Messaggi e commenti per Giuseppe Conte - pagina 135

Messaggi presenti: 2.933

Lascia un messaggio, un suggerimento o un commento per Giuseppe Conte.
Utilizza il pulsante, oppure i commenti di Facebook, più in basso.

Scrivi un messaggio

Leggi anche:
Frasi di Giuseppe Conte

Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Giuseppe Conte. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Giuseppe Conte.

Lunedì 13 aprile 2020 08:50:31

Buongiorno Presidente, capisco l’ emergenza, capisco la pandemia e, il disagio che ha creato e il disastro economico. Non riesco però a capire perché con le dovute precauzioni non riusciamo ad avere prima della fine di maggio una parrucchiera e un ’estetista il mondo deve rinascere e per rinascere ci vuole uno spirito combattivo, non trasandato. Non fomentiamo l’abuso domicialiare, ma diamo spazio a chi paga le tasse. Dai suoi interventi si evince che lei un parrucchiere lo ha, altrimenti ormai i suoi capelli non sarebbero così in ordine. Caro presidente in questo momento siamo tutti uguali abitanti di questo pianeta. Non sto perorando una mia causa non sono una parrucchiera, faccio il dentista. Spero che prenda però atto delle esigenze di molti cittadini non solo donne. Mi auguro una veloce rinascita in sicurezza. Auguri. Cristina

Lunedì 13 aprile 2020 08:47:42

Egr. Sig. Conte,
La ringraziamo per quanto sta facendo per l emergenza coronavirus, tuttavia ci chiedevamo se fosse possibile autorizzare solo giri in auto senza scendere mai vicino al mare o altri posti. Questo allevierebbe almeno la noia della casa consentendo alle persone un po' di libertà di movimento pur non uscendo dalla propria auto.

Cordiali Saluti

Giovanni

Lunedì 13 aprile 2020 08:32:31

Signor presidente dall'inizio della fase 2 sarà possibile spostarsi di regione? Ho i suoceri in Liguria e vorrei vederli naturalmente con le giuste precauzioni

Lunedì 13 aprile 2020 08:25:08

Buongiorno Sig Conte
certa che lei abbia passato una serena Pasqua in famiglia, non voglio disturbarla facendole domande riguardo le sue decisioni o entrando in merito a come svolgere il suo lavoro, ma una cosa mi preme chiedere più di tutte...
Come riesci a dormire la notte??? Me lo chiedo in continuazione giuro possibile che non le si rivolti la coscienza nel sonno?
Tanti auguri ancora

Lunedì 13 aprile 2020 01:28:56

Egregio Presidente,

mi permetto di scriverle (non sapendo come farlo, ho usato anche Facebook, allegando al messaggio questa stessa mia lettera, con qualche dettaglio in più...) perché, pur essendo un modesto imprenditore (e, come tale, non ho certo la presunzione di poter insegnare qualcosa ad esperti del settore), vorrei condividere una sensazione che ripetutamente ottengo dai discorsi che sento, inclusi i suoi stessi interventi, ed avere, se possibile, qualche rassicurazione sui timori che ne conseguono.

Nello specifico, mi sembra che si stia ponendo l’attenzione, negli strumenti in fase di allestimento, quasi solo all’aspetto finanziario, con la peraltro giusta duplice priorità da un lato di garantire la necessaria liquidità alle imprese, piccole e grandi, colpite dalla crisi, e dall’altro di aiutare anche i singoli cittadini in difficoltà. Questo è ovviamente un aspetto fondamentale, che è giusto affrontare e sul quale è inevitabile focalizzarsi come prima urgenza, perché sicuramente la difficoltà finanziaria è la prima a manifestarsi: se un’azienda non ha la benzina per ripartire (o se la famiglia non ha i mezzi per tirare avanti), diventa addirittura inutile pensare al “dopo”.

Ma se è vero che, per un paziente grave (come il nostro paese di oggi) si deve pensare sia alla cura (per poterlo salvare), sia alla riabilitazione (per poterlo far camminare una volta guarito), allora credo che si debba urgentemente pensare, per la cosiddetta “fase due”, anche a stimolare la domanda (per la “riabilitazione” del paziente “quasi guarito”).
Oltre a preoccuparsi di come e in quanto tempo le aziende che oggi fanno ricorso al credito straordinario potranno restituirlo (se cioè sei anni siano o meno troppo pochi, e così via), dovremmo forse preoccuparci di “cosa far fare alle aziende che ripartono”: perché ce ne saranno tante che potranno tornare a prosperare facendo ciò che facevano, ma molte altre (e temo proprio che saranno la maggioranza) invece soffriranno di un forte calo degli ordini e, in prospettiva strategica, di una molto minore visibilità di medio/lungo periodo, che potrà portare a minori garanzie di occupazione. Alcune forse dovranno reinventarsi completamente.

Io, da imprenditore, vorrei reagire non solo rivedendo il modello di lavoro (ad esempio sfruttando meglio gli strumenti digitali, che tutti abbiamo improvvisamente imparato ad apprezzare) e magari lo stesso “modello di business”, ma anche compensando parte del calo della domanda con degli investimenti interni che possano consentire di fare, “oggi”, lavoro (anche in assenza di ordini) che possa dare frutti “domani”. Ecco allora che i denari avuti in prestito, oltre a supportare i fabbisogni normali (il cosiddetto “circolante”: pagare gli stipendi dei propri dipendenti, i fornitori, gli adempimenti verso lo Stato, ecc.), possono essere usati anche e soprattutto per “altro”, in ottica di un futuro meno “a brevissimo”. Perché i soldi ottenuti in prestito innanzi tutto finiscono, e soprattutto vanno restituiti, seppure nel tempo: la possibilità di restituirli dipende solo dalla capacità dell’azienda di tornare a produrre reddito duraturo nel tempo, e questo è importante anche per lo Stato non solo per il PIL, ma per evitare che i prestiti senza garanzie di oggi si trasformino in un ulteriore problema, potenzialmente enorme, negli anni futuri.

Su questo fronte, a mio avviso lo Stato può e deve dare un grande contributo, sia avviando una fase di grandi investimenti pubblici, sia offrendo un modello di sviluppo “di riferimento”, per far sì che quegli imprenditori che hanno la possibilità e la voglia di fare degli investimenti (quindi si parla di investimenti privati), possano farli nella più generale cornice di un piano almeno nazionale (meglio ancora se sovranazionale) che li aiuti ad indirizzare al meglio i propri sforzi.
Senza voler scomodare il buon Keynes, le sue teorie e le relative evoluzioni più recenti (cosa che lascio volentieri a chi ne sa molte più di me…), nella lettera allegata al messaggio Facebook ho descritto un piccolo esempio, relativo ad uno dei settori di cui mi occupo, solo per mostrare in concreto come, su ciascun ambito, anche il più insignificante, si possono innescare dei circoli virtuosi, che possono essere replicati in moltissimi altri contesti, non necessariamente confinati al cosiddetto settore “green”, liberando decine di miliardi di investimento.
Personalmente sono convinto che se tutti noi imprenditori, piccoli e grandi, avessimo qualche garanzia in più, non solo finanziaria, di veder premiati gli sforzi che siamo disposti a compiere, si potrebbe dare un grosso impulso alla produzione “nazionale”, senza dover ricorrere a forzature addirittura controproducenti, come i classici dazi che altri, invece, a breve inizieranno ad invocare. Il motore della nostra industria può essere, almeno in parte, anche la domanda interna: nuova domanda genera nuova ricchezza produttiva, nuova spesa e nuove capacità di ulteriori investimenti che, nel tempo, a loro volta generano nuova competitività e, quindi, anche più export. Semplice? Di certo no, ma ogni “singola goccia” è comunque un contributo al “mare”, che è pur sempre “fatto di gocce”…
Con i contributi di tutti, pubblici e privati, si può forse dare un senso concreto, anche in politica industriale, allo slogan “insieme si può”!

Un ultimo aspetto che mi permetto di suggerire è quello di mettere al centro del nuovo modello di sviluppo la “sostenibilità”, ai vari livelli: cosa di cui si parla da troppo tempo senza mai porsi al riguardo l’obiettivo della concretezza. Anche su questo credo che lo Stato possa e debba indirizzare le prossime attenzioni, per concepire un “mondo 2. 0” che sia migliore della precedente “versione 1. 0”, che tutti, oggi, abbiamo (finalmente) capito che va aggiornata. E’ vero che il problema va affrontato a livello globale, ma intanto iniziamo, tutti, a dare il proprio contributo (ho apprezzato, al riguardo, l’avvio di una “cabina di regia” sul cosiddetto “BES: benessere equo e sostenibile”: ma l’auspicio è che il tutto si traduca in fatti concreti, linee guida immediatamente e strategie da attuare con urgenza).

La ringrazio in anticipo se, a prescindere dal riscontro che eventualmente vorrà darmi, potrà quantomeno prendere in considerazione qualche spunto, da parte di uno dei tanti che “sta in trincea” (perché, oggi, essere imprenditore è quasi “una guerra”…).

Cordiali Saluti,
Pierluigi Cernieri

Lunedì 13 aprile 2020 00:47:15

Buongiorno, sono quasi 2 mesi che il popolo italiano è incarcerato nelle proprie case, i bimbi lo stesso, la vita è molto difficile soprattutto per loro, ma si deve fare perché il terribile virus deve essere ridotto... mi domando ma la legge è applicata solo a noi??? ma il virus è specifico per etnie ??? no perché continuano a sbarcare clandestini, fanno assembramento (vietato per legge), violano i confini (vietato per legge), non sappiano che malattie abbiano ne se sono positivi, ma continuate a farli sbarcare... perche??? quelli che sono già presenti nel territorio spacciano, ma li le forze dell'ordine non fanno nulla... perché??? ma avete la più pallida idea di quanto questo popolo così tanto servile sia ora tanto arrabbiato... perché???

Domenica 12 aprile 2020 23:49:13

Egregio Presidente, leggo nei titoli che scorrono sul tg che la signora van der cosa ancora parla di anziani a casa fino a dicembre. Mi scusi ma questa chi è? l'ho votata? comanda sull'Italia? Non la conosco e non mi interessa se fa parte del parlamento europeo, che non è il mio parlamento. Si faccia gli affari di casa sua e lasci in pace gli altri. Metta in isolamento magari i suoi genitori i suoi amici ecc. … Gli anziani hanno il diritto alla vita come tutti. Ma che ne sanno sti burocrati della vita e della morte, delle sofferenze. Sono stato 10 anni volontario in Croce Rossa come autista soccorritore, abbiamo sempre rischiato insieme all'equipaggio ogni volta che si usciva ma si faceva per salvare o aiutare le persone, vedere bambini malati di tumori, malati terminali… Ma che ne sanno, e a noi bastava un grazie.. L'Europa stia alla larga dall'Italia, non la devono toccare. Diamo loro 14 miliardi l'anno di euro per ricevere calci. Ora basta l'Italia è degli Italiani chiaro?

Presidente, credo il governo deve spiegazioni reali agli Italiani. Il 18 Febbraio 2020 OMS dice che il Covid 19 non è mortale come la SARS e Mers. Il 23 Febbraio uno scienziato, colui che ha trovato il vaccino della meningite, dice che è meno mortale della SARS ma più contagioso. In Italia ogni anno muoiano solo di tumore per tabagismo circa 80. 00 persone, per non parlare di infarti, ictus e via dicendo. Certo chi fuma e ha i polmoni rovinati è a rischio, ma i numeri non tornano. Inoltre l'epidemia del 2018/2019 simile in tutto a questa ha fatto da come ho letto circa 5. 000. 000 di contagiati e un migliaio di morti. Come mai allora non si parlava di tutti in casa? Lei sa che ogni anno con l'epidemia influenzale ci sono morti e contagiati. Ora non si capisce nulla. Troppe persone a parlare e ognuno dice la sua. Forse alla Germania quel periodo non interessava e forse ora vede terreno fertile per mettere le mani sull'Italia.
Da profano dico che basta non stare in gruppo, tenere le distanze, usare mascherine obbligatorie e forse si riesce a ripartire. Obbligare gli esercizi pubblici ad una pulizia sempre accurata, con sanificazione sia del locale che dei dispositivi di aria calda o fredda. Avere una maggiore pulizia delle strade con raccolta giornaliera dei rifiuti. Insomma tutto deve essere messo in sicurezza con l'Igiene.
Tanto non leggerà mai questo

Domenica 12 aprile 2020 23:39:47

Egregio Presidente,
Voglio ringraziarla per tutto quello che ha fatto fin'ora, ha gestito nel migliore dei modi la pandemia che ci ha colpiti, tanto da far sì che l'Italia diventasse esempio per altri Paesi europei nella gestione del virus.
Le scrivo perché vorrei chiederle di far ripartire tutte le aziende di produzione, è giusto pensare alla salute, ma la salute è anche il lavoro (scusi il gioco di parole) !
Penso che gli italiani siano stati responsabili e abbiano rispettato le regole altrimenti non saremmo arrivati a questo punto, ma adesso è il momento di ripartire. Ognuno di noi deve imparare a convivere con il virus e continuare a rispettare le norme di sicurezza.
Bisognerà essere severi e fiscali verso coloro che non ottempereranno alle disposizioni date.
Sono una ragazza di 29 anni emigrata dal sud al nord alla ricerca di lavoro, nella speranza di poter crearmi un futuro, una famiglia; insieme al mio compagno, da due anni, facciamo sacrifici. Lui lavora con contratti che si rinnovano di mese in mese e adesso a causa del coronavirus ha perso il lavoro.
La prego, tenga conto delle varie situazioni in cui si trovano gli italiani in questo momento, si rischierà di ammalarsi psicologicamente anziché di coronavirus.
Le porgo i miei Cordiali Saluti,
Mi scuso di averla disturbata e spero che leggerà queste mie righe.
Teresa Pullara

Domenica 12 aprile 2020 23:08:26

Buonasera Egr. Presidente Conte.. sinceramente sono stufa e arrabbiata di stare in casa.. capisco che ora è necessario.. ma non trovo sia giusto tenere le persone e gli affetti lontani. Ho un compagno che abita a 400 km da me.. le sembra corretto che io non possa andare da lui.. che danno creo se mi metto nella mia macchinjna.. arrivo.. entro in casa... non faccio assembramento. Cerchiamo di distinguere un po le cose... la avverto gia da ora che a maggio io parto... piuttosto mi faccio arrestare.. ma questa storia deve finire. Cosi farete morire le persone di depressione.. altro che virus.

Domenica 12 aprile 2020 22:56:03

Ho 61 anni, sono disoccupata e alla ricerca di un lavoro. Se prima della pandemia era difficile ora è impossibile come posso sostenermi fino alla pensione? perché nessuno prende in considerazione quelle persone che non sanno come vivere fino alla pensione? Grazie

Commenti Facebook