Messaggi e commenti per Mario Draghi - pagina 55

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Biografieonline non ha contatti diretti con Mario Draghi. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Mario Draghi.

Mercoledì 24 febbraio 2021 17:14:20

Lavoro


Buonasera presidente sono una donna di 52 anni, ho bisogno di lavorare, sono adolorata mi presento in tutti i posti di lavoro.. anche supermercati che sono gli unici che lavorano, mi puo' aiutare glielo chiedo con il cuore, anche al comune, all' Asl, io imparo in fretta.. la prego attendo una sua risposta. grazie

Mercoledì 24 febbraio 2021 13:28:27

Buongiorno Presidente
abbiamo in tutto il mondo il problema del vaccino.
Perche non viene data libera "la ricetta" ad industrie farmaceutiche
così verrebbe prodotto più vaccino e non ci sarebbero i problemi di fornitura.
Bisognerebbe mettere da parte IL GUADAGNO e pensare all'Umanità e non al denaro
per una volta si può fare o no.

grazie
M. Vivarelli

Mercoledì 24 febbraio 2021 07:17:22

Vaccino covid 19


Gentilissimo professore sono venuta a conoscenza da una infermiera che lavora presso un centro vaccinale che i vaccini pzizer o moderna relativi alle persone che non si presentano dopo un tot di ore... giustamente vengono gettati via. Mi chiedo xché non mettiamo dei riservisti che devono andare entro una tal ora per non sprecare nessuna dose? Io ho 58 anni soffro di asma e di cuore mio marito ha 52 anni e soffre di diabete 1 e le assicuro che andrei anche dieci sere di fila ad un centro vaccinale anche rischiando di non trovare una dose pur di farla e le assicuro che tanti come noi farebbero altrettanto!!! Impostiamo la cosa come un overbooking... tu vai ma non è detto avanzino!!! Non solo chi prenota e non va senza una valida giustificazione lo paga il doppio. C'è gente come noi che vive costretta in casa il più possibile e vedere questo spreco fa male. Grazie e buon lavoro professore. Daniela danieli

Martedì 23 febbraio 2021 21:38:43

Lasciati da soli


Salve onorevole Draghi, sono un'insegnante di pilates, yoga ecc. Mi sono fatta un mazzo tanto per arrivare dove sono arrivata, guadagnando per mantenere i miei 2 figli, una splendida ragazza di 20 che studia psicologia e un bellissimo ragazzo di 12 che frequenta la scuola secondaria.
Lasciata dal marito senza avere un euro di alimenti, mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a lavorare il più possibile in palestra per non far mancare nulla ai miei figli e dar loro una vita migliore.
E lei cosa fa? Chiude le palestre e non ci sostiene con nessun bonus? Ma cosa crede che VIVIAMO D'ARIA? Cosa do da mangiare si miei figli? Vengo a mangiare a casa sua?
Mi piacerebbe che lei fosse al mio posto per solo un momento, per capire la mia disperazione.
So che non la leggerà mai questa lettera e non si renderà mai conto del male che sta facendo a tantissime persone.

Nicoletta Orlandi

Martedì 23 febbraio 2021 19:10:22

Stimate presidente, vorrei sapere come posso fare per avere qualche informazione riguardo il mio piccolo ristorante sito in un piccolo paese, ho aperto mio ristorantino a maggio 2019 per ciò non ho beneficiato di ristori, visto che come me ci sono tanti altri vi prego con cuore in mano di non lasciare morire nessuno. Vi ringrazio in nome di tutti

Martedì 23 febbraio 2021 13:02:48

Caro signor mario draghi sono un operaio che lavora nella vigilanza privata contratti fiduciari il nostro guadagno mensile e di 5. 09 ora lorde con un buono pasto di 0. 62
Noi per avere uno stipendio giusto cioe 1000 bisogna lavorare 240 ore mensili
Allora richiedo perché non riguardare il contratto nazionale fiduciari e date una dignità a noi lavoratori per mantenere le nostre famiglie che a fine mese non ci si arriva mai
Grazie per attenzione Alessandro

Martedì 23 febbraio 2021 12:27:48

Avete pensato che...


... chiudere i ristoranti la sera non evita gli assembramenti ma, anzi, li facilita?
Perché le persone hanno comunque una disperata voglia di evadere, ma sono costretti a farlo a pranzo. E così i ristoranti sono sempre pieni. Se fossero aperti a pranzo e a cena, la massa di gente si diluisce, si “spalma”.
E avrei una domanda: divieto di spostamento fino al 27 marzo. E poi il giorno prima di Pasqua ci dite che siamo tutti rossi? E poi 25 aprile. E 1 maggio. Ovviamente chiuderete tutto! !
Come a Natale “chiudiamo ora per restare aperti a Natale” e poi... siate chiari. Dite le cose come stanno. Almeno ce ne facciamo una ragione.
Avete tenuto conto delle ripercussioni psicologiche sulla gente?
Io non credo. E sono altrettanto importanti. Forse più di tutto. Per restare sereni e affrontare il periodo con spirito collaborativo.
Non mi risponderete mai ma... spero mi leggiate. Grazie

Martedì 23 febbraio 2021 07:34:42

Ristori


Buongiorno Presidente, sono la proprietaria di una scuola di danza, capisco benissimo il periodo e non so qui a dirle di riaprire a tutti i costi, anche se le dico molto onestamente che una scuola di danza da sempre e non solo in questo periodo storico rispetta regole e distanze per una questione di disciplina... ma tralasciando questo... vorrei chiederle di provvedere quanto prima all'invio dei ristori.. ci sono delle spese da pagare, la situazione inizia a diventare davvero tragica.. con i vecchi ristori ho dovuto pagare le spese delle vecchie chiusure ed ora sul mio conto mi ritrovo con 7€!!! La prego di aiutarci perché vivere con 7€ e non sapere come poter fare la spesa è una condizione che non auguro a nessuno nella vita.. la ringrazio di cuore.

Martedì 23 febbraio 2021 02:55:40

Vorrei far conoscere il Movimento Ippocrate https: //ippo crateorg. org/
in relazione al Covid-19

“Il Movimento Ippocrate raggruppa una rete internazionale di Medici, Ricercatori, Operatori della Sanità, Operatori nel Sociale.

Prima ancora di conoscere la struttura, l’organizzazione, i temi, le analisi e le conclusioni cui si perverrà con l’attività di IppocrateOrg, è fondamentale comprendere le ragioni di fondo che hanno spinto il gruppo costituente ad avviare un progetto molto complesso.
La forza e la determinazione di chi vi parteciperà è strettamente connessa alla convinzione profonda di queste ragioni.
Il Covid 19 ha messo e continua a mettere in evidenza tantissime contraddizioni del mondo moderno, non solo nel campo medico e della scienza, ma anche nell’ambito economico, sociale e finanziario.
Gli equilibri degli assetti di potere a livello internazionale appaiono assumere, in concomitanza con l’epidemia, un’accelerazione verso una diversa configurazione i cui contorni non sono ancora definibili.
Il panorama caotico e contraddittorio che si presenta ha indotto diversi livelli di potere a fornire risposte “non risposte”, mentre da più parti, commentatori politici, giornalisti, filosofi, esponenti di partito, rappresentanti di organismi internazionali hanno ripetutamente dichiarato che dopo questa pandemia “niente potrà essere più come prima”: affermazione certamente non contestabile ma troppo generica che, soprattutto, lascia priva di risposta la domanda conseguente su “cosa invece dovrà cambiare”.
Abbiamo assistito, con accenti diversi in relazione al luogo geografico, alle reazioni scomposte del mondo scientifico cosiddetto ufficiale: illustri rappresentanti della medicina, delle varie branche della ricerca, virologi, immunologi, epidemiologi e via dicendo, spesso in contrasto fra di loro, erano però concordi nel contrapporsi ad altri loro colleghi che, tra mille difficoltà, sul campo, ricercavano una soluzione concreta di fronte al dramma umano e intraprendevano alcune terapie per poter salvare vite.
Quest’ultimi non accettavano di lasciare il paziente intubato con la sola somministrazione di ossigeno soltanto perché non arrivavano precise direttive dall’alto.
Questi medici hanno preso decisioni facendo valere la loro conoscenza clinica della patologia, cosa che ai livelli superiori non è stata presa in considerazione.
Laddove questa responsabilità è stata assunta fin dall’inizio dell’epidemia la mortalità è rimasta contenuta.
Gli interrogativi che sono sorti in seguito sono stati molti. E non cessano nemmeno ora nel dover constatare che farmaci risultati estremamente validi nel combattere l’epidemia, vengono messi da parte, in favore di altri farmaci la cui efficacia è ancora tutta da dimostrare.
Questi interrogativi ci hanno condotto ad una riflessione e all’individuazione di un percorso che deve necessariamente passare dal cambiamento delle istituzioni che governano il mondo medico scientifico, dei rapporti tra la ricerca e la medicina clinica, dell’autonomia di valutazione degli organismi internazionali, regionali e nazionali della sanità.
La nostra riflessione è partita da questo, e cioè dal diritto della persona a conservare la propria salute ovvero ad avere diritto a cure mediche che siano al centro dell’attenzione del sistema medico e non siano il punto finale di un processo di soddisfazione di interessi di altri.
Non abbiamo in mente un modello di società all’interno della quale inserire tale progetto riguardante la centralità dell’essere umano. Sappiamo soltanto che qualcosa deve necessariamente e urgentemente cambiare nel nostro mondo perché l’attuale modello sociale, economico e finanziario sta compromettendo in modo estremamente rapido il diritto alla salute dell’umanità intera.
Questo non possiamo permetterlo.
Perchè non possiamo più pensare di continuare a dover affrontare enormi difficoltà in silenzio e in solitudine, ciascuno nel proprio isolamento perchè tale condizione è imposta da vertici che ci governano e non risponde alle esigenze dei popoli che chiedono libertà e benessere, che chiedono aiuto e prosperità, che chiedono democrazia economica. Non possiamo perchè sarebbe venire meno al nostro giuramento. Sì, il nostro giuramento, perchè il Giuramento di Ippocrate è il giuramento di noi tutti, medici e non.
IppocrateOrg sarà un laboratorio per smontare scientificamente i progetti manipolatori, per rivendicare la neutralità nella pratica medica, nella ricerca e sperimentazione scientifica, e per combattere i conflitti d’interesse esistenti e futuri. Ma anche per rivendicare una cittadinanza realmente attiva di ogni essere umano.
Prendersi a cuore la salute del prossimo, la salute delle nostre comunità, la salute del luogo in cui viviamo, della nostra Patria Terra, sarà la via costante del nostro impegno, https: //ippocrateorg. org/chi-siamo/
Ma anche avere a cuore i luoghi in cui non viviamo, come fossero i nostri, perchè in un mondo in cui tutto è ormai indissolubilmente connesso essi contribuiscono alla qualità della nostra vita.
Ecco la ragione della scelta di IppocrateOrg di aprirsi, nell’impegno, al mondo intero. Ogni regione del mondo avrà una grande opportunità per dare e ricevere aiuto. Una collaborazione necessaria per poter permetterci di progettare un futuro che ci appartenga. ” Vorrei far conoscere il Movimento Ippocrate https: //ippocrateorg. org/
in relazione al Covid-19

“Il Movimento Ippocrate raggruppa una rete internazionale di Medici, Ricercatori, Operatori della Sanità, Operatori nel Sociale.

Prima ancora di conoscere la struttura, l’organizzazione, i temi, le analisi e le conclusioni cui si perverrà con l’attività di IppocrateOrg, è fondamentale comprendere le ragioni di fondo che hanno spinto il gruppo costituente ad avviare un progetto molto complesso.
La forza e la determinazione di chi vi parteciperà è strettamente connessa alla convinzione profonda di queste ragioni.
Il Covid 19 ha messo e continua a mettere in evidenza tantissime contraddizioni del mondo moderno, non solo nel campo medico e della scienza, ma anche nell’ambito economico, sociale e finanziario.
Gli equilibri degli assetti di potere a livello internazionale appaiono assumere, in concomitanza con l’epidemia, un’accelerazione verso una diversa configurazione i cui contorni non sono ancora definibili.
Il panorama caotico e contraddittorio che si presenta ha indotto diversi livelli di potere a fornire risposte “non risposte”, mentre da più parti, commentatori politici, giornalisti, filosofi, esponenti di partito, rappresentanti di organismi internazionali hanno ripetutamente dichiarato che dopo questa pandemia “niente potrà essere più come prima”: affermazione certamente non contestabile ma troppo generica che, soprattutto, lascia priva di risposta la domanda conseguente su “cosa invece dovrà cambiare”.
Abbiamo assistito, con accenti diversi in relazione al luogo geografico, alle reazioni scomposte del mondo scientifico cosiddetto ufficiale: illustri rappresentanti della medicina, delle varie branche della ricerca, virologi, immunologi, epidemiologi e via dicendo, spesso in contrasto fra di loro, erano però concordi nel contrapporsi ad altri loro colleghi che, tra mille difficoltà, sul campo, ricercavano una soluzione concreta di fronte al dramma umano e intraprendevano alcune terapie per poter salvare vite.
Quest’ultimi non accettavano di lasciare il paziente intubato con la sola somministrazione di ossigeno soltanto perché non arrivavano precise direttive dall’alto.
Questi medici hanno preso decisioni facendo valere la loro conoscenza clinica della patologia, cosa che ai livelli superiori non è stata presa in considerazione.
Laddove questa responsabilità è stata assunta fin dall’inizio dell’epidemia la mortalità è rimasta contenuta.
Gli interrogativi che sono sorti in seguito sono stati molti. E non cessano nemmeno ora nel dover constatare che farmaci risultati estremamente validi nel combattere l’epidemia, vengono messi da parte, in favore di altri farmaci la cui efficacia è ancora tutta da dimostrare.
Questi interrogativi ci hanno condotto ad una riflessione e all’individuazione di un percorso che deve necessariamente passare dal cambiamento delle istituzioni che governano il mondo medico scientifico, dei rapporti tra la ricerca e la medicina clinica, dell’autonomia di valutazione degli organismi internazionali, regionali e nazionali della sanità.
La nostra riflessione è partita da questo, e cioè dal diritto della persona a conservare la propria salute ovvero ad avere diritto a cure mediche che siano al centro dell’attenzione del sistema medico e non siano il punto finale di un processo di soddisfazione di interessi di altri.
Non abbiamo in mente un modello di società all’interno della quale inserire tale progetto riguardante la centralità dell’essere umano. Sappiamo soltanto che qualcosa deve necessariamente e urgentemente cambiare nel nostro mondo perché l’attuale modello sociale, economico e finanziario sta compromettendo in modo estremamente rapido il diritto alla salute dell’umanità intera.
Questo non possiamo permetterlo.
Perchè non possiamo più pensare di continuare a dover affrontare enormi difficoltà in silenzio e in solitudine, ciascuno nel proprio isolamento perchè tale condizione è imposta da vertici che ci governano e non risponde alle esigenze dei popoli che chiedono libertà e benessere, che chiedono aiuto e prosperità, che chiedono democrazia economica. Non possiamo perchè sarebbe venire meno al nostro giuramento. Sì, il nostro giuramento, perchè il Giuramento di Ippocrate è il giuramento di noi tutti, medici e non.
IppocrateOrg sarà un laboratorio per smontare scientificamente i progetti manipolatori, per rivendicare la neutralità nella pratica medica, nella ricerca e sperimentazione scientifica, e per combattere i conflitti d’interesse esistenti e futuri. Ma anche per rivendicare una cittadinanza realmente attiva di ogni essere umano.
Prendersi a cuore la salute del prossimo, la salute delle nostre comunità, la salute del luogo in cui viviamo, della nostra Patria Terra, sarà la via costante del nostro impegno,
Ma anche avere a cuore i luoghi in cui non viviamo, come fossero i nostri, perchè in un mondo in cui tutto è ormai indissolubilmente connesso essi contribuiscono alla qualità della nostra vita.
Ecco la ragione della scelta di IppocrateOrg di aprirsi, nell’impegno, al mondo intero. Ogni regione del mondo avrà una grande opportunità per dare e ricevere aiuto. Una collaborazione necessaria per poter permetterci di progettare un futuro che ci appartenga. ” https: //ippocrate org. org/chi-siamo/
https: //ippo crateorg. org/video

Grazie

Martedì 23 febbraio 2021 01:58:33

Ricercatori Confermati


Presidente Draghi,

valuti attentamente anche la situazione dei Ricercatori Confermati.

Siamo docenti a tutti gli effetti.

Ringrazio cordialmente

Vitaliano Tugnoli

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