L'impronta di Matteo Salvini sul governo

Giorgina dice che non vede un cambio di passo nel governo Draghi.. Giorgina ti stimo ma questa volta i fatti non ti danno regione. Sono cambiati i vertici della protezione civile, della polizia ma sopratutto è cambiata l'attività commissariale dopo le dimissioni pretese dal Premier ad Arcuri che tanti danni ha fatto. É rimasto Speranza però l'impressione di tanti è che il suo ruolo sia stato ridimensionato come anche quello dei tecnici del CTS.

Signori, ora chi decide in silenzio, per fortuna e senza le conferenze notturne è Mister Draghi il quale ha sostituito i Ministri e dove non lo ha fatto li ha messi condizione di non nuocere... ma ciò che si nota in questa fase è il dinamismo di Matteo al contrario dei suoi avversari politici impegnati nelle loro beghe interne. Matteo parla con le autorità russe per lo Sputnik, con gli indiani per Astrazeneca, chiede, si informa con i Sanmarinesi, fa proposte, offre soluzioni e l'approccio con il mercato dei vaccini cambia. Draghi ascolta e agisce, si fa sentire con la UE e finalmente il tabù di acquistare altrove potrebbe diventare una realtà.

Inoltre Giorgietti incontra Il Presidente di Federfarma Scaccabarozzi per discutere sulla produzione del vaccino nel nostro territorio. Non sono piccole cose, Matteo ha chiaro in mente che non ci sarà ripresa economica finché non ci libereremo dalla pandemia perché sono gli andamenti dei contagi a decidere quando chiudere e quando riaprire, non sono ne i virologi, ne i politici, ne Matteo, ne Draghi. Inutile e scorretto dire che si continua con le stesse ristrettezze economiche del fu governo Conte.. non ha, senso, okay Giorgina?

Matteo è entrato sornione in questo governo senza fare tutti i giorni la lista dei suoi no come ci aveva abituato e un poco manca ma tornerà. Si parla anche dello stralcio di cartelle esattoriali antecedenti il 2015, dell'esonero della Tari e dell'IMU e finalmente di sostegni economici veloci alle partite Iva e alle categorie dimenticate e a quelle in difficoltà. Temi cari al centrodestra e che durante il governo Conte sono stati ignorati e questa volta spero e credo non siano solo parole... ne manca uno molto importante e identitario della Lega: la difesa dei confini. Matteo lo metterà sul tavolo presto, è troppo importante, al momento giusto lo farà e tanto sornione non sarà più.