Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 46
Messaggi presenti: 633
Lascia un messaggio, un suggerimento o un commento per Milena Gabanelli.
Utilizza il pulsante, oppure i commenti di Facebook, più in basso.
Leggi anche:
Frasi di Milena Gabanelli
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.
Mercoledì 29 aprile 2020 20:08:15
Mercoledì 29 aprile 2020 16:36:39
Gentile Milena,
sono un suo estimatore dalla Svizzera, e siccome sui dati dei decessi dovuti all'attuale pandemia si giocherà il destino politico dei prossimi mesi mi sono permesso (da assoluto profano) di fare un fact checking sui dati relativi al mio Paese apparsi nell'articolo "Morti Covid, tutte le bugie in Europa. Ecco i dati reali", dalla rubrica DATAROOM, che dimostra alcune significative incongruenze tra l'ISPI e i dati ufficiali della Confederazione elvetica.
(Fonte: https://www. corriere. it/dataroom-milena-gabanelli/ morti-covid-tutte-bugie-dell-europa-ecco- dati-reali/1c28ca00-88b3-11ea-9 6e3-c7b28bb4a705-va. shtml)
Dati forniti dall'Ufficio federale di statistica, stato al 21. 04. 2020
(Fonte: https://www. bfs. admin. ch/bfs/it/home/ statistiche/popolazione/ nascite-decessi/decessi. assetdetail. 12667987. html)
anno 2019 * 2018 2017 2016 2015 media 2020 *
W-13 1 322 1 348 1 183 1 269 1 293 1 554
W-14 1 382 1 339 1 234 1 242 1 302 1 749
W-15 1 222 1 300 1 201 1 224 1 229 1 512
totale 3 926 3 987 3 618 3 735 3 824 3 818 4 815
* dati ancora provvisori e suscettibili di correzione
Per il 2020, W-13/W-15, corrisponde al periodo che va dal 23. 03. 2020 al 12. 04. 2020, mentre per gli anni 2015-2019 il periodo è approssimativo.
La mortalità in eccesso rispetto alla media degli anni precedenti è di 997 casi.
Dati forniti dall'Ufficio della sanità pubblica, stato al 29. 04. 2020
(Fonte: https://www. bag. admin. ch/bag/it/home/ krankheiten/ ausbrueche-epidemien-pandemien/aktuelle- ausbrueche-epidemien/novel-cov. html)
Per il periodo che va dal 23. 03. 2020 al 12. 04. 2020 la somma provvisoria dei decessi ufficiali da Covid-19 in Svizzera è di 907.
Conclusioni:
Nel loro contributo, Gabanelli e Ravizza indicano la media totale di 5'304 decessi in Svizzera fra il 22 marzo e il 12 aprile per gli anni 2015-2019 (1'486 unità in più di quanto indica l'Ufficio federale di statistica UFS). Per il 2020, nello stesso periodo, esse indicano la cifra di 6'651 (1'836 unità in più da quanto pubblicato dall'UFS). Stando alla loro fonte (Istituto per gli studi di politica internazionale ISPI) l'incremento dei decessi nel periodo in esame sarebbe quindi stato del 25%, ossia di 1347 decessi in più (mortalità in eccesso) rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Secondo i dati forniti dall'UFS l'incremento è stato del 26%, con un eccesso di 997 casi, ossia di 350 casi in meno da quanto esposto nell'articolo del DATAROOM. Sempre in base ai dati dell'ISPI, Gabanelli e Ravizza indicano la cifra di 1008 per i decessi da Covid-19 in Svizzera, con una sottostima di 339 casi rispetto all'eccesso, mentre confrontando i dati dell'UFS con quelli dell'USP la sottostima è di 90 casi (106 se includiamo anche il 22. 03. 2020): una sottostima che corrisponderebbe a un rapporto di 1 su 10 morti (o del 10%).
Achille Pola, Campocologno (Svizzera) – 29. 04. 2020
Mercoledì 29 aprile 2020 11:22:17
Gentilissima Dott. ssa Gabanelli,
vorrei ringraziarla della vostra puntuale analisi dei dati relativi ai decessi per COVID_19 in Europa, che mette in evidenza la manipolazione dei dati reali divulgata quotidianamente da istituzioni che ci avevano promesso trasparenza e da media che oggi trasmettono spot pubblicitari sulla loro serietà.
Un'analisi che forse avrebbe dovuto essere realizzata da Consiglio Nazionale delle Ricerche, con un monitoraggio in tempo reale che potesse fornire dati più attendibili a coloro a cui sono spettate decisioni di rilevanza sanitaria ed economica con pochi precedenti nella storia del nostro paese.
Invece l'ultima nota stampa pubblicata sul loro sito è del 14 marzo 2020, con previsioni basate su curve epidemiologiche che prospettavano un totale di 24. 000 decessi totali Italia per domenica 22 marzo seguente.
Quello che è stato per me più difficile da sopportare in questo periodo di isolamento è stata la comunicazione istituzionale (oltre alla spettacolarizzazione del dolore collettivo) che ha trattato i cittadini senza rispetto, senza considerazione della capacità e sensibilità del singolo di farsi carico del bene collettivo.
Soprattutto ci ha trattato come se fossimo, sostanzialmente, ignoranti, incapaci di fare i più elementari calcoli per capire che le cose non quadravano. E non quadrano.
E le affermazioni, o meglio le minacce di ieri, riguardo alla prospettiva di chiudere nuovamente tutto se i contagi riprenderanno a salire, ne è l'ulteriore conferma.
Infatti, se sono vere le statistiche epidemiologiche su base mondiale che suggeriscono di moltiplicare almeno per 5 volte il numero di soggetti rilevati positivi per ottenere il numero attedibile di contagiati nella popolazione, significa che ad oggi in Italia ci sono oltre 1mio di persone positive al COVID_19.
Quindi, se dal 4 maggio verrà sensibilmente aumentato il numero di tamponi giornalieri sulla popolazione, i dati di contagio saranno sicuramente in aumento nelle prossime due settimane.
E dal momento che ogni Regione ha gestito lo screening secondo un proprio protocollo, tra due settimane sarà il caos più totale perché ciascuno leggerà i dati di aumento o meno dei contagi a proprio uso e consumo (anche elettorale).
Se è stato definito che la durata del periodo di isolamento è decisa a livello nazionale (mentre nessuno meglio delle amministrazioni locali conoscono il vero impatto socio-economico dei singoli territori sulla base della vocazione prevalente) allora sarebbe opportuno che finalmente i calcoli statistici siano basati su dati reali, trasparenti, univoci come metodologia di estrapolazione a livello nazionale.
Altrimenti possiamo evitare di riaprire, perchè la matematica - al contrario della medicina - è una scienza esatta.
Grazie per l'attenzione e soprattutto per il suo lavoro a difesa di noi, popolo di ignoranti.
francesca rossi
Mercoledì 29 aprile 2020 11:04:08
Buongiorno Milena,
sto impazzendo anch'io con i numeri e per questo ho scaricato dal sito dell' istat i dati sui decessi del 2019 che risultano dal 1/1/2019 al 30/4/2019 232000. Segue il link di delle tabelle excel che hanno i dati puntuali regione per regione giorno per giorno.
https://www. istat. it/it/files//2020/03/mortalità-per- giorno-periodo-01_01-30_ 04-anni-2015-2019-totali. zip
come devo interpretare?
grazie mille soprattutto per il lavoro di informazione che fa
saluti
Michele Ghedina
Martedì 28 aprile 2020 16:13:52
Mentre il Consenso del Governo scende, quello del CONI è ai minimi storici.
Alcuni lavori come toelettatura animali, piccoli negozi, artigiani, piccole imprese, avvocati non ha più senso trattenerli. E lo stesso vale per alcuni sport, come l'equitazione o l'ippica.
Hanno una percentuale di probabilità di contagio con la riapertura dell'attività più bassa che stare a casa, dove subentra la depressione che neutralizza il sistema immunitario.
Poi continuano a non considerare le differenze oggettive nel rischio al contagio tra piccoli Comuni e grandi Città, Regioni rosse e Regioni a basso contagio e zero morti da tempo.
Il contagio avviene andando a fare la spesa nei posti affollati, come nei supermercati, o in ufficio e fabbrica o in cantiere: fase due tutta un controsenso per ora. Chiusi i posti a basso contagio e aperti quelli a contagio elevato.
Vite umane perse, è vero. Ma prima c'era chi si felicitava di decina di migliaia di morti nel Mediterraneo. Non erano vite umane quelle? Ora una intera nazione deve andare in default perché in alcune regioni si muore più che in altre. Hanno delegato 16 task force a fare peggio quello che in altre nazioni una sola task force riesce a fare meglio.
La pandemia per ora ha dato, nel mondo, perdite di vita minimali rispetto a quelle dell'inquinamento, per il quale nessuno si attivava o allarmava: neppure il gruppo dei Big ai vari forum G qualcosa riusciva a prendere provvedimenti per le morti da inquinamento che impattavano globalmente di più del Covid19 (il quale stesso uccide maggiormente nei posti più inquinati, tra le altre cose).
Chi ha paura è giusto resti a casa, chi no - invece - è giusto sia libero di lavorare nel distanziamento sociale e prendendo precauzioni per non infettare gli altri.
Ristoranti e bar, fieri e mercati, dove non è possibile rispettare il distanziamento, ancora ha un senso che restino chiusi. Ma gli altri? Dove il distanziamento non solo è possibile, ma anche auspicabile per tutta una serie di questioni?
Solo per fare un esempio. Hanno riaperto fabbriche e cantieri con centinaia di dipendenti (che invece era meglio lasciare a casa, pagati il più possibile), e piccoli maneggi con 3-4 clienti a passeggiata, o al giorno per le lezioni, per i quali le distanze di sicurezza sono abituali (da ben prima del Covid19), non possono riaprire? E rischiano di NON riaprire proprio più essendo del tutto privi di ammortizzatori sociali? ! ? ! ?
E il CONI? Pensa solo ai Top della gamma? Quelli che possono contare sulle sponsorizzazioni e possono permettersi il lusso di aspettare?
Abbiamo istituzioni che nel complesso si preoccupano solo di alcune persone e non di altre.
Nel mondo dello sport, si preoccupano solo degli atleti top della gamma e dei loro circoli. Chi se ne frega se quelli si allenano o meno. Importerà per le Olimpiadi, dove, nel nostro settore, l'equitazione ha lo share più basso di tutte le discipline, in ogni caso. Riguarda in particolare solo una nicchia di privilegiati in grado di comperarsi cavalli da varie centinaia di migliaia di euro. Se anche codesti stanno a casa per il prossimo anno ad autoproteggersi, a chi importa? Allo 0, 1% degli italiani?
24 apr 2020 dati diffusi dall'INPS: i contribuenti con un reddito complessivo maggiore di 300 mila euro in Italia sono lo 0, 1% del totale. Solo quelli sono in grado di acquistare un cavallo per le Olimpiadi che costa quella cifra su per giù. Quindi, declinato al nostro settore, chi se ne importa se gli equestri di rilevanza nazionale possono continuare ad allenarsi! ? !
Lo stesso vale per l'ippica. Non sarà di certo in crisi chi ha il cavallo da gran premio da 2 milioni di euro. Ma che resti a casa, concedendo magari per qualche mese il paddock al cavallo, che finalmente potrà avere l'occasione di farsi una vita "etologica", e lasci, per una volta, che a vincere siano gli altri.
Questa istanza è rivolta a equestri e ippici che stanno a digiuno alla matttina, che rientrano a fine serata stanchi morti, affamati, infreddoliti, umidi, scarni di risorse economiche come il giorno prima, ma contenti, perché hanno passato la giornata con il proprio cavallo. E dimenticati dal CONI, dal Governo, dal Mipaaf, dal Parlamento. Gli ultimi, la base, ma la parte effettivamente più importante della piramide. Se crollano le fondamenta, cosa rimane? Lo sport dei ricchi? Che se lo possono finanziare, guardare, auto applaudire da soli, in circuiti di élite?
Perché non aiutare l'equitazione e l'ippica di base prima?
Tutti volevano stare sullo start del 4 di maggio. E vattelappesca, il CONI e il Ministero dello Sport hanno ritenuto opportuno facilitare i top degli sportivi; mentre il governo ha voluto omaggiare la moda e l'automotive, i regni dell'effimero, benché i rischi di contagio nei cantieri tessili e manifatturieri siano più che audaci.
Ora, visto il malcontento generale, e il fatto che i personaggi - politici e tecnici - che deliberano per l'Italia vivono di consenso e i cui stipendi non sono affatti diminuiti con il Covid19, ma il benestare sì, si spera che saranno presto presi i provvedimenti correttivi alla fase 2 e si pensi a riaprire le filiere a basso rischio di contagio, partendo dalla base di esse, che è quella a maggiore rischio di sopravvivenza.
Martedì 28 aprile 2020 11:18:57
Gent. ma Dott. ssa Gabbanelli, ho seguito con molta attenzione (come da molto tempo ormai) il suo ultimo lavoro nel DataRoom del Corriere e de La7. Mi dispiace farle notare che l'esempio di Parma per l'Emilia Romagna non è il più adatto. Io le scrivo da Modena dove la situazione non solo è stata presa sottogamba quasi da subito, ma che in qualche modo ancora oggi presenta delle incongruenze in fatto di prevenzione dal contagio di Covid19. Quello che affermo è tutto documentabile (se ne avesse bisogno le potrei fornire documenti ufficiali). A Modena il Policlinico non ha mai messo su una vera e propria struttura di pre triage ma accogliendo sospetti Covid e utenti generici nello stesso spazio divisi solo da una striscia e da un corridoio. Tenga presente che al Policlinico c'è anche l'unico PS Pediatrico di tutta la città Ci sono inoltre documenti ufficiali in cui nell'uno si minacciano gli operatori sanitari di provvedimenti disciplinari per chi avesse esternato il loro malcontento sui social o sui media per l'inadeguatezza del protocollo e dei DPI, nell'altro si invitano i medici ad una settimana solo di quarantena in caso di positività (e non 15 gg), nell'altro si indica il PS come punto di accoglienza per chiunque avesse sintomi da Coronavirus e non certamente il medico di base, il 118 o il 1500. La situazione si è altresì aggravata per le Case di riposo che riportano il più alto numero di decessi in Italia (maggiore persino a quello della Lombardia). Ecco era solo perchè purtroppo dell'Emilia Romagna e di Modena nessuno parla mai, forse perchè è la Regione con la Sanità d'eccellenza e la città che ha decretato con i voti la rielezione di Bonaccini. Però se chi abbiamo votato non si dimostra all'altezza è giusto che si possa criticare. Resto a sua disposizione per la visione dei documenti. Dott. ssa Anna Beatrice Borrelli 347 -------
Martedì 28 aprile 2020 09:00:27
Gent. ma Milena,
mi risulta che l'INPS non ha ancora pagato le pensioni di cittadinanza dal gennaio 2020.
La stessa INCA CGIL mi ha confermato.
Parlare con l'INPS è impossibile.
Forse Lei può accertare la cosa e sollevare la questione.
La pensione di cittadinanza non è un aiuto in conseguenza del corona virus, è una legge dello stato!
Grazie
alberto imbergamo
Martedì 28 aprile 2020 07:58:58
Buongiorno, sono incantato dai sistemi informatici da lei in uso (video e grafica).
Mi piacerebbe sapere chi devo contattare per avere maggiori informazioni a riguardo.
Grazie
Martedì 28 aprile 2020 07:21:01
Cara Gabanelli, dia un'occhiata ai lavori per la terza corsia dell' A4, Trieste Venezia. Ci lavorano da almeno 4 anni con tantissimi mezzi meccanici. Rallentamenti, code, incidenti gravi. Pedaggio normale. Sembra la tela di Penelope.
Lunedì 27 aprile 2020 21:02:34
Ill. ma Milena Gabbanelli. vorrei parlarle della mia vicenda, forse potrebbe essere di suo interesse per il fatto che dopo aver denunciato la corruzione mafiosa durante l'esecuzione di appalti pubblici, mi sono trovato di fronte Il vero nemico, nella persona del commissario antiracket,
Ad oggi non sono bastati: decreto del Capo dello Stato accolto a mio favore, due sentenze del Consiglio di Stato vinte, tre solleciti del Presidente della Repubblica, una audizione personale dal Sottosegretario di Stato antimafia del ministero dell'interno, una audizione personale davanti alla commissione Parlamentare antimafia del 6 febbraio scorso, concluse a mio favore, il motivo lo lascio alla sua immaginazione, Se la mia vicenda può essere di suo interesse, ritengo fondamentale approfondire con tutte le sentenze ed atti spiegati personalmente,
il mio cellulare 331 ------- c. 0766/------- pec gianfranco, -------