Santa Cristina di Bolsena
Biografia
Tra i Santi Martiri della Cristianità ve ne sono alcuni le cui biografie sono particolarmente interessanti. Una figura assai cara alla Chiesa Cattolica è Santa Cristina di Bolsena, Vergine e Martire, che si commemora il 24 luglio ed è considerata la Patrona dei mugnai. Scopriamo di più sulla vita e il culto di Santa Cristina.
Iconografia
Solitamente Santa Cristina di Bolsena viene raffigurata con una palma in mano: essa simboleggia il martirio subìto; un altro simbolo è la ruota, lo strumento con cui venne torturata da suo padre Urbano, ufficiale dell’Imperatore.
Santa Cristina di Bolsena: la vita
Secondo le ricostruzioni agiografiche e storiografiche, Cristina potrebbe essere nata a Tiro, in Libano. È morta nei pressi del lago di Bolsena, dove suo padre ricopriva la carica di Governatore.
Il lago di Bolsena o Volsinio è un lago dell'Italia centrale, situato nell'alto Lazio, nella parte settentrionale della provincia di Viterbo. Non si conosce la data di nascita di Cristina, nemmeno l'anno esatto, così come quello della morte. L’epoca è certamente quella dell’Imperatore Diocleziano (243-312), nel periodo storico in cui si compie la più feroce persecuzione dei Romani nei confronti dei Cristiani.
Così scrive Jacopo da Varazze - frate domenicano, arcivescovo di Genova e agiografo - nel secolo XIII:
Cristina nacque da una famiglia di rango elevatissimo nella città di Tiro, in Italia. Il padre la mise in una torre con dodici ancelle, circondata di idoli d'oro e d'argento. Era bellissima e molti la chiesero in moglie, ma i suoi genitori non la concedevano in nessun modo, perché volevano che continuasse ad attendere con piena dedizione al culto degli dei. Cristina tuttavia, ispirata dallo Spirito Santo, provava orrore per i sacrifici agli idoli, e nascondeva in un buco l'incenso destinato ai sacrifici agli dei.
Da ragazzina comincia a conoscere la dottrina cristiana proprio attraverso la lettura dei più famosi Martiri della storia, e ben presto se ne appassiona, diventando una fervente sostenitrice della religione di Cristo. Suo padre Urbano è invece un feroce oppositore di chiunque professi la religione cristiana; li perseguita e, dietro ordine dell’Imperatore, li conduce in Tribunale affinché subiscano violenze e supplizi.
Poiché il padre di Cristina comincia a notare alcuni strani comportamenti della figlia, la obbliga a venerare statue e simulacri come fossero degli dei. Dopo essersi rifiutata di fare ciò, e confermando di essere una fervente cristiana, Cristina viene arrestata e flagellata dal padre; Urbano la deferisce presso il Tribunale dove vengono portati i cristiani che non si piegano alla volontà dell’Imperatore.
Uno dei supplizi che la povera donna deve subire è quello della ruota: legata, sotto di lei ardono fiamme vive.
Il primo miracolo
Condotta in carcere piena di piaghe e lividi, Cristina trova consolazione e guarigione grazie all’intervento di tre angeli scesi dal Cielo apposta per lei. Il padre non si arrende, e pur di portare a termine l’insano obiettivo di ucciderla, cerca di annegarla, buttandola con un cappio al collo nelle acque del lago di Bolsena.
Il secondo miracolo
Anche questa volta avviene un miracolo: invece di andare a fondo, la grossa pietra comincia a galleggiare riportando in superficie la donna. Una volta uscita dall’acqua, Cristina calpesta la pietra, compiendo un altro prodigio: vi restano impresse le orme dei suoi piedi. In seguito la pietra verrà utilizzata come mensa d’altare.
Affranto e scosso dopo l’ennesimo prodigio, il padre Urbano muore.
Il terzo miracolo
Purtroppo però la persecuzione e le torture non finiscono con lui, ma continuano con il suo successore, il magistrato Dione. Questi addirittura, dopo atroci flagellazioni, costringe Cristina ad entrare in una caldaia bollente piena di resina, olio e pece.
Cristina esce miracolosamente incolume anche da questa ennesima atrocità, suscitando la reazione furibonda del magistrato.
La morte violenta
Il successore Giuliano, anch’egli idolatra e persecutore dei cristiani, condanna la giovane ad una nuova tortura: la fa entrare in una gabbia in cui ci sono alcuni serpenti (altro simbolo con cui la santa viene raffigurata), le strappa la lingua e infine la trafigge con le frecce.
La povera donna, disperata, chiede a Dio di concederle la Corona del martirio. Ed infatti, dopo che le prime frecce cominciano a trafiggerle il corpo, la sua anima sale verso il Cielo per essere finalmente premiata dopo tante sofferenze.
Culto di Santa Cristina di Bolsena
Santa Cristina è seppellita a Bolsena, all’interno della Chiesa dedicata interamente a lei. Nel 1880 sono state rinvenute altre reliquie appartenenti a questa Santa e Martire cristiana, che attualmente si trovano a Palermo e a Roma.
A Bolsena, luogo in cui la Santa è nata ed è morta, si festeggia con un grande evento il 23 luglio di ogni anno. La statua raffigurante Santa Cristina viene portata in processione su una “macchina” a forma di piccolo tempio. Nella piazza antistante la Chiesa, su un palchetto, viene posto un quadro vivente che raffigura una scena del martirio. Stessa cosa avviene in altre zone della cittadina in cui si svolge la manifestazione, denominata “I misteri di Santa Cristina”.
La fede incrollabile di questa Santa Martire ha attirato nel tempo l’interesse e l’attenzione di numerosi studiosi della cristianità, ma anche di artisti, che lavorarono alla realizzazione di opere che raffigurano il suo martirio nel campo della pittura, dell’architettura e della scultura.
Foto e immagini di Santa Cristina di Bolsena
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