Messaggi e commenti per Fabio Fazio - pagina 43

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Biografieonline non ha contatti diretti con Fabio Fazio. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Fabio Fazio.

Venerdì 20 marzo 2020 13:03:39

Gent. mo Fabio Fazio,
sono una Dirigente scolastica del Comprensivo di Vertova, provincia di Bergamo, ambito 2, media Valle Seriana.
Desidero portarla a conoscenza della situazione del nostro territorio semplicemente raccontando cosa hanno visto i nostri occhi, ora che anche gli altri hanno occhi per guardare questa tragedia
Ognuno di noi potrebbe stendere un bollettino di guerra :
• Nella mia segreteria dove lavoravano 7 persone e il direttore dei servizi amministrativi, oltre a me, è rimasta una sola persona. Due di queste hanno perso il padre per coronavirus e sono in quarantena, altre due stanno accudendo i genitori anziani e ammalati e un’altra è in malattia. Una di loro ha superato un periodo critico di due settimane di forte influenza, perché così la chiamano quando il medico di base intuisce che è meglio che non si vada in ospedale, poichè la situazione sarebbe peggiore, ma ora è già al lavoro. La scuola non si ferma e dà il cambio agli altri…Anche i collaboratori scolastici sono rimasti in pochi, tanti di loro con lutti in famiglia e ammalati o in quarantena.
• Il nostro istituto si affaccia sulla casa di riposo del paese e ciò che ora si vede negli ospedali è avvenuto prima nei ricoveri di persone anziane, morte in silenzio, forse senza fare tamponi post mortem o al personale (testimonianza dott. ssa casa di riposo di Vertova al TG3 regionale del 15 marzo 2020). Nel paese dove abito, a pochi chilometri di distanza, 4500 abitanti, in una settimana sono morte 12 persone alla casa di riposo ed un totale di 20 in tutto il paese. In media i decessi erano di almeno 10 volte inferiori. Stiamo perdendo una generazione e purtroppo non è finita, ora tocca anche ai più giovani. In Cina dicono che il virus è come il vento, non si ferma…
• Tutti qui hanno paura, sono stremati dal dolore e gli appelli sono stati tanti, ma inascoltati. Il suono delle ambulanze nel silenzio della valle entra nelle orecchie, come un acufene. Sarà la mia formazione scientifica, ad indirizzo microbiologico sanitario, ma ci tengo a sottolineare che tutto ciò era prevedibile, da manuale. La curva esponenziale, contagio diffuso e poi forse il giorno in cui ci sarà il famoso picco ed ancora tanta gente si ammalerà e ci si potrà ritenere fortunati se ci sarà ancora un posto per essere soccorsi in ospedale
• Il sindaco di Nembro, mia caro amico, ex dirigente, forte e con una intelligenza straordinaria è distrutto dal dolore perché, come lui, ci siamo sentiti impotenti davanti ai nostri appelli che sono finiti nel vento. Per questo noi abbiamo chiesto a gran voce la possibilità del lavoro agile a scuola, garantendo il nostro servizio da remoto o in presenza, come noi dirigenti abbiamo sempre fatto anche in ferie o in malattia, ma questa decisione, dopo accorate e drammatiche suppliche è arrivata troppo tardi…e si continua a morire
• Potrei aggiungere tanto altro, ma ciò che desidero dichiarare a gran voce è che ciò che è successo non deve più accadere. E’ necessario ascoltare chi vive e lavora nel territorio, soprattutto nelle emergenze, anche perché le epidemie o pandemie possono ricomparire e i virus mutare…
Nonostante tutto anche il nostro Istituto sta continuando il lavoro amministrativo da remoto e in presenza per eventi indifferibili e la didattica a distanza con ogni mezzo possibile, per tenerci uniti e far sentire la nostra presenza agli alunni ed alle famiglie, malgrado il tragico momento. Il sostegno educativo è fondamentale in questo frangente dolorosissimo e per questo abbiamo attivato anche il sostegno psicologico a distanza con il nostro psicologo d’istituto. Troppi i lutti, i dolori delle famiglie e dei nostri cari alunni, immensa la fatica per continuare a credere nel futuro. Spero che tutto andrà bene, ma comunque vada, non saremo più gli stessi, forse migliori?
Un caro saluto
Dirigente scolastica
Berra Elena Margherita

Giovedì 19 marzo 2020 21:43:14

Caro Fabio la seguo da molto tempo e come libera professionista (sono fisioterapista ed osteopata da 30 anni) mi sono sentita offesa quando ha parlando degli evasori che avrebbero tolto risorse al Ssn in qs difficile momento che viviamo tutti, lasciando intendere tra le righe che le partite IVA, lasciate sole in qs momento (conosce davvero il decreto cura Italia mi chiedo?), siano"inevitabilmente" tra questi... Io sono a casa nn posso lavorare come molti, vivo da sola e mi automantengo. Lei avrà un suo idraulico di fiducia immagino? Un bravo falegname, un osteopata a cui si rivolge quando ha problemi... e potrei continuare ancora... quindi come si permette di"lanciare accuse velate ma neanche tanto" a gente che lavora x vivere in qs momento così drammatico per tutti? Inviterei lei ed anche Crozza, che stavolta nn mi ha fatto ridere, a rispettare chi lavora ed evitare pericolosi ed insopportabili luoghi comuni. Ancora più insopportabili in questo momento le assicuro.
Io sono stata fortunata mi hanno insegnato la deontologia e l'etica e posso dire con umiltà che faccio il mio lavoro con grande passione. Aiuto le persone ad affrontare i loro problemi di salute. Io sono fiera di quello che faccio. Le auguro di poter dire lo stesso del suo di lavoro
E se magari volesse scusarsi sarebbe un bel gesto

Giovedì 19 marzo 2020 21:13:21

Molti dei miei circa 3000 amici su Facebook mi chiedono come potrebbero dare un contributo su base volontaria per contribuire ad alleviare gli enormi guai che questo virus sta procurando a tutti noi, ma sopratutto a chi di noi viene drammaticamente toccato sotto il profilo economico.
Se lo facessi io potrei raccoglierei pochi spiccioli.
Se questa iniziativa la portasse avanti CHE TEMPO CHE FA' potrebbe raccogliere milioni di Euro e sarebbe una grande pubblicità per questo canale che seguo da sempre.
Spero che questa idea vi piaccia e che la facciate vostra.
Un cordiale saluto.
Vito Pipitone

Giovedì 19 marzo 2020 15:25:03

Buongiorno Fabio Fazio,

sono un’Italiana all’estero, adottata dall’Olanda poco dopo la laurea, da ormai tanti anni.
Sto seguendo tutto quello che succeede in Italia riguardo a COVID, telefono tutti i giorni ai miei genitori, sono preoccupata per loro e per tutti gli altri Italiani in questo momento critico.
Mi meraviglia però come si comportano ancora tante persone, specialmente i giovani, che non seguono l’appello di restare a casa, si sentono immuni, e comunque non preoccupati perchè tanto pensano che il vero rischio lo corre qualcun altro.
E’ vero, i rischi più alti sono per “gli altri’’, le persone anziane o quelle già deboli. Ma se questa non è una ragione per fare un pò segno di altruismo, allora bisognerebbere predere misure più drastiche per tenere a casa le persone che invece sembrano completamente disinteressate.

Le multe non servono, tanto non le pagano, specialmente se sono alte.
Bisognerebbe far sentire anche a loro la paura che altri sentono con il rischio di ammalarsi. Quindi, se fossi io a predere decisioni, metterei una nuova regola: non si esce. Punto. Ma se le persone escono comunque senza un motivo importante o urgente, allora il loro nome viene messo su una lista. Che vuol dire? Che se per caso si ammalano, sono gli ultimi nella lista di attesa per un posto all’ospedale. Cosí il rischio si divide. Non solo per gli anziani.
Perchè non è giusto che per queste persone sconsiderate portino con il loro comportamento rischi aggiuntivi ad altri, e che magari poi venga dato a loro un posto letto all’ospedale (perchè giovani) che viene tolto ad una persona anziana.

Loro hanno una scelta: rimanere a casa- come si dovrebbe fare- oppure fregarsene (scusate la parola, ma mi è uscita) … degli altri, delle regole che sono state decise per una ragione, delle considerazioni per un bene commune… ed uscire a divertirsi. Forse è tempo che imparino che le scelte hanno consequenze. Non per gli altri. Ma per loro.

Ecco, volevo dire questo. Magari lei potrà passare l’idea da elaborare a persone che hanno la possibilità di metterla in pratica in qualche modo. Perchè io dall’estero non posso fare niente. Ma non voglio preoccuparmi ancora di più del necessario per i miei genitori.

Sono disponibile per domande o chiarmenti.
Un cordiale saluto da Amsterdam, anche qui chiusi a casa.

Mercoledì 18 marzo 2020 16:40:27

ILLUSTRE DOTT Fazio ho letto che lei ha detto su un social che si devono pagare le tasse sono d'accordo fino ad un certo punto. Lei sa che ci sono tante ma dico, tante che non hanno possiblità di pagarle per reddito da terzo mondo. no tutti hanno il suo privilegio. Riguardo a Papa Francesco che e in sintonia con lei sulle tasse da pagare perche non gli chiede se tutte le attivita che fanno parte del Vaticano compreso alberghi e tant altro non pagano un centesimo di tasse. lei forse non vuole guardare che siamo un paese da terzo mondo e di grande incivilta che ci viene dato dalle istituzioni La saluto con simpatia Raffaello Gaimari

Mercoledì 18 marzo 2020 08:49:28

...per continuare su cosa abbiamo imparato o stiamo imparando da questo periodo di isolamento forzato, aggiungerei che chi vive di cose semplici ovvero la natura, la terra, la bellezza di un paesaggio, impastare il pane, fare una torta, ricamare fare l'uncinetto... in questo periodo rinascera' potra' fare tutto quello che aveva dovuto abbandonare per la vita frenetica che facevamo... non dico che rimpiangeremo questo periodo ma dico di non sprecare questi giorni.

Martedì 17 marzo 2020 10:12:29

"La favola del Coronavirus" un regalo per i bambini, di giuseppe del giudice (347. -------).
Il vecchio saggio cinese Chang-Peng starnutì nove volte. Il decimo starnuto sarebbe stato letale. Viveva nella grotta tonsillona, su un massiccio di pietra ricoperto di muschio e con la barba bianca lunga sei metri. "Stiamo distruggendo il nostro pianeta, inquinando i mari, il cielo, l'aria che respiriamo" - urlò al mondo il vecchio Chang-Pheng. Etciùùùùùùùù- si udì un tremendo starnuto la cui eco terrificante arrivò in tutto il mondo! Chang-Pheng starnutì per la decima volta! ! E fu così che scoppiò un'epidemia che invase tutta la terra, chiamata Coronavirus. Il re Leone ordinò a tutti gli animali del mondo di rinchiudersi nelle loro tane. "Nessuno osi uscire fuori, tutti dentro" tuonò il re Leone col suo ruggito possente. Ognuno si inventò un modo per trascorrere il tempo. L'elefante suonava il trombone, il serpente a sonagli il tamburello, la giraffa la chitarra. L'orso mangione preparava la polenta, il topolino mordicchiava il grande pezzo di formaggio e il cinghiale Jhonny sgranocchiava un torrone. La mucca amuchina disinfettò tutta la stalla. Il gallo canterino cantava sopra un albero, il lupo cantante gli faceva eco dalle montagne. In Russia molti animali giocavano a scacchi, in Inghilterra bevevano il thè, in Germania il pastore tedesco si gustava qualche birretta. La volpe chiacchierina leggeva le favole sul web, e tutti i cuccioli studenti facevano lezione on line da casa. "Ma suvvia vi prego/ io del virus me ne frego / non sono mica fesso / e perciò esco lo stesso/ nessuno può mettere il bavaglio/ al mio splendido ventaglio/ e per ammirar il mio culetto/ vengan tutti sul laghetto". Così parlò il Pavone sbruffone prendendosi gioco di tutti gli altri animali. Ogni giorno, il Pavone sbruffone se ne andava sul palco di fonte al lago ad esibire il suo ventaglio, in spregio alle regole, mentre gli altri restavano rinchiusi nelle proprie tane. Dopo qualche tempo l'epidemia finalmente cessò. Si organizzò una grande festa nella valle delle lucciole rosse, dove vennero salutati trionfalmente tutti gli animali medici e gli infermieri, che da eroi avevano lottato contro il virus. Ma nessuno vide il pavone sbruffone. Di lui non restò altro che un cumulo di piume colorate sul palchetto di fronte al lago. A furia di uscire si era beccato il coronavirus ed era morto stecchito. "Glielo avevo avevo detto di restare nella tana", disse dispiaciuto il Leone, re degli animali, " ma la sua vanità gli è costata cara! ".

Lunedì 16 marzo 2020 21:21:20

Buonasera, sono Barbara Conigliello, mamma di una studentessa, Sofia Leonardi.
Sofia studia medicina a Tirgu Mures in Romania
In questo momento particolare, si trova in Romania insieme ad altri 180 studenti.
I riflettori sono accesi sugli Erasmus! L' Italia abbandona gli studenti che sono, purtroppo, dovuti andare all' estero per poter studiare Medicina.
Ci aiuti a farli rientrare in Italia. Sono stati annullati tutti i voli per l' Italia.
Affrontano la situazione di emergenza del Covid 19 lontano dagli affetti familiari.
Grazie anticipatamente per la sua collaborazione e sensibilità.

Lunedì 16 marzo 2020 10:42:47

Anno di grazia e maledizione 1964, Fabio, come te. Mestiere: da oltre 30 anni funzionario pubblico, in quel settore inviso all'umanità che si chiama tributi e tariffe, comunali in particolare. ICI, IMU, rifiuti, acqua, imposta pubblicità, e altre allegrie assortite. Un lavoro che amo, come lo amano tanti colleghi, tipo formiche malviste che portano il chicco di grano nel formicaio, e passano il loro tempo anche a scoprire chi invece lo tiene per se stesso, e ride anche mentre usa (rubando) i servizi pagati dagli altri, non li ho mai chiamati evasori ma quello sarebbe il loro nome. E, mediamente, considerato una sanguisuga, un infame, un nemico del popolo, uno che mette le mani nel portafoglio della gente.
La stessa che però vuole strade pulite, scuole ordinate, servizi pubblici immediati e perfetti.
Gratis.
E non di rado Amministratori che ti guardano male perché applichi leggi fatte dai nostri rappresentanti (compresi e primi loro), che ti sollecitano a "non colpire questo o quello, pover'uomo", ad essere flessibile, comprensivo. Che ti dicono (capitato a me) che "vantarsi politicamente di aver trovato gli evasori non si può, è antipopolare, è una vergogna... ".
Magari (di nuovo, esperienza mia e di tanti) sentirsi apostrofare come "bastardo figlio di p********" perché li hai beccati con le mani nella marmellata. Primi fra tutti quelli con conti in banca a sei zeri, i meno abbienti di solito non protestano quando li scopri, anzi se ne vergognano (forse cultura d'altri tempi). E difeso (difesi) da nessuno, anzi, il contrario.
Adesso mancano i soldi, mancano gli strumenti. Adesso dobbiamo fare debiti assurdi che pagheremo per i prossimi 50 anni per far fronte a quel che ci si ostinava a considerare "imprevedibile", "medioevale".
Adesso, forse, qualcuno capisce cosa significa solidarietà sociale? Adesso qualcuno scopre che la spesa pubblica o è fatta coi nostri soldi (che devono essere pelevati in modo equo, certo, ma questo è un problema politico, chiediamo a loro se le nostre leggi tributarie sono equilibrate o no, non a chi le applica) o non è. E torna la jungla, la legge del chi ha e chi non ha

Adesso, o tutti o nessuno.

Scusate lo sfogo, ilc ambi di testa è difficile. Facciamo finta che queso virus possa almeno funzionare come un vaccino sociale per un futuro meno demenziale? Illusione di un vecchio ragazzo di 56 anni?
Abbraccio.

Lunedì 16 marzo 2020 10:37:31

Caro Fabio Fazio, in questi giorni terribili sono stati nominati giustamente tutti quelli che sono in prima linea per aiutarci ad uscire da questa situazione. Non si parla però del tormento e della preoccupazione che hanno i nostri militari impegnati nelle missioni all'estero, del pensiero loro e delle loro famiglie ciascuno preoccupato dell'altro lontano. ed oggi con l'incertezza di quando potranno tornare a casa almeno per vedersi ed essere di aiuto. Forse le alte cariche dell'Esercito hanno dei piani e delle misure sia per prevenire l'insorgere dell'epidemia nelle basi all'estero sia per il rientro di chi ha completato il suo periodo di missione ma, purtroppo, non ci sono informazioni in merito.
Penso che anche di loro si dovrebbe parlare ed informare la gente perchè anche loro rappresentano l'Italia ed il popolo italiano.
Grazie se potrà farsi carico anche di questa cosa.

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