Messaggi e commenti per Mauro Corona - pagina 17

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Frasi di Mauro Corona

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Biografieonline non ha contatti diretti con Mauro Corona. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Mauro Corona.

Venerdì 16 agosto 2019 16:04:40

Egregio sig. Mauro Corona,
sono Mauro Mattiuzzo abito in Provincia di Treviso e precisamente nel Comune di Maserada sul Piave. Sono un sindacalista della CGIL trevigiana che oltre ad occuparmi dei problemi del lavoro, delle lavoratrici/ori, dei giovani precari, dei disoccupati ecc... ., mi occupo anche dell'ambiente e della sua salvaguardia.
Le scrivo perchè avrei piacere di conoscerla e incontrarla personalmente nella sua Erto. Spero che Lei voglia, gentilmente, concedermi questa opportunità magari solo per mezz'ora. Se poi avesse qualche disponibilità di tempo, sarei onorato di offrirle il pranzo, in quella trattoria vicina al suo laboratorio ad Erto, dove ho avuto modo di fermarmi l'anno scorso e dove si mangia deliziosamente.
Motivo di questa mia richiesta, oltre a conoscerla, è quella di scambiare qualche opinione su varie questioni di carattere politico, ambientale, ecc... ., vista la mia condivisione su tantissime delle sue posizioni in merito, soprattutto quelle ambientali, e condividendo il suo impegno per salvaguardare e ridare vita a questo grande patrimonio montano che lo stanno definitivamente distruggendo anche con la scelta, incomprensibile, di abolire il Corpo Forestale dello Stato(ho già firmato la petizione). Impegno che si intreccia con il mio per la salvaguardia del Fiume Piave(Sacro alla Patria) e del patrimonio ittico e faunistico che porta con sè. Patrimoni questi che li stanno distruggendo per soli fini e interessi economici di terzi e con il tacito benestare di chi dovrebbe essere il garante di questo bene della comunità tutta.
Spero quindi che Lei voglia accogliere questa mia richiesta, questo mio invito e mi rimetto alla sua, eventuale unica e gentile disponibilità.
In attesa di un suo riscontro e di poterla incontrare, la ringrazio per la sua cortese attenzione e la saluto cordialmente.

Mauro Mattiuzzo

Lunedì 12 agosto 2019 18:45:27

Buongiorno, sono Zanuso Leonardo da VALDAGNO, mi permetto con onore a scriverle due righe, visto che ho sentito con piacere che Lei è un ingegnere, io sono un muratore, sono passato per caso a Erto proprio ieri che ho potuto gustare un buon piatto di fettuccine ai funghi nel ristorante del Suo paese e l'ho vista, sono stato colpito dal Suo comportamento verso dei Suoi fans, molto indisponente e maleducato. PER caso era ancora risentito dalla figura di M. Che le hanno fatto fare dalla Berlinguer, a dover chiedere delle scuse a una così, che le fa dire solo quello che vuole lei e non la lascia parlare. Se non argomenti di sinistra estrema. Spero siano stati MOLTO economicamente generosi a Farla umiliare così. Se ha qualcosa da dirmi sarei grato anche per via mail, o Mio ospite nel Mio paese che conosce bene, visto che veniva a trovare il Mio povero Amico GIAN da Marana. Attendo risposta.

Domenica 11 agosto 2019 16:04:49

Sig. Corona buongiorno. Sono un geometra la professione più distante da lei. Ma da ieri ho scoperto che Lei è anche un ingegnere. Sto leggendo il suo libro "La via del sole". Sono in montagna in uno stato d'animo che mi avvicina al protagonista del libro. Forse non ho capito niente. Io non so niente della sua vita. Ho solo letto qualche suo libro. Ma leggendo questo, sarà per lo stato d'animo, in qualche passaggio, mi sono commosso. Mi ha fatto venire voglia di venire a trovare quelle erte Montagne, anche se mi fanno un po' paura perché soffro di vertigini. Mi sono anche studiato il percorso per venire a Erto. Ma quando ho visto quella galleria dopo la diga del Vajont, ho avuto un po' di timore. Sarà perché ho paura che la mia vecchia macchina non ce la faccia ad arrivare fin lassù, sarà che sono uomo di pianura non abituato alle salite, fattosta che sto cercando di superare gli indugi. Quando avevo 18 anni, con un amico, sono passato da quelle parti e la diga l'ho vista dalla strada. Ma avevo 18 anni. Ora ne ho 65, reduce da un ictus, superato da tre anni. Forse se riesco a comprarmi una macchina nuova, magari ce la faccio a venire su. Vorrei tanto un suo autografo, sul "Canto delle manere", che da noi si chiamano manare.

Giovedì 1 agosto 2019 22:33:02

In pensione da 23 anni mi occupo da sola dell'oliveto e degli alberi d'alto fusto.
Ho problemi con i cipressi che sono diventati altissimi. Con il maltempo di questi giorni le punte si sono piegate.
Sono un centinaio, furono comprati e Messi a dimora da mio marito. Cosa fare si possono accorciare? In quale periodo? E a quale altezza? Purtroppo le guardie forestali non so dove trovarle e considero sbagliato averle inglobate in altro corpo.
Mi può consigliare cosa fare? Sono bellissimi mi spiace trascurarli e rischiare di perderli

Giovedì 30 maggio 2019 15:54:42

Signor Corona (ma mi piacerebbe cominciare con "Carissimo Mauro" perché la lettura dei suoi libri, la grande stima per il suo impegno a favore della natura, la sua umanità mi hanno indotto da tempo a considerarla un amico, una persona molto vicina al mio modo di pensare e di essere) sono un pensionato di 71 anni, originario di Forte dei Marmi, e da dieci anni vivo in Lunigiana dove passo il tempo a studiare, a scrivere, a dipingere e a lavorare su quel pezzo di terra che ho voluto comprare per chiudere il cerchio: mio nonno mi ha educato ad amare la terra, il lavoro manuale, a conoscere e rispettare i cicli della natura, e ora da vecchio piantare i pomodori, curare le viti, potare gli alberi rappresenta il modo più sano e appagante di impiegare il tempo che mi resta. Sono stato per oltre trent'anni responsabile delle attività culturali presso il Comune di Seravezza, direttore di Palazzo Mediceo dove ho realizzato con un impegno personale di venticinque anni il Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica, inaugurato nell'agosto del 1996. Ho organizzato e allestito, sempre a Palazzo Mediceo di Seravezza, circa settanta importanti mostre dedicate alla pittura italiana tra Otto e Novecento. Prima di trasferirmi in Lunigiana, ho vissuto a lungo in un piccolo paese della montagna di Seravezza, Basati, in una modesta casa che ancora posseggo. All'amore per il mare (ho lavorato dall'età di 14 anni e fino a 24 anni come bagnino, ma sia da parte di madre che da parte di padre in famiglia tutti sono stati marinai), s'è così aggiunto quello per la montagna. Le Alpi Apuane, che lei di sicuro conoscerà, sono montagne aspre e taglienti dove la vita è sempre stata dura, difficile, e fin dal tempo dei Liguri Apuani - gente fiera e orgogliosa che ha difeso la propria terra e la propria libertà contro l'imperialismo romano, pagando con la deportazione nel Sannio nel 187 a.C. - le popolazioni hanno lottato ogni giorno su quei campi magri per la sopravvivenza. Il rispetto, l'ammirazione, l'amore per la Versilia alta, quella autentica così diversa dalla Versilia delle spiagge dorate e del turismo di lusso, mi ha spinto a dedicare la mia vita e tutte le mie energie alla conoscenza delle tradizioni, della cultura popolare, della storia locale, e a combattere molte battaglie a difesa dell'ambiente naturale delle Alpi Apuane minacciato da escavazioni selvagge. Ho pubblicato vari libri e sostenuto tante iniziative. Poi mi sono ritirato nella campagna della Lunigiana, terra di boschi e di acque, lontano dalle mene dei politici locali incapaci e ottusi. In questi ultimi dieci anni mi sono dedicato soprattutto alla pittura, la mia vera grande passione, e i miei soggetti privilegiati sono i boschi e le foreste, gli alberi dell'Appennino tosco-emiliano. Dipingo la natura, le pietre, le acque, le meravigliose manifestazioni di un mondo ormai minacciato e violentato dalla stupidità degli uomini. Non ho mai voluto esporre, sebbene abbia iniziato a dipingere nel 1990. Ultimamente alcuni amici, convinti che i miei quadri valgano qualcosa, mi hanno convinto ad allestire una mostra presso le scuderie granducali di palazzo mediceo a Seravezza, che si terrà dal 20 luglio al 18 agosto con il titolo "L'eterna saggezza degli alberi. Riflessioni sull'abitare il mondo per una nuova antropologia della natura". Insieme a me espone Mimmo Biribicchi, uno scultore lunigianese che raccoglie relitti d'alberi e radici e le interpreta con molta sensibilità. La mostra sarà dunque un piccolo contributo a sostegno delle sacrosante battaglie a favore della natura, di cui lei è uno degli esponenti più autentici, un combattente irriducibile: perché lei ha antichi legami e profonde radici con la montagna, con i boschi, con gli alberi. Lei conosce la loro antica saggezza e con il suo impegno i suoi libri e le sue parole da molti anni fornisce una testimonianza essenziale ed un insegnamento prezioso. Le siamo tutti debitori. Se vorrà, se potrà venire a Seravezza per visitare la mostra ne saremo lieti e onorati. Le possiamo offrire fraterna ospitalità, l'accoglienza conviviale che riserviamo agli amici e farle apprezzare i vini dei colli di Luni e del Candia e quelli del Monte di Ripa che ci tengono allegri e santificano le nostre serate. Con stima, rispetto e gratitudine la ringrazio per l'attenzione e la saluto cordialmente. Costantino Paolicchi

Mercoledì 29 maggio 2019 22:44:24

Buonasera Sig. Corona le ho inviato una mail a info--- ---
È importante. Può leggerla per favore
Grazie mille
Angela

Mercoledì 1 maggio 2019 22:44:12

Buongiorno signor Corona,
Le scrivo con un po' di amarezza mista a delusione! Spiego subito il motivo. Purtroppo quello che da un po' di tempo andavo dicendo a familiari ed amici, si è verificato e cioè che la signora Berlinguer [furbona] ha deciso di somministrarci con il "contagocce" la sua partecipazione al programma del martedì. Sicuramente a lei del mio parere non interessa granché, pero' lo esprimo ugualmente. Se fino a quindici giorni fa cambiato canale, come sicuramente una discreta quantità di ascoltatori, al termine del suo piacevole intervento che durava all'incirca un'oretta, ora ci sono pochi minuti iniziali. Ovviamente per chi come me, non è affatto interessato alla politica [con la p minuscola] ha un'ampia lista di altre cose interessanti da vedere in tv, però sono sinceramente rammaricato di non poter assistere al suo intervento per l'intero! A mio avviso, così facendo, la conduttrice crede di tenere incollati al televisore gli estimatori di Corona fino al termine della serata, in realtà credo che questa non sia una buona "tattica". Essere costretti ad ascoltare sempre la stessa musica anche se da suonatori diversi, fa si che si rinunci alla sua interessante chiacchierata televisiva. Abito in un paese alla periferia di Verona dove lei, a quanto mi è caso di sapere, presenziare' ad una giornata dedicata, se non sbaglio, alla festa del sambuco. Sarei molto interessato a conoscere la data e l'ora precisa di quanto sopra per ventola ad ascoltare e, avendone l'eventuale opportunità, chiederle di autografate almeno un paio dei suoi tanti libri che ho comprato [ed anche letto] i quali mi riportano tutti o quasi, alla mia infanzia che in molti frangenti è molto simile alla sua.
Perdoni il tempo rubato con la presente, cordiali saluti.
Franco Campara

Mercoledì 3 aprile 2019 22:07:06

Gent. mo signor Corona le scrivo dall'indirizzo e mail di mio marito, mi chiamo Marina, ho 63 anni e vivo in un paese alla periferia di Verona. Tutti i martedì non manco l'appuntamento con il programma Cartabianca, non voglio assolutamente perdermi le simpatiche "schermaglie" tra lei e Bianchina, la sua giusta battaglia in favore del soppresso Corpo Forestale. Ho particolarmente apprezzato e condiviso il modo in cui lei ha "bastonato" il signor Minniti e la sua scontata ipocrisia. Le assicuro che appena lei lascia il collegamento, mio marito cambia immediatamente canale, non per la Berlinguer che non è male ma per i diversi ospiti che, gira e rigira, dicono sempre le stesse baggianate! Abbiamo una vecchia casa in montagna [la casa natia di mio marito] così per tre giorni alla settimana vivo in città dentro un piccolo condominio [due piani, nove appartamenti] con vicini che urlano, trascinano mobili a tutte le ore, stanno ai poggioli a spettegolare continuamente! I restanti giorni vivo in una contrada completamente circondata da boschi e prati "erti". Io e mio marito siamo gli unici abitanti del posto. Vita meravigliosa, serena e tranquilla, solo nei fine settimana o durante i periodi di vacanza, passa qualche gruppetto di escursionisti che si fermano volentieri a scambiare quattro chiacchere. Sto leggendo qualche suo libro, sono veramente piacevoli e quelli adatti li leggo insieme alla mia adorata nipotina che ha sette anni e adora la lettura. Quando stavo meglio, in salute, ho scritto un paio di libriccini anch'io, una favola per bambini ed una storia d'amore tra una giovane coppia di contadini che in parte corrispondeva a verità. Il ricavato l'ho completamente devoluto in beneficenza tra associazioni bambini down, piccole fraternità e alcune persone conosciute che versavano in gravi difficoltà economiche. Ho detto "quando stavo bene" perché ora la mia malattia, sclerosi multipla, non mi consente più di scrivere. Faccio molta fatica a concentrarmi e quando, dai è dai, nasce un'idea nuova poi non riesco a svilupparla! Stare in montagna mi da serenità, mio marito in pensione da quasi due anni, solamente per passione alleva cavalli, asini, pecore galline, conigli e pavoni. Abbiamo due cavalle ed uno stallone, un asino e due asine gravide, sei pecore, cinque galline con il gallo, una grande voliera con un magnifico pavone maschio e [ancora] due femmine. Per ultimo Fayl, un cucciolotto di sei mesi figlio di un border colley e di una femmina aski. Nei dintorni di casa vediamo spesso caprioli, cervi, camosci, cinghiali in abbondanza oltre a poiane, falchi e due coppie di corvi reali. Durante il periodo dei bramiti dei cervi maschi si odono dei concerti meravigliosi. La nostra sveglia al mattino sono i picchi con il loro martellare nel tronco dei pini che piano piano stanno tutti morendo. Termino augurandole tanta salute aspettandola martedì prossimo dalla Berlinguer. Da Luigi Marina

Martedì 2 aprile 2019 23:37:22

Buonasera Signor Corona, mi chiamo Giuseppe Vallone e sono un un calabrese di 61 anni figlio di emigrati arrivati in Svizzera negli anni 60.
Ho vissuto un infanzia difficile perché solo senza genitori in Calabria con nonni anziani e analfabeti.
Ho scritto un libro dove racconto la mia vita e quella dell'immigrazione con un grande successo (2000 copie vendute) Abito a 40 chilometri da Losanna in Svizzera e mi piacerebbe incontrarla anche perché la seguo sul canale Rai.
Il mio libro * Un gamin de Calabre* lo puo trovare sul sito e ha risvegliato nella gente quei momenti difficili dei nostri connazionali a l'estero e parla sopratutto dei genitori senza figli... e... dei figli senza genitori.
sono molto impegnato nel sociale e integrato perfettamente anche il mio paese Squillace resta meta delle mie vacanze.. Mi faccia questo piacere di poterla incontrare o telefonargli
la saluto Giuseppe Vallone 0041 -- --- -- --

Martedì 26 marzo 2019 23:49:21

desidero venire ad Erto dalla Sicilia spero di incontrarti e possibilmente avere un recapito telefonico ed indirizzo: vorrei rimanere un po' di gg. perche' amante della montagna, possibilmente nel periodo pasquale spero di avere una risposta a questo messaggio. Ciao grande Mauro

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