Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 24
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Frasi di Milena Gabanelli
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Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.
Mercoledì 11 novembre 2020 20:51:06
Mercoledì 11 novembre 2020 16:21:35
Gentilissima dottoressa Gabanelli,
seguo sempre con molto interesse i suoi servizi, compreso l'ultimo sui Medici di base e i tamponi per il Covid. Nel complesso in equilibrio tra un velato attacco e una velata difesa della mia categoria.
Ad un certo punto mi sono imbattuta in una cifra relativa ai nostri stipendi: per circa 1200 pazienti 104. 000 euro lordi all'anno.
Ho un massimale di 1000 pazienti, per scelta (è già un numero elevato per poter far bene il nostro mestiere). Quindi il mio stipendio annuo sarebbe 86. 000 euro all'anno, in proporzione. Perplessa, sono andata a ricontrollare il mio CUD dello scorso anno: 60. 290 euro lordi. Circa un terzo in meno. Allora sono andata a vedere il CUD dell'anno precedente: 64. 400 euro (c'erano arretrati degli anni precedenti).
Forse ATS Milano Città sta pagandoci meno del dovuto? Sinceramente non credo.
La prego, sia gentile, verifichi i dati che le hanno dato e pubblichi una correzione.
Altrimenti sarò io a dover operare una "correzione " sui dati dei suoi servizi e sarebbe per me molto doloroso.
Monica Marabini, medico di base a Milano Città da 25 anni
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dott. ssa Monica Paola Luisa Marabini
Medico Chirurgo
Specialista in Cardiologia - Specialista in Farmacologia Clinica
Convenzione con ATS Città di Milano: 23916
st.: ------- 8 - 20146 Milano
Mercoledì 11 novembre 2020 15:26:47
Gent. ma Sig. ra Gabanelli.
Seguo sempre con molto interesse i suo report su Data Room. Come milioni di Italiani sono un assiduo (non ludopatico) giocatore di gratta e vinci sempre con il sogno di poter vincere qualche cifra interessante. Sto osservando che nell'ultimo anno anche le piccole vincite sono diventate una rarità. Sempre più credo che sia l'ennesima truffa ai danni del popolo.
Magari una bella inchiesta in questo oscuro mondo ?
Grazie Mario
Mercoledì 11 novembre 2020 11:26:34
Gent. le dott. ssa Gabanelli, sono un medico di base rimasto molto deluso dalle sue considerazioni in merito al nostro operato nella trasmissione nel TG7 di lunedì.
Quando parla di medici che non rispondono al telefono, non fanno visita domiciliari ormai diventati solo dei burocrati, si rivolge invece ad una categoria che sta sostenendo insieme ai colleghi ospedalieri il sistema sanitario nonostante la politica non abbia programmato questa seconda ondata e le asl siano rimaste immobili riuscendo solo a scaricare compiti sui medici di base.
Proprio nella giornata di lunedì io ho risposto a 68 telefonate, 66 e-mail, ho effettuato 12 visite su prenotazione in ambulatorio e 5 visita domiciliari.
Accendo il cellulare alle 8 del mattino e lo spengo alle 20 e le assicuro che squilla in continuazione; le asl ci hanno scaricato tutte le vaccinazioni che normalmente facevano nei presidi dei vari paesi io dovrò farne più di 400 di cui almeno 300 li sto ancora aspettando, mi sono organizzato grazie al sindaco del paese e li eseguirò presso una villa con parco di proprietà del comune e con l'aiuto di una infermiera in una intera giornata di sabato; non contenti stanno tentando di scaricarci anche l'onere dei tamponi rapidi stile dittatura o li fate o vi sanzioniamo, ma come non potevano le asl stesse nei vari presidi organizzare dei punti tampone con infermiere anche in libera professione? non sapevano che sarebbe arrivata la seconda ondata? non ci voleva un genio della sanità per organizzare almeno i tracciamenti e l'esecuione dei tamponi con più punti prelievo, No ora tocca a noi medici organizzarci in strutture da reperire (impossibile negli ambulatori magari posti in condomini) con tutti i rischi del caso a 12 euro lordi (poco più di 5 netti) !!!
Le ricordo inoltre che quando parla di 100. 000 euro l'anno di guadagno si riferisce al lordo tutto fatturato e Le lascio immaginare cosa rimane (meno della metà), le ricordo che, poiché liberi professionisti non abbiamo tredicesima, non avremo liquidazione alla pensione, non abbiamo ferie pagate, ma dobbiamo noi pagare sostituti o alternarci con altri medici e conseguente raddoppio degli assistiti, Le ricordo che le spese degli ambulatori (mutui, affitti, materiali sanitari, software e hardware, spese smaltimento rifiuti sanitari, contratti di gestione programmi medici e altro sono a carico dei medici).
Mi lamento? No voglio solo rispetto! !
Cordiali saluti.
dott. - Giuseppe Binda
Mercoledì 11 novembre 2020 10:33:57
Gentile signora Milena Gabanelli,
Sono un medico di famiglia e ho visto il video su Facebook sui medici di famiglia. Mi sento obbligato di fare delle precisazioni su alcune affermazioni che ritengo inesatte o fuorvianti. Cominciamo dalle ore di lavoro. Il Mmg sta 3 ore a studio ma poi deve fare tutto il resto del lavoro: visite domiciliari, accesso alle Rsa, Contatti telefonici coi pazienti, Pratiche di particolare impegno professionale, Accessi alle asl per materiali e pratiche burocratiche, Aggiornamento ecc, E quindi alla fine per tutti questi lavori si considera che il medico lavori tutto il giorno e le 3 ore riguardano solo la presenza in studio per le normali visite. Stipendio: il medico prende uno stipendio lordo, non come i dipendenti, e le spese e le tasse se ne portano via il 50% e questo non mi sembra un dettaglio di poco conto. Il pz viene pagato 3 euro al mese che con le spese diventano 1, 5 euro. Vi sembra molto? Io direi una miseria che non ha pari nei paesi occidentali. Veniamo al covid. Il medico non può liberamente visitare i pz covid perché deve stare attento a non ammalarsi perché questo sarebbe un grave problema per i pz non covid visto che non sono quasi più seguiti da ospedali e asl, oberati dal covid. E i dispositivi di protezione arrivati sono minimi. Se il medico si ammala, è molto difficile farsi sostituire e i sostituti col carico attuale hanno davvero problemi gravi a gestire lo studio. Inoltre, e questo è il problema più grave, a distanza di 10 mesi dall'inizii della pandemia, ancora non abbiamo ricevuto, né dalle società scientifiche né dalle autorità sanitarie, un benché minimo protocollo terapeutico per i pz covid domiciliari, per cui i medici più intraprendenti cercano di carpire dagli ospedali notizie sulle terapie possibili da fare da fare a domicilio, mentre i più pavidi danno paracetamolo e basta, aspettando l'evoluzione naturale della malattia. Questo è certamente il punto più dolente della storia su cui la prego di fare luce e di spingere affinché le autorità si attivino a darci un protocollo almeno di massima per curare i pazienti a casa, invece di chiederci di fare i tamponi che è una attività che possono fare molte altre categorie e che nello studio è quasi sempre pericoloso per il medico e per tutti i pz non covid. Cordiamente Dr Padiglioni
Martedì 10 novembre 2020 19:52:42
Gentile dr.. ssa Gabanelli,
mi permetto di porle alcune domande. Come mai in regione lombardia l'esecuzione di un tampone per covid può essere effettuato privatamente solo presso le Ospedali della sanità privata e non può essere effettuato privatamente presso le strutture pubbliche?
Specifico meglio: qual'è il costo di un tampone covid presso una struttura pubblica (se effettuato a carico del SSN) e perchè presso le strutture private il costo all'utente è diverse volte quello presso la struttura pubblica?.
Variante della domanda che tuttavia porta alla stessa risposta: Come mai quest'anno i medici di base e le i centri vaccinali dell'ats fanno fatica ad effettuare la vaccinazione antiinfluenzale, le farmacie sono sprovviste di vaccini (che l'anno scorso costavano 13-15€) mentre le strutture private si sono organizzate per effettuare vaccinazioni antiinfluenzali alla modica cifra di 80€?
Può essere che l'assessore alla Sanità Gallera e il Governatore Fontana, preoccupati di agire tempestivamente per preparare le strutture pubbliche a far fronte alla possibile recidiva della pandemia non si siano resi conto delle implicazioni di certe disposizioni o è meglio peccare pensando andreottianamente che ne fossero perfettamente consapevoli?
Curioso di leggere le sue risposte le porgo i miei più cordiali saluti
Martedì 10 novembre 2020 19:26:15
Gentile Sig. ra Gabanelli. In riferimento alle sue recenti considerazioni sui medici di medicina generale, la invito serenamente a trascorrere una settimana nel mio studio medico in Sardegna. Sono certa che si renderebbe conto della inesattezza di molte sue affermazioni, profondamente lesive di una categoria che tanto si sta prodigando, anche rischiando la propria vita, in questi difficili giorni. Visite a domicilio, telefonate che non restano mai prive di risposta immediata o tramite chiamata successiva, urgenze. A tutto io cerco di rispondere con generosità, e con guadagni ben lontani da quelli di cui Lei ha parlato. Non siamo solo dei burocrati. Siamo molto di più, lavorando anche 13 ore al giorno come nel mio caso. Non mi riconosco, naturalmente, nella sua sconfortante descrizione. La sua grande esperienza dovrebbe servirle ad evitare come la peste le generalizzazioni, stando da queste lontana migliaia di chilometri.
Cordialmente.
Dr. ssa Irene Pes MMG Arzachena (SS) SARDEGNA
Martedì 10 novembre 2020 17:57:29
Gentile dott. ssa Gabanelli ho sempre apprezzato il suo modo di approcciare gli argomenti trattati, andando al cuore dei problemi e verificando le sue fonti. Ho appena finito di ascoltare il suo dataroom ed intervento su La7 relativo al ruolo dei Medici di Famiglia in questa pandemia. Premesso che in ogni categoria professionale c’è chi lavora con coscienza e chi meno ma credo che in questo periodo la maggior parte dei miei colleghi stia dando il massimo. Io ho la convenzione dal 2011 e sono quasti massimalista ma i miei guadagni sono ben lontani da quei 104000 € l’anno da Lei citati, anche se non mi sono mai lamentata dei miei compensi e delle mie spese da sostenere mensilmente, c’è sicuramente chi guadagna meno di me. Non ho mai lavorato solo 3 ore al giorno, rispondo al telefono il sabato, la domenica ed i festivi da sempre e cerco di richiamare tutti i pazienti a cui non ho potuto rispondere. Dal mese di marzo 2020 il nostro modo di lavorare è radicalmente cambiato e dal mese di settembre siamo in un vortice da cui non si riesce ad uscire. I miei telefoni squillano in continuazione, le richieste tramite e-mail si moltiplicano, l’agenda per gli appuntamenti va organizzata rispettando i tempi e i modi per visitare i pazienti in sicurezza. Dal 5 novembre, con ordinanza regionale della Regione Lazio tocca a noi individuare, segnalare, tracciare i contatti, aprire e chiudere le quarantene dei casi covid. Questa è solo la parte burocratica di cui farei volentieri a meno per dedicarmi alla clinica dei pazienti ma, visto che il SISP è al collasso, non posso fare altrimenti. La parte clinica inizia con il contatto quotidiano dei miei 50 pazienti covid (anche in video chiamata) di cui valuto temperatura, saturazione e sintomi modulando la terapia al bisogno, terapia che fra sei mesi (alla chiusura dei bilanci) mi verrà sicuramente contestata dai miei dirigenti perché secondo le indicazioni degli specialisti non avrei dovuto somministrare a domicilio. Ad oggi ho dovuto ospedalizzare 1 solo di questi pazienti, sarò stata brava o fortunata? Sinceramente non lo so perché sul territorio, faccio parte della ASL Roma 5, le USCAR non sono mai partite. Proprio le USCAR con medici specialisti e un infermiere sarebbero state fondamentali per poter gestire degnamente un paziente a domicilio, potendo almeno eseguire qualche esame diagnostico ed ematochimico. Non mi dilungo oltre descrivendo il resto dell’attività ordinaria dello studio, comprese 430 vaccinazioni a cui ho dedicato i miei “ sabato” in questo mese. Sono tra quelli che si sono resi disponibili ad eseguire i tamponi in sicurezza fuori dal proprio studio, in locali adatti, separati dalle zone cosiddette “ pulite “, con smaltimento corretto dei materiali infetti altrimenti creeremo solo nuovi focolai. La invito volentieri a trascorrere una giornata tipo, attualmente ha inizio alle 7: 30 e fine alle 23: 30 (forse), ammiro i miei colleghi ospedalieri che stanno scoppiando anche fisicamente ma temo per la nostra tenuta mentale.
Martedì 10 novembre 2020 17:35:48
Buonasera Dott. ssa Gabanelli, mi sono chiesto spesso ma tutti i politici e le persone “eccellenti” condannate per aver commesso un reato anche solo in primo grado o addirittura in tutti i tre gradi di giudizio che fine fanno? Mi risulta che nessuno finisce in galera in quanto i reati per lo più si prescrivono nel corso degli anni ed anzi spesso queste persone ottengono un avanzamento di carriera. Sarebbe bello come argomento da portare un lunedì da Mentana. Il commettere reati come modo per fare carriera in politica come nella vita. Buon lavoro. Cordiali saluti. Marco Marullo
Buonasera Dott. ssa Gabanelli, so che conduce le inchieste delle volte insieme alla Dott. ssa Simona Ravizza che 5 anni fa si è occupata dello scandalo delle cartelle alterate all’Istituto Stomatologico Italiano. Tentata truffa “miracolosamente” archiviata anche se il milione frutto della truffa è sempre stato messo a bilancio dall’Isi che nel 2019 ha perso oltre un milione di euro. Adesso purtroppo l’Istituto dopo l’approvazione di un piano di crisi che ha dimezzato lo stipendio dei medici rischia di finire in liquidazione coatta amministrativa Stiamo parlando del più grande ospedale dentistico d’Europa. Buon lavoro. Cordiali saluti. Marco Marullo
Martedì 10 novembre 2020 16:19:58
Buongiorno,
Vorrei, per iniziare manifestarle la mia stima e ringraziarla per il lavoro che svolge così seriamente.
Le espongo un problema personale che, a questo punto, credo sia diventato di molti.
Mi chiamo Marinella Drudi, ho avuto per 19 anni, con la mia socia e compagna una vineria ad Alessandria. Abbiamo chiuso il 29 febbraio 2020 sia per problemi di salute che per paura COVID. Confidavamo di avere accesso all’indennità riservata a chi, come noi avesse più di 57 anni ed almeno 5 anni di iscrizione all’INPS commercianti. Per accedere si aveva l’obbligo di restituire in comune la licenza. e la cancellazione dal registro delle Imprese. La misura è diventata strutturale con la legge di stabilità del 2019. A marzo 2020 abbiamo presentato la domanda e a giugno ci è arrivata la risposta dell’INPS. ci confermano che abbiamo tutti i requisiti e che quindi abbiamo diritto all’indennizzo... peccato che i fondi fossero esauriti. A tutt’oggi il fondo non è stato rifinanziato e noi ci troviamo in questo limbo. Non abbiamo più la licenza, che è stata resa al comune per poter fare la domanda. Non possiamo lavorare altrimenti perdiamo il diritto all’indennizzo.. Non abbiamo diritto alla disoccupazione in quanto ex commercianti. Ci mancano ancora un po’ di anni per la miserissima pensione. e quindi siamo senza reddito e nessuno è in grado di dirci qualcosa. Come detto all’inizio suppongo che ad oggi siano parecchie le persone nella nostra situazione Cosa ne pensa?
Saluti
Marinella Drudi