Messaggi e commenti per Mario Giordano - pagina 279
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Frasi di Mario Giordano
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Biografieonline non ha contatti diretti con Mario Giordano. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Mario Giordano.
Mercoledì 15 gennaio 2020 22:17:53
Mercoledì 15 gennaio 2020 18:39:59
Buona sera,
vorrei fornire elementi interessanti che riguardano le banche e la telefonia.
Cordiali saluti
Paolo Maletto
Mercoledì 15 gennaio 2020 14:06:02
In riferimento alla sua puntata di Fuori del Coro del 14 gennaio, ospite Giorgia Meloni.
Sono italiana, ho 68 anni, vivo da 25 anni in GB e sentire la signora Meloni affermare con tanta sicumera che qui in GB si lavora solo se gli inglesi non sanno fare meglio di te, e` una boiata pazzesca, un tentativo di fare disinformazione per far passare gli inglesi da razzisti, cosa che NON sono assolutamente. Ma chi gliel'ha detto alla signora " piu` influente" del mondo... qui in GB CHIUNQUE puo` lavorare: qui al contrario dell'Italia dove vige la raccomandazione, il mercato del lavoro si basa sulla MERITOCRAZIA e se un inglese sa fare meglio di un africano assumono l'inglese, se un africano sa fare meglio di un inglese assumono l'africano. La signora non sa che anche qui, come gli italiani in Italia, gli inglesi non vogliono piu` fare certi mestieri e non perche` sono piu` o meno bravi degli stranieri, oppure perche` a parita` di merito vengono preferiti loro agli stranieri, ma che diavolo di scempiaggini dice ? Io ho due figli che lavorano da anni in GB (Londra) in compagnie inglesi, anche loro italiani, ma MAI e poi MAI abbiamo riscontrato discriminazioni nel settore lavorativo fra loro e gli inglesi, e questo vale anche per tutte le altre culture di cui la GB " razzista" e`piena strapiena. Seguo da tempo i talk show italiani, compreso il suo, e sono arcistufa di sentir parlare male degli inglesi, soprattutto da parte degli italiani che vivono in un paese che e` quello che e`, che lei Giordano conosce benissimo visto la sua trasmissione dedicata al malaffare italiano. Se la Meloni non conosce la realta` di questo paese perche` non ci ha mai vissuto, evitasse almeno di parlare di cose che non conosce, che conoscono solo gli emigrati che vivono qui da anni. E un'altra cosa, visto che lei, giustamente, inorridisce di quei 16 centesimi di aumento ai pensionati, perche` non ha chiesto alla signora perche` a suo tempo voto` la legge Fornero... siamo informati anche qui all'estero, sa Giordano ? Adesso fa la santarellina, si fa uscire la lacrimuccia per gli indigenti ma quando votava la legge Fornero, proprio contro i pensionati che a lei Giordano stanno molto a cuore, la lacrimuccia non le e` uscita. Scusi Giordano ma a me ribolle il sangue quando sento parlare questa gente, di un'ipocrisia infinita.
Mi scusi lo sfogo ma quando e` troppo e` troppo, la finissero di prendere in giro gli italiani, di criticare gli altri paesi e cominciassero a fare le persone serie, coerenti e meno gli sbruffoni, quelli dei pugni sul tavolo anche con l'Europa e poi quando vanno al governo si calano le braghe come hanno fatto i grillini.
La saluto cordialmente da Londra
Mercoledì 15 gennaio 2020 12:00:08
Buongiorno e complimenti per la trasmissione.
Vorrei segnalare come i buoni pasto siano uno strumento anacronistico, scomodo e sconveniente per tutte le parti coinvolte (eccetto che per le società che li emettono) e proporre l'inserimento della quota relativa ai buoni pasto in busta paga detassata.
Le società che emettono i buoni pasto infatti si interpongono tra lavoratore, datore di lavoro ed esercente traendo profitto e facendo da intermediario con una "moneta parallela" spendibile solo a condizioni ben precise che svantaggiano lavoratore ed esercente, in particolare:
- i buoni pasto non sono accettati da tutti i locali (molto spesso sono accettati solo dai ristoranti e dalle catene di supermercati più costosi) e al di fuori delle grandi città è quasi impossibile utilizzarli
- nel caso si spenda meno di un buono pasto gli esercenti non danno resto e si perde dunque una parte del benefit
- gli esercenti sono costretti a pagare commissioni particolarmente elevate, di conseguenza aumentano i prezzi e ciò comporta una distorsione del mercato concorrenziale
Insomma se si mettessero in busta paga sia il lavoratore che l'esercente ne sarebbero avvantaggiati, ma anche il datore di lavoro in quanto ridurrebbe gli oneri per la gestione e il controllo dei buoni pasto (es. gestione della distribuzione delle tessere, gestione della ricarica della tessera,.. .)
Vorrei un ministro del lavoro o dell'economia che abbia il coraggio di contrastare queste lobby che guadagnano sul nulla.
Mercoledì 15 gennaio 2020 11:18:27
Buongiorno, la contatto per porre alla sua attenzione una grossa problematica che affligge noi veterinari. Apprezzo molto la sua trasmissione e credo che sia il mezzo migliore per arrivare magari ad una soluzione.
Parlo a nome di tutti i colleghi che come me si trovano in questa situazione, purtroppo siamo liberi professionisti e come tali viviamo " alla giornata", quasi nessuno di noi ha uno stipendio fisso, e chi ce l' ha riceve uno stupendo che va dai 3 ai 10 euro l'ora. Anni di studio, investimenti di tempo e denaro per ritrovarci in mano una laurea che non ci permette di vivere e a tutto ciò si somma la nostra cassa di previdenza veterinaria: l' ENPAV (ente nazionale di previdenza e assistenza veterinari).
L' ente che dovrebbe tutelarci e assisterci, ci obbliga a pagare un contributo minimo di 2. 938 euro, indipendentemente dal fatto che tu stia lavorando o meno, e anche se hai uno stipendio da fame.
Nel mio caso, sono madre di due figli, separata. Guadagno 800 euro al mese e con questi 800 euro devo pagare le tasse, la spesa, la benzina per andare a lavoro, le bollette, i beni di prima necessità per me e i miei figli, la scuola e tutto ciò che ne deriva... e tanto altro.
Per cui sono due anni che non riesco a pagare le rate dell' enpav, ed ora mi ritrovo a pagare più di 6000 euro di contribuiti per due anni che sono rimasta indietro con i pagamenti. L' alternativa è la rateizzazione, con rate mensili di circa 300 euro, mi rimarrebbero così per vivere 500 euro al mese. Mi chiedo come sia possibile una cosa del genere, che i contributi non vengano calcolati in base al reddito di ciascuno di noi. Non sono l' unica purtroppo in questa situazione, siamo tantissimi veterinari indebitati con l' ENPAV. Le saremmo molto grati se si interessasse alla nostra tragica situazione e ci aiutasse a sopravvivere continuando a fare lavoro per la quale abbiamo studiato e sacrificato tempo e soldi.
Cordiali saluti
Daniela
Mercoledì 15 gennaio 2020 10:59:23
Gentile dottore vorrei parlarle di un problema molto penoso le pensioni degli avvocati. Sono avvocato dal 1986 ho pagato sempre i contributi fissi e no con sommo stupore ho avuto notizia dalla cassa Forense che andro' in pensione nel 2022 con circa 600 euro e e il mio reddito sara' sotto 30000 euro allora la Cassa interverra' ed arriverò a 800 -900 euro le pare possibile dopo una vita di pagamenti dei contributi ? Se non ci aiuta lei a parlarne le dico francamente che a nessuno gliene frega niente!!!
cordialita'
Avv. Gloria Martini (foro di Roma)
Mercoledì 15 gennaio 2020 10:41:17
Si parla molto del caso Gregoretti. Ieri, in Stasera Italia, un noto esponente del PD sosteneva che Salvini ha violato le leggi internazionali in materia e che si è trattato veramente di sequestro di persona perché sulla Gregoretti non c'erano servizi igienici (???) e perché i migranti a bordo erano in pericolo di vita. Ora, posto che chi stava sulla Gregoretti non era affatto in pericolo di vita, il "difetto" di tutti i ragionamenti contro Salvini sta nel manico: la Convenzione Onu di Montego Bay fa obbligo alla nave che, percorrendo la propria rotta, trova dei naufraghi (e non gente che va per mare in attesa di essere presa a bordo da una nave Ong, magari su appuntamento, senza rischio di naufragio; tanto che, dopo il trasbordo, l'imbarcazione su cui viaggiavano se ne torna tranquillamente indietro), di soccorrerli, e di sbarcarli nel "porto sicuro" più vicino. Molto si discute sul concetto di porto sicuro: dal punto di vista del diritto della navigazione, credo che si debba trattare di un porto in cui la nave possa attraccare con sicurezza e senza far correre rischi alle persone che vi sbarcano. Circa il "più vicino", credo che si faccia riferimento alla necessità di non far deviare troppo la nave salvatrice dalla propria rotta, Ma che dire se la nave va a zonzo?
Tornando alla Convenzione, non mi sembra che stabilisca obblighi particolari di "accoglienza"; men che meno se chi vuole sbarcare nel porto a lui più gradito non è affatto un naufrago.
Mi piacerebbe avere il Suo parere in merito: le mie convinzioni sono fondate, o no? E perché Salvini non contrattacca dicendo che la Convenzione Onu non riguarda chi non è effettivamente vittima di un naufragio?
Grazie e cordiali saluti,
Pier Paolo Falcone
Mercoledì 15 gennaio 2020 09:34:29
Gentile Dr. Mario Giordano, innanzitutto mi scuso per il disturbo. Le scrivo perché riconosco la Sua particolare sensibilità ai problemi degli Italiani ed in particolare dei lavori.
Mi chiamo Giuseppe Lucera già dipendente dell'Ente Strumentale alla Croce Rossa Italiana (EsaCRI) e, a seguito di mobilità obbligatoria, dal 1 Febbraio 2017 sono un dipendente Ministeriale del Ministero dell'Istruzione (MIUR) con sede di servizio a Mestre (VE).
Riassunto sintetico della questione:
Tra il 2016 ed il 2017 oltre duemila dipendenti dell'Ente Strumentale alla Croce Rossa Italiana (EsaCRI), siamo stati posti in mobilità obbligatoria e transitati presso Pubbliche Amministrazioni dislocate nel territorio della nostra Nazione. La predetta Amministrazione non avendo accantonato le risorse economiche non ha potuto erogare all'INPS le somme del Trattamento di fine Servizio (TFS) maturate dal personale in oggetto per il servizio svolto in EsaCRI. A fronte di tale peculiare situazione l'INPS si rifiuta formalmente di erogare tali somme fintanto che non le riceverà da EsaCRI.
Noi tutti, duemila ex dipendenti di EsaCRI, sia in quiescenza sia ancora in servizio, ed ovviamente le relative duemila famiglie, siamo molto preoccupati.
Trattasi di Trattamento di fine servizio pertanto somme costituite da emolumenti il cui diritto è sancito dal codice Civile e dalle norme vigenti in materia.
Per il tramite del mio ex sindacato COSP ci siamo rivolti più volte al Capo del Governo ma, ad oggi, nessun riscontro è mai pervenuto. Sono state assunte al riguardo alcune iniziative parlamentari che evidenziano il caso.
Gentile Dr. Giordano, mi rivolgo direttamente a Lei in quanto auspico che il Tuo diretto interessamento ci dia la possibilità di tutelare i legittimi diritti di 2000 lavoratori.
Diversi ex colleghi già in quiescenza, a fronte della richiesta di erogazione del TFS, hanno ricevuto risposta negativa dall'INPS di competenza territoriale. A breve molti miei ex colleghi aderiranno a quota 100... cosa accadrà loro in merito alla possibilità di ricevere la somma di anticipo del TFS prevista dalla legge promulgata a Gennaio 2019???
Lo scrivente andrà in pensione con quota 100 e, stante la situazione di stallo, sicuramente anche la mia richiesta di erogazione dell'anticipo del TFS, se nulla cambia, riceverà per i motivi sopra esposti esito negativo.
Perdoni la mia schiettezza: se gli accordi tra INPS ed EsaCRI, che dovevano essere attuati sulla base di quanto appositamente stabilito dal Decreto legislativo 178/2012, non si sono concretizzati NOI EX DIPENDENTI ESACRI E LE NOSTRE FAMIGLIE CHE COLPA ABBIAMO ???
Personalmente devo sposare mia figlia e, non essendo in possesso delle risorse economiche necessarie per far fronte a tale importante evento, l'anticipo del TFS previsto dalla legge "Quota 100" rimane per me l'unica strada legittimamente percorribile. Il mio caso caso è pressoché simile a quello di molti ex colleghi che si trovano nell'impossibilità di ricevere quanto versato nel corso della lunga carriera che volge al termine. Non posso che chiederLe umilmente un Suo diretto interessamento nei confronti dei nostri Politici, affinché possa essere trovata la soluzione.
La prego vivamente di non lasciarmi senza alcuna risposta...
Rimango a Sua completa disposizione per qualsiasi eventuale chiarimento e Lai ringrazio anticipatamente e vivamente, anche a nome dei duemila colleghi e rispettive famiglie, per quanto vorrà fare.
Giuseppe Lucera
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Mercoledì 15 gennaio 2020 09:33:12
Mario, sei un ottimo giornalista ma, per piacere fai meno scena e piu' giornalismo. Potresti limitarti a sorprendere i telespettatori di tanto in tanto (per fare audience) con una delle attuali scenette. I tuoi urli continui stancano e si finisce per cambiare canale. Peccato perchè gli argomenti che tratti sono molto interessanti. Personalmente ti seguo da quando eri praticamente un ragazzino. Ti ammiro per le inchieste che hai il coraggio di fare ma ti deploro per i troppi urli, i primissimi piani inutili e le sceneggiate eccessive e confusionarie assolutamente superflue. A momenti, il tuo sembra piu' un SOUK che uno studio televisivo.
Mercoledì 15 gennaio 2020 00:38:03
Mario, sono stato sino ad ora a guardare la tua trasmissione. Avevi annunciato di parlare della Banca Popolare di Bari ma ho atteso invano...