Messaggi e commenti per Andrea Scanzi - pagina 9

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Biografieonline non ha contatti diretti con Andrea Scanzi. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Andrea Scanzi.

Sabato 6 giugno 2020 23:19:16

Ciao Andrea, ti scrivo perché volevo farti ascoltare questo brano che ho scritto.
Sono un compositore, didatta e chitarrista. In questo brano una dose di sarcasmo ha invaso la mia creatività. Solitamente scrivo altro soprattutto di genere cinematografico.
Buon ascolto.

https://youtu. be/-Y5IXLqxOek

Qui il testo:

DOVE VIVONO GIGANTI
(testo e musica di Luigi Negro)

Cominciamo col dire
che l'Italia è stato un grande Paese,
lo diceva anche mio nonno che non era un borghese.

Da Leonardo a Giambattista
da Verdi a Maderna
da Benito a Nilde Jotti
Giovanotti e Marco Carta.

Siamo figli di un passato, glorioso
di Giuseppe che fece il borioso.
Pittori e inventori, scultori ed amatori
con quel Giacosa che figliò
l'auto più piccola del secolo,
non c'è dubbio che eravamo
al vertice del Mondo.

Con Pertini che esultò
della coppa sulle spalle.
Siamo figli di zio rana
che fece proprio tanto
ma se ne andò in Tunisia
in mezzo a un grave lutto,
siamo Mina, Celentano
poi Tenco ed Arigliano.

Rit:
Vivo in un Paese
che crede nelle prese
per il cu... rioso caso
di fantomatiche imprese
Vivo in un paese
dove vivono giganti
insieme a tanti nani e tanti poveri furfanti
ma c'è qualcosa che si muove
anche se non si vede ma c'è.

Ora voglio dire
che siamo ancora un grande Paese
e lo dice anche mio cugino
che ora fa il topino
con capi e cavalieri
fanti, re, pedoni e arcieri
che ci credono coglioni
che ci vogliono barboni.

Ma c'è pur sempre chi ha fiducia
nelle giovani risorse
c'è chi crede fermamente
e che ci vuole tanto bene
anche se siamo fannulloni
ed anche un po' choosy
ma non stiamo qui a spaccare
un capello in quattro sull'altare.

Mercoledì 29 aprile 2020 22:32:13

Caro Scanzi, mi permetto di darti del "tu" perché siamo coetanei, voglio ringraziarti per l', utile e corretta informazione che ci dai quotidianamente e soprattutto nella descrizione di questo nullafacente esaltato di Salvini, ma la mia preoccupazione è per il nostro Peesidente del Consiglio. Preoccupazione perché dopo tanti anni abbiamo un Premier con vero senso dello Stato e questo alla politica non fa comodo.
Certo ora serve perché in questa situazione devastante i vari Salvini, Meloni e mettiamoci anche Zingaretti sono ben felici di non metterci la faccia, ma quando tutto questo sarà finito ho paura che il nostro grande Presidente sarà fatto fuori e nel peggiore dei modi... tu che ne pensi?
Ciao Andrea e grazie di tutto!

Giovedì 16 aprile 2020 17:04:31

Egregio dott. Scanzi, seguo ogni giorno, con molto interesse, le sue dirette s facebook. Proprio ieri, con molta apprensione, ho letto del progetto di questa becera "opposizione" di far cadere il governo e, con l'aiuto dell'ometto michelin tale Renzi (che con il trio compagni di merende è in combutta da mesi) possano riuscirci. Non a caso in diverse occasioni la Meloni ha sentenziato che a maggio si poteva andare a votazioni o arrivare ad un governo tecnico. Le chiedo, ma è possibile che il popolo non possa fare nulla per prevenire? Pensavo allora che magari Lei potesse scrivere una lettera a Mattarella a nome del popolo e farci firmare e magari portarla Lei personalmente o qualcuno di cui Lei si fida che fosse Travaglio o altri ! La prego facciamo qualcosa ! Con Stima Maria Rosaria Giordano!

Sabato 11 aprile 2020 18:38:51

Egregio Dottor Scanzi,
con la presente lettera ci rivolgiamo a Lei, da sempre attento ed impegnato nei temi politici e sociali più rilevanti, al fine di chiederLe di farsi portavoce della nostra particolare posizione, nella speranza di ottenere la giusta considerazione da parte del Governo ed in particolare modo del Ministero della Pubblica Istruzione.
Siamo un gruppo di docenti precari delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Oristano, ma riteniamo di poter parlare a nome di tutti i precari d'Italia: uomini e donne impegnati ogni giorno nelle nostre scuole nel difficile ruolo educativo che ci viene riservato. Ognuno di noi vanta più di trentasei mesi di servizio, ma la maggior parte possiede un'esperienza di gran lunga superiore. Da sempre, pur nella nostra precarietà, rappresentiamo una considerevole quota dei docenti attivi nelle scuole italiane, garantendo l'espletamento delle nostre funzioni con grande entusiasmo, serietà, impegno, responsabilità ed empatia. La scuola italiana, dunque, si regge anche sul lavoro di noi precari e ciò è ancor più messo in evidenza in questo importante periodo storico che il nostro Paese sta vivendo.
Dal marzo 2020, causa l'emergenza Corona-virus noi docenti, precari e non, siamo tutti, in pari misura, stati chiamati a far fronte ad una situazione che mai avremmo potuto lontanamente immaginare, ovvero quella di proseguire le attività scolastiche a distanza, con tutte le difficoltà legate alla repentinità e novità della situazione, nonché alla sua improvvisazione ed alla mancanza di organizzazione da parte dell'intero sistema scolastico, nonché delle famiglie. Eppure ciò non ci ha impedito di cimentarci in questa nuova avventura, di imparare ad utilizzare nuovi strumenti e, soprattutto, di rassicurare ed affiancare i nostri alunni in questo momento di grande smarrimento. L'impegno dei docenti in questo periodo è sostanzialmente triplicato, siamo sempre connessi e disponibili per ogni esigenza dei nostri alunni, che spesso dobbiamo sentire singolarmente per aiutare a risolvere i piccoli e grandi problemi che stanno incontrando in questo percorso. Non ultimo, ci preme sottolineare, che tutte queste attività vengono svolte con i nostri hardware e software personali, che molti di noi hanno dovuto acquistare in tutta fretta, poiché ai precari nulla è riconosciuto, nemmeno il bonus docenti che invece è da diversi anni di supporto ai colleghi di ruolo. Eppure noi precari, molto spesso, siamo quelli che si formano e studiano di più, che frequentano master e corsi di specializzazione, il tutto sempre a nostre spese!
Ebbene in questa difficilissima situazione, noi che da anni stiamo attendendo di poter passare di ruolo, ci sentiamo particolarmente delusi e amareggiati dall'atteggiamento del Ministero della Pubblica Istruzione. E' difatti ormai noto, da diversi mesi, che è intendimento del Governo bandire un concorso straordinario con prova computer based riservato a coloro che vantino trentasei mesi di servizio. In particolare la prova dovrebbe consistere in 80 domande a crocette in 80 minuti, con previsione di un punteggio minimo pari a 7/10.
In riferimento a ciò vorremmo evidenziare alcune criticità di una siffatta previsione. In primo luogo riteniamo che, nell'attuale periodo emergenziale non possano esserci le condizioni per bandire un concorso pubblico di tale portata, che porterebbe ad inevitabili assembramenti che esporrebbero a rischio i candidati ed i commissari. Pare pertanto inevitabile che lo stesso verrebbe rinviato nel tempo diverse volte creando inutili e logoranti aspettative negli aspiranti candidati. L'inevitabile conseguenza di detti rinvii comporterebbe inoltre il fatto che il problema “supplenze” non verrebbe dunque risolto entro l'inizio del prossimo anno scolastico, con evidenti ricadute negative sull'intero sistema. Difatti, se già in condizioni “normali” la ripresa dell'anno scolastico, legata alla precarietà di numerosi docenti, è sempre complicata, arrivando a regime normalmente entro il mese di novembre, ovvero quando vengono concluse le chiamate dalle graduatorie di terza fascia, è evidente che, ai tempi del corona-virus, le difficoltà di avvio dell'anno scolastico sarebbero amplificate.
E' stato ormai reso noto che la scuola italiana deve prepararsi ad una eventuale didattica a distanza anche a Settembre, fatto non certo ma assolutamente probabile.
Le lasciamo immaginare cosa vorrebbe dire per i nostri alunni ritrovarsi con docenti nuovi che non incontrerebbero di persona ma solo attraverso un video: tutto il lavoro svolto sino ad ora verrebbe vanificato!
Non ultimo, in relazione al concorso straordinario, ci permettiamo di segnalare le nostre perplessità su una prova computer based che, a nostro parere, non tiene conto in alcuna maniera del nostro saper fare, delle competenze acquisite in tutti questi anni di assoluta dedizione, anni in cui, per totale amore di questa bellissima missione perché non è un mestiere il nostro, ma una vocazione ed una missione, molti di noi hanno abbandonato altre professioni per dedicarsi alla scuola! Detta prova, tra l'altro, non prevedendo nemmeno la messa a disposizione della batteria da cui i test verrebbero estratti come è invece previsto in tutti gli altri concorsi pubblici a base nazionale è assolutamente aleatoria vista la vastità del programma che ci viene richiesto e non tiene nemmeno conto del servizio svolto sui posti di sostegno.
A seguito di tutte queste considerazioni riteniamo che debba essere bandita, a brevissimo termine, una procedura di urgenza per titoli e servizi, nella quale si tenga conto dell'esperienza maturata da ognuno di noi in tutti questi anni. La particolare situazione di necessità ed urgenza difatti autorizzerebbe il Governo a bandire tale procedura e ciò al fine non solo di tutelare noi precari, ribadiamo da sempre in prima linea, ma soprattutto al fine di tutelare l'intero sistema scolastico ed in particolar modo la nostra società, data la preminente rilevanza che l'istruzione riveste in ogni Stato ed in particolar modo nel nostro! D'altra parte, proprio recentemente, è stata possibile l'assunzione, senza concorso di merito, di medici e di infermieri: senza volerci lontanamente paragonare alla categoria succitata, cui va la nostra stima e rispetto, riteniamo tuttavia, che, dopo la Sanità, la Scuola sia un pilastro importante della nostra società e come tale debba essere tutelata con tutti i mezzi possibili.
Un'ultima riflessione merita anche il parere del Consiglio Superiore della Pubblica Amministrazione, organo di garanzia dell'unitarietà del sistema nazionale dell'Istruzione che ha espresso un parere negativo alla possibilità che venga bandito un concorso in tempo di epidemia. Il CSPI “auspica fortemente una riflessione da parte del Ministero in merito alla possibilità concorsuali le più semplificate possibili, che tengano conto essenzialmente del periodo di servizio già prestato e delle esperienze culturali e professionali possedute dai docenti. ”
Tutto ciò premesso, nel ringraziarLa per l'attenzione prestata, Le chiediamo cortesemente di farsi portavoce delle nostre richieste:
- Chiediamo di individuare una procedura che tenga conto dei titoli e dei servizi e stabilizzi tutti i precari con 36 mesi di servizio. La graduatoria dovrà restare in vigore fino a quando non verranno assunti tutti i docenti con i requisiti indicati in precedenza e quindi non dovrà avere una durata limitata nel tempo.
- La valutazione del servizio sul sostegno, che nell’attuale tabella dei servizi e titoli non vengono valutati.

Cordiali saluti
Alexia Portalupi
Cristina Motzo
Alessandra Manca
Antonella Sigurani
Giovanna Licheri
Simoneta Serra
Lucia Marras
Romina Botta
Ilaria Marongiu
Simone Buttu
Manuel Montisci
Monica Dessì
Maria Daniela Manca
Maria Francesca Manca
Giorgia Piras
Cristina Costelli
Tamara Mura
Laura Cadoni
Nicola Serra
Monia Gemma Manis
Gabriella Pascalis
Tracy Lee Piredda
Tiziana Castangia
Gianfranco Casu
Laura Nieddu
Sara Fois
Ivan Luigi Spano
Francesca Meli
Giuditta Sardu
Francesca Falchi
Caterina Pes
Federica Pau
Maria Rosaria Milia
Carmen Grussu
Susanna Lasi
Caterina Pes
Irene Franca Carta
Emanuela Manis
Maria Franca Cascioni
Claudio Perseu
Stefania Sotgiu
Gianfranca Meloni

Martedì 24 marzo 2020 16:04:25

Egr. Dott. Scanzi, sono un pensionato (77 anni) che seguo gli avvenimenti che ci circondano e molto spesso in varie trasmissioni ho l'opportunita' di vederLa con colleghi o personaggi vari. Vorrei darLe, se mi posso permettere, un amichevole consiglio: a certa gente cerchi di non rispondere (capisco che non si puo') non ne vale la pena. Certi personaggi non dovrebbero fare commenti in televisione e ed essere sempre invitati per
confondere le idee. Se avra' l'occassione di venire in Emilia spero di avere l'oppotunita'di salutarLa. Scusi lo sfogo, cordiali e distinti saluti. -.

Venerdì 28 febbraio 2020 08:58:09

Caro Scanzi, non sono sui social (per scelta), e questo mi sembra sia quindi l'unico modo per me di comunicare con lei.
Ci tenevo a RINGRAZIARLA per TUTTO ciò che ha detto (devo dire, per fortuna supportato dalla Gruber e da Brera) ieri sera a 8 e mezzo. Credo abbia dato voce a TANTI, sicuramente a me, che per combattere la frustrazione di sentire certi opinionisti ed assistere a comportamenti assurdi ho aperto un (fallimentare) blog (blog elettori Rottermaier) in cui (da sola) mi sfogo! L'Italia virus, come l'ho chiamato, è che "come fai sbagli", soprattutto in questo momento con (i senatori...) Renzi e Salvini che non perdono nessuna, ma proprio nessuna occasione di stare zitti, dimentichi del fatto che il primo, per noi elettori, non esiste proprio, il secondo da noi elettori itagliani - come dice lui - ha preso il 17, 4%.
Colgo l'occasione di esprimere tutta la mia solidarietà al presidente Conte ed al governo tutto e di ringraziarla davvero di cuore, perché a noi cittadini, vittime di tutto e tutti, non ci invita nessuno per esprimerci, ed è fantastico quando si trova chi lo fa per noi.

Martedì 11 febbraio 2020 19:51:05

Al Dr Andrea Scanzi,

Nasce un'Europa unita apparentemente con finalità etico-sociali ma sostanzialmente economiche.
I suoi dogmi ispiratori sono il risparmio nel nome del massimo profitto, risparmio che si realizza attraverso la riduzione del numero dei dipendenti, sia nel settore pubblico che privato, la riduzione delle spese di manutenzione e della creazione di nuove opere.
Nel nome di una sana e rigorosa, demagogica, riduzione degli sprechi l'uomo è trasformato in uno schiavo del profitto. Questa è la scala valoriale del sistema economico dell'attuale unità Europea.
In questo terreno di coltura, nascono storie di dolore e disperazione.
Io anziano dipendente, cardiopatico, con pregressa miocardite reumatica, aritmia ad elevatissima incidenza, pregresso infarto inferiore, diabete ed ipertensione arteriosa, vedendo crescere il mio carico di lavoro, causato dal blocco delle assunzioni del personale collocato a riposo, sentendomi stressato e nel contempo lamentando dolore epigastrico ad irradiazione retrosternale e sottomandibolare, mi rivolgo alla Sorveglianza Sanitaria della mia Azienda che, disposti gli accertamenti del caso, mi giudica idoneo con limitazioni, quali l'esclusione dell'esposizione ad elevato carico psico-fisico, che segnala ai responsabili.
Il mio carico di lavoro sostanzialmente non si riduce per cui esprimo ai responsabili la paura che, continuando così, possa rischiare un secondo infarto.
A Gennaio 2019 torno dal medico competente chiedendo se possa fare qualcosa di più per aiutarmi ed egli mi risponde di avere già fatto tutto il possibile.
Avendo il timore di esagerare e di essere considerato un lavativo, continuo a lavorare strenuamente, anche se, a volte esprimo con rabbia le mie paure e perplessità relative al fatto che a mio parere il servizio andrebbe rafforzato con un incremento di personale.
Il 10 Agosto 2019 vengo colpito da un secondo infarto miocardico seguito da relativa angioplastica con applicazione di sei stents.
Sono tante, troppe le storie come questa e riconducibili, a mio avviso ed anche nel mio caso, non alle responsabilità del singolo, ma alle stesse premesse su cui si basa questa unità Europea.
La storia del mondo è ricca di errori e ripensamenti che hanno determinano il progresso: il dogma può bloccarlo. L'attuale Unione Europea sta affondando nei dogmi. E' necessario rivedere una costruzione pensata per il secolo scorso: per questo i moderni europeisti non devono solo difendere l'Unione: devono cambiarla drasticamente.
Concludo con un dato economico tratto dal principale quotidiano della mia città: 861 Ditte hanno cessato l'attività, a Livorno, nel 2019 (articolo pubblicato su " Il Tirreno " di Domenica 9 Febbraio 2020).

Roberto Angeli
cell. 334-------
-------
Livorno, 11/02/2020 Via -------, 22
57123 Livorno

Martedì 12 novembre 2019 14:21:57

Qualche giorno fa sono rimasto qualche secondo sul canale della 7, in cui compariva lei a fianco della Gruber, giusto in tempo per sentire le solite accuse contro Salvini. Poi ho cambiato canale, come faccio regolarmente quando vedo la sua faccia, o quella di Travaglio, Giannini, Da Milano, Lerner, Fazio, Saviano, ecc. Siete tanti, ma sembrate tutti clonati e dite sempre le stesse cattiverie. Non sembra che siano molto efficaci, visto che il target (il popolo italiano) continua a pensarla in modo diametralmente opposto. Ah, ma si sa, è composto solo da ignoranti che ragionano von la pancia. Pazienza, continuiamo così che va bene. Amen.

Mercoledì 25 settembre 2019 20:53:48

Sbaglia sulla Lorenzin - tanta gente la ama e la rimpiange come Ministra salute

Martedì 7 novembre 2017 08:36:30

Oggetto: L’algoritmo che restituisce il 40% del denaro speso contribuendo a ridurre il deficit dello Stato.
Gentilissimo Dr. Andrea Scanzi,
Le scrivo perché ritengo necessario e doveroso pubblicare alla collettività l’esistenza di un nuovo strumento di contrasto alla povertà, un progetto per portare benessere sociale ed economico alle famiglie migliorando la loro qualità di vita.

Mi chiamo Giuseppe Rizzo, sono un imprenditore Informatico, con la collaborazione di un gruppo di qualificati ricercatori, matematici ed economisti, dopo oltre cinque anni di studi e ricerche allo scopo di trovare risposte concrete per contrastare la disoccupazione e la stagnazione produttiva che attanaglia il nostro paese, abbiamo sviluppato un’idea che abbiamo chiamato il “metodo EuroPlus”. Un progetto macroeconomico ideato su l’utilizzo di un “algoritmo” che permette di moltiplicare del 40% il potere d’acquisto contribuendo a ridurre il deficit dello Stato.
Proviamo a confrontare alcuni incentivi concessi dallo Stato:

Cosa fa lo Stato per incrementare la ripresa economica del Paese? Propone incentivi Statali con interventi mirati, restituendo parte del denaro speso sotto forma di sgravi e detrazioni fiscali. Misure positive atte a garantire l’incremento della domanda aggregata. Tuttavia, essendo detrazioni in alcuni casi superiori all’85% delle spese (comprese anche delle imposte IVA), quindi ancora maggiori, risultano un’inevitabile realtà, che ha effetti negativi sull’economia con uscite che superano le entrate fiscali causando “debito”. Ma come potrebbe questo debito auto-ripagarsi? Ciononostante, le aspettative di crescita del Pil, anche ipotizzando scenari estremamente ottimistici restano comunque interventi sbagliati nell'esecuzione del problema rendono sempre più grave la situazione. Un aggravamento del deficit che viene spalmato nei 10 anni sulle spalle dei nostri figli.

Inoltre, tutti questi incentivi vanno unicamente a beneficiare quei cittadini che possiedono un reddito ancora abbastanza elevato. Questo perché prima il cittadino, deve “anticipare il proprio denaro” per affrontare i pagamenti di tutte le spese, per poterlo in seguito ricevere, in parte e dilazionato negli anni, sotto forma di sconto sulle tasse dovute.
In definitiva, tutti questi incentivi, per quei pochi fortunati che possiedono un reddito sufficiente, andranno probabilmente a creare un accumulo dei risparmi. Keynes chiama questa situazione “la trappola della liquidità”: è l’eccesso e l’accumulo dei risparmi a creare quel deficit di domanda che causa un abbassamento della produzione e, quindi, la disoccupazione. Nel frattempo, per i crescenti strati della popolazione che vivono sulla soglia della povertà tutti questi incentivi, oltre a rimanere unicamente un miraggio, li penalizzano nel dover contribuire a risanare il deficit generato.

Quali sarebbero i benefici del metodo EuroPlus:

Contrariamente, con l’attuazione del metodo EuroPlus, lo Stato, farebbe ottenere un notevole sostegno economico alle famiglie a basso reddito moltiplicando del 40% il denaro che destinano alla spesa. Questo innovativo progetto, si basa su l’utilizzo di una carta elettronica di debito ricaricabile chiamata: carta “EuroPlus” (si utilizza come una normale carta bancomat). Questa carta EuroPlus, viene assegnata dallo Stato a tutti i cittadini lavoratori, pensionati (con reddito netto inferiore a 2.000 euro al mese) e coloro che usufruiscono dei vari sussidi.
Su questa carta EuroPlus, oltre ai propri versamenti è possibile fare accreditare (sia dallo Stato che dal datore di lavoro) il “denaro del proprio reddito” lo stipendio, la pensione o il sussidio.
Ogni volta che il cittadino la utilizza per “pagare un qualsiasi acquisto di beni o servizi”, tramite il circuito POS oppure, con il cellulare o da computer, un “algoritmo gli restituisce il 40% del denaro speso”, ricaricando sulla stessa carta, un Plus in denaro elettronico “virtuale” (quindi non monetizzabile) a beneficio unicamente di un maggiore potere d’acquisto.

Mentre se il cittadino utilizza la propria carta EuroPlus per prelevare del denaro contante dal bancomat (sportello ATM), soltanto su l’importo del denaro prelevato, il beneficio del Plus 40% non lo ottiene perdendolo, in questo caso potrà ritirare unicamente il denaro precedentemente caricato. Pagando i suoi acquisti con la carta EuroPlus potrà spendere il 40% in più di prima.

Il venditore, a sua volta riceverà l’intero importo della vendita comprensivo del Plus diventato parte integrante della vendita, caricato sulla propria carta EuroPlus (una carta con abilitazioni differenti da quella del cittadino), utilizzabile come una qualsiasi carta prepagata. Il venditore potrà liberamente decidere se monetizzare il denaro presente sulla propria carta oppure, utilizzarlo per pagare gli acquisti e i suoi fornitori e così via anche per tutti gli altri generando un effetto moltiplicativo della spesa.
Quando un qualsiasi venditore (anche se fosse il primo), decidesse di monetizzare il denaro presente sulla propria carta EuroPlus, versando in banca, le verrà scorporato il 40% del Plus, riceverà pagato in contanti il denaro “reale presente al momento sulla carta”. Onde evitare che il denaro del restante dovuto (il Plus 40% non incassato), si trasformi in un costo per il venditore. L’intero importo del Plus, potrà portarlo in detrazione o dedurlo dalle tasse dovute tramite un credito di imposta senza nessuna perdita.

Vediamo adesso un altro “interessante e sorprendente beneficio” del progetto a favore sia dei cittadini che dell’Erario. Prendendo come esempio, il bonus degli 80 euro, integrato sul reddito dei lavoratori dipendenti (che non costituiscono le fasce più povere e penalizzate della popolazione, come i disoccupati e i pensionati a basso reddito), costato 10 miliardi di euro di deficit. Noteremo che, il denaro di quel bonus, non essendo «vincolato alla spesa» ha provocato un effetto modesto sui consumi. Con l’attuazione del metodo EuroPlus, lo Stato, potrebbe far ottenere anche a tutte le categorie di lavoratori e pensionati a basso reddito e a chi riceve i vari sussidi welfare, un “bonus notevolmente maggiorato”.
Ecco come è possibile:
Ipotizzando un reddito netto di 1.000 euro al mese, anche se il cittadino decidesse liberamente di accantonare al risparmio il 20% del proprio reddito, potrà quindi prelevare dalla propria carta EuroPlus 200 euro in contanti. Utilizzando i restanti 800 euro per pagare la spesa, il suo potere d’acquisto verrà moltiplicato del 40% potendo così effettuare acquisti per un totale di 1.120 euro. Un valore maggiore del proprio reddito, ottenendo in questo caso un “bonus ben 4 volte maggiore degli 80 euro”, con un guadagno di 320 euro in più. Mentre se il cittadino decidesse di destinato l’intero reddito alla spesa (in questo esempio i 1.000 euro), il suo guadagno ammonterebbe a 400 euro.
Con l’utilizzo della carta EuroPlus, non soltanto verrebbero beneficiati i cittadini moltiplicando del 40% il loro potere d’acquisto, verrebbe anche concretizzata la certezza di far risparmiare all’Erario l’intero importo del deficit, (i 10 miliardi di euro). Questo enorme risparmio ottenuto di denaro pubblico, potrebbe ad esempio essere utilizzato dall’INPS per ridurre o evitare ulteriori aumenti dell’età pensionabile, realizzabile senza dover aumentare il deficit.

Il metodo EuroPlus funzionerebbe perché è in linea e condivide pienamente le misure di “politica fiscale espansiva” attuate dall’attuale Governo. Questo progetto, non è altro che una proposta concreta volta a individuare interventi correttivi ad una situazione evidentemente iniqua. Contribuendo alla semplificazione di procedure farraginose per apportare modifiche migliorative nell’erogazione delle varie detrazioni fiscali e bonus. Il metodo EuroPlus rappresenta un progetto più efficace contro la povertà, con un’amministrazione che funzioni meglio e costi meno liberando risorse, creando le basi per una crescita sostenibile offrendo l’opportunità di migliorare le prospettive di sviluppo del Paese.

Con questo metodo, verrebbero favorite le categorie a basso reddito moltiplicando il loro potere d’acquisto, a beneficio della domanda. Empiricamente i cittadini a basso reddito sono quelli che hanno una maggiore propensione al consumo. Dato l’elevato livello delle imposte e della tassazione sulle vendite presenti nel nostro Paese, questa spesa aggiuntiva del Plus sarebbe molto forte e in grado di generare un significativo aumento della domanda aggregata, favorendo la ripresa e generando un flusso di imposte (IVA sulle transazioni ed imposte sul reddito dei venditori), avendo la certezza che venga speso il 40% in più di prima.

Con l’aumento della domanda, le aziende produrranno di più e di conseguenza dovranno assumere più personale: i nuovi assunti, si troveranno così un reddito che prima non avevano e con questa maggiore disponibilità di denaro potranno spendere di più in consumi. La maggiore spesa, provocherà un ulteriore aumento della domanda, di conseguenza un incremento dei loro consumi e così via per ondate successive.
Questo maggiore gettito generato dal Plus, sarebbe un “debito virtuale” che verrebbe “auto-ripagato” già al primo passaggio.

In ogni caso, il beneficio del Plus 40% ottenuto dai cittadini, non è denaro emesso dallo Stato sotto forma di bonus o sussidio, e neppure una nuova moneta complementare, è unicamente il denaro del cittadino che immettendolo nel settore economico produttivo del Paese tramite la propria carta EuroPlus genera un effetto moltiplicativo del reddito nazionale.

Contrariamente ai pagamenti effettuati con denaro contante che si prestano a procurare profitti all’economia sommersa, per la prima volta non soltanto “verrebbero premiati i cittadini” che utilizzano la carta EuroPlus per pagare gli acquisti (guadagnando il 40% del denaro speso), ma si ridurrebbe notevolmente l’entità del “sommerso” e il costo di gestione del contante. Molti studi nazionali ed internazionali, confermano, dati alla mano, che un elevato utilizzo degli strumenti innovativi di pagamento è direttamente correlato alla capacità di sviluppo economico del Paese.

Grazie all’incremento del gettito e al maggiore controllo sulla fiscalità, Si potranno così creare le condizioni necessarie per poter ridurre in maniera significativa la pressione fiscale.

Questa idea per la crescita del metodo EuroPlus, inizialmente è stata pensata ragionando sulle criticità economiche e sociali del nostro Paese in un periodo di forte crisi, ma potrebbe essere applicata anche a tutti quei paesi dell’Unione Europea che, come l’Italia, si trovano ad affrontare le stesse problematiche.

Siamo disponibili con uno dei nostri più autorevoli collaboratori in materia, l’Economista Marco Mazzoli Professore di Politica Economica presso l’Università di Genova a confrontarci con gli esperti economici del Governo. In tale occasione dimostreremo con maggiori dettagli (esempi filmati, calcoli completi di formule e del software appositamente ideato) la fattibilità del nostro progetto e dei benefici che porterebbe all’intero Paese, un progetto realizzabile in tempi brevi.

Cordialmente.

Giuseppe Rizzo
Via G. Saracco, 19
16013- Campo Ligure (GE)
Telefono Uff. ++39-010.---.--- Cellulare ++39-349.--.--.---
e-mail: [email protected]

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