Messaggi e commenti per Gianrico Carofiglio - pagina 24

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Frasi di Gianrico Carofiglio

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Biografieonline non ha contatti diretti con Gianrico Carofiglio. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Gianrico Carofiglio.

Sabato 9 maggio 2020 07:38:25

Ho sempre apprezzato la persona, il politico e lo scrittore..
Ho sempre apprezzato i suoi interventi netti e perentori in ogni trasmissione televisiva invitato da opinionista.
Ieri sera 8 Maggio nella trasmissione di Lilli Gruber sul LA7 ho provato una grande delusione ascoltando il suo intervento sbiadito dove ha tentato di giustificare quella " VERGOGNA ASSOLUTA DI IMBECILLI CHE AFFOLLAVANO I NAVIGLI A MILANO" già recidivi che fregandosene delle disposizioni hanno offeso milioni di persone che per oltre due mesi, tra cui il sottoscritto ottantenne, si sono sacrificati nelle proprie case per il bene e la sicurezza personale e degli altri. Mi ha sconcertato oltremodo il tentativo di accreditare una situazione meno preoccupante a seconda dell'ottica, dell' inquadratura e degli obiettivi usati!!! Ma nonostante si possano inquadrare i maniera diversa restano sempre quella parte peggiore della società italiana che non ha rispetto di alcunché.
Immutata è la stima... ma tanto Le dovevo.
un saluto cordiale da Alfonso Bettini della maggioranza silenziosa e rispettosa degli italiani

Domenica 3 maggio 2020 08:55:26

Buongiorno, sto leggendo ‘La misura del tempo’, che apprezzo, come tutta la sua produzione; il mio libro del cuore è ‘Le tre del mattino’, che mi ha incantato per il rapporto padre-figlio, da ricostruire e ricostruito poi, sia pure con fatica. ho una domanda forse un po’ curiosa: in un suo libro ho trovato un accenno al 'riso Sartou' e sarei curioso di sapere come si prepara, se ha tempo (e voglia) di spiegarmelo. Ho poi trovato la ‘cialledda’, che le mie zie mi preparavano a Matera, un po’ diversa, forse da quella barese. Quella materana è con pane raffermo bagnato con acqua, pomodoro fresco, aglio e olio abbondante. Con questo la saluto e le auguro di trascorrere in pace questo lungo periodo di confinamento domiciliare.
Cordialmente,
Francesco Cicchetti

Venerdì 1 maggio 2020 18:18:06

Gentilissimo dot. Carofiglio, apprezzo molto il suo spessore culturale ed umano, i suoi scritti e le sue opinioni ed il modo con cui le porge, sempre molto chiare e nette Le dico questo non per "captatio. benevolentiae" ma perché la stimo veramente, Sono un ex professore di matematica, in pensione Mi diletto a scrivere, mi è nata questa esigenza, per il desiderio di narrare le cose minime, semplici storie di gente qualunque, che hanno attraversato la vita, il cui tracciato ha costituito, insieme a tanti altri orditi, la storia. Ho già scritto ed editato un romanzo storico. In questi giorni di quarantena ho quasi completato un secondo scritto "racconti della soffitta". La narrazione scorre sull'onda di ricordi che aprono finestre di vita vissuta, pur se vagamente rielaborata,. Sarei onorato se in un prossimo futuro lei potesse dargli uno sguardo ed esprimere una sua gradita opinione, se lo ritenesse possibile,. Mi scusi se la importuno ma si apprende dai maestri. Ringraziandola, ad un suo cenno le invio le bozze del mio scritto
La saluto con stima e simpatia Claudio Morbidelli
cell:327 --------via ------- 92 Taranto

Domenica 26 aprile 2020 12:54:36

Buon giorno Carofiglio, sono un papà di un ragazzino di 12 anni e abitiamo a Novara. Vorrei che Lei si faccia portavoce riguardo la riapertura della scuola, per esempio intorno al 10 di maggio, perché così come avviene ora serve a poco. !!!. il problema è l'assemvramento? bene, che si faccia lezione all'aperto! Ma perfavore riapriamo perché i nostri ragazzi a settembre avranno tantissime lacune. grazie luca

Giovedì 23 aprile 2020 11:11:44

Gentile Gianrico, sono una sua costante lettrice e vorrei che Lei, con la sua grande abilità di trovare le parole giuste potesse confezionare una risposta all'ennesima esternazione del (non so come definirlo) Vittorio Feltri il quale si è espresso con disprezzo verso i meridionali. La prego, intervenga alla sua maniera su tutti i possibili mezzi divulgativi.
Purtroppo questo è il regalo che Berlusconi ha fatto all'Italia con Mediaset. Grazie!
Maria De Tullio

Mercoledì 22 aprile 2020 14:22:58

Salve,
so perfettamente che lei non mi conosce e non sa nulla di me. Beh, sono qua pronta a raccontare una storia per poter finalmente essere qualcuno. Per tanto tempo mi sono nascosta tra le mie paure e i miei dolori, adesso che sto finalmente vivendo un momento di serenità e di felicità voglio finalmente tirare fuori la vera me. Ed è per questo che voglio raccontare la storia di una persona, la storia di una bambina che all’età di 4 anni era già un adulto, che ha visto cose e passato situazioni che nessuna persona dovrebbe mai vivere. E’ una storia travolgente e penso che debba essere raccontata, sopratutto perché si parla di un passato difficile che l’ha portata ad essere la donna che è oggi. Tra tutte le sfortune, ha avuto anche la fortuna di poter avere una nuova famiglia. Questa bambina si chiama Yeraldine, ed è stata adottata all’età di 6 anni ed è qua per poter spronare molti ragazzi adottivi attraverso la sua storia. Il suo progetto è iniziato qualche settimana fa e si sta espandendo e si spera di poter arrivare molto lontano. Spero che questa introduzione sia servita perché mi servirebbe avere qualcuno pronto ad ascoltare questa ragazza che ora ha 21 anni e che vuole farsi conoscere. Mi auguro che lei possa aiutarla in un qualche modo! A prescindere da tutto la ringrazio per avermi ascoltata… ah dimenticavo, io so tutte queste cose perché sono io quella ragazza e sarei molto grata se uno scrittore come lei potesse ascoltarmi. Le allego intanto la pagina del mio sito web e mi faccia sapere!
aspetterò un riscontro sia positivo che negativo,
grazie per avermi ascoltata.
Yeraldine Fusar Bassini

https://agapeluzdary. wixsite. com/website

Sabato 18 aprile 2020 07:36:34

Salve... in qualche modo volevo far sapere a Carofiglio Che adoro quello che scrive. Il suo modo di raccontare mi fa vivere le persone in modo diretto e mi sembra quasi di conoscere dentro ogni personaggio.. Ho avuto modo di ascoltare anche con il metodo degli audiolibri. Grandioso. Emozioni continue e mi sono portata con me per ore le descrizioni. Come se conoscessi i protagonisti potessi sentirne la voce... grazie mille

Venerdì 17 aprile 2020 16:49:12

Un giorno ho cercato di spiegare il significato del tempo a mio figlio, emigrato in Africa. E l’ho fatto così.  

“Quando io ero giovane il tempo aveva una velocità; ora ne ha un'altra. Allora il tempo camminava con le scarpe da palombaro, col piombo sotto; ora il tempo ha le ali ai piedi. Il tempo assoluto, cioè indipendente dall'osservatore, non esiste; era una fantasia dei vecchi filosofi, che ne avevano tante; i nuovi di oggi ne hanno altre. Il tempo è relativo, dipende dall’osservatore. E' più facile dire a che cosa serve un orologio. Un orologio serve a misurare il tempo. Ma un orologio non misura il tempo in sé, il tempo assoluto, cosmico, che è un'astrazione; un orologio misura il "suo" tempo. Il tempo segnato dall'orologio che abbiamo al polso, o in tasca, o è incollato al campanile del nostro parroco, è il tempo di un osservatore che si trova su un certo meridiano e osserva il passaggio del sole su di esso. Tant'è vero che se io ti telefono  e confrontiamo i nostri orologi, avremo due tempi diversi. Ma si possono fare altri orologi, con altri tempi, coi tempi di altri avvenimenti che succedono regolarmente nel cosmo. Si può benissimo prendere il nostro corpo come orologio, misurare il tempo col nostro corpo; esso segna un'altra specie di tempo, è il nostro tempo privato. Allora il tempo segnato da quell'orologio non va più d'accordo con quello segnato dall'orologio che abbiamo al polso e da nessun altro orologio meccanico. Allora i minuti primi e i secondi, le ore, i giorni, i mesi, le stagioni, gli anni, i Natali, le Pasque e gli anniversari che devono venire, e poi vengono, hanno altre dimensioni. Allora se abbiamo 18 anni, quel nostro tempo coetaneo e privato, paragonato a quello degli orologi meccanici, ci sembra straordinariamente lento, non passa mai; se ne abbiamo 30 di anni esso è diventato veloce; se 50 o 60 è velocissimo, un lampo.  Io sono già passato per tutte quelle esperienze del mio tempo privato; ne posso parlare come di un fatto verificato sperimentalmente: che è il solo modo di verificare qualcosa. Possiamo immaginare  che il tempo sia un treno in corsa. Quando noi corriamo accanto al treno, il treno rispetto a noi va adagio; quando camminiamo accanto ad esso, rispetto a noi il treno corre velocemente; quando siamo vecchi, e vediamo passare il treno stando seduti, il treno va velocissimo. Ma la velocità del treno, che è il tempo, non è cambiata affatto; è cambiata quella del nostro orologio corporale che la misura. Eravamo quell'orologio che correva; siamo diventati quell'orologio che cammina; se avremo fiato diventeremo quell'orologio quasi fermo che è quel corpo che sta seduto, e guarda correre velocissimo il treno. Il treno corre, corre sempre eguale; forse senza partenza, forse senza arrivo, forse senza principio, forse senza fine. L'età è una perdita di velocità; per ciò la vita è una zuffa ininterrotta con l'orologio e con il calendario. Da ragazzi siamo come quando si aspetta la venuta della primavera: l'animo è pieno di quell'attesa e la primavera non viene, non viene mai. Da grandi siamo come quando si aspetta di andare dal dentista; sembra che l'orologio abbia perso la testa, i minuti e le ore spariscono come strappati da un vento. Da giovani pensiamo che tutte le cose si possono avere, tutte; è solo questione di tempo: il tempo, passando, ci porterà le cose che aspettiamo. E si ha fretta che il tempo passi, esso è terribilmente pigro e lento. Poi ci si accorge che il tempo passa e le cose aspettate non vengono soltanto perché il tempo passa; o vengono solo in parte, e non sono  mai quelle  che  si aspettavano; allora la nostra fretta del tempo è finita, allora si scopre che i giorni somigliano ai giorni. Da giovani il nostro tempo non ha limiti visibili; è una sconfinata estensione, più vasta degli oceani, finisce con un lontanissimo orizzonte, una linea indefinita, luminosa confusione di cielo e mare. Noi andiamo verso di essa, ci sembra che non arriveremo mai. Poi l'orizzonte si avvicina, ora prende consistenza, diventa fermo e solido. Allora vediamo quello che c'è in fondo alla strada, ne vediamo la fine. E un giorno abbiamo sentito un fastidio fino ad allora ignoto, il fastidio dei compleanni, abbiamo smesso di festeggiarli. Ora festeggiamo preferibilmente gli onomastici; i santi non invecchiano mai, essi sono fermi nel tempo, invulnerabili da esso, perché sono nell’eternità. Ma ogni momento è l'onomastico; ogni momento è Natale, e la settimana non è neanche cominciata, ed è già domenica”.

Mi scusi il disturbo, Carofiglio. Ma tutto questo mi è tornato alla mente leggendo il suo ultimo splendido romanzo. Merita lo Strega. Una stretta di mano, virtuale coi tempi che corrono. Carlo Mainardi.

Venerdì 17 aprile 2020 15:20:40

Buon giorno dottore chi le scrive è un un'affezionato lettore che dopo tanto indugio, ha deciso di contattarla. Non è mia intenzione dissertare su questo o quell'argomento ma "per meglio lumeggiare codesta A. G. "solo perché il mio sguardo nella lettura, è quello di un anziano ufficiale di p. g. già in quiescenza. Nelle vicende romanzesche, rivivo scampoli di vita degli anni '80, di quel tipo di operatività schietta, risoluta, umana nello stesso tempo e... senza banca dati, purtroppo.
Sono relativamente più anziano di Fenoglio, (classe '61) e solo perché arruolato per il corso sottufficiali CC a 18 anni: in lui riconosco molto dei tratti tipici di quell'epoca: intuito, dedizione rinunce ma anche il contatto più ravvicinato con il Pretore, il Giudice Istruttore, il P. M.. Spero di sentirla presto. Con stima.

Mercoledì 15 aprile 2020 16:33:26

Buonasera dott. Carofiglio,
sono e mi chiamo Piero Spiro Nicastro di anni 51 iscritto presso l’albo degli avvocati di Cosenza dal 1999. So che a questo messaggio non ci sarà nessun seguito. Tuttavia, essendo un fatalista coltivo la speranza che anche le cose impossibili possano accadere. Ho in pubblicazione un libro/libretto dal titolo “ Diario di un Avvocato”, un compendio di fatti professionali realmente accadutomi narrati in chiave esistenziale introspettiva. È un diario, pertanto l’esposizione è tipica di questa forma. Il libro sarà edito dalla casa editrice Leonida di Reggio Calabria. Io sono uno dei tanti avvocati di piccolo volume senza santi in paradiso, mi sono cimentato in questa impresa senza nessuna pretesa ma assecondando l’iirrefrenabile inclinazione verso la scrittura. So che Ella non è proclive a scrivere su lavori altrui, tuttavia confido in un suo “ strappo alla regola”. Sono abituato a percorsi irti di difficoltà e so che la volontà non paga. Comunque vada Le rassegno i sensi della massima stima. Avv Piero Spiro Nicastro Cell 338 ------- (tranquilli, sono notoriamente una persona perbene)

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