Ultimi commenti alle biografie - pagina 5328

Sabato 24 gennaio 2015 20:17:50 Per: Farinelli

Un provvedimento ignobile...e non aggiungo altro!

Da: Salvatore

Sabato 24 gennaio 2015 10:34:06 Per: Maurizio Landini

Modelli di sviluppo economico - strategie sindacali per la dignità del lavoro-armonia sociale (Mario Zorzetto)
(distribuzione del denaro e maggiore redditività)
Renzi scrive che il jobs act è una rivoluzione copernicana che mette al centro ….. il lavoro; Cesare Damiano, Susanna Camusso e Maurizio Landini dicono che è una rivoluzione.. tolemaica ; Salvini e Fratelli d'Italia contestano il jobs act e Grillo, dalle sue pagine aggiuge:" Tra qualche giorno iniziano i saldi, e il Governo quest'anno propone la svendita del diritto al lavoro. Sei stato licenziato senza giusta causa? Non ti preoccupare, ti verrà dato un piccolo indennizzo, e così potremo fare finta di nulla. Nessuna tutela reale, ma solo un ristoro economico, vero ricatto morale che fa leva sulla fragilità di chi oggi non si può permettere di perdere il lavoro, di chi è costretto ad adeguarsi, per sopravvivere, al detto "pochi, maledetti e subito". Sarai costretto a chiudere più di un occhio, per non vedere che stanno calpestando i tuoi diritti fondamentali. "
Sembra che molti uomini, molti politici del PD, travolti dai loro twitter e dall'ansia di cambiamento, abbiano dimenticato recentemente quali valori hanno contraddistinto la sinistra democratica e in particolare i temi economici legati al plusvalore prodotto dal lavoro.
Allora chiediamoci: quale scelta fare ? quella legata alla storia economica della sinistra democratica o quella anarchica- liberista? Da che parte stare??? !!!
Si tratta di decidere come ripartire la ricchezza legalmente e democraticamente prodotta. Non è un piccolo tema, c'è molto da fare, è un fatto di cultura democratica che deve svilupparsi e prendere coscienza in un movimento di lavoratori democratici, onesti, che lottano per la dignità del lavoro e per il riconoscimento meritocratico del loro ruolo e funzioni svolte nella produzione, a vario livello, della ricchezza intesa nel senso più ampio del termine. E' un insieme di strategie mediante le quali le organizzazioni Sindacali si rendono responsabili del miglioramento continuo della partecipazione dei lavoratori all'utile d'impresa e al raggiungimento-mantenimento di elevati standard di partecipazione alla gestione aziendale.
La riflessione che segue aiuta a rispondere alla questione: quali INTERESSI PRIVATI favorire? quelli PERSONALI e di POCHI o gli INTERESSI PRIVATI DELLA COLLETTIVITA'?
Il potere finanziario oligarchico e il potere economico di casta (ricchi banchieri e gruppi capitalisti potenti e molto attenti al profitto e spesso disonesti perché evasori), riunito in potenti lobby, hanno costruito nelle società un modello di sviluppo economico (etichettato come capitalismo o supercapitalismo) che comporta accumulo della ricchezza ad un ristretto gruppo di soggetti con esclusione di importanti fasce di popolazione in taluni casi ridotte allo stato della sopravvivenza. Per mantenere questo stato viene esercitata dai poteri forti una pressione mediatica e politica che si contrappone alla cultura della "solidarietà economica di matrice democratica", tipica della sinistra democratica, e al modello economico di "impresa a capitale economico e di partecipazione all'utile" che distribuisce la ricchezza secondo merito alla collettività e in sintonia con i diritti costituzionali dei lavoratori (in ambito UE la grande maggioranza fatta dai cittadini onesti e non evasori, dipendenti del settore pubblico e privato). Il cambiamento economico a cui aspira giustamente la società civile e democratica nel suo insieme non può essere senza un cambiamento culturale di simpatia e adozione di altri modelli economici societari. In questa ottica il successo è garantito, non richiede alcuna rivoluzione di classe (contro il capitalismo), e nessun "scoppio rivoluzionario" contro il coperchio a pressione del capitalismo che tiene in pentola cittadini e lavoratori onesti in nome di un principio di libertà di mercato che vuole la massima libertà di profitto senza riconoscere la dignità del lavoro) ; il modello economico "rivoluzionario" è già insito nella democrazia e nelle sue leggi economiche di società di capitale di lucro in genere. E' in sostanza nella società democratica, nei suoi principi costituzionali, e nell'articolo 3 e 24 e 45 della Costituzione della Repubblica Italiana:art. 3…… È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ; è ancora nella Carta dei Diritti UE e nella Carta Costituzionale dei principali Paesi occidentali, incluso gli USA.
I lavoratori devono rivolgere più attenzione alla classe dirigente e imprenditoriale di questo Paese, promuovendo la riappacificazione dei differenti interessi delle singole parti in gioco, riconoscere le responsabilità del rischio d'impresa, condividerli nella gestione, rivendicare l'importanza fondamentale del lavoratore nel successo dell'impresa ed economicamente la loro partecipazione all'utile prodotto in azienda.
In democrazia c'è proprio tutto e il contrario di tutto, ma la democrazia_di_ fatto è una conquista e un impegno di tutti. Se tutti votassimo a "destra" per Berlusconi e soci saremmo tutti " procapitalisti" berlusconiani e faremmo la sua fortuna non la nostra, se votassimo tutti a sinistra saremmo tutti "democratici", ma saremmo ancora "idioti economisti" se non fossimo capaci di darci modelli economici con cui sopravvivere e distribuire la ricchezza da produrre e ripartire con ciascuno. Insomma le regole economiche di sopravvivenza. A questo punto sta a noi scegliere quelle migliori e denunciare quelle che sono, nel rispetto del libero mercato, contro la dignità del lavoro e il riconoscimento economico della forza lavoro che deve diventare partecipe in varia misura al rischio gestionale d'impresa. Non si tratta quindi di richiedere solo salario, ma di partecipare come socio a vario livello all'utile d'impresa. Nel modello di "impresa a capitale economico e partecipazione all'utile", l'impresa si forma con soci (i lavoratori) che nel contratto aziendale investono con quote iniziali di capitale differente in genere (perché le posizioni di ciascuno saranno simili ma non uguali). I soci partiranno da posizioni economiche molto simili (se non trovano un socio ricco molto solidale) e investiranno piuttosto nelle proprie risorse fisiche e intellettuali o di esperienza professionale per realizzare l'impresa piccola o media o grande. Se l'attività economica realizza utile, questo potrà essere in parte reinvestito in innovazione dell' impresa e in riserva di capitale e in parte distribuito ancora secondo quote di incremento di capitale tra i soci diciamo "solidali": ogni socio avrà più quote e quindi più capitale. Se la produzione attraversa una crisi di mercato potrebbero tuttavia verificarsi perdite di quote di capitale. Questa è già una società d'impresa collettiva e solidale in buona misura e potrebbe funzionare tutto bene. Tutti hanno interesse al lavoro e alla produzione perché sanno che l'utile è tra essi ripartito. Anche la conflittualità sindacale diminuisce perché è ridotta al solo miglioramento delle regole di ripartizione dell'utile. Se l'impresa ha bisogno di assumere altre persone per l'attività quale trattamento economico riserveranno al nuovo assunto? Quali condizioni si devono prospettare al potenziale socio_lavoratore? Quelle di partecipare con una quota di capitale se disponibile nelle possibilità economiche del nuovo assunto e quelle di partecipare per contratto (ripeto per contratto) anche all'utile d'impresa secondo quote proporzionali all'incarico e funzione ricoperta in azienda. Senza usare la parola "socialismo reale" che incute storicamente paura al capitalista, le condizioni economiche contrattuali dell'economia solidale e non oligarchica accettano e convengono tabelle economiche, sindacalmente conquistate e civilmente adottate nel consiglio di amministrazione, di ripartizione secondo merito. Come si vede la questione culturale di partecipazione al profitto è fondamentale e correttiva del capitalismo e del supercapitalismo. La responsabilità gestionale dell'impresa è piu condivisa e comprensibile tra i soggetti imprenditori di se stessi, ha una azione positiva di riflesso sul potere finanziario fine a se stesso e oligarchico. E' la concertazione aziendale dei soci, unitamente alle forze sindacali rappresentanti di categoria, che fissa le regole del gioco e i fattori di merito.
Questo modello di sviluppo economico, oltre ad avere basi di equità e di beneficio qualitativamente superiori, apre a prospettive sociali di sviluppo via via più solidali migliorando il livello di qualità della convivenza civile e riducendo al minimo la conflittualità di classe. La soluzione a profitto partecipato è applicabile anche nel caso di una società di struttura capitalista che sta fallendo: in questo caso l'acquisto da parte dei soci e riavvio in forma societaria potrebbe essere ancora più efficace assumendo solo un bravo manager che conosce il mercato del prodotto venduto. Cittadini e lavoratori democratici è questo il modello di sviluppo economico da sostenere perché esso è l'unico che può realizzare il riconoscimento del vostro lavoro ; se si realizza anche solo in qualche grande azienda, poi si allargherà a macchia d'olio. Preparatevi a diventare imprenditori solidali. Ci sono solo due problemi da affrontare: il primo è con i liberisti e le imprese che non permetteranno ai propri lavoratori di crescere culturalmente e partecipare all'utile d'impresa; questi attaccheranno e cercheranno di annientare o comperare sul mercato l'impresa che adotterà il nuovo modello solidale e allora si dovrà porre resistenza all'interesse oligarchico privato; Il secondo è dentro di Voi, è nella Vostra indole, nel vostro "io" perché la tentazione del capitalismo è radicata nella natura umana fino al punto di pretendere e deliberare atti legislativi e regole fondate sulla disonestà intellettuale, contro gli interessi della collettività e contro la dignità del lavoratore e i suoi diritti costituzionalmente proclamati.
Saluti
Mzorzetto

Da: Mario Zorzetto

Venerdì 23 gennaio 2015 23:18:48 Per: Maria De Filippi

Salve maria...sono una ragazza molto comune e fidanzata felicemente da 6 anni...seguo sempre il trono classico di uomini e donne...molte volte non sono d'accordo con il giudizio che gli opinionisti danno alle ragazze o ai ragazzi!Penso che ognuno si comporti per quello che è...non è detto che le persone siano o facciano quello che tutti si aspettino...siamo umani...io penso che in amore tutto è legittimo e che dovremmo farci un esame di coscienza prima di dire che una persona sia finta o che si comporta da zerbino...nello studio non vivi la persona a 360 gradi come la vivi fuori...maria un'ultima cosa che vorrei dire è rivolta ad andrea...prima di scegliere fai chiarezza con te stesso perché la persona giusta non è quella che ti viene sempre incontro o che ti dimostra che lei è più vera dell'altra...una persona la si conosce vivendola e apprezzandone anche i più piccoli difetti..l'amore non è perfetto e lo si costruisce giorno dopo giorno fidandoti e rispettando chi si ha accanto,anche se in quel momento pensi che sia un errore..la paura ti porta ad amare sempre di più e a non stancarti della persona che hai vicino perché è la paura che ti fa superare gli ostacoli...

Da: Anonimo

Giovedì 22 gennaio 2015 15:38:20 Per: Maria De Filippi

Carissima maria, vedo spesso uomini e donne. Ritengo il comportamento di TINA non adeguato ad un programma televisivo.credo che voi dovreste intervenire affinché il suo ruolo di opinion leader fosse adeguato ad un programma televisivo visto da moltissime persone... troppi insulti, parolacce e comportamenti poco tranquilli!!! Mi dispiace perché fino a qualche anno fa la qualità del programma era diversa!! Un grosso abbraccio.

Da: Luisa Perniciaro

Mercoledì 21 gennaio 2015 15:13:23 Per: Gregor Mendel

Mendel ha fornito un'importante scoperta sul campo della genetica . Ha contribuito alla scoperta della genetica quindi non va criticato ma lodato.

Da: Nico

Venerdì 16 gennaio 2015 14:52:41 Per: Laura Boldrini

Spero tanto che sia eletta Presidente della Repubblica. Mi sentirei di camminare a testa alta se rapresentato dal Presidente Laura Boldrini. Grazie Virgilio Petrucci

Da: Virgilio

Venerdì 16 gennaio 2015 14:42:25 Per: Paolo Bonolis

Sono anni che seguo Paolo Bonolis,piaceva tanto a mia madre,la quale però sarebbe molto delusa ora di quello che è diventato professionalmente. Sinceramente non capisco come una persona preparata e qualificata come lui possa scendere così in basso accettando di fare dei ruoli volgari e senza senso...Non vivo nel mondo dello spettacolo,per cui non conosco la sensazione di voler rimanere a tutti costi in televisione,ma quando lo scotto è diventare e presentare l'assurdo forse sarebbe meglio starsi a casa a godersi i figli,la moglie i soldi e soprattutto la dignità! Se permetti un piccolo suggerimento, fin quando non ti danno un ruolo serio da presentatore statti a casa!

Da: Daniela

Mercoledì 14 gennaio 2015 16:37:16 Per: Giosuè Carducci

la biografia qui riportata è un'enorme cafonata inattendibile e priva di qualunque fondamento sulla vita di carducci. è assolutamente superficiale non riporta e gli studi che ha condotto ne il suo modo di rapportarsi con il mondo: la famiglia gli amici e i colleghi.una baggianata che veramente rende misera l'esistenza di un poeta così importante e degno di una biografia molto piu dettagliat

Da: Pietro

Lunedì 12 gennaio 2015 19:54:42 Per: Irene Pivetti

vorrei irene pivetti eletta
presidente della repubblica
persona preparata

Da: Carmine Lizza

Domenica 11 gennaio 2015 18:11:54 Per: Karen Blixen

Veramente, dopo il divorzio la Blixen non passò alla rovina economica e poi al ritorno a casa.Non fu tanto il crollo del mercato del caffè a schiantarla moralmente quanto la tragedia della morte del suo amante. Dopo il divorzio, ebbe una intensa relazione con Denys Finch-Hatton,nobile avventuriero :cacciatore, esploratore aviatore incapace di restar fermo con lei ma di certo innamorato per quanto gli era concesso dalla sua natura vagabonda. Di lui Karen restò incinta ( quando tornava, lasciava il segno...) e abortì spontaneamente due volte; per lui scrisse storie con cui lusingarlo e cercare di trattenerlo presso di sé, visto che l'uomo era intrepido e affascinante ma continuava d essere inaddomesticabile. La Blixen vendette la sua impresa in fallimento e tornò in patria dopo la morte tragica di Finch-Hatton, in un incidente aereo, il 14 maggio 1931. Fu questo, oltre al disastro economico e alla salute compromessa, a spegnerla definitivamente per quanto riguarda l'amore.

Da: Patrizia