappina nn puoi morire foulard.
Da: Giuseppe Porpora

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