Messaggi e commenti per Gianrico Carofiglio - pagina 25

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Frasi di Gianrico Carofiglio

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Biografieonline non ha contatti diretti con Gianrico Carofiglio. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Gianrico Carofiglio.

Lunedì 13 aprile 2020 00:08:25

Apprezzo, stimo, ammiro Gianrico Carofiglio e seguo con attenzione i suoi interventi in televisione e ne gioisco perché li trovo in sintonia perfetta con le mie idee e con le mie convinzioni.
Lo ammiro inoltre per il suo coraggio, per la sua forza argomentativa che si manifesta con la compostezza e la sicurezza dei saggi e che non si indebolisce di fronte a nessuno dei suoi oppositori. Infine ne apprezzo lo stile, elegante, pacato, autorevole. Nell’Ottocento avresti detto semplicemente un “gentiluomo” o un cavaliere, quando con tale termine si voleva indicare il difensore dei deboli dalle prepotenze dei potenti.
Come non seguire, perfino con stupore, i suoi ragionamenti, che definirei classici come un sillogismo aristotelico: due premesse e poi la conclusione. La differenza sta nel fatto che egli cura molto le premesse, le presenta come assiomi, come situazioni apodittiche e cogenti e mentre le presenta egli è moderatamente teso, concentrato. Non presenta nessuna sfasatura, la presentazione della tesi è chiara, semplice, solida nell’architettura. Infine la conclusione che chiude il cerchio dalla logica perfetta, e chi ascolta resta a bocca aperta: stupito, stralunato, pensando mentre lui accenna ad un sorriso compiaciuto, come se sapesse cosa stai provando; e son sicuro che prova anche un pizzico di pietà e non affonda il colpo notando l’avversario inebetito ed in difficoltà. Lo spettatore, intanto, da casa ripete a se stesso che ha ragione, che dice il vero, e prima che la presentatrice lo saluti, ripete a se stesso: “Ecco, quello lo vorrei di certo per amico! ”
Ho finito di leggere “La misura del tempo” e presento, come sono solito, ad un ipotetico lettore le mie considerazioni. Intanto ho avuto la conferma che il genere “giallo” non lo preferisco, perché la vicenda rimanda alla cronaca, a fatti della quotidianità, che con la loro grigia normalità non mi suscita interesse. Leggendo infatti vorrei sempre incontrare qualcosa di insolito. Per esempio, guardare nelle profondità dei cuori provando insieme ai personaggi gioie e dolori, condividendone dubbi, versando qualche lacrima se occorre di solidarietà.
E dunque seguendo la vicenda di Guerrieri, ero più attento quando l’avvocato si dava a riflessioni esistenziali che poco avevano a che fare con vicende giudiziarie. A tal proposito ho ripensato a Nietzsche e alla colpa che dava ad Euripide e a Socrate, colpevoli d’aver dato inizio alla decadenza del mondo occidentale, il primo introducendo la “quotidianità” nella tragedia e togliendo centralità all’eroe e ai grandi temi che riguardavano non solo uomini ma anche le divinità, e il secondo colpevole d’aver introdotto l’intellettualismo etico, eliminando passione e spiritualità nella vita degli uomini, facendo “fuggire” gli Dei dalla storia dell’uomo.
Ho seguito Guerrieri dunque quando vestiva i panni del filosofo e mi ha colpito in particolare il suo incontro con Lorenza, sua antica fiamma e una riflessione che attiene il titolo del libro: “Pensiamo che sia il tempo lentamente e ostinatamente, a cambiarci. Invece il tempo in sé non cambia nulla, al massimo invecchia. Le persone incapaci di incontrare davvero gli altri, come Lorenza, non cambiano”. Una riflessione amara sulla vita e sulle relazioni spesso difficili se non impossibili tra gli uomini, che raramente si fanno cambiare dagli eventi e rimangono identici a se stessi perché hanno paura ad uscire da quei quattro schemi che la causalità degli eventi ha presentato. E poi a seguire e a porre una domanda stavolta al lettore per definire la categoria del tempo, sul quale naturalmente nessuno può sperare di trovare la risposta ultima e definitiva: “Cosa sono adesso che ero anche a quel tempo? Non una singola cellula del mio corpo esisteva allora; nessuna cellula di allora esiste adesso. Ma l’identità? Era uguale o era mutata? ” Quante riflessioni si innescano su questo passaggio, quanti rimandi a scrittori, a filosofi e al tuo vissuto.
Tutto il resto, la vicenda giudiziaria del giovane Cardace accusato dell’omicidio di uno spacciatore, devo dire che l’ho letto seguendo i consigli di Pennac in “Come un romanzo”, quando rivela il segreto per evitare la disaffezione alla lettura: non forzare la mente e il cuore obbligandoli a leggere pagine per te poco interessanti, e quindi queste vanno saltate, con coraggio, non è un “sacrilegio”! oppure dice ancora il giovane francese, leggi i capoversi e poi vai all’altro capitolo o all’altro ancora.
Non sono un lettore che si appassiona ai libri polizieschi, quindi non me ne voglia il buon Carofiglio, che continuerò a seguire ma non quando veste i panni di Guerrieri. Tuttavia ne consiglierò la lettura alla mia amica Claudia che ho avuto come alunna diligente a scuola, ora negli uffici del Tribunale di cassazione a Roma e che aspira a diventare magistrato. Lei riuscirà nell’intento perché ha tanti talenti e sicuramente trarrà profitto seguendo strategie, dubbi, riflessioni che vengono dalla mente acuta di un eccellente magistrato nel ricostruire un caso e come impostare la difesa per arrivare poi all’arringa che sfiora la perfezione.

Giovedì 9 aprile 2020 14:58:24

Gentilissimo Dottor Carofiglio sono maria grazia natale, non ci conosciamo, mi occupo di headhunting e sono partner di Human Value. Ho letto tutti i suoi libri e la seguo da diversi anni.
Vorrei organizzare un webinar con uno speach tenuto da lei e rivolto ad una platea di direttori risorse umane prevalentemente o top manager di aziende nostre clienti. Il tema dovrebbe essere il racconto della sua storia e anche di qualche suo personaggio con Focus sulla capacità di cambiamento. Ho già provato nel passato a contattarla e ci riaprivo fiduciosa. Il mio recapito mail è: -------. La saluto e le auguro buona Pasqua mg natale

Mercoledì 8 aprile 2020 09:10:08

Buongiorno. Affido a Lei questa mia riflessione dopo aver visionato, sino alla nausea, le molteplici interviste criptate di chi denuncia i deleteri comportamenti che han portato il virus a diffondersi in modo incontrollato in Rsa lombarde e in zone del bresciano e bergamasca. Le chiedo Dottor Carofiglio: ma Italia risvegliati! basta con voci e volti contraffatti! Italia responsabile denuncia! Anche questo e'un sistema omertoso che non contribuisce a nulla se non ad acuire il concetto che la verita', la ragione, il diritto in Italia continuano a mantenersi sommersi...
La prego in occasione di un Suo prossima eventuale e come sempre mirabile intervento televisivo di farsi portavoce affinche'l'istanza alla verita'sia sempre forte, conclamata, solida e visibile a tutti. Come esempio. La ri ngrazio.

Lunedì 6 aprile 2020 19:33:09

Le ho mandato un messaggio sull' email delle notizie. Riguarda una lettera della sua mamma

Giovedì 2 aprile 2020 17:04:14

Gentile Gianrico,

avrei bisogno di parlare con lei per un'iniziativa che vorrei organizzare in Veneto in queste settimane in Videoconferenza.

Sperando in una sua risposta,
La saluto
Alfio.

Lunedì 30 marzo 2020 16:36:54

Prego. mo Dott..
sono la moglie di Franco Cataldi gia' Presidente dei Netini di Roma, credo che questa dicitura Netini gli rammenti qualcosa. ! Quando mio marito ricevette l' incarico di fare il Presidente di questa associazione, i famigliari del defunto amatissimo generale Toselli gli passarono tutta la documentazione. Ora purtroppo mio marito si e' ammalato di Alzaimer e ha dovuto lasciare. Nel mettere in ordine alcuni documenti mi sono accorta di avere tra le carte una lettera della sua mamma. L'avrei anche cestinata se fosse stata solo una lettera di saluti, ma nel leggerla mi sono talmente commossa e toccata dai sentimenti che la mamma confida al suo amico e conterraneo Piero.. che vorrei tornasse ai suoi legittimi proprietari. Rimango in attesa e la saluto cordialmente Rita Cataldi

Domenica 29 marzo 2020 19:35:16

Gentile signor Carofiglio,
Sono un assiduo lettore dei suoi libri.
Poco fa ho iniziato a leggere il suo ultimo libro, “La misura del tempo” e mi sono accorto che ha chiamato il Presidente della Corte d’assise d’appello “Marinelli”.
Prima che iniziassi a leggere il suo libro avevo terminato di leggere il libro “Cerco te” di Mauro Mogliani, dove anche un protagonista del libro aveva lo stesso cognome del suo, cioè “Marinelli”, anche se in quel caso era un Questore.
Mi ha meravigliato la coincidenza e gliela segnalo
Cordiali saluti
Salvatore Lo Balbo

Domenica 29 marzo 2020 12:33:02

Sono il responsabile di Videomnia, società multimediale e direttore artistico di Videomnia Academy. Con i miei studenti l'ultima cosa che abbiamo fatto, prima del blackout è stata la sceneggiatura di un Corto sul Coronavirus. La stimo moltissimo per quello che sostiene e per la forza di un libro come "La misura del Tempo". Vorrei coinvolgerla con una piccola intervista da inserire nel film per dare spazio anche al suo pensiero. Ho chiesto la stessa cosa a Paolo Giordano. Mi contatti per email in modo da poterle spiegare meglio il nostro lavoro e la sua utilità nel sostenerlo
Grazie Angelo de Arcangelis

Venerdì 20 marzo 2020 08:30:35

Ho notato che nel libro "il bordo vertiginoso delle cose" utilizzi una frase tratta da "Buffalo Bill" canzone di De Gregori. siccome questa citazione non viene menzionata nella lista apposita volevo chiederti se si tratta di una dimenticanza...
in ogni caso romanzo ottimo!

Giovedì 19 marzo 2020 11:50:37

Salve mi vergogno un po nell'asserire che nella mia vita ho letto sin'ora pochissimi libri. Uno di questi ovviamente è uno suo.
Devo necessariamente ringraziarla, per avermi fatto riscoprire in questo momento particolare per noi tutti, il piacere di una sana e quantomai costruttiva lettura. Siamo coetanei nonché conterranei e la cosa per me è molto gratificante.
Il titolo del libro: Il passato è una terra straniera.
Congratulazioni e buon lavoro.

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